Biscotti aromatici al ginseng

Una ricetta veloce e facilissima per dei biscotti di effetto veramente sicura. Sono sorpresa io stesso del risultato.

Di base, non è niente di più rispetto a dei classici biscotti al tè verde, ma l’illuminazione di sostituire una buona miscela di tè con l’infuso al ginseng non è da niente.

Non ho fotografato i processi perchè li ho fatti ieri molto velocemente in collegamento skype con la mia migliore amica da Londra, mentre le facevo un tutorial online in tempo reale sul seitan casereccio 😀 (e pare il suo sia venuto benissimo…dovevo fare la maestra di seitan, ho sbagliato tutto nella vita!!)

E’ che a veder lei impastare è venuta voglia pure a me, in concomitanza col fatto che avrò ospiti nel weekend e come ben sapete io non compro praticamente alcun cibo cucinato industrialmente, e ho pensato che magari qualcosa per fare colazione/spuntino/dessert poteva essere carino visto che non esistono pacchi di biscotti in casa (almeno non nella mia fetta di dispensa, ma biscotti e schifezze varie sono beni che abbiamo deciso di privatizzare al di fuori delle nostre spese comuniste).

Ergo mi sono adoperata con i pochi residuati bellici di ingredienti che avevo a disposizione, e da lì, l’idea del ginseng.

Questo è il famoso infuso che ho utilizzato per l’impasto. Inutile dire che è BUONISSIMO e che è una delle poche cose per cui provo piacere a dare soldi allo stramaledettissimo supermercato biologico e alla sua speculazione folle sui prezzi della roba buona (si, sono ipercritica, non mi va mai bene niente), sempre che di roba buona si tratti visto che metà delle cose ‘cucinate’ che ci ho comprato erano pure piuttosto orrende.

Ok, la pianto con le polemiche 🙂 vai con la ricetta:

Ingredienti (dosi molto scarne causa vuotezza del frigo, ne vengono una ventina, nulla vieta di raddoppiarle):

100 gr farina integrale

50 gr farina bianca 00

50 gr margarina

60 gr zucchero bianco (sigh sob volevo quello di canna ma era finiterrimo)

2 filtri del nettare degli dei sopra descritto (o chissà quale altro intruglio tisanesco suggeritovi dalla vostra fantasia)

2 cucchiai olio di semi

1 cucchiaino di lievito istantaneo per dolci (ahinoi chimicissimo, lo so lo so)

Procedimento:

Dopo aver tenuto la margarina un pò fuori dal frigo, aprite le due bustine di infuso e liberatele con essa nella terrina. Mettete anche lo zucchero e lavorate generosamente con frusta o forchetta finchè non viene una bella crema omogenea. Cosi facendo, l’infuso macera ben bene e rende l’impasto profumatissimo.

Una volta ottenuta questa pappetta, aggiungete farina und lievito und olio. L’olio l’ho messo perchè di margarina ne avevo proprio un fondo e mi pareva che l’impasto fosse un pò troppo asciuttino. Se pure dopo l’olio rimane granuloso, come è accaduto a me, usate un goccio d’acqua per legare. Lavorate fino all’ottenimento di una pasta omogenea e compatta.

Scaldate il forno a 180 mentre lasciate l’impasto qualche minuto in frigo a raffreddare e dopodichè estraetelo e fate i biscotti.

Io sempre fan della forma rustica ho evitato gli stampini e operato nel solito modo, ovverosia facendo una pallina con le mani da schiacciare poi sulla teglia imburrata/carta da forno creando quelle crepette favolose che lo rendono perfetto al puccio.

Dopo 15 minuti di forno, estrarre. Ricordate che non dovete aspettare la doratura bensì tirarli fuori quando sembrano ancora un pò morbidini, per evitare che diventino di marmo una volta raffreddati. Un quarto d’ora basta e avanza per una cottura perfetta, anche perchè è un tipo di biscotto che non guasta un pò friabile, e cosi facendo eviterete che, se per caso e disgrazia non finiranno entro le 4 ore successive, non vi ritroviate con dei sassi nella dispensa il giorno dopo.

Enjoy!

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Ma che buoni! Anchio voglio fare i biscotti oggi 😛

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  2. Perfetti, sono davvero invitanti.
    E concordo con te anche per quel che dici riguardo ai prezzi dei prodotti nei negozio bio e non, fanno veramente piangere. Ti mettono in condizione di non comprarli, io che vivo di stipendio e pago il mutuo ad esempio non è che posso spendere una fortuna per la spesa. Comunque!! lasciamo stare le polemiche ed autoproduciamo il più possibile. Un bacio

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  3. Bellissimi i biscotti e ottima l’idea del ginseng.. Un modo per tirarsi presto su 😉
    Anch’io come te e Tati condivido il pensiero riguardo il bio e tutto ciò che ne fa parte. Purtroppo , come anche detto da Tati, si vive di uno stipendio che deve ricoprire e bastare per tutte le spese della casa.. E quì potrei elencare il mondo.. Comunque io cerco di comprare bio per la qualità e la certificazione dei prodotti, ciò che costa molto non me lo concedo e ciò che và oltre ogni limite lo lascio dove l’ho trovato, però faccio la scorta una volta e via.. Anche se la spesa è alta, ciò che ho acquistato me lo faccio bastare!! 😛
    Anche quì ci sarebbe da boicottare Naturasì, semplicemente per i prezzi eccessivi.. Sappiamo tutti che il bio è migliore ( ma quì mi verrebbe da dire, che non ci dovrebbe essere nessuna diff con altri cibi, tutti dovrebbero essere bio e non trattati con pesticidi etc ) e proprio per questo, per permettere a tutti di poterlo acquistare, i prezzi dovrebbero essere minori e alla portata di tutti!!!!!!!!!

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  4. Forse se sempre più gente acquistasse bio i prezzi potrebbero calare…

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  5. Concordo con Lisa.
    Io compro prodotti bio perchè sono migliori e, obtorto collo, devo sottomettermi alla speculazione. 🙁
    Certo, posso autoprodurre molte cose (tofu, seitan, yogurt e loro derivati) ma mica mi posso mettere a coltivare l’orto in appartamento o a produrre la farina, la margarina, l’olio, la pasta, ecc. ecc. ecc.

    I biscotti sono deliziosi!!

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  6. Avete ragione, il problema, mettiamo il caso dei miei genitori, all’età di 50 anni si ritrovano a dover pagare un mutuo, a dover pagare bollette e fare spesa, che comprare Bio è l’ultimo pensiero visto il prezzo.. Ecco perchè di rado mia madre acquista qualcosa.. Alcune famiglie non se lo possono permettere, seppur vorrebbero, quindi non credo possa aumentare il consumo di prodotti bio, se i prezzi non calano… 😥
    Scusa Gnubby, se approfitto del tuo spazio per dire la mia!! 🙂

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  7. E’ proprio bello che ti autoproduci i biscotti: anch’ io ho deciso di farlo, ma da poco. Mi manca il ginseng, ma guarderò se ho qualcosa in casa che può sostituirlo degnamente.

    Sono d’ accordo sul fatto che i negozi bio costino troppo cari, ma penso che un po’ dovremmo anche essergli riconoscenti perchè sono gli unici posti in cui si trovano biscotti senza derivati animali, latte d’ avena ecc… Certo, bisognerebbe sempre autoprodursi, ma non sempre c’ è il tempo di farlo e cmq per es per il latte è un bell’ investimento anche alla macchinetta: i bio sono un ottimo metodo per approcciarsi al vegano…no?

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  8. mmmmhhhh… mi sa che farò biscotti anche io oggi! Io uso il Naturasì (a distanza, qui non c’è quindi ci mando mia mamma :roll:) per poche cose che qui non trovo e qualcosina compro nel minuscolo negozio bio del paese, ma il grosso (farine, legumi, cereali, agrumi e mele in stagione) lo compro tramite GAS. Per gli ortaggi ci stiamo organizzando e nel frattempo mi servo dal banco del mercato che ha la roba sua.
    Quindi un consiglio che mi sento di dare a tutti: entrate in un GAS! ormai ci sono dappertutto wwwPUNTOretegasPUNTOorg

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  9. Si ma il fatto è proprio questo, dovrebbero esserci più negozio Bio, a prezzi più ragionevoli, per dare la possibilità a tutti di avvicinarsi non per forza ad un’alimentazione Vegan, ma ad un’alimentazione più sana ed equilibrata!! Solo questo 😀
    Perchè molti partono già sconfitti e affranti dal fatto che non potrebbero mai permettersi di acquistare determinati prodotti bio e magari diversi dai soliti che mangiano!!

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  10. Grazie Cri, ci avevo pensato!!! 🙂

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  11. Buoooniiii Gnubby e pure beelliii!!!

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  12. Grande mimi, sei una ragazza molto più matura della tua età.

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  13. Grazie Tati, non avevo letto!! 😛
    Ti ringrazio per il bellissimo complimento 😳

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  14. Non ho mai assaggiato biscotti al ginseng, devvono essere
    molto speciale. Buona idea. Brava. 🙂

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  15. wow!!! sembrano fantastici!!!! Ci provero!!! bella idea!!!

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  16. Wow! una botta di vita! 🙂

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  17. D’accordissimo su tutto quello che dite per la questione BIO, perchè i prezzi sono destinati ad un pubblico medio alto. Concordo con tutto ma vi confesso che anche la spesa a volte non ci rendiamo conto che è eccessiva. Me ne rendo sempre più conto ora che cucino io da un bel po. Mia madre ad esempio fa pranzi e cene per un esercito dove la roba rimane sempre (non si butta via mai nulla ve lo assicuro!) ma le porzioni sono enormi rispetto al fabbisogno e lei è considerata una di quelle persone che “sono attente alla linea”! Quindi ridurre la quantità di cibo, gli sprechi e ottimizzare, far si che il bio abbia una diffusione maggiore in modo da avere maggiore concorrenzialità e infine come dice Cri organizzarsi: i G.A.S. (gruppo acquisto solidale) sono un buon inizio! La spesa a kilometri zero 🙂
    Scusate della testa di chiacchiere!

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  18. Bellissima ricetta… credo di avere questo tè a casa, e se non ce l’ho ne ho sicuramente uno portatomi dalla Corea da una vicina di casa che non ho ancora provato… e che ora troverà un’ulteriore utilizzo…

    Piccola riflessione impertinente da una patita del bio:

    1_A volte siamo disposti a spendere molto di più per cose molto meno importanti che la nostra alimentazione (per es i vestiti, l’auto, i trucchi o… ognuno scavi nella propria coscienza o nel proprio armadio…). Per me alimentazione=salute.

    2_Ho letto qualche giorno fa’ un articolo interessante proprio sui costi bio/non bio. E’ stato calcolato che il non-bio costa esattamente 4 volte di più di quello che paghiamo in cassa, questo perché circa 1/3 della produzione finisce al macero (costi di smaltimento e ambientali), perché crea dei costi aggiuntivi in ragione dell’inquinamento che poi i governi devono gestire/bonificare, perché crea dei costi in più di salute che i governi devono sostenere…

    E’ vero che alla fine tutti noi nel nostro piccolo dobbiamo fare i conti con il nostro portafoglio… e ve lo dice una che paga i pomodori bio 4,95 euro/chilo in piena stagione… per non parlare di tutto il resto: sono solo un esempio dei costi qui a Parigi… Ma noi, facendo attenzione, spendiamo non più di 100 euro/settimana per la spesa, di solito sono 80, ma calcolando che a volte compriamo cose più care (l’olio per es non lo prendiamo tutte le settimane… etc.) diciamo che ci siamo prefissati questa cifra per la spesa… So che la maggior parte di voi non lo sa quanto spende a settimana, o che é convinta di spendere di meno. Beh, vi dico di non esserne poi così sicure. Io ho monitorato le mie uscite per la spesa per due anni, in maniera scientifica, tenendo o annotando tutte le uscite, facendo le medie dei periodi etc. E solo se fate un lavoro certosino di questo tipo potete essere sicure di quanto spendete. Rischiate di avere delle sorprese… e di scoprire che in realtà spendete più di me nonostante le offerte del Carrefour!

    Spesso ci illudono di farci risparmiare, in realtà ci fanno spendere di più, perché il fine é farci comprare di più e uscire dal negozio con il carrello pieno avendo speso 100 euro ci da’ più soddisfazione che uscire con la borsa piena di cose SANE con gli stessi 100 euro… Ci sentiamo più soddisfatti dalla quantità che dalla qualità, ma questo é dentro di noi, sta’ a noi decidere cosa é meglio PER NOI. Ci prendono tutti i soldini con l’inganno: state attente!!! 😉 Adesso siete giovani, quando saremo tutti anziani i soldi risparmiati ora li spenderemo per curarci.

    Lo sapete che qui in Francia sono da anni preoccupati per l’aumento dei tumori (soprattutto gola e cervello) tra i contadini e i figli dei coltivatori? Cominciano a pensare che sia a causa dei prodotti chimici (pesticidi, diserbanti e fertilizzanti…) con cui sono a contatto quotidianamente!!!

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