Due parole sui grespigni (sonchus oleraceus), detti anche cicoria selvatica o cascigne. Si tratta di un’erba spontanea che cresce su prati, bordi delle strade, terreni incolti, ma anche negli anfratti e tra pietre e mattonelle. Il fusto raggiunge l’altezza di 1,5-1,7 metri. Ha dei fiori gialli con fioritura che va da marzo a giugno. Da non confondere con il tarassaco, pianta più bassa e più saporita. Secondo la medicina popolare questa pianta ha le seguenti proprietà medicamentose: emmenagoga (regola il flusso mestruale); febbrifuga (abbassa la temperatura corporea); cataplasmatica (medicamento pastoso per usi esterni con capacità emolliente); epatica (favorisce la purificazione del fegato); tonica (rafforza l’organismo in generale), diuretica. Le foglie fresche sono variamente impiegate in cucina: in insalate, minestroni, semplicemente bollite con olio e limone, oppure come ripieno di ravioli. Le foglie vengono utilizzate come ingrediente per ottime farifrittate o con i fagioli. Anche i gambi sono commestibili (cotti come gli asparagi). Le foglie contengono 30-40 mg di vitamina C per 100 g di prodotto.
Ingredienti
1 l di alcool per alimenti
150 di fiori di grespigno
2 limoni non trattati tagliati a fettine sottili (affettatrice, ma anche con un coltello tagliente)
1 arancia (buccia tagliata sottilmente, parte gialla )
6 chiodi di garofano
2 bustine di zafferano
800 g di zucchero di canna
1,3 di l di acqua
Procedimento
Mettere a macerare per 20 giorni in un vaso ermetico contenente l’alcool i fiori di grespigno, i limoni tagliati sottilmente, la buccia dell’arancia e i chiodi di garofano. Lasciare il tutto in infusione per 20 giorni, trascorsi i quali filtrate l’alcool e mettetelo in un vaso a parte. Aggiungete l’acqua alla parte solida privata dell’alcool (fiori, limone, ecc), tenetevela alcune ore agitando di tanto in tanto. Filtrate e aggiungete all’acqua filtrata lo zafferano. Agitare fino a soluzione completa. Aggiungere all’alcool assieme allo zucchero di canna. Agitare fino allo scioglimento dello zucchero Far riposare al buio per 15-20 giorni. Può essere necessario rifiltrare il prodotto. Imbottigliare. Resa l 2,7 a 34,5°
Quando ho preparato il liquore non avevo lo zucchero di canna e l’ho fatto con lo zucchero bianco (600 g). Per me con lo zucchero di canna va anche meglio. Penso anche che possa stare benissimo, forse meglio, anche con lo zucchero caramellato visto che i fiori non hanno un aroma specifico che potrebbe essere coperto e mascherato dal caramello. La foto corrisponde al prodotto finito con zucchero bianco.
Sostieni anche tu la libera informazione!
Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Allora Michele….ti adoro!! 🙂
Ametista visto che sei nel campo scientifico ti dico che il tarassaco mi aveva interessato per le sue proprietà. E’ la prima prova che faccio perché poi ne ho abbastanza nel giardino e dintorni, almeno so che è pulito. Sicuramente è migliorabile e per me l’aggiunta del caramellato lo può migliorare. Ho dimenticato di dire che i fiori, dopo aver tolto l’alcol e una volta aggiunta l’acqua e poi tolta, li ho pressati con un torchietto (ma può andare bene anche uno schiacciapatate, in modo da prendere tutto quel liquido e quella sostanza che hanno dentro. Per il liquore fatto con le radici mi ci vorranno ancora una ventina di giorni, poi lo metto con la foto.
Grazie Michele, queste precisazioni sono importanti perchè credo che prima o poi lo farò. Aspetto anche quello con le radici allora! Buona serata
…che bello che sei tornato ad allietarci con i tuoi meravigliosi e preziosi liquori… sei unico Michele! 🙂 🙂
bellissimo quel fiorellino di tarassaco che fa capolino dallo schermo 😉 🙂
Visto ? Mi nascono in tante parti. Quello ha messo le radici su un sasso del laghetto ! Ho notato che prediligono luoghi e interstizi con i sassi o mattonelle o mattoni . Pianta piena di energia !
M e r a v i g l i o s o !!! 😀 Però non posso berlo (sigh) perché ė alcolico 😥 !
Cosa mi suggerisci, MagoMichele, x farlo in versione sciroppo da diluire con acqua ?
Lo sai che con l’acqua ci ragiono poco ! Praticamente un decotto, una tisana. Di certo le vitamine A e B2 andrebbero a morire, però provare non costa niente . Raccogli una decina di fiori, due o tre foglie, un po’ degli aromi elencati fai bollire qualche minuto, zucchero e … prova, male non fa di sicuro ! In teoria, visti i miei problemi, è proprio così che dovrei berla. Ah, mettici anche, già che ci sei anche una radice di tarassaco ben lavata, in fondo è una cicoria !
Meravigliaaaaa *.* la prima foto del fiore è davvero stupenda!! e anche il colore finale dell’amaro!! Purtroppo a Roma è impossibile raccogliere tarassaco che non sia vicino a qualche strada trafficata 🙁 ma continueremo a cercare 😀
la seconda foto mi serviva per far vedere di più le foglie . I vantaggi di abitare un po’ scampagnati!
Ciao Michele, la pianta in fotografia non è tarassaco (taraxacum officinale, i cui fiori hanno un gusto loro paticolare, tanto che si possono usare per preparare marmellate, sciroppi, ecc.), ma cicerbita o crespigno (sonchus oleraceus) che ha gusto e proprietà molto diverse dal tarassaco: è meno amaro e ha proprietà emmenagoghe, febbrifughe e tonificanti. Curioso che venga usato per un liquore, di solito si consuma crudo o cotto anche insieme ad altre erbe spontanee.
Creola ti credo a questo punto. Guarda che ne ero convinto che fosse tarassaco. Avevo cercato su internet e da foto e disegni mi sono detto allora ce l’ho ! Invece… che figura che ho fatto ! Ti ringrazio per l’avvertimento. L’importante da quello che dici è che non faccia male. Io ovviamente l’ho assaggiato, non è amarissimo e adesso ho sotto alcol le radici. Male non sono stato e questo mi tranquillizza. Benedetta coltura erboristica ! Ho fatto proprio una figura meschina. Ma si somigliano tanto! Ti dirò che toccandone i fiori si sentiva un che di appiccicoso e se il nome è oleraceus è comprensibile. A questo punto come faccio a trovare una foto che mi faccia distinguere il vero tarassaco? Grazie !!!
Però anche questa pianta faceva i soffioni e questo mi tratto in inganno insieme alla forma delle foglie che si assomiglia proprio ad una cicoria selvatica
QUESTA è UNA RICETTA VERAMENTE DA RAFFINATO ALCHIMISTA!TI VOLEVO CHIEDERE SE L’ACQUA CHE VA AGGIUNTA DEVE ESSERE DISTILLATA OPPURE BASTA UNA BUONA ACQUA MINERALE?
Micheluccio non crucciarti… il tuo amaro é una vera chicca e secondo me, il fatto che contenga crespigno anzichė tarassaco lo rende ancor piú raro… come dire… un liquore “di nicchia” 😉
L’ho sempre detto che sei un mago 😀 😀 😀
E Buona Pasqua!!! 😆
Ciao Michele, in realtà sembrava tarassaco anche a me perché lo conosco bene, qui in Canada è considerato un’erbaccia perché cresce davvero in abbondanza ovunque, ma io mangio le foglie in insalata o bollite e poi ripassate con aglio e pomodorini e con i fiori ci faccio uno sciroppo che sa di miele. Comunque l’importante è che sia buono. Grazie per la ricetta.
Anche io mi sto dedicando allo “studio” di piante e fiori edibili etc. e non è semplice. So bene che è difficoltoso distinguere tra tarassaco e crespigno. E’ il fiore a trarre in inganno, bisogna guardare le foglie e la pianta tutta. Comunque Michele lo proveremo al crespino e poi anche al tarassaco, che ne dici? 😀
Mamma mia quante risposte devo dare ! Andiamo con ordine. Prima Duccio: basta un acqua povera di calcio che fa diventare più opaco il liquore. Acqua oligominerale o depurata. Io ho in casa quella depurata con carboni attivi o resine scambio-ioniche.
Lali_64: Mi piace sperimentare, provo. Come detto sopra nella presentazione e in altre risposte, dopo averlo assaggiato, penso che caramellando una metà dello zucchero ci guadagni soltanto. per fortuna ne ho fatta una dose da mezzo litro di alcol. L’amaro che rimane in bocca non è forte ma persistente.
Lilia : In effetti anche qui è considerata un’ erbaccia quasi infestante. Mi hanno tratto in inganno i fiori e anche le foglie. Sarei dovuto stare attento al gambo e all’ altezza della pianta. Il tarassaco è più basso.
Ametista: Ci proveremo, anche se penso che fondamentalmente non dovrebbero differire di tanto. Una cosa è certa, che prima di mettere qui le ricette le provo su me stesso. Un giorno che dovessi fare un liquore con il Boletus Satana non riuscirei a scriverla !!
Dopo Pasqua l’amaro Basilucano che è pronto e poi i Rucolini, dolce e secco ! BUONA PASQUA A TUTTI !
Bellissima, questa! 🙂
Ciao Michele, non è facile riconoscere le erbe spontanee, meglio affidarsi a una guida esperta o, almeno, a un buon libro. Le foto viste su internet spesso non bastano e possono trarre in inganno. Se hai l’occasione prova i fiori di tarassaco: lo sciroppo è delizioso (trovi la ricetta in rete, forse anche su questo blog, non ho controllato) vedrai che è un’altra cosa 🙂
Magari avere una guida esperta, magari trentenne e carina… Sai le erbe che conosco e raccolgo !! Un paio di libri sulle erbe ce l’ho, ma la pratica è un’ altra cosa e la persona che ti dica “No, vedi questa è …perché …” . Si impara così . Che dici, cambiare il titolo e la foto è meglio?
Stai tranquillo, Michele, non hai fatto nessuna figuraccia. Il tuo fiore è tarassaco, non cicerbita. Puoi tranquillamente trovarne conferma anche su Wikipedia. Sono piante simili, ma decisamente riconoscibili l’una dall’altra, se si osserva attentamente il fiore. La morfologia è differente, ma molto banalmente spesso è lo stesso colore ad essere diverso: mentre il tarassaco è sempre giallo dorato, la cicerbita è di frequente violamalva, blu, bianchi e infine gialli.