Tanti auguri a tutti i Vegchef!
Ultimamente sto dietro al blog un po’ a singhiozzo (beh come al solito), devo consegnare un lavoro e sono molto indietro, però mi sono presa un paio di giorni per fare un po’ di dolci natalizi e preparare regalini e auguri.
Ma ancora non ho niente di pronto! Per fortuna ho una ricetta in archivio dal Natale scorso (qualcuno se le ricorderà!) con cui posso augurarvi anche quest’anno un buon passaggio di Solstizio invernale e una grande rinascita a tutti! Con le pittanchiuse (o meglio pitta ‘nchiuse), ricetta natalizia della mia nonna calabrese che da piccola non apprezzavo per via delle uvette… ora invece ne sono ghiotta! Ve le propongo veganizzate e riviste e corrette nel modo il più possibile sano e leggero! Così diventano pittanchiuse della speranza!
Ingredienti per l’impasto:
500 g farina integrale (la ricetta originale vuole farina OO)
3 uoVa (=1banana-1mela-2cucchiaini kuzu-1 cucchiaino curcuma+1bicchiere d’acqua)
6 cucchiai di zucchero integrale equosolidale
mezzo limone bio grattugiato
1 bustina di cremor tartaro (oppure 2 cucchiaini di lievito naturale secco)
4 cucchiai di olio evo (o di girasole bio)
4 cucchiai di latte di soya (o anche 4 cucchiai di acqua con un po’ di yofu)
2 tazze d’acqua
Ingredienti per il ripieno:
150 g di uvetta sultanina bio
200 g di noci, nocciole, mandorle (potete fare anche solo noci)
80 g di zucchero integrale equosolidale
qualche cucchiaio di limoncello fatto in casa (o altro liquore da dolci)
Procedimento:
Mettere su una spianatoia farina a fontana e poi uoVa (usate il sostituto a cui siete abituati, io sto provando un mix banana-mela-kuzu-curcuma, già testato nel Pandoro resistente, che non è male – il mio dubbio però è se il mix va cotto un paio di minuti per attivare il kuzu, o se questo si attiva automaticamente insieme alla cottura del dolce…), zucchero, olio, latte di soya, scorza di limone grattugiata e acqua, infine aggiungete il lievito e impastate.
Stendete con il mattarello una sfoglia piuttosto sottile. Tagliate in rettangoli con una rotellina, 6 cm di larghezza e 20 cm circa di lunghezza. Oppure dividete l’impasto in pezzetti da stendere in rotolini. La geometria non è il mio forte, così ho realizzato delle forme ovaleggianti e frastagliate che non saprei definire…
Riempitele di ripieno (preparato in precedenza tagliuzzando la frutta secca e mescolandola con le uvette precedentemente ammollate, lo zucchero e il limoncello – potete prepararlo anche il giorno prima). Piegate la striscia a metà e arrotolate formando delle spirali.
Se volete comporle come una torta potete farlo ora appiccicandole sulla teglia. Cospargete con zucchero e informare a 160° per mezz’ora circa.
Oppure lasciatele così alla rinfusa, e poi componetele a seconda dell’esigenza sul piatto di portata!
Saranno sempre buonissime!
Per aggiornare i dolcetti dello scorso Natale (che oggi mi accingo a preparare di nuovo se riesco ad organizzarmi) vi lascio qualche foto della magica atmosfera nordica da sempre associata al Natale che ho vissuto purtroppo soltanto per un pomeriggio…
Eh, già… avevo ancora qualche piantina selvatica in fiore… (questo dovrebbe essere crespigno…).
Mentre mi godevo la bianca e magica atmosfera, loro poverine hanno un po’ sofferto… a neve sciolta molte accusano i sintomi della gelata…
E questo è il camino con le corna, firmato dal nostro muratore dell’Ariete, che è anche il mio pusher di peperoncino: ne pianta un numero incredibile di varietà e poi me ne porta buste da trasformare in crema… quest’anno per la prima volta mi ha lasciato in astinenza… però Stefano che si trovava a Terra Madre ha rimediato con uno spacciatore di peperoncini calabresi!!! e qui il cerchio del post si chiude! (guardate: Cirino non ha nessun timore dei peperoncini!)
Il pensiero musicale è polacco, si chiama Kayah, magnifica cantante e compositrice (sia di musiche che di testi) che ho scoperto da poco, e il pezzo che più ascolto (guarda caso) negli ultimi giorni, Wiosna przyjdzie i tak, più o meno si potrebbe tradurre come “tanto la primavera tornerà”: http://www.youtube.com/watch?v=3D65HqGP1l8
E’ una canzone disperata eppure piena di speranza, in cui anche se il mondo ci crolla intorno vi è comunque la certezza che la primavera tornerà sempre!!! ? ? ‘Il tempo ci insegna la speranza’ (anche questo è un verso della canzone! Czas nas uczy nadzieje… Forse non ve lo avevo detto, ma sono laureata in letteratura polacca!)
E dato che è Natale doppio link, un’altra bella dose di Speranza, un videoclip del mio compagno che racconta di una piccola ma straordinaria avventura in un angolo bellissimo del pianeta: http://www.youtube.com/orecchioverde#p/u/2/VupW4r_MOVU
La speranza di un nuovo mondo ecozoico ovviamente! Auguri da me Stefano Cirino e Rodni (è ufficiale, il piccolino è entrato a far parte della famiglia!).
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Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
lo sapevo!lo sapevo c’era nell’aria qualcosa! quello che non sapevi è che nel mio forno c’è la versione classica…. se non è telepatia questa! vai così, piccina! che sei unica…mo’ mi vedo il video diStefano.. ciao!
Leggere i tuoi post per me è sempre una grande emozione cara Mariagrazie, e vedere quello che fate tu e Stefano mi da altrettanta emozione, la speranza per mè è sempre più forte e forse il mondo ecozoico che sognamo prima o poi trionferà 😛
Questi dolcetti sono sicuramente deliziosi 🙂
Cirino è favoloso in mezzo ai peperoncini e ancor più favoloso nell’abbraccio al piccoletto…lo hai poi tenuto?
Un augurio ovalissimo ed ecozoico 😛
Ps: qui la neve ha stancato e perfortuna la pioggia di ieri e oggi se l’è portata tutta, anche se il giorno di NAtale mi dispiacerebbe se ci fosse il sole 😛
La adoro!!!!!!!!! Mia zia la fa ogni anno, però sai che lei la fa già vegana??? La pasta che usa è fatta senza uova: credo farina, zucchero e vin santo… ieri l’ha portata da mia mamma e domani sera ne addenterò una fetta!!!
Questo dolce ha il sapore dei miei natali in famiglia giù in calabria, con tutti i cugini (e sono davvero tanti!!!) e le mie adorate nonne…
Buon Natale e grazie di questa ricetta dei ricordi!!!
Cara Mary, appena vedo una tua ricetta quì su Veganblog, mi brillano gli occhi.. Non sei molto assidua, ma per quel poco che ci sei e sei presente lasci sempre, come vuole la tua ricetta, tanta speranza nei cuori di tutti… La tua cucina, ce poco da fare non me ne vogliano gli altri, è la migliore di tutti… Così semplice, eppure al tempo stesso curata, ponderata e valutata sempre per bene.. Ci lasci sempre queste ricette accompagnate da pensieri così importanti e profondi.. Ti apprezzo e ammiro te e Stefano proprio per questo.. E come vedrai dai commenti non sono l’unica che vi vuole così tanto bene !!! 🙂
Ma sai che l’abbraccio-azzuffata di Cirino e Rodni è proprio tenero.. sono identici e così carini.. Meravigliosi, alla fine credo che Cirino sia lieto di quest’arrivo, è un’ottima compagnia questo piccoletto per tutti.. Un nuovo cucciolotto amorevole che regalerà tanti e tanti sorrisi 😀
La neve è meravigliosa, è arrivata qualche giorno anche quì a Roma.. Durata poco tempo ma sempre bella da ammirare 😀
La canzone di Stefano la conosco bene e ascolto sempre il suo cd, specie quando ho proprio bisogno di sperare in un futuro migliore per tutti!!!
ps: Per i dolcetti, ad un prox incontro, senza uvetta per me 😆
Dimenticavo, ma quante lingue conosci, sei straordinaria… A conoscerne anche solo la metà di quelle che conosci tu 🙂
Dovrei fare un corso accellerato 😆 😆 😆
ci rido ma è triste per me 😥
Che magia una laurea in letteratura polacca…. 🙂
Un post stupendo, mi sono persa ore a leggerti, ho visto anche il Pandoro, all’epoca non c’ero, la Pitta l’ho sempre vista sulle riviste, mi attirava tantissimo….. ora con la tua versione tutto è possibile!!!! il Pandoro è favoloso, magico come sei magica tu, trasmetti emozioni uniche, bellissime, prodonde 🙂 sei sensazionale trasmetti tutta te stessa nelle tue creazioni. Un felice, caldo, sereno Natale a te e i tuoi cari, una grattatina speciale ai pelosetti :-*
Caria Mariagrazia, augurissimi a te, a Stefano ed ai due batuffolini di pelo !!!
Stasera mi sa che ci sono problemi tecnici! Io provo a rispondervi, speriamo bene!
@ Virginia
eh sì proprio telepatia! sarebbe stato bello vedere anche il tuo procedimento! io purtroppo di quello che faceva mia nonna non mi ricordo niente, perché da ragazza scappavo dalla cucina!
ho guardato un po’ qui e un po’ là in internet, che è davvero una grande risorsa.
buona pitta ‘nchiusa allora!
😉
@ Chicca
per me è emozionante leggere ogni tuo commento, così come spero di avere il tempo di dedicarmi un po’ al tuo racconto di Safran e Zefira!
Rodni ormai è entrato di diritto in famiglia: nessuno ha risposto ai nostri vari annunci, e nel frattempo noi stiamo adorando il cucciolo e non riusciremmo più a staccarci da lui! in un certo senso la sua presenza fa bene anche a Cirino, lo rende più socievole e dinamico!
ogni cosa quando è troppa stanca anche la neve!
un augurio ovalissimo ed ecozoico anche a te!
😉
@ Caterina
sì, la pitta ‘nchiusa viene bene anche senza uova, quindi è un dolce praticamente vegano! io il Natale in Calabria non ho mai avuto l’occasione di trascorrerlo, però mia nonna faceva tutti i piatti tradizionali per le feste! la cicerata, le zeppole e altre cose ancora.
Scusami la domanda, ma io vengo nel blog poco e di corsa e qui c’è molto traffico: ma tu sei una Vegchef? nel qual caso ti do il benvenuto, altrimenti ti invito a unirti al gruppo!
😉
@ Mimì
Anche le tue ricette mi fanno brillare gli occhi! Però possiamo dire che i miei piatti incontrano in modo particolare i tuoi gusti, tutti gli altri vegchef ognuno a proprio modo sforna spesso capolavori! Comunque ti ringrazio della tua costante simpatia affettuosa! anche tu per me sei particolarmente cara!
E poi sei l’unica Vegchef (a parte un altro fugace incontro) che ho conosciuto di persona e con cui ogni tanto mi vedo!
A proposito di vegtelepatia: ma lo sai che metà dei dolcetti li ho fatti con i fichi secchi anziché uva passa, per differenziare un po’? se ti affretti forse riesci ad assaggiarlo! Quelli all’uva passa li porto dai parenti di Stefano domani sera, e gli altri li tengo!
Non ti dico che giornata di lavoro! peggio del vegpandoro!
Purtroppo non conosco nessuna lingua in modo davvero perfetto, però me la cavo con quattro o cinque! Come traduttrice l’importante è che sappia scrivere in italiano!
Non ti rattristare perché sei giovanissima e hai voglia a imparare lingue, se proprio ci tieni!
@ Lisa
hai ragione, la Polonia per me è stata un po’ magica… è sempre nel mio cuore anche se sono anni che non torno nella mia seconda patria!
😉
@ Felicia
non sai quanto mi rendi felice (scusa il bisticcio!) leggendomi, hai visto anche i miei dubbi sul vegpandoro? se puoi darmi una mano a capire cosa succede tu che sei una grandissima esperta di dolci e non solo, pendo dalle tue labbra, mi raccomando!
cara Felicia sei tu stupenda e tutte le tue creazioni!
😉
@ Elettra
grazie degli auguri! ne faccio tantissimissimi anche a te e Nic che finalmente il prossimo anno festeggerete in casa vostra!
😉
NOTA TECNICA SULLA RICETTA
Per la dose di 500 g di farina 200 g di frutta secca (sgusciata) è troppo poca, raddoppiate la dose, e anche quella dell’uva passa.
Oppure dimezzate la dose di tutti gli altri ingredienti!
A me con 500 g di farina sono uscite una quarantina di pitte!
😉
Un dolce che non conoscevo, devo proprio rimediare perchè ha un aspetto meraviglioso! I tuoi micioni sono splendidi e dolcissimi nel loro abbraccio, mi fanno tanta tenerezza! Auguroni di buone feste!!!
Cara Mariagrazia, la tua passione per tutto ciò che fai è una carezza nell’anima.
Sia in cucina sia in altri ambiti dai il meglio di te, con traspprto e dedizione e anche se, da quello che ho capito , abbiamo visioni del mondo un po’ diverse, ti ammiro e stimo moltissimo perchè apprezzo la tua onestà intellettuale che, lo dico senza tèma di essere tacciata da immodesta, è anche la mia. Ecco perchè mi piaci. Un grandissmo abbraccio e un augurio di buon natale sereno e armonico a te, al tuo Stefano, a Cirino e al “mio” Rodni! 🙂
And last but not least, questi dolci sono molto carezzevoli per la vista e per il palato! 🙂
…sei laureata in letteratura polacca???? o__O
Ma chi sei tu???????? o_O
Ottima la tua pittanchiusa 😛 …che hai rispolverato da qualche giorno 😆 Bellissime le foto con la neve 😛 e tenerissima quella con Cirino e Rodni abbracciati 😛
Con calma ascolterò/vedrò il video polacco o_O e quello di Stefano 😛
Ciao Mariagrazia! 😛 un bacione, buon termine col lavoro, e buona vigilia 😛 a te e a tutti 😉
Bellissime foto! Quanta Neve! Sei proprio un portento!!!!
Sai che amo la semplicità 🙂 dei sapori, anche quelli forti, ma non troppo decisi da coprire il sapore di un ingrediente pricipale per esempio!! 🙂
Incontri sempre i miei gusti, non posso dimenticare il veg pranzo del nostro incontro.. Era tutto squisito… Mamma mamma una goduria!! 🙂
Anche gli altri veg chef sfornano capolavori… Non ce dubbio, ma la tua cucina mi piace moltissimo.. ( buona la pitta con i fichi secchi 😉 )
Immagino quanta pazienza anche per questi dolcetti, 500 g di farina è tantissima per poi andare a stendere e preparare questi piccoli dolcini.. Cosa non si fa per il Natale 😀
Non conoscerai perfettamente le lingue, ma anche solo il fatto che te la cavi con 4/5 per me è già tantissimo. Ancora tanti complimenti 🙂
Spero di riuscire ad impararle anch’io 😀
Ti stringo forte
Un bacio ai pelosi
carissimi amici
tornerò quando possibile a rispondervi e a finire il giro degli auguri!
vi abbraccio tutti, ma ora devo andare, altrimenti niente festeggiamenti!
😉
Che meraviglia un dolce così, le foto della neve sono bellissime peccato che distrugge le piantine..Anche i tuoi gattini sono adorabili, si abbracciano come due bambini. Ciao Mariagrazia, buone Feste a te e Sftefano. Baci baci
Stupendi… Mega Abbracci
Che belli i micetti abbracciati quasi simmetricamente. Buoni i dolci con la frutta secca. Sai anch’io non apprezzavo l’uvetta poi ho capito che mi piaceva se cotta o sbollentata.
Stupenda la ricetta e le foto dei paesaggi con la neve 😉 E l’ultima foto, troppo bella 😛 sono tenerissimi 😉 Buone feste a te e famiglia
Bellissima ricetta. E Cirino è un dolcetto anche lui.
Rinnovo gli auguri di buone feste.
Baci.
Approfitto di Maria Grazia per fare gli auguri a tutti gli abitanti di Veganblog che festeggiano il Natale. Io non lo festeggio ed oltre tutto rischio di sopprimere il mio onnivoro marito 🙁 che si esibirà nel peggio della sua arte culinaria.
A tutti voi lascio una canzone che non è nella sua versione migliore, ma mi piace il video.
“Gioia o dolore tu, ricordati di TE, e sarà Natale, se sarà Natale, dentro te…e sarà l’amore, se sarà amore dentro te”
Che bombetta calorica! bravissima in ogni caso!
Appena posso vado a sentire i link che hai messo e …. mi hai fatto venir voglia di rileggermi le poesie di Wislawa Szymborska! Buon Natale!
UN ABBRACCIO DI FESTA
BUON NATALE
La speranza è l’ultima a morire… E comunque almeno sarà una dolce fine con questi bei dolcetti…
Però ad arrivare all’Era Ecozoica almeno ci avremo provato.
Ma le premesse sono dolci e buone quindi possiamo ancora sperare…
Auguri a Mariagrazia, a tutte le veg chef e a tutti i veg chef (un caso in cui la lingua italiana non aiuta…).
@ Tati
Le piantine si stanno riprendendo con le piogge e le temperature più miti seguite alla neve! come noi devono affrontare momenti difficili che si possono (anche se non sempre) superare!
buone feste anche a voi!
😉
@ Flavia
abbracci megaovali anche a te!
😉
@ Andrada
sì le forme che creano i gatti sono meravigliose! E’ vero la frutta secca nei dolci è super! Mi aspettavo da te un commento sul peperoncino piuttosto che sull’uvetta! una cosa che invece io non ho mai recuperato nemmeno da adulta sono i canditi di arancia!
😉
@ Chiara
Sì è vero sono davvero più dolci del dolce i due gattini!
buone feste di nuovo!
😉
@ Xuxa
accanto a Cirino c’è anche Rodni! che ti fa miao con la zampetta!
bacetti festosi da tutti noi!
😉
@ Ake
Tuo marito l’ha scampata? speriamo di sì!
anche a me del natale mi piace di più la dimensione simbolica e interiore, che poi traduco in qualcosa di particolare da portare a tavola ai miei cari. Un momento in cui si pensa alla madre terra ripiegata su se stessa nel periodo più sfavorevole dell’anno e che pian piano riprende le forze per preparare la rinascita primaverile. Ecco perché mi ha colpito particolarmente la canzone di Kayah!
Mi piacciono molto i Tazenda e un pensiero va anche al povero Andrea Parodi… grazie anche della tua testimonianza di natale alternativo!
😉
@ Pippi
sì ma è una bombetta adatta ai rigori del clima, e poi basta saperla centellinare! dopo la fatica che ho fatto me la sto godendo a spicchiettini!
Adoro la Szymborska, tanto più perché ho il privilegio di poterla leggere in originale, dato che le versioni poetiche non sempre rendono i testi nella loro magica completezza! sono contenta di averti fatto tornare la voglia di leggerla!
😉
@ Mo
un abbraccio ovalfestoso anche a voi!
😉
@ Stefano
sì la lingua non ci aiuta a cambiare le cose se continuiamo ad usare sempre le stesse parole insufficienti! quindi con speranza inventiamoci ogni giorno sempre nuove parole o arricchiamo di significato quelle esistenti!
Per cui stavolta auguri non solo agli umani ma anche a tutti gli animali e le piante e tutto ciò che vive sul nostro pianeta! (con i piatti disegnati di Nello!) Un natale ecozoico in cui ci aiutiamo tutti reciprocamente ad arrivare alla rinascita primaverile!
😉
Bellissimi e da fare al più presto. Sicuramente prima che ritorni la primavera 🙂
Tanti auguri di buon anno
Tanti auguri anche a te Elena! se li fai dammene notizia! Ti consiglio di usare solo acqua al posto del sostituto di uovo che trovi fra gli ingredienti qui (è stato un esperimento che non mi ha completamente soddisfatto) oppure altro tipo di sostituzione a tuo piacere.
😉
Rileggendo i vostri bellissimi commenti mi sono accorta che ho zompato alcuni di voi nelle risposte!!! Imperdonabile, proprio a Natale… mi scuso ma in questo momento sono proprio fusa!
E subito passo a rimediare! 😆
@ Mignao
Se non conosci la pitta ‘nchiusa e ti piacciono i suoi ingredienti provala! Magari però aspetta qualche mese, quando sarete nella stagione fredda. Secondo me nell’altro emisfero le feste andrebbero accordate al periodo stagionale, per cui il natale andrebbe festeggiato a luglio! Così si perde una parte della loro valenza simbolica! Non riesco a immaginarmi un natale in maniche corte con piatti a base di pomodoro e melanzana! Comunque auguri di natale estivi!
😉
@ Titti
Come ho fatto a non rispondere a uno dei più bei commenti mai ricevuti! Perdono! La bellezza di mangiare vegan comunque ci unisce e ci rende rispettosi di tutto ciò che è diverso da noi, basta che a sua volta coltivi lo stesso rispetto. Insomma, mutuo qui un principio della wicca che condivido (ma non tutta la moda nata intorno) e cioè ‘fai quello che ti pare basta che non fai del male a nessuno’. Seguendo questo principio non si sbaglia mai! (almeno credo) Di te mi piacciono molto l’entusiastico attivismo e il sereno entusiasmo! Il “tuo” Rodni è un bel tipetto: mentre Cirino ha sempre snobbato la nostra tavola, lui mi salta in braccio appena mi accomodo a pranzo e vuole la sua foglia di insalata da leccare! E poi vuole assaggiare tutto, facendo dei veri e propri assalti ai piatti! Ovviamente ha voluto anche il suo pezzettino di pitta ‘nchiusa! Le dovresti fare perché sono un dolce molto cancerino!
😉
@ Nello
Si vede che sei in una fase di iperlavoro, altrimenti mi avresti già baccagliato per averti zompato nella risposta!
Chi sono? Bella domanda! Me la faccio da una vita!
La pitta ‘nchiusa che come al solito sei l’unico a ricordare è proprio quel dolce calabrese che tu non conoscevi dello scorso natale… per fortuna non ci siamo mangiati le foto perché l’ho rifatto, e stavolta anche con i fichi secchi e alcuni con marmellata di mirtillo e di rosa canina (avevo finito il ripieno!).
Cirino e Rodni sono il mio regalo di natale preferito! E quest’anno anche la neve!
Aspetto tuoi commenti ai video linkati!
E ormai buon anno e buona befana! Abbraccio ovale!
😉
@ Mirko
Grazie, poche parole ma sempre di quelle che lasciano un segno nel cuore! Auguri oval-ecozoici!
😉
@ Mimì
A te doppie scuse, perché ho dimenticato di mettere lo smile alla risposta che ti ho dato all’altro commento! Ecco rimediato
😉
😉
😉
Comincio ormai a conoscerti abbastanza bene, e sono veramente felice di averti incontrato, così giovane e saggia, sei proprio la mia speranza personificata!
Stendere 500 g di farina è stato veramente un lavoro improbo ma l’ho fatto volentieri per poterne regalare un po’. Se vuoi assaggiare la pitta coi fichi secchi ce l’ho ancora! Se vuoi te ne metto una da parte, questi sono dolcetti di lunga durata, anche per questo sono adatti alle feste! Una volta fatti durano a lungo!
Ma dai che ho visto che con almeno tre lingue qualcosa riesci a dire (ti ho letto in giro per Veganwiz). Hai tutto il tempo di perfezionarti! Soprattutto con l’inglese direi!
Un abbraccio ovale ed ecozoico – e a risentirci presto nella prossima e-mail (forse domani, oggi non ho tempo, mi sono dedicata a queste risposte zompate!)
😉
me le ricordavo..la ‘tua’ mail è in gestazione, spero impieghi meno di 9 mesi 😉 un abbraccio ecozoico a te e stefano e cirino..
Non devi scusarti anche se avevo capito che ti eri dimenticata di rispondermi 😆
Sono onorata e lusingata dalle tue parole 😳 , anche io… e lo sai.. Sono felice di aver incontrato nel mio cammino te e Stefano.. Non so se sono saggia e non so nemmeno se posso rappresentare la tua speranza.. Spero di essere altezza, ci proverà almeno 🙂
Quando si cucina, anche se la ricetta richiede tempo, si fa sempre tutto con piacere, specie quando si desidera condividere quello che si è preparato con altre persone nella nostra stessa tavola. Brava!!
Fa piacere sapere che questi dolcetti si mantengano nel tempo, almeno la pazienza impiegata nella preparazione è ripagata dalla loro lunga durata nel tempo 😉 Vediamo che fare per l’assaggio 😛
Riesco a scrivere qualcosa nei commenti di veganblog inglese , spagnolo e francese, sempre con qualche aiuto di traduzione,altrimenti sarei una capretta con “C” maiuscola, non che mi dispiaccia essere una capretta in genere, ma nelle lingue un pochino sì!!! 🙁
Attenderò la tua email 🙂
Tvb
Mimì
@ Annalisa
ti aspetto! un abbraccio oval-ecozoico a te e Ipa!
😉
@ Mimì
La tua pitta ‘nchiusa è qui ancora con qualche sorellina!
più tardi rispondo alla tua mail! ora torno di corsa al lavoro!
tvb ai
😉
Mariagrazia, vorrei aggiungere due parole sui tuoi splendidi dolcetti a forma di spirale, ispirati dalla nonna, sicuramente brava e saggia…
A proposito di Mimì e della speranza, guardando la sua foto si vede dietro di lei il sole che sorge e visto che siamo in inverno e sulla ricetta è come se avesse nevicato, ecco un bel segno di rinascita e rinnovamento…
@ Stefano: Così però mi fate piangere…. Non so che dire…. Sono emozionata.. Grazie per tutta la fiducia e l’affetto che mi dimostrate sempre 😳
Sono a casa dai miei, ed il “caso” vuole che mentre ero in macchina ascolatavo il tuo Cd e canticchiavo allegramente ( versando anche qualche lacrimuccia di commozione, non riesco, ogni volta che ascolto le tue canzoni.. Mi emoziono ) 😀
Per tutti gli amanti dei gatti, segnalo qui questo sito http://gattisupallosu.blogspot.com/ oggi abbiamo comprato un po’ di cibo e domenica andiamo a portarlo e così firmiamo per la raccolta firme.
Buon Anno a tutti.
@ Stefano
La spirale, simbolo di energia, rinnovamento e rinascita, da sempre è ben rappresentata in cucina, se non nella forma nel movimento mangereccio: dagli spaghetti alle puntarelle, dagli strudel alle girelle, dagli involtini ai tortellini! È tutto un giro festoso che compare già sui vasi di epoca neolitica e non a caso… A spirale è la forma del dna di ogni entità vivente, umana, animale e vegetale, ed è questa la forma delle galassie, cioè le fucine di vita cosmica! La spirale, cioè la vita nella sua incessante trasformazione, dorme in noi! Mangiarle non può che farci bene!
Questa forma è perfetta in questo periodo dell’anno in cui arrivati al termine della dissoluzione autunnale tutto sembra in immobile stasi ma impercettibilmente tutte le forze vitali si riorganizzano e si mettono in moto, per essere pronte alla rinascita primaverile che alle spalle ha un grande lavoro preparatorio sotterraneo!
La nonna in questo era saggia, così come tutti i suoi compaesani che ancora vicini alla vita della Terra cuocevano queste dolci spirali invernali!
Grazie di avermi dato questo spunto di riflessione, anche perché a me mangiare per mangiare (anche vegan) interessa poco…
😉
@ Mimì
Ti immagino mentre canticchi e mi riempi di gioia! Qualche lacrima se è di emozione ogni tanto fa bene!
😉
@ Akentos
Grazie per la tua fantastica testimonianza di capodanno alternativo (dopo quella di natale heheheh)!
Sai che ho sempre pensato fosse strano che i gatti avessero paura di una cosa così bella come il mare… dato che poi ne mangiucchiano anche gli abitanti… Ora questi gatti che passeggiano tranquilli su una spiaggia in cui risiedono danno ragione ai miei dubbi! Che bellezza, mi verrebbe voglia di venire in Sardegna solo per stare fra loro! Ti penserò oggi, vedrai, ti fischieranno le orecchie!
😉
Buon anno a tutti i Vegchef, avete creato tutti cose splendide! se posso tornerò più tardi, ora devo proprio andare!
😉
@ Mimì
Grazie per i complimenti…
In effetti alcuni testi di Rodari fanno ridere ma anche ragionare e a volte piangere… Quando riuscirò a pubblicare finalmente il mio cd in forma ufficiale, farò fare un cofanetto con dentro un fazzolettino (di stoffa però, quelli di carta non sono ecologici…).
@ Mariagrazia
riguardo alla spirale sono talmente d’accordo che infatti la mia ultima crostata come sai (anzi come hai assaggiato…), si è persino evoluta proprio in una spirale (vedere per credere… su http://www.orecchioverde.ilcannocchiale.it)
Aggiungo sulla spirale: quelle in natura mantengono solitamente la proporzione aurea..sulla quale ho letto molto poco ma mi pare un fil rouge affascinante. Mio padre disegnò la spirale secondo la quale nel neonato i capelli evolvono, guardando la mia testa..io con Ipazia non ho avuto la stessa pazienza, o forse non mi importava, ma confermo: la spirale c’era.
Stefano, non ho avuto modo di scriverlo ma davvero aprire il tuo sito fa piangere. Ho sbirciato la crostata e quelle foto piene di colore, ho sentito una strana nostalgia di casa, come ET. Un abbraccio forte!
@ Annalisa
bella la storia del tuo papà, veramente interessante e non mi supisce che anche i capelli si accrescano così a spirale…
Però dopo Mimì anche tu pensando a me ti metti a piangere… Mi devo preoccupare?
Scherzi a parte quelle foto le ho fatte per raccontare un bel momento, sono tanti anni che faccio foto e ormai cerco di usare questa tecnica per trasmettere sensazioni, emozioni, rappresentare la mia vita…
Eh eh 😆 ci vuole il fazzolettino di stoffa nel cd, perchè Rodari, anche se scherzosamente e sottoforma di filastrocca.. Lascia e ha sempre lasciato a noi piccoli lettori , messaggi importanti che fanno pensare e riflettere!!! 🙂
ps: Meravigliosa la tua crostata a forma di spirale 🙂 avvolgente e golosamente buona immagino, visto che è stata addentata allegramente ( viste le foto sul blog 😉 )
Annalisa ma è davvero bella la storia della spirale di tuo padre ed Ipazia 🙂
Stefano e Mariagrazia lasciano sempre forti emozioni nel cuore… Se vi incontraste, sarei certa che sarebbe il vostro un incontro unico e memorabile 😀
sìììììì me le ha portare un’amica di mia nonna giù, e anche lei le fa vegan!!! erano leggermente diverse,ma il ripieno era identico…dolcissime ma buonissime! solo che mia nonna l’ha chiamata “pitta ‘mpigliata”
Mimì, Annalisa, Chicca, Nello… Ci sono belle persone in veganblog, un giorno farò uno spetacolo di mie canzoni rodariane ecopacifiste per tutte loro e alla fine offrirò un assaggio della mia crostata a spirale ecozoica…
Una dedica musicale: http://www.myspace.com/orecchioverde/music/songs/LA-LUNA-BAMBINA-G-Rodari-S-Panzarasa-58838615
@ Mimì
la crostata a spirale di Stefano non era solo bella ma buonissima! eppure con quattro ingredienti e senza lievito (solo un pizzico di bicarbonato), con marmellata di ciliege fatta in casa!
Beh, sarebbe ora di rivederci, che dici?
😉
@ Argie
eh sì in Calabria come in tutta Italia ogni paese ha la sua versione! Mia nonna la faceva più bassa e geometrica della mia, con il ripieno più sminuzzato e omogeneo! a me viene a rose frastagliate! quindi anche di mano in mano il piatto tipico si trasforma! Il contenuto però ha lo stesso sapore!
è proprio buona e sono contenta che tu mi capisci quando lo dico!
😉
@ Stefano
sarebbe proprio una bella giornata ecozoica!
😉
@ Stefano: Wow… Che bello 😀 . Un Occasione speciale 😛
@ Mariagrazia: Ne sono certa, gli esperimenti veg in cucina sono sempre buoni e salutari 😛 . Bravo Stefano.
Infatti, direi proprio di sì… Dobbiamo rivederci 🙂
@ Annalisa
Hai ragione la spirale anche in natura è un motivo ricorrente affascinante! pensa solo al broccolo romano che viene citato come esempio classico di frattale, e cioè un tipo di organizzazione spaziale sostanzialmene spiralico! (matematicamente espresso dalla serie di fibonacci).
Forte l’idea di avere tutti noi una spirale come berretto naturale!
E per concludere questa serie di riflessioni così ispirate: che dire dei gatti che dormono acciambellati? io in casa ho una spirale doppia! (vedi foto di Cirino e Rodni nel blog di Stefano)
Un abbraccio oval-spiralico e non stressarti troppo!
😉
@ Mimì
a presto allora!
😉
eccoti qua carissima!!!!! ma che ricetta stupenda!!! E che dire delle spirali!!!! Tu non sai, ma forse in angolo di te lo sapevi senza che lo dicessi, che sul mio libro preferito di teoria dei gruppi, viene raffigurata la spirale delle chiocciole terrestri, e…hoops, ecco che la simmetria (di cui sono profondamente innamorata) tesse ancora una volta storie affascinanti (per chi è interessato, ecco uno studio sul tema chiocciole e spiralizzazione sinistrorsa: “Masaki Hoso,Yuichi Kameda,Shu-Ping Wu,Takahiro Asami,Makoto Kato, Michio Hori, A speciation gene for left–right reversal in snails results in anti-predator adaptation, Nature Communications, Volume: 1, Article number: 133 doi:10.1038/ncomms1133”).
E’ bello, bellissimo sapere che sia io che te abbiamo una naturale propensione per le spirali e per la forma ovale 😀
questo mi riempie di infantile soddisfazione 😀
La tua spiralica ricetta è davvero golosa e mi piace moltissimo ogni dettaglio, dalla torta di spirali, alla frutta secca 😀
Il grande Cirino (Cirin der Grösse) con i peperoncini spacciati con tanta intelligenza al megagalattico Stefano, i due Cirini (Cirin der Grösse und Cirin der Junge, der so genannte “Rodni”) tutto stupendo. Le tue ricette le adoro, lunghe, come si addice a una stagione, stupende, come si addice a un fiore, poetiche, come si addice al cuore. Bellissimo il riferimento alla poesia-canzone sulla speranza, ora vado ad ascoltare anche la musica, non avevo dubbi sul fatto che tu avessi una laurea in una zona del Sapere legata al cuore, al cuore delle cose, penso che con te potrei passare ore a parlare della Natura, tu che studi le Parole e io che inseguo gli atomi e le loro meraviglie, che bello sarebbe 🙂
Mariagrazia, tu hai anche progetti indipendenti tuoi?
Io è da parecchio che mi rendo conto di quanto sarebbe uno strumento utile un vocabolario tecnico multilingue illustrato…si tratta di un lavoro veramente lungo, ma lavorando in un settore tecnico mi rendo conto che non sarebbe davvero un lavoro sterile. E capisco come mille parti meccaniche e tecniche in ogni lingua non siano accessibili con i normali vocabolari, bisogna parlare con gli addetti ai lavori del settore.
Se pensi che potremmo lavorarci su una cosa del genere, contattami. Si tratta di un progetto a lunga scadenza, ma ci penso da un po’.
Cris-topetta bella – ma che commento-fiume meraviglioso!
Sono sicura che gli argomenti che condividiamo sono innumerevoli, e man mano spuntano fuori nelle varie ricette. Sarà un percorso di costante avvicinamento al fatidico incontro? Vedremo!
Io studio le parole come dici te, ma leggo anche saggi sugli atomi! (al mio livello ovviamente! Tipo Prima del Big Bang di Grishka e Bogdanov…) Qualcosa da dirci l’avremmo senza dubbio!
Intanto penso sempre a quelle molecole sbaglierelle di cui mi accennasti… e mi piacerebbe molto mettere le zampine su quel saggio sulla spiralizzazione delle chiocciole! Farò una ricerchina internet…
Ti ringrazio per i complimenti espressi nel modo che sai fare solo tu! Sei veramente un toccasana!
Ti ringrazio anche per la proposta di collaborazione al tuo progetto… ma ormai a metà (o anche due terzi) del cammino di mia vita sono estremamente selettiva, per lavoro traduco saggistica sia di tipo umanistico che scientifico divulgativo, in genere articoli, ma anche un bel librone l’anno, come quello che ho sul tavolo. E per fortuna, nonostante le pessime condizioni dei lavoratori intellettuali a collaborazione, sono una delle privilegiate che ha qualche possibilità di proporre ed essere ascoltata… Tutto questo occupa al 100% il mio volume di tempo da dedicare alla sopravvivenza. L’esigua strisciolina libera in questo momento la dedico al blog, ma appena consegnato l’ultimo lavoro vorrei tornare alle mie faccenduole creative, molto trascurate nell’ultimo anno… Dato che siamo destinati a lavorare, ho sempre cercato di occuparmi di qualcosa in sintonia con la mia natura… non mi interessa la resa economica, mi basta la sussistenza. Anni fa mi sono licenziata dal cosiddetto posto fisso che avevo soprannominato “ufficio delle anime morte” e non me ne sono mai pentita.
Comunque il tuo progetto è validissimo, mi raccomando portalo avanti, sarà senz’altro utile! Spero che trovi la valida collaborazione che ti meriti.
Un abbraccio ovale, ecozoico e spiralico!
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Dopo aver avuto il piacere di ospitarvi in casa e condividere un nuovo pranzo in vostra compagnia, assaggiando e gustando queste prelibate Pitte n’chiuse, posso dire ancora che tu e Stefano siete meravigliosi e che questi dolcetti sono proprio una delizia 🙂
Mimì
@ Mimì
Ti avevo promesso che te ne avrei messo da parte un paio il natale scorso e con un po’ di ritardo te le ho portate, ma ovviamente fresche di forno! Stavolta non ho usato l’uovo di frutta ma un semplice uovo di semi di lino (per 200 g di impasto un cucchiaino di semi) e devo dire che sono venute anche meglio!
Sono contenta che ti siano piaciute. La degna conclusione del pranzetto ecozoico che ci hai preparato… ma soprattutto sono stata felice di rivedervi nel vostro nido insieme al figlioletto peloso che ho finalmente conosciuto di persona: è veramente un gatto der Colosseo! Sono contenta che si è ripreso così bene con le vostre cure amorevoli! Salutaci Adry!
Un abbraccio ovale e alla prossima!
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Eh sì, hai mantenuto la tua promessa e te ne sono grata, perchè abbiamo apprezzato davvero moltissimo 🙂
Anche senza la frutta-uovo, il sapore era buonissimo, dico era perchè sono finite, anche se non ho assaggiato la versione con la frutta!!
Romeo è stato molto amorevole nei tuoi confronti, è una rarità con le persone che non conosce, anche se si lascia accarezzare, ciò vuol dire che anche lui ha percepito in te un’energia positiva e dolce 🙂
Vi saluterò Adry
Un abbraccio ovale anche a voi ed al prossimo incontro 😛
😉
Fantastic! I have been experimenting with veganizing my mother in law’s “Pita infigliata?” for many years. Her family is from Aprigliano, Cosenza. The dough is always a bit hard. I will definitely try your “uova” and see if that makes all the difference.
Check out my recipe for taralli and see how they compare.
Great work!
I think you mean ‘pitta inpigliata’, mentioned by Argie above.
I only know this version, which was my granny’s x-mas classic. She was also born near Cosenza, in Taverna.
Try my ‘fruit eggs’, but try also without, with just some more liquid (water or soy milk), or ground flax seeds mixed with a little water.
Taralli are very different from pitta ‘nchiuse… at least the ones I know through my granny… which are a lot softer and more sweet!
Thank you for your appreciation!
xxx
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Siiiiii evviva la pitta ‘mpigliata! noi siamo devoti a quelle di san giovanni in fiore, tradizione di famiglia in periodo natalizio è incasarne 10 per volta e regalarne il doppio ad amici e parenti ahahah anche se… quelle maledette UVETTE.. non hanno mai fatto impazzire neanche me, ma cerchiamo di ignorare questo brutto pensiero! Chissà che grazie a te non sia la volta buona per provare a produrne una io in chiave vegan!
sai che non capisco bene il termine “incasare”… comunque ho capito che siete molto produttivi con le pitte ‘mpigliate in periodo natalizio! le uvette a me da piccola non piacevano proprio, tanto che allora raramente ne ho assaggiate (che peccato!) di quelle di mia nonna… però per fortuna da adulta ho decisamente recuperato! ora metto uvette ovunque!
carino il tuo nick, molto marino e allegro!
Scusa se ti rispondo con ritardo… ultimamente sono molto presa e ho poco tempo per passare!
spero che hai già fatto le prove per il prossimo natale, perché secondo me le pittanchiuse sono buone tutto l’anno! ne faccio anche una versione biscottosa rapida!
😉
Invece nella zona in di cui ho origine io (prov di Crotone) si chiama “pitta cu l’uagghiu” (pitta con olio). Posso garantirti che i miei parenti da 50 anni, mia nonna prima, le mie zie dopo e le mie cugine ora la, pitta l’hanno sempre fatta senza derivati animali! Ed io sono l’unico in famiglia ad esser vegano…Comunque è un dolce delizioso!!! 😉
ciao Andrea
grazie per le informazioni sulle sorelle di questo piatto!
mio padre è nato in provincia di Crotone, ma sua madre e la sua tradizione di cucina vengono dalla provincia di Cosenza e dalla Sila, con un ramo toscano… Sono felice che la tua tradizione sia completamente vegan in partenza!
hai proprio ragione, è un dolce delizioso!
😉