La ricetta di Nadir Frullato di gelsi mi ha ricordato di inserire questa. Le more del gelso qui da me crescono in gran quantità in riva al fiume: il loro sapore è molto più dolce delle more di rovo, e la consistenza è più acquosa.
Ingredienti:
100 g di farina integrale
50 g di farina di ceci
panna di soia
100 g di zucchero di canna
4 cucchiai di mandorle tritate
4 cucchiai di olio di semi
cioccolato
latte di soia
fecola
more di gelso
Procedimento:
Per la pasta si mescolano tutti gli ingredienti: le 2 farine, 50 g di panna di soia, zucchero, mandorle e olio e si cuoce a 150° per 45 minuti. Poi :sulla pasta ho messo 1 strato di cioccolato fuso a bagnomaria, la crema (fatta con 250 g di latte di soia, 100 g di panna di soia e 5 cucchiai di fecola), more di gelso. Facoltativo: gelatina di tapioca fatta col procedimento Gelatina di tapioca per dolci: la mia è rossa perchè ci ho messo la rapa :D.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Che bella!
Ora ricordo che il gelsi (morigelso, li chiamavamo) della mia infanzzia era bianco. Adoravo cogliere quelle bacche giallo pallido e mangiarle così (ehm, spesso senza neppure passare a casa per lavarle… ehm…)
Bella e buona! Una fettina a colazione??
Ieri in montagna ho mangiato 3 fragoline di bosco, una rarità qui dalle mie parti! E c’era anche un ciliegio da cui ha attinto la mia amica! Le more di gelso credo di averle mangiate senza sapere cosa fossero, eh eh!!!!
Semplicemente bellissima 🙂
io…a dirla tutta credevo che il gelso fosse x fare la seta e non avevo mai pensato che facesse frutti.beata innioranza!
bella bella la torta.
Tecla, in effetti il gelso bianco è un’albero orientale che è stato importato in europa e nel resto del mondo proprio insieme ai bachi.
Non tollerando il trattamento riservato a quei poveri animalini, restano comunque quel gran dono che sono i frutti.
Che bella questa crostata, Silvia !!!
Non ho mai assaggiato le more di gelso, ma sembrano buonissime…presentate cosi poi…che simmetrie!
Splemdida davvero!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
I miei ricordi più belli dell’università sono legati ad una pianta di gelso che avevamo in un cortile poco trafficato in Facoltà.
In estate dopo gli esami e magari dopo esserci gavettonati un po’, si andava a mangiare le more sotto il gelso. In quel momento nessuno parlava, tutti in silenzioso rispetto e con le dita bordeaux a riempirsi la bocca di quelle delizie. E le more più buone erano quelle in alto!
Mamma mia che bei momenti, mi vengono i brividi solo a pensarci. Un bacio enorme!
marko
noi da piccole aspettavamo che passasse un vecchietto col motorio! gridava:” vuoi e cevz.. (gelsi) le vendeva 12.000 lire al kg. dopo 14 anni l’ho rivisto e indovinate….le vendeva 12 euro al kg.!!!
ora ho una mia dipendente che ha gli alberi in montagna, me ne ha portato un bel po e così provo a farci la marmellata!