Sono una delle tanti varianti regionali delle lasagne. La storia narra che il nome deriverebbe dal fatto che un cuoco maceratese la preparò in onore di un generale austriaco di nome Windisch Graetz nel1799 che combatté contro Napoleone cingendo d’assedio Ancona. In realtà erano già presenti anche in un ricettario del 1781
E’ senza dubbio il piatto marchigiano per eccellenza (insieme alle olive ascolane) e ogni famiglia ha una sua tradizione nel prepararle…nella mia da oggi si tramanderanno in versione vegan 😉
Perdonate la foto ma le avevo preparate per un pranzo vegan con amici, quindi non potuto impiattarle.
Le dosi sono per due vassoi da 8 porzioni.
Ingredienti
750 gr di lasagne di farro secche
per il ragù:
300 gr di granulare di soia
brodo vegetale
2 barattoli di polpa di pomodoro
500 gr di passata di pomodoro
1 carota
1 cipolla
1 foglia d’alloro
maggiorana e timo freschi
olio
per la besciamella:
1 ½ lt di latte di soia
150 gr di burro di soia
150 gr di farina
noce moscata
Ingredienti
Reidratare il granulare di soia lasciandolo bollire una decina di minuti in del brodo granulare, dopodiché farlo raffreddare e scolare bene.
Pulire e tritare carote e cipolla. In una pentola scaldare l’olio, unite le verdure tritate e soffriggere a fuoco basso lentamente, quindi aggiungere il granulare di soia, i pomodori e le spezie. Lasciar sobbolire a fuoco basso per almeno un paio d’ore. Aggiustate di sale e pepe.
Sciogliere il burro in una pentola, incorporare la farina allontanando la pentola dal fuoco, mescolare bene per togliere eventali grumi.
Rimettere sul fuoco, unire il latte e la noce moscata continuare a mescolare fino a quando non si raggiunge la densità desiderata. (io ho usato le lasagne secche quindi conviene lasciare la besciamella abbastanza liquida)
In una teglia da forno, mettere una base di ragù quindi le lasagne, coprirle bene con la besciamella poi di nuovo con il ragù. Continuare così per 4/5 strati.
Infornare a 220° per 20 min.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Bella la tradizione vegan! Ottima ricettona da pranzo domenicale in famiglia, quelle che ti ricordano quando eri bambino…
che bella la storia 😀
..sì ma non ho capito una cosa: perchè si chiama Vincesgrassi??? O__o
era il nome del cuoco??? O_O
a parte ciò: w la lasagna in ogni sua versione 😛
complimenti Ale 😉
Bellissima e gustosa ricetta. Me la segno. Brava. 😛
Buonissimeeee 🙂
Le lasagne non sono mai abbastanza!
caldo o no, mi papperei una bella porzione pure ora
E’ stupenda!
eh già, anche mia nonna le fa tutte le domenica!
un saluto da marchigiana a marchigiana!!
siete gentilissimi, sono contenta che apprezziate le mie ricette.
@nello il nome sembra che derivi da Windisch Graetz per cui erano state preparate.
@amelie sei marchigiana??? di dove?
Spettacolari, non si resiste ad una prelibatezza del genere!!! Brava AleDD!!!
bbbbone! perfette in ogni stagione dell’anno!!! ^__^
mamma che golaaaaa…..buoneee!! 🙂
Fantastiche, è un secolo che non le mangio.. 🙁
Wow sono senza parole, è meravigliosa e sono certa che gli amici avranno apprezzato 😀
io sono di Jesi, vicino a Ancona, da noi si chiamano Vincisgrassi, bboniiiiiiii!!! sbav sbav
mi sa che c’hai proprio azzecato con la ricettuzza, proverò sicuramente a farla, grazie! ^_^
Ciao Madda….io sono di chiaravalle 😉
pensa che combinazione!!! mandami una mail che magari vediamo di organizzare qualcosa in zona 🙂
gradioso!!! 😀
ciao, ho guardato sotto il tuo profilo, ma non so dove trovare il tuo indirizzo mail 😛
Guarda faccio prima a scriverti il mio 😛
starinthefire@libero.it ^_^
ciao madda, ti ho mandato una mail…t’è arrivata?
Orgoglio marchigiano!
Ora vi aspetto con le olive all’ascolana vegan: il mio unico ulivo – ascolano – ha fatto un sacco di olive. Inventiamoci un impasto… io ne ho tante per provare!
Saluti da Jesi!!!
ciao dani…sai che è parecchio che ci rifletto su. Un’idea di un impasto già la ho…appena posso ci provo 😉
Ciao ragazzi , io sono di un paesino vicino Civitanova Marche , ma mia nonna era di Ascoli e di olive ascolane ne ho mangiate tante da piccolo , erano squisite , ma una volta diventato vegano sono state per tanto tempo anche la mia rinuncia più difficile…finchè una mia amica me le ha proposte versione Vegan : olive verdi grandi denocciolate, il ripieno di lenticchie cotte col battuto ed i chiodi di garofano , la pastella di farina di ceci e pane grattato : riempire le olive di lenticchie , panare e friggere , semplicissimo. A quella cena i commensali non si accorsero che erano senza carne . Sono buone uguale , solo che per quelle Vegan non è morto nessuno 🙂
Ciao AleDD, volevo aggiungere una cosa (da marchigiana): la ricetta originale, se può interessare provarle così, non prevede la besciamella. Poi è vero che ogni casalinga le personalizza, e il bello è anche quello!