La particolarità di questa ricetta sta nella panatura che dà quel quid in più…
Ingredienti:
220 g di fagioli cannellini già cotti
5 cucchiai di miglio
3 cucchiai di fecola di patate
1 cipolla fresca piccola
1 piccola carota grattugiata
27 pistacchi tostati
5-6 olive di Gaeta
una manciata di semi di sesamo
erbe di Provenza
evo
peperoncino
pepe
un pizzico di curcuma
sale aromatico (Trocomare)
panatura di bosco (pangrattato+funghi misti secchi+condimento per pasta con erbe aromatiche e zucchine secche)
Procedimento:
Per la preparazione di questa ricetta è più funzionale partire dalla panatura di bosco, i cui ingredienti sono elencati in ordine decrescente. Spezzettare con le mani i funghi secchi (prataioli, pleuroti, geloni e porcini) e passarli nel tritatutto fino a ottenere una polvere fina. Fare lo stesso con il condimento per pasta. Unire le due polveri e metterle nuovamente nel tritatutto per miscelarle. Posizionare questo mix in un piatto e aggiungere il pangrattato. Mescolare il tutto con le mani. Per ottimizzare la preparazione della ricetta, sgusciare i pistacchi, tritarli anch’essi finemente e metterli da parte.
Far cuocere per 20 minuti il miglio in acqua leggermente salata (e insaporita con cipolla tritata) fino al suo completo assorbimento. A 5 minuti dalla fine cottura, aggiungere un pizzico di curcuma e un manciata di semi di sesamo. Mettere da parte il miglio in un piatto.
Far saltare in una padella con l’olio i cannellini, le erbe di Provenza, la carota grattugiata, le olive nere spezzettate, il peperoncino e il pepe macinato.
Prendere un recipiente fondo e posizionare, secondo questo ordine, uno strato di fagioli, uno di miglio, una spolverata di pistacchi e, se necessario, un pizzico di sale. Schiacciare il tutto con uno schiacciapatate. Ripetere l’operazione fino ad esaurimento degli ingredienti. Aggiungere 3 cucchiai di fecola di patate e mescolare con un cucchiaio.
Far riposare un’ora in frigo il composto per farlo compattare. Formare delle polpette e poi schiacciarle per dare la forma di burger. Passare nel pangrattato e riporre su un piatto foderato da carta forno. Ecco i come appaiono i burger appena preparati:
Lasciare un giorno in frigo. Cuocere con il metodo della carta forno o in forno fino a doratura. Accompagnare con foglie di insalata.
Sostieni anche tu la libera informazione!
Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Ma che buoni! Devono essere croccanti e saporitissimi! Brava Andrada! Bravissima!
Mirko: non sono croccanti ma morbidi e compatti nello stesso tempo. La panatura è la cosa migliore e si può riutilizzare per panare seitan, tofu,etc.
Si, proprio bella questa panatura, insomma l’interno é un pretesto se ho ben capito!!
Klasse!!!!!
che bellezza!
Buoniiii!!! Sempre idee magnifiche!!! 😀
Barbara: no, l’interno non è un pretesto.
Però, la panatura fa la differenza. Almeno se confrontata con quella di solo pangrattato il confronto non regge. Sarà ma amo i funghi 😉
Questa impanatura me la memorizzo mi stuzzica le papille 🙂 Originale e particolare brava Andri 😉
sembrano ottimi! assomigliano alle polpette che ho preparato prima, però ho usato le fave… brava! 🙂
wooow è intressante questa versione con i pistacchi e le olive 😛
andrada sei bravissima nel “polpettare” 😀
comm fai e purpett tu, nun e fà nisciun O__o
..ehm ma sono dei burgher???!!! 🙁
vabbè burgher o polpette, sò parient O__o
Devono essere buoni! Ma com’è il metodo della carta forno?
Nello: hehe le polpette è bello farle ma è una scocciatura lavare tutto. Quindi passerà un po’ di tempo per la prossima “polpettata”. 😀 Cmq sono burger (sono piatti) Due sono più grandi gli altri sono più piccoli.
Eliana: la cottura nella carta forno è una mia ultima fissazione… Si fodera la padella con la carta forno oliata. Si posizionano polpette o affini, si versa un goccio d’olio sulla loro superficie e si cuociono girandole con una paletta fino a doratura. Se serve, si aggiunge altro olio.
Il vantaggio è che si può usare un pochino in più di olio, perché se lo assorbe la carta e le polpette restano asciutte.
Quindi in padella? Interessante!!
Deliziosi !!!
Eh sì, Eliana. Proprio in padella. Però attenzione alla carta forno. Non deve fuoriuscire troppo dalla padella perché se no brucia. Una volta che la padella s’è riscaldata, bisogna abbassare un po’ la fiamma.
Mmmm! Che squisitesse!!!!!