Ecco una prima ricetta tradizionale pugliese veganizzata. Si tratta di una pizza ripiena che dalle mie parti si chiama appunto calzone, ve lo propongo nella versione tipica di Bisceglie, che è la mia città di origine, in realtà però la ricetta varia da paese a paese. E’ uno dei piatti tipici delle vigilie (Natale, Immacolata) e del Venerdi Santo, insieme alle immancabili cime di rapa. La ricetta originale prevede, nel ripieno, un derivato del latte tipico pugliese dal sapore (e dall’odore) molto forte e molto particolare, tanto particolare che ho preferito eliminarlo semplicemente senza cercare un sostituto, secondo me impossibile da trovare. Credo che i pugliesi del blog abbiano capito di cosa parlo, vero? Comunque, anche senza questo ingrediente il calzone è ugualmente molto molto buono… se vi piace la cipolla!
Ingredienti per la pasta:
700 g di farina
1 cubetto di lievito di birra
1/2 bicchiere di olio
sale
1 pizzico di zucchero
acqua qb
Ingredienti per il ripieno:
1 kg circa di cipollotti (in Puglia si chiamano sponzali; per 1 kg intendo il peso della parte edibile)
1 barattolo di pelati
prezzemolo
1 manciata di olive nere
capperi sott’aceto
olio
sale
Procedimento:
Preparare il ripieno: pulire i cipollotti utilizzando anche l’inizio della parte verde (quella verde chiaro, per intenderci), lavarli bene eliminando i residui di terra e tagliarli in 2 nel senso della lunghezza e poi in pezzetti di 3-4 cm circa. Mettere in una casseruola i pelati a pezzettini, il prezzemolo tritato e poca acqua; aggiungere i cipollotti e cucinare a fuoco lento con un coperchio per 1 ora – 1 ora e 30, aggiungendo acqua se necessario: i cipollotti devono essere molto morbidi, praticamente spappolati, in modo da risultare molto più digeribili. A fine cottura aggiungere sale e olio e fare stringere bene l’acqua residua. Quando saranno freddi, aggiungere le olive nere denocciolate e tritate (ho usato delle olive nere pugliesi conservate in barattolo, fatte da mia madre; posterò la ricetta nei prossimi giorni. ovviamente vanno bene anche altri tipi di olive nere, per esempio quelle di Gaeta o simili) e i capperi (ne ho messi 2 cucchiaini per la metà di dose, regolatevi in base a quanto vi piacciono capperi!)
Perla pasta, disporre la farina a fontana, al centro mettere il sale, l’olio, lo zucchero, il lievito spezzettato e un po’ di acqua tiepida; sciogliere bene il lievito e cominciare ad impastare, aggiungendo l’acqua necessaria, fino ad ottenere una pasta morbida ed elastica. Quando è pronta, coprire e mettere a lievitare al caldo per 1 ora e 30 circa. Quando l’impasto è pronto, dividerlo in 2 e tirarlo cercando di dare la forma della teglia; stendere una parte su una teglia unta, ricoprendo anche i bordi, mettere il ripieno (deve essere freddo), quindi chiudere con la restante parte di pasta e sigillare bene i bordi. Ungere la superficie con un po’ d’olio, forare con una forchetta e mettere in forno già caldo a 180° per 30 min circa (è pronto quando la superficie assume un colore dorato). Con questa dose viene un calzone abbastanza grande; io ne ho fatto metà dose ed è bastata per una teglia da 24 cm di diametro, quindi più che sufficiente per 4 persone… anzi a dire il vero mi è anche avanzato un po’ di impasto!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Questa te la faccio sicuramente appena riesco a trovare i cipollotti come dico io….e brava Rossana 🙂
Si, proprio una bella ricetta e poi io adoro le pietanze da poter tagliare a fette o a pezzi e mangiare tenendole in mano (sarà l’animo da viandante che ho dentro di me)
🙂
Che bontà, la mangerei anche ora! Che me ne dai un po?!
Eh, no, cosi’ non vale… Non puoi pubblicare una simile leccornia gia’ di buon mattino… 😉
Immagino che sia buona anche il giorno dopo… Te la copiero’ anche per i miei lunch box 🙂
Sauro me la chiederà presto.. Questo torte salate sono la sua passione…
Lui lavora sempre al pc.. poco tempo a volte.. a pranzo per mangiare. ma una torta salata lo appaga…
Brava…
🙂
santo cielo, che goduria…sono senza parole…le torte salate sono la mia passione, peccato che ne mangio raramente perchè sono negata…