Avevo promesso tempo fa una serie di ricette con la zucca Hokkaido. Ma direi che con questa completo la trilogia perché le zucche nel frattempo si sono finite. Le altre due ricette sono “Ravioli dolce amaro” e “Gnocchi di Hokkaido aux sage et pommes de terre”. Questa è una ricetta molto semplice in cui ho provato ancora ad armonizzare il contrasto dolce amaro attraverso, questa volta, la mediazione del salato delle olive.
Ingredienti :
- Zucca Hokkaido bio
- farina integrale di grano bio
- cipolla bio
- olive nere
- radicchio bio
- prezzemolo
- olio extravergine di oliva dei Monti Iblei
- sale marino integrale
Procedimento :
Circa un’ora e mezza prima bisogna preparare l’impasto con acqua, farina e un pizzico di sale. Bisogna farlo bello duro e farlo poi riposare. Contemporaneamente mettere sul fuoco una pentola con acqua leggermente salata. Poi bisogna grattugiare l’Hokkaido e mettere da parte le bucce che vanno lessate non appena l’acqua bolle. Una volta cotte le bucce si tagliano a dadini. Per il condimento : un soffritto a fuoco lentissimo con olio, sale, olive nere spezzettate; appassita la cipolla si possono aggiungere le coste del radicchio, poi la zucca grattugiata e la buccia a dadini. Si fa andare per qualche minuto ancora, si aggiunge un mestolino di acqua di cottura delle bucce. Infine, a cottura quasi ultimata si aggiungono le foglie del radicchio tagliate a Julienne e completare con altri 2-3 minuti di fuoco lento. Per fare i cavatelli io ho usato la macchina che mi ha regalato la mia nonna e li ho lessati nella stessa acqua delle bucce.
Alla fine ho servito con del prezzemolo tritato. Veramente molto buoni, al di là delle aspettative.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Bellissimi, complimenti…
Uauu!!! Che ricettina!!!E poi, l’olio dei Monti Iblei da quel che ho letto deve essere sublime!!!Io però lo avrei aggiunto solamente alla fine da crudo per esaltarne le caratteristiche.
ma che spettacolooo!!! complimenti!!!
sono perfetti questi cavatelli e la ricetta mi piace tanto 😀
Che meraviglia! ti ripeto la domanda che ho fatto a Nello: per caso hai tenuto i semi? qui da me non trovo le hokkaido in circolazione e quest’anno voglio riprendere con l’orto 😀
neo, ho ricevuto la email (+ tardi ti rispondo)…cmq i semi sono tuoi!!!! 😀
ma sono bellissimi!!! complimenti!! 🙂
allettantissima ricetta! da fare al più presto.Complimenti
@ Neofrieda se vuoi i semi te li posso mandare anche io. Fammi sapere .
Favolosi e strepitosa la “cavatellatrice”! La voglio anche io! La belva impazzirebbe! Ma quindi si mangia anche la buccia?
Oh si la buccia è la parte migliore !
Fantasici e fantastico il marchingenio per farli che suppongo datato visto che te lo ha regalato la nonna 🙂 Sebastiano mancano le tue ricettine favolose 🙂
Troppo gentili..sarà di buon auspicio per l’orto, che dopo due anni di assenza anche quest’anno mi vedrà poco 😀
@Sebastiano: la mia mail è annalisaPUNTOmalerbaATliberoPUNTOit, ti chiederei volentieri anche un paio di info su prodotti della tua terra 😳
che bel piatto!!!
complimenti!
Che splendore…non ho parole!
mamma mia che merviglia!
che splendore!!!!!
Volevo dirti che la tua ricetta deve essere uno spettacolo ma soprattutto..che abbiamo gli stessi piatti!! e non solo..a guardare bene ho anche una tovaglia simile alla tua..con le fragole però.. e guardando il tuo profilo vedo anche una ricetta con quasi lo stesso nome..la mia è il dolce e l’amaro (con zucca e radicchio..appunto..) se tu non stessi nell’estremo sud sospetterei che in mia assenza qualcun’altro spignatta nella mia cucina! salutami la mia adorata isoletta (perchè sì, tra le altre cose sono pure siciliana di radici…) e al prossimo piatto!
sì, il mio “abbiamo gli stessi piatti” si riferiva al servizio!! poi in realtà la ricetta è simile ma la tua è molto più prelibata e interessante, la storia delle bucce non la sapevo!
Che strane coincidenze !
sebastiano, usi degli ingredienti così sani e accostati in modo così originale che mi sono innamorata dei tuoi piatti. Tutti. Se apri un ristorante vengo a cena da te tutte le sere. Complimenti.