Ravioli cinesi allo pseudovapore Nelle ultime settimane per vie traverse abbiamo accumulato verze su verze…
Ci sono tantissime ricette in cui questo ortaggio è esaltato nella sua magnificenza, oggi tocca ai ravioli cinesi.
Io ho preso spunto da questa ricetta delle ragazze del golosomangiarsano (qui la video ricetta).
Ingredienti (per almeno per quattro persone mangione):
Impasto:
200 g di semola di grano duro semi integrale
100 g circa di acqua tiepida
un cucchiaino d’olio evo
un pizzico di curcuma (facoltativo)
un pizzico di sale
Ripieno:
1 cipolla grande a pezzetti piccoli
2 carote a pezzetti piccoli
1 spicchio d’aglio a pezzetti
mezza verza circa a striscioline
zenzero (meglio fresco)
salsa di soia o tamari
aceto di mele
sale
olio evo
Procedimento:
In una terrina riunire la farina, la curcuma e il sale, aggiungere man mano l’acqua necessaria a ottenere un impasto elastico e compatto, a questo unto unire anche l’olio e impastare per diversi minuti (una decina sarebbe ideale). Esattamente come la pasta fresca nostrana vegan.
Intanto che la pasta si rilassa coperta in un contenitore, preparare la farcitura.
Fare in padella il soffritto classico cipolla, carota e aglio. Quando appare rosolato aggiungere la verza, un pizzico di sale, abbassare la fiamma e mettere il coperchio.
La verdura deve appena stufarsi ammorbidendosi, di tanto in tanto controlliamo cosa succede là dentro girando col cucchiaio. Appena ci apparirà un pò “ammosciata” (che brutto termine… Però rende l’idea!) aggiungere la salsa di soia (poco), l’aceto di mele (poco) e un pò di zenzero grattugiato fresco (o se non lo avete secco ma l’effetto non è proprio uguale).
Lasciar asciugare bene, travasare in un piatto in modo da agevolare il raffreddamento. Assaggio per capire se manca sale, e perchè a questo punto viene fame.
Non ci resta che comporre i ravioli.
La prima volta che li ho visti fare; il supereroe Martino Beria (che io odio molto perchè la sua ricetta a me è venuta uno schifo perchè non stava insieme) con abile maestria di mani li componeva con tutte le loro belle pieghette (qui in video).
La seconda (e terza) volta ho provato con un maledetto arnese che doveva chiudermi la pasta dando una sembianza di raviolo orientale (un pò farlocco), ma anche qui, mi sono trovata male poichè il ripieno tendeva a uscire e mi appiccicava la pasta al malefico strumento.
Così nella mia ruspantità, dopo aver steso le sfoglie a medio spessore con la macchinetta della pasta (ma i più bravi possono usare il mattarello), ho tagliato dei cerchi con un coppa pasta, inserito un cucchiaino di ripieno, richiuso facendo una leggera pressione con le dita e sigillando, utilizzando poi i dentini della forchetta tutto intorno tipo sigillo papale… Ed ecco le mie mezzelune caserecce, zero eleganza ma è più semplice,veloce e non si rompono.
Ora prendere una padella (perfettamente antiaderente), mettere un velo d’olio, appoggiare i ravioli “in piedi” (non di lato) non attaccati, farli leggermente dorare a fiamma medio-alta.
A questo punto versare un dito d’acqua, abbassare la fiamma e mettere il coperchio.
Come per magia, quando il liquido sarà evaporato i ravioli saranno pronti.
Io di solito, come mio uso e costume nelle cose un pò lunghe, ne faccio di più per potere congelare e rimangono perfetti.
Trovo gustoso inserire nel ripieno uvetta e/o anacardi o arachidi tritati grossolanamente.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Bellissimi e … io adoro le verze!!! Bella ricetta la proverò
I ravioli son sempre ravioli !😍
Sempre i benvenuti anche da noi.
Questi ravioli mi ispirano tanto
Da provare sicuramente! Grazie per l’idea 😉
Che metodo di cottura interessante! Veloce e pratico 👍🏻 La ricetta sembra ottima ma la mia abilità in cucina non arriva a tanto 😿