La prima volta che ho visto una Red velvet è stato ne Il boss delle torte… Era meravigliosa. Colori brillanti, particolari curati nel minimo dettaglio e poi c’era l’orgoglio “paesano” dovuto al fatto che Buddy Valastro è altamurano just like my parents 🙂 Ma da crudista… Come si faceva a emulare quella torta? Semplice: si dimenticano gusti e consistenze del passato e si “sublima” il cuore del sapore, all’insegna di una cucina decisamente igienista, semplicissima eppure – o forse proprio per questo – squisita.
Ingredienti:
1 pera Decana
1 melagrana
peperoncino qb
cannella qb
vaniglia bourbon qb
salvia qb
zest di limone
riduzione di aceto balsamico aromatizzato alla fragola
Procedimento:
Lavare la pera e tagliarla a fettine, da ognuna delle quali si possono ricavare cuoricini (o altre forme, mi sto divertendo con le formine da pasticcere 🙂 ) Aprire la melagrana e sgranarla (non mangiatevi tutti i chicchi durante questa operazione, mi raccomando golosoni!). Frullate i chicchi con lo zest di limone e le spezie. Non esitate con la salvia, il tocco in più che conferisce alla pera è semplicemente squisito. Sovrapponete i cuoricini di pera formando almeno 2 strati, divisi dalla crema di melagrana, spolverate generosamente con altra cannella e vaniglia e guarnite con una riduzione di aceto balsamico aromatizzato alla fragola, oppure con il più classico cioccolato fondente fuso. Estasi.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
io avrei azzardato una crema densa con barbabietola-amarena-arancia rossa (ho già provato il trinomio ed è maraviglioso)
bless and love!
quei cuoricini sono belli come te! 😉
Ame <3
Luca, la barbabietola e il pompelmo credo siano gli unici due doni di Madre Natura che veramente veramente veramente rifiuto. Proverò certamente le amarene, ma quando è stagione 😉
Gran pasticceria per tuttiiiiiii 😉 😀 😀 !!!
Brava Stellina 🙂 !
Stellina riesci portare le solite ricette in livello superiore. Non è facile secondo me preparare raw. Bravissima.
Grazie Babies! E’ tutta questione di abitudine. Nel frigorifero ho solo cose che si possono mangiare crude, quindi per me è davvero semplice fare abbianmenti che magari di solito non si pensano. Quello che scrivevo nella ricetta “Prawmigiana di Babele” è la pura verità: mentre leggevo i romanzi di Simonetta Agnello Hornby pensavo veramente a come veganizzare e crudizzare le ricette. 🙂 Ormai è diventata una forma mentis che parte in automatico 🙂