Sapevate che i fagiolini sono ottimi anche crudi? E che conferiscono ai piatti un colore verde molto più brillante rispetto a quando sono cotti? E allora quale secondo migliore, per proseguire la cenetta in onore del nostro bel pianeta verde, se non una gustosa “rawtare” di fagiolini?
Ingredienti:
100 g di fagiolini freschi
1 manciata di capperi
1 manciata di pisellini verdi crudi ammollati
50 g di avocado
1 piccola mela gialla
succo e zest di 1 limone
timo qb
Ingredienti per la decorazione:
1 piccola mela rossa
sale nero qb
rosmarino qb
pistacchi qb
Procedimento:
Sciacquate bene i fagiolini e metteteli in una ciotola cospargendoli di succo di limone e zest e un pizzico di sale (e pepe bianco se vi piace). Dopo 1 oretta selezionate i più morbidi e carnosi e metteteli da parte, serviranno per il topping. Frullate il resto dei fagiolini col succo di limone, capperi, pisellini, avocado, mela gialla e timo. I grassi dell’avocado amalgameranno gli ingredienti fino a formare un composto cremoso che, con l’aiuto del coppapasta, sistemerete nel piatto a creare un piccolo brillante sole verde. Senza rimuovere ancora il coppapasta, disponete ora i fagiolini che avevate precedentemente messo da parte, in modo da ricoprire completamente la cremina sottostante. Compattate bene e rimuovete delicatamente il coppapasta. E ora passiamo alla decorazione. Tagliate la vostra mela rossa a fettine sottili e disponetele come dei petali. Sminuzzate grossolanamente col tritatutto il rosmarino secco, il sale nero e i pistacchi e decorate. E buon appetito.
Il punto:
I gusti non “esploderanno” nella vostra bocca, ma si insinueranno lentamente in voi, come fiori di un bouquet che aprono lentamente le loro corolle ed emettono delicatamente i loro profumi, uno dopo l’altro. Più tranquillamente assaporiamo il gusto, il colore e l’odore dei cibi, più l’esperienza del “mangiare” sarà ricca e profonda, e sì, anche spirituale.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Non sapevo si potessero mangiare anche crudi. Ero convinta che i legumi (alcuni) sono tossici se mangiati crudi.Pensavo anche i fagiolini.
Fagiolini, pisellini freschi, fagioli azuki e lenticchie rosse decorticate crudi sono ottimi, e poi il limone in un certo senso li “cuoce” un po’. Quanto a fagioli, ceci, fave, cicerchie e gli altri, vanno meglio se fatti germogliare. Richiedono un po’ più di tempo e cure, però sono davvero ottimi. E a proposito di germogli, quelli di porro e ravanello sono davvero speciali.
Grazie delle info.Fava e piselli li ho sempre mangiati crudi.Non si finisce mai di imparare.
Fave fresche ottime! Purtroppo non è più tanto il periodo… Mi sono in effetti stupita di trovare ancora i fagiolini freschi, e ne ho approfittato subito.
Anche i piattoni o taccole sono ottimi crudi, sgranati però, perché il baccello è un po’ duretto. Ma chissà… magari ammollato in salsa tamari… Proverò e vi saprò dire! 🙂
Anche io mangio crude tantissime verdure, ma non ho mai provato con i fagiolini … ! Se li trovo ancora, ci provo 🙂
Grazie per la condivisione di questa ricetta colorata e gioiosa 🙂 … Proverò ad assaggiare i fagiolini verdi crudi 😉 … E’ vero che qui su Veganblog si impara sempre qualcosa 😀 !
io sapevo che contengono fito-emoagglutinina che disturba la digestione per questo non ho mai provato ma mi fido della tua sapienza, proverò allora
bless and love!
Vedi quante scoperte con gli amici di VeganBlog???? 😀 😀 😀
Carissimi, approfitto delle vostre indicazioni circa il “sapere che un certo cibo di può mangiare in un modo o in un altro e che contiene questo o quell’altro nutriente” per fare una considerazione di cui qualche annetto fa mi fece partecipe un caro amico e medico. Dicendo per esempio: “questo cibo mi dà quella tale sostanza” deleghiamo il potere al cibo. In PNL questo “power-shifting” è fondamentale, ed è bene non farlo, perché semplicemente ci indebolisce. Certo, qualcuno dirà sono solo parole… Ma io rispondo che la parola crea. E poi, se sono parole, cosa ci costa cambiarle? Diciamo allora non “questo cibo mi dà quel nutriente” bensì “io traggo da questo cibo questa sostanza”. Lo stesso vale per il “sapere” che un cibo è commestibile solo cotto. Anch’io sono cresciuta a parmigiana di melanzane cotta e tutt’altro che vegana. Poi ho scoperto che si poteva veganizzare. Poi ho scoperto addirittura che si poteva non cucinare… Si tratta di uscire dalla zona del conosciuto e sperimentare. La prima volta che ho mangiato una melanzana cruda e condita solo con limone sale e pepe, ragazzi quella si che era una melanzana!
E per finire, LucaCeltics, non avevo mai sentito nominare la fito-emoagglutinina, e forse è per questo che la digestione dei fagiolini crudi non è mai stata disturbata. Ci sono persone che, mi raccontava sempre lo stesso amico e medico di cui dicevo prima, vogliono fare il digiuno e leggono prima dieci libri sul digiuno, si informano e quando stanno male durante il digiuno sono felici perché stare male è sintomo di disintossicazione, e quindi il digiuno sta funzionando. In qualità di medico ed esperto di digiuni (sperimentati su di sé in primis) lui consigliava di non leggere nulla. Perché se tu sai qualcosa tu stai programmando il cervello in quel senso. Se leggi che nel digiuno si sta male perché il corpo si disintossica, starai male nel 99,9%. Se non leggi nulla e ti limiti a fare un digiuno di un paio di giorni, riposando corpo e mente, probabilmente non starai male. E poi, c’è gente che mangia il junkfood più impronunciabile, e non ha problemi digestivi, figurati cosa faranno tre fagiolini. 😉
Scusate se mi sono dilungata ma sentivo che qui si può condividere tutto ciò e molto di più.
Buon plenilunio dello Scorpione.
evviva i tre fagiolini
S il tuo discorso non fa una piega anzi, hai tutta la mia approvazione, la parola ha un potere detonante. Però io rimango della mia idea chiamiamola “scientifica” ovvero: le analisi chimiche ci dicono cosa contengono gli alimenti o meglio chiamiamoli momentaneamente “prodotti” se, e ripeto se, un “prodotto” contiene sostanze velenose lo evito, chiamiamole veleno o con qualsiasi altro assieme di lettere ma il senso sempre quello è…per dire io la belladonna o le bacche di taxus o l’oleandro che sono i primi tre nomi che mi vengono in mente, non li ingerisco….
non è assolutamente polemica sia chiaro è solo il mio modo di veder la cosa 🙂
detto questo rimani per me una guru del raw
bless and love!
Ricetta interessante!! 😀 Avocado fagiolini crudi…un mondo da scoprire!! Grazie 😀
Ahaha grande Luca! Il tuo discorso fila perfettamente con quanto dicevo: tu hai letto o ti è stato detto che la belladonna o il taxus fanno male, e giustamente non li ingerisci. A me invece, pensa, è stato detto che la belladonna è un ottimo antipiretico naturale e le rarissime volte che ho la febbre prendo solo quella. E non ho effetti collaterali. Questo a dimostrazione di quanto le nostre credenze (consce o inconsce) ci influenzano.
Della serie: siamo ciò che pensiamo! 🙂
A breve nuova ricettina crudista.
Stay tuned.
wow!! sapevamo della possibilità di mangiare i fagiolini crudi, ma abbiamo provato raramente!! Grazie comunque per avercelo confermato Ormai temo ci toccherà aspettare che tornino di stagione per provare 🙁
si S la nostra mente ha un potere che nemmeno possiamo capire
bless and big love!
Mannaggia. Io preferisco sbollentarli qualche minuto…
Attenzione! Le bacche del tasso sono mortali. Solo la parte rossa che circonda ogni seme (arillo), invece, é commestibile.
Per quanto riguarda la belladonna, é noto il suo uso terapeutico, ma, esclusivamente, su indicazione di medici o erboristi esperti, altrimenti provoca avvelenamenti spesso mortali. 😕
Anch’io come Luca, senza demonizzarle, evito di consumare piante pericolose. E ce ne sono tante… 😐
Sì Lali, confermo l’uso terapeutico della belladonna. E aggiungo che tutte le sostanze possono diventare tossiche, pensiamo al prezzemolo… Dipende anche dalla dose.
Mariagrazia, ti “autorizzo” a sbollentarli 🙂 però se li fai cotti non puoi non metterci anche due patatine :*
Obbligatorio 🙂