Mi piace il nome Barbamechua, ricorda l’orco Barba Blù, ma questa marmellata non uccide nessuno, anzi rinfranca lo spirito e va gustata puntina dopo puntina, lentamente.
Ingredienti:
416 g di barbabietole rosse precotte (kcal 140.15, kcal 33.61/100 g)
410 g di arance Tarocco (kcal 143.5, kcal 35/100 g)
183 g di pasta di tamarindo Me Chua (kcal 488.61, kcal 267/100 g)
65 g di prugne secche (kcal 143, kcal 220/100 g)
46 di di albicocche secche (kcal 138.46, kcal 301/100 g)
17 polvere di psillio (kcal 31.45, kcal 185/100 g)
10 g di di senna in polvere
Procedimento:
Sciogliere la polpa di tamarindo in acqua per ottenere lo sciroppo, fluido, ma non troppo. Mettervi a macerare le prugne per 1 notte intera. Il tamarindo farà addensare leggermente. Tagliare le albicocche, la barbabietola e le arance intere (buccia, semi e albedo) a pezzetti e cuocere in tegame insieme allo sciroppo di tamarindo e prugne. Cuocere fino a ebollizione e fino a che la frutta sarà molto morbida, aggiungendo acqua se necessario. Nel mio caso non è stato necessario perché ho utilizzato la piastra radiante. Togliere dal fuoco e dare una passata con il minipimer fino ad ottenere il grado di consistenza e “granulosità“ desiderata. Aggiungere il psillio e la senna, portare ad ebollizione tutto il composto. Lasciare bollire per 2-5 minuti. Il composto grazie al psillio diventerà elastico e tenderà a staccarsi dalle pareti del tegame. Travasare in vasi ermetici sterilizzati. Chiudere i vasi quando il composto è ancora caldo e lasciare raffreddare a temperatura ambiente e con il barattolo capovolto in modo che si formi il vuoto.
Considerazioni:
Tot 1,650 g cotto kcal 1,085.17 ovvero kcal 65.77/100 g. La marmellata, realizzata senza dolcificante di alcun genere, risulta asprigna con un debolissimo regusto amaro: molto particolare, nulla che si possa trovare di paragonabile in commercio. Strabuona su tofu grigliato caldo, la morte sua direi. Tuttavia oggi nella colazione leggera del lunedì
ha farcito un Pane verde insieme al tofu silk extra-firn della Mori-nu.
Nella preparazione, avevo tolto tutti i semi di tamatindo: un lavoraccio noiosissimo. Qualcuno però mi è sfuggito ed è finito cotto nella marmellata. Sotto i denti i semi risultano abbastanza morbidi da essere masticati piacevolmente e senza sforzi. Conclusione: se non disturbano la consistenza desiderata della marmellata, si possono lasciare i semi anche nella preparazione. In ogni caso non vanno mai buttati poiché hanno eccellenti proprietà nutrizionali. Io li faccio tostare bene, li riduco in polvere e li mangio o bevo con liquido, o mischio ad impasti tipo cioccolate: ricordano molto il gusto del caffè, ma sono molto più salutari!!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Ciao Rita!!! Trovo che le tue ricette siano a dir poco geniali!
Unico difetto che riscontro è la ridotta reperibilità degli alimenti che utilizzi: dalle mie parti (Monza) non ho mai visto il pisillo, la polpa di tamarindo o le proteine della soia…Tu dove acquisti tutti questi particolari cibi?
Grazie
Rita che bello il tuo vassoio da colazione!! 🙂 E il panino sembra strepitoso!! E che dire della tua Marmellata barbamechua??! Rita non smettere di farci sognare 😀
Grazie Ametista, sempre gentilissima. Circa i panini verdi, sai una cosa? sono ancora talmente gonfi e porosi che sto pensando di riempirli come con i bigne, magari con la composta di arance “sperimentale” realizzata ieri.
Ma lo sai che hai ragione? Possono essere simil-bignè!!! Grande idea!!! Tu elabora al meglio che pendo dalle tue labbra e dalla tua testa da genietta!! 😉
Gli abitanti del Piccolo Mondo di Laliland sono letteralmente entusiasti della tua fantamarmellata 😆 😆 😆 !!!
E il pane verde poi… ! 🙂 … ‘na favola 😀 !
arancia e barbabietola, altro matrimonio idilliaco
bless and love R!
Dani, il psillio che utilizzo nelle creme emarmellate è quello in polvere che puoi trovare in qualsiasi parafarmacia. Le bucce di psilio così come tutte le proteine (soia, canapa, etc.) su myprotein.it che è un sito gia indicato varie volte e che consiglio vivamente di visitare prima di qualsiasi altro nel caso si vogliano fare acquisti.
La polpa di tamarindo la compro su asia-market.it quando devo fare la spesa di più prodotti. Altrimenti, se me ne serva un pacchetto al volo li vendono in un negozio etnico gestito da un pakistano nell’interland di CA. Tra questo negozio e il mio cinese di fiducia in pratica trovo tutti gli ingredienti che ci sono su asia-market.it. Il fatto è che in benzina e inquinamento da auto alla fine il trasporto mi sota più che pagare quello di asia-market.it … e poi si dice km 0 !!!
Mhmm sembra buona!!!