Nuvola di Heidi

Ancora patate? Certo! Per il semplice fatto che finalmente sto riuscendo a dare questo alimento a Pepi che dice di non volere (veder il Signor Patata di Peppa Pig che risulta esser vivo), pasta e compagnia bella è un periodo no… L’ho preparato per noi ieri a pranzo e la scricciolina guardando nei nostri piatti ha detto: “Sembra crema di nuvole; la nuvola che ci vola Haidi”… avete presente la sigla del cartone animato? L’ha voluta assaggiare e poi un bel piatto. Ed oggi, ancora a casa dall’asilo perché reduce da virus intestinale, quando le ho chiesto cosa voleva per pranzo la sua risposta è stata “crema di nuvole di Heidi” con incorporato mega sorriso e manine in alto come per far urràà. Certa che era più adatta ad esser messa nella categoria di patate ma, visto che l’ho rifatta per la mia Pepì, ho ritenuto il caso di metterla tra le ricette per bambini. La versione vegetariana risulta per me troppo pesante mentre invece la vegan va giù che è una meraviglia. L’ho preparata col Bimby, ma può esser preparata anche in un normale pentolino; la cosa bella è che le patate vengono cotte direttamente nel latte e non si slavano in cottura.
Ingredienti:
1 kg di patate pelate e lavate
500 ml di latte di soia non dolcificato
sale grosso qb
noce moscata qb
100 ml di panna vegetale (io soia)

Procedimento:
Tagliare a tocchetti le patate, inserirle nel boccale (mettendo la farfalla), aggiungere il latte, il sale e la noce moscata. Chiudere, appoggiare sul foro il cestello in modo che non escano schizzi in cottura. Programmare a 90° per 26 minuti a velocità 1. La ricetta originale prevede 350 di latte, ma abbiamo patate piuttosto farinose e non ci piace troppo compatto. Se fatto in pentolino procedere allo stesso modo, rimestando di tanto in tanto e stando attenti che non fuoriesca il latte. Levare il cestello, aggiungere panna e far andare a V4 per 40 secondi, ricordando di mettere il tappo; se fatto nel pentolino schiacciare un po’ con la forchetta e mantecare con le fruste: non utilizzate mixer ad immersione che rende l’impasto colloso. Pronto per esser divorato con una spolverata gigante di lievito in scaglie.
Meritava più questa foto di esser messa per presentazione ;); invece qui sotto una specie di torta di mele che ho preparato sabato, bella umidiccia, che chiamerei più sformato di mele impastellate.