Chapati di riso integrale

E luce fu!… oggi finalmente è arrivata la corrente elettrica anche da noi, finalmente il nostro locale vede la luce (elettrica)! Così finalmente anch’io posso riprendere a postare ricette: a casa internet non funziona più gran che, il mio pc ha una batteria che dura circa quanto basta ad accenderlo, rendersi conto che non ha autonomia sufficiente per fare quello che si deve fare e quindi lasciarlo spegnere… perciò attendevo con ansia che finalmente l’Enel ci allacciasse alla civiltà, così da poter usare il pc e internet, che qui prende benissimo, così oggi inserisco questa ricetta dal ristorante senza fretta, tanto il pc non si spegne :-). Mi siete mancati, mi è mancato il blog tantissimo! Nel frattempo, tra un impegno e l’altro, a casa mi sono data alla cucina indiana ed ho provato tante cose, progettando già le serate “Indian fusion” al ristorante e poi quelle giapponesi, cinesi, arabe e… la fantasia galoppa :-). Tornando a noi, la cucina indiana è veramente affascinante, ricca e varia; ho provato le quantità industriali di peperoncino che vengono usualmente impiegate (che io modererò decisamente…), la sapienza con cui vengono usate le spezie ed il valore curativo con cui vengono impiegate, non solo per il gusto, ma per la salute di anima e corpo… una cosa che ho letto mi è piaciuta tanto e mi ha colpita: anticamente, e tra le classi più elevate ancora oggi, nelle cucina c’è la figura del Maestro delle Spezie, che non è un semplice cuoco, ma un esperto conoscitore e selezionatore di spezie, che ne comprende e ne usa le proprietà fisiche e spirituali… mi è piaciuto anche il fatto che tradizionalmente la figura del cuoco ha anche un grande valore spirituale, infatti la persona che maneggia e prepara le pietanze deve essere più “pura” possibile, poiché la sua energia si trasferisce a ciò che prepara… lo trovo molto bello e molto vicino al mio modo di intendere il cibo, la sua preparazione e la sua offerta ai commensali… Questa è una ricettina semplice semplice, un classico direi, che ho reinterpretato nella mia versione senza glutine, integrale e ovviamente vegan (senza ghee)…61
Ingredienti:

150 g di farina di riso integrale
110 g di acqua
olio di sesamo qb
1,5 cucchiaini di farina di semi di carrube
1/2 cucchiaino di sale marino integrale

Procedimento:
In una ciotola, mescolate bene la farina di riso, quella di semi di carrube (fa da addensante, credo se ne possa usare anche meno) ed il sale; poi aggiungete l’acqua e impastate per almeno 5 minuti. Avvolgente l’impasto in un canovaccio e lasciatelo risposare al calduccio (io l’ho messo in forno con la lucina) per almeno 20-30 minuti. Dividete l’impasto in 7 palline e stendete ciascuna pallina, ottenendo dischi con un dimetro di 9-10 cm, non di più altrimenti non si gonfiano in cottura! Aiutatevi con abbondante farina di riso e non insistete troppo col mattarello altrimenti si attacca tutto al piano di lavoro; fate così: mettete un po’ di farina sul piano, poggiateci sopra una pallina di impasto e cospargetela con un altro pochino di farina, quindi date una prima passata di mattarello solo dal lato infarinato, girate quindi il disco, infarinate l’altro lato se necessario (quello che si trova in alto) e date un’altra passata di mattarello, continuate così (una passata e girate, una passata e girate di nuovo…). Nel frattempo, ungete una piastra con uno Scottex unto con l’olio di sesamo, rimuovendo l’eccesso: io uso l’olio di sesamo perchè ha un sapore ed un odore più leggeri di quello d’oliva, mi sembra che faccia meno fumo (non ne fa affatto) e poi dà un tocco aromatico molto leggero che ci sta proprio bene. Quando la piastra è calda appoggiateci sopra i dischi e lasciateli cuocere finchè cominciano a gonfiarsi e scurirsi, a quel punto girateli e fateli cuocere dall’altro lato :-). Avevo provato anche un altro metodo di cottura che consigliava di schiacciare i dischi con un panno facendoli ruotare su se stessi durate la cottura, ma il risultato era stato deludente e “schiacciato”, cioè senza le bolle che invece dovrebbero esserci! Credo però che possa dipendere dalla farina senza glutine, che si comporta sempre in maniera originale rispetto a quella di frumento… comunque così riescono bene  e se vi piace, potete spennellare i chapati appena tolti dalla piastra con dell’olio aromatizzato e conservarli in caldo, così si manterranno più morbidi e fragranti, ma anche al naturale sono ottimi ;-).62
In questa foto i chapati fanno compagnia a dei peperoncini piccantissimi ripieni di tofu e a delle polpettine impanate con il sesamo nero… mentre mi ritaglio del tempo per continuare a sperimentare in cucina, i preparativi per l’apertura del nostro bar-ristorante vanno avanti, anche se per ora abbiamo potuto solo coprire le vetrine con la carta da pacchi, perchè per i lavori dovremo aspettare un’altra settimana necessaria al comune per darci tutti i permessi… nel frattempo lavoro al sito e alla pagina Fb :-)… Immancabilmente: “Sorridi, perchè l’allegria è il segno più evidente della saggezza. La vita è davanti a te, il cielo è sopra di te, il sorriso è dentro di te. Il mondo ama le anime chiare, le persone che hanno il sorriso negli occhi e la festa nel cuore”. (Romano Battaglia)

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. Grazie per la splendida ricetta, Animachiara!! 😀 Anche tu mi sei mancata tantissimo, ma ti immaginavo strapiena di cose da fare!! 😀 L’importante è che le cose vadano bene per te, hai tutto il mio tifo!! VAiiiiii 😀 😀

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  2. Amo la cucina indiana e amo alla follia il chapati!
    Complimenti e auguri di nuovo per il locale 🙂

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  3. Dio mio !!! Che spettacolo!!! Ma dove la trovo la farina di riso integrale??????? Voglio farli subito…ADESSO….ORA!!!!!!!!! 😀

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  4. Anche noi adoriamo le spezie e tutto il magico ed affascinante mondo che c’è dietro!! …I tuoi chapati sono davvero belli 🙂 ed anche i peperoncini ripieni devono essere buonissimiii 😛

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  5. Bentornata Animachiara! 🙂 Sorridi, o sublime Maestra delle Spezie: il mondo ha bisogno delle creature di luce… 🙂
    Complimenti per la ricetta: non é mai facile creare meraviglie con la farina di riso, ma tu e Terri siete eccezionali! 😉

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  6. Il chapati mette sempre allegria ,bentornata.

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  7. Mi cimento anch’io nella cucina indiana, proverò senz’altro questi chapati dall’aspetto super invitante! Ho capito bene stai aprendo un bar-ristorante veg? In bocca al lupo di cuore!! :*

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  8. Ho letto adesso il tuo profilo…. che dire, rinnovo al massimo gli in bocca al lupo!! Il mondo ha bisogno di coraggiosi pionieri, faremo senz’altro pubblicità al tuo locale! 😛

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  9. Che bel pane!! Ho giusto della farina di riso nero, li voglio provare. Quando prepari l’impasto e lo lasci riposare che consistenza ha? E’ appiccicoso oppure malleabile?

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  10. 😀 vai come un treno! complimenti per tutto e auguri!!!!

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  11. @Terri: grazie Terri! Siamo in dirittura d’arrivo con i permessi comunali … sto finalmente scrivendo un cartello per avvisare il condominio che la settimana prossima cominceremo i lavori 🙂

    @Gala: grazie mille!

    @Aurorabagnolet: io la compro al biologico 😉

    @EnricaAnnalisa: si i peperoncini erano buonissimi ma veramente strapiccanterrimi!

    @Lali_64: grazie dolcissima :-*

    @Marcello: grazie 🙂

    @G-Stail: la cucina indiana e infinitamente ispirante! Comunque si, io ed il mio compagno staimo per aprire un bar-ristorante bio vegan e gluten-free 🙂

    @Annalisa: l’impasto e maneggiabile tranquillamente, diventa abbastanza elastico grazie alla farina di semi di carrube.

    @Lullaby_84: grazie di cuore, tutto il vostro incoraggiamento ci dà energia!

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  12. @Animachiara, vogliamo l’indirizzo precso, neh!! 😀 😀 Non vedo l’ora per voi!! Complimnti per la passione e le mille fatiche 😀

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  13. Forza Anima bella! 🙂 🙂 Vedrai che presto, molto presto farai l’apertura ufficiale del tuo locale 😉

    Il chapati è splendido! Ho scoperto da poco di amare pazzamente la farina di riso :mrgreen:

    Fra le righe intravedo tutta la passione e l’amore che riservi in questo progetto… 😉
    Ti auguro ogni bene dolce creatura…
    Un bacio

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  14. @Terri: l’indirizzo è via Regina Margherita 66 a Pescara, più venite e più sarò contenta 🙂
    @Niki: grazie, stiamo mettendo tutto il nostro amore, la nostra passione, la nostra dedizione ed i nostri sogni in questo progetto!

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  15. Grazie!! 😀 Non sono proprio vicina a te, ma il luogo è bello per farci una scappatina…e poi ci sei tu!! 😀

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  16. Ciao Animachiara! Quando sarà l’inaugurazione del ristorante? 🙂

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  17. Fatti!! Buonissimi!! Gonfi, morbidi e croccanti in certi punti…perfetti!! Mio marito…ah, ma ne hai fatti così pochi? Eh, quamdo una cosa è buona… 😀 😀

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  18. per gli amanti della cucina indiana: qualcuno conosce quei peperoncini abbastanza piccanti che sono fritti avvolti in un qualche tipo di pastella? non siamo riusciti a capire come la pastella sia composta. è un cibo di strada,ottimo. ma rimane il problema di non sapere che tipo di pastella sia quella che aderisce molto bene alla pellicina liscia dei peppers(ci ho provato con acqua e farina ma scivola tutta via dal peperone).grazie.
    vedo belle ricette, eh!!!

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  19. @Terri: sono felice! E mi farebbe un gran piacere se mi venissi a trovare!
    @Lali_64: non abbiamo ancora una data precisa ma credo all’inizio di Novembre … comunque il 26 Ottobre la nostra strada sarà coinvolta in una notte bianca e ci daremo già da fare per fare un po’ di pubblicità e qualche foto 🙂
    @piccbio: grazie 🙂 Mi dispiace ma non ho presente questi peperoncini di cui parli, non è che si tratta dell’ocra (o gombo)? Hanno una forma che assomiglia a quella di un peperoncino, ma la superficie non è coperta da una peluria sottilissima che quindi spiegherebbe come fa la pastella ad aderire … però non sono piccanti, li ho cucinati qualche giorno fa e proprio non lo sono …

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  20. @piccbio: errata corrige … ho scritto che gli ocra non sono coperti da una peluria, ma volevo scrivere il contrario, cioè che sono coperti dalla peluria … 😉

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  21. Sì, così mi cucini il chapati, una tua mitica torta e tante bontà!! 😀

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  22. @Terri: tutto quello che vuoi! Posso chiederti una cosa? Quali fogli di carta di riso usi tu? Mica sai se sono certificati senza glutine?

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  23. @Animachiara, quelle che ho comprato in Italia non hanno la spiga barrata, non ricordo se quelle che compro in Francia sono datte ai celiaci, faccio qualce ricerca e se trovo ti dico!! 😀

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  24. Giuro solennemente che organizzo un we apposta per venire al tuo ristorante!!!!! Tra l’altro sono appena tornata da S.Benedetto del Tronto dove sono stata per lavoro.

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  25. @Aurorabagnolet: grazie! Ti aspetto!

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