Ciao amici! Bentrovati! Latito da qualche mese e ci sono delle novità… Il 5 gennaio scorso, nel silenzio di casa, alla luce fioca di una lampada di sale è nata la piccola Elena, anche lei Lotus, come suo fratello. Attilio ha vissuto con noi ogni attimo della nascita della sorellina ed è stato proprio lui, come gli avevamo promesso, ad annunciare se fosse maschio o femmina. Essere tutti e tre uniti per accogliere questo nuovo dono della vita è stato meraviglioso, a dispetto di chi ci diceva che lo gnomo fosse troppo piccolo per vivere un’esperienza simile. La verità è che quando si fanno le cose con amore, spontaneità e consapevolezza tutto è possibile. Di nuovo la potenza della natura ci ha travolti, l’istinto primordiale dell’animale umano è esploso in tutto il suo splendore, l’energia cosmica ci ha elevati ad emozioni pure e indimenticabili. Elena è una bambina dolcissima con occhi giganti spalancati sul mondo! Ora stiamo vivendo la magica esperienza dell’allattamento in tandem… un’avventura stancante, a volte, ma piena di soddisfazioni. Vorrei festeggiare il mio ritorno qui con una semplicissima, ma gustosa ricetta realizzata con la mia fedele Maga (per chi non la conoscesse, è la mia pasta madre!). Shanti, amici.
Ingredienti:
300 g di pasta madre rinfrescata da non più di 12 ore
200 g di acqua tiepida
450-600 g di farina di frumento tipo 0 (la quantità della farina è variabile a seconda della consistenza della vostra pasta madre, della qualità della farina e delle condizioni ambientali del luogo di panificazione)
6 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio scarso di sale marino integrale (fino)
600 g di erbe di campo miste
Procedimento:
Fate sciogliere la pasta madre in una terrina di coccio, vetro o legno assieme all’acqua e all’olio. Mescolate bene anche con le dita, in modo che non restino grumi. Aggiungete poca alla volta la farina e in ultimo il sale, cominciate ad impastare con le mani e dopo 2 minuti trasferite la massa sulla spianatoia continuando a lavorarla energicamente finchè non sarà diventata liscissima ed elastica. Ricordatevi sempre che le sensazioni che provate durante l’operazione dell’impasto vengono trasferite alla materia sotto le vostre mani… l’impasto è cosa viva, ha bisogno di comprensione, di fiducia, di amore. Una volta ottenuta la consistenza giusta formate una palla, riponetela nella terrina, copritela con pellicola trasparente e mettetela a riposare in frigo per 12 ore. Trascorso questo tempo, lasciatela tornare a temperatura ambiente per 2 ore, poi dividetela in 2 parti quasi uguali. Stendete quella più grande su una teglia oliata, disponetevi sopra le erbe precedentemente cotte (io, dopo averle mondate e lavate, le metto in pentola a fuoco basso senza aggiungere acqua e lascio cuocere con coperchio per 15-20 minuti). Salate a piacere. Sulla spianatoia stendete l’altra metà dell’impasto e ponetela sopra le erbe schiacciando i bordi con le dita in modo da attaccarli all’impasto sottostante e di chiudere il contorno della focaccia. Coprite con un canovaccio e mettete a lievitare per 8-10 ore in luogo caldo e riparato da correnti d’aria. Per la cottura: preriscaldate il forno al massimo (260°), fate cuocere a questa temperatura per 15 minuti, poi abbassate a 220° e fate cuocere per altri 25-30 minuti. Fate raffreddare su un piano di legno e gustate tiepida. Sofficissima, ma croccantina fuori, saporita, nutriente e bella da vedere! Siccome stavolta ho usato una teglia più piccola del solito, ho usato una pallina dell’impasto per fare una pizza tonda con cipolla e maggiorana, di cui lo gnomo è ghiotto… e infatti l’ha divorata!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
gnam gnam!! Augurissimi !!!!! 🙂 un dolce bacio a te e alla piccola Elena ………….. 🙂 🙂
Benvenuta alla piccola Elena!!!!!!!! <3 <3 <3
Auguri auguri auguri a tutta la famiglia e benvenuta al mondo piccola Elena!!! 🙂 La sua nascita dev’essere stato un momento bellissimo e fortissimo! Il parto in casa, tutta la famiglia presente (scelta coraggiosa!).. 🙂 Ma l’allattamento in tandem??? Cioè? 😀
La tua focaccia mette l’acquolina in bocca, ma passa in secondo piano rispetto al tuo annuncio 😉
Devo farla assolutamente…sa di buono solo a vederla e poi io adoro le erbe di campo!
Augurissimi e complimenti per la piccola grande Elena!! Bentornata 😀
ciao e benvenuta alla nuova piccoletta!leggerti mi fa sempre piacere,perché sei la prova che esistono ancora le persone pure di spirito.fino ad ora non avevo mai sentito parlare del lotus birth.ho dovuto fare una ricerca su internet.mi hai aperto un mondo nuovo.Nella mia ignoranza non pensavo si potesse tenere attaccato il cordone,ma dentro di me ho sempre avuto l’impressine che il taglio del cordone subito dopo la nascita,fosse una pratica violenta,nn adatta né alla madre né al figlio.perché nessuno dice che esiste l’alternativa?perché anche in una situazione cosí bella come una nascita,qualcuno deve decidere per convenienza e velocitá,di farti credere che non esiste niente di alternativo?.grazie valevico.sei una bella persona.auguri a tutta la vostra bella famigliola.un abbraccio
valevico! che felicita`, sono una spettatrice/sperimentatrice felice di questo blog e, dico la verita`, ti stavo aspettando! le tue ricette le sento vicine come le chiacchierate di un’amica e non vedevo l’ora che tornassi con la “buona novella” per avere di nuovo il piacere di leggerti e la trepidazione di scoprire (e subito provare a rifare) le tue ricette con la pasta madre!
i tuoi cuccioli sono davvero fortunati!
namaste` 🙂
@Callaudia: l’allattamento in tandem è l’allattamento contemporaneo di due bambini. Attilio, il mio primogenito, che ha due anni e messo, ciuccia ancora di gran lena, così spesso me li trovo attaccati al seno tutti e due contemporaneamente! 🙂 Una volta era una cosa molto comune, oggi si è guardate come delle aliene o delle pazze. In realtà, in molte popolazioni l’allattamento prolungato e in tandem è ancora la norma, essendo una cosa naturalissima che fa bene sia alla mamma che a bambino.
@Valentina C.: anche io m’infurio per il fatto che le informazioni siano pilotate solo verso una direzione. Molte donne purtroppo non hanno nemmeno mai visto la placenta dei loro cuccioli…eppure è un organo fondamentale, carico di significati simbolici oltre che importantissimo per la vita uterina ed extrauterina del cucciolo. La placenta essiccata di Attilio ora è di nutrimento a un ulivo, quella di Elena ce l’abbiamo ancora a casa, ma ne abbiamo usato un pezzetto per farci fare dei rimedi omeopatici per tutta la famiglia!
Ah ho capito! 🙂 Non credevo si chiamasse così… Immaginavo un vero e proprio tandem! Ho fatto bene a domandare… 😉 Coooomunque mi sembra una cosa molto carina! E poi così Attilio non si sente “derubato” di un privilegio solo suo ma inizia a condividere. 😀 Beh, le tribù che vivono ancora in stretto contatto con la natura, estranee dal progresso tecnologico e dall’occidentalizzazione, sono in realtà più avanti di noi, se pensiamo in alcune di esse perfino l’allattamento maschile è la norma.
…così come l’uso di portare i piccoli. Noi, senza carrozzina nè passeggino, abbiamo cresciuto lo gnomo portandocelo sempre addosso con fascia e mei tai finchè non ha cominciato a camminare. E con Elena stiamo facendo lo stesso…
Davvero? 🙂 Mi ha sempre colpito la tranquillità dei bambini che dormono sulla schina dei genitori anche quando parlano forte o sono in luoghi molto rumorosi… 🙂 ma mi sono anche sempre domandata, non è dannosa la postura che assumono? Non ho figli e chissà quando (e se) ne avrò, quindi non conosco praticamente nulla! XD
La pustura che si assume nella fascia, e non nel marsupio di quelli tipo Chicco, è fisiologica. Con la fascia o il mei tai il peso del bmabino non si scarica sulle natiche ma si somma a quello della mamma che lo sostiene. Le gambe restano in posizione fetale, a mo’ di ranocchia e questo abbassa tantissimo il rischio di displasia alle anche. Nelle popolazioni in cui i bimbi vengono portati da secoli questo disturbo, infatti, non esiste. Inoltre il portare soddisfa il bisogno di contatto pelle a pelle che hanno mamma e bimbo nei primi mesi e permette al bambino di acquisire prima il senso dell’equilibrio e l’orientamento, poiché si muove con la mamma o chi lo porta alla giusta altezza per osservare il mondo. Per me, al momento, la fascia è indispensabile perché mi permette di avere le mani libere per aiutare a vestire Attilio tenendo Elena, mi permette di fare le pulizie, di fare la spesa…di fare tutto! Non potrei farne a meno!
Grazie per la spiegazione più esaustiva di quanto immaginassi! =) =) Mi hai aperto un mondo.. 🙂 Anche nel reparto materno infantile dell’ospedale di Mestre danno molta importanza al contatto fisico. Infatti lasciano molto spazio e tempo alla famiglia di stare con il neonato e molte volte fanno tenere il bambino per un bel po’ sia sul petto della madre che su quello del padre, corpo a corpo, per trarre beneficio dal respiro e dal calore dei genitori (e viceversa, ovviamente). 🙂
Questa focaccia ha un bellissimo aspetto…che buone le erbe di campo!! E che bella la notizia della nuova arrivata 🙂 far nascere un figlio in casa dev’essere un’esperienza indimenticabile <3 un abbraccio a tutta la famiglia 🙂
la focaccia é magnifica!
benvenutissima alla stupenda Elena e ai suoi occhioni spalancati sul mondo 🙂
veramente commovente e toccante 🙂
ottima focaccia; bentornata valevico! io non ho mai voluto figli, ma ho sempre pensato che devessere bellissimo farli nascere a casa mentre l’ospedale mi sembra il luogo + inospitale del mondo sia x la mamma che x il bambino. quando leggo le tue storie mi incanto, mi da speranza sapere che in questo mondo dove si vive sempre meno in maniera naturale ci sono persone come voi con queste idee..
Che bella notizia!!! tantissimi auguri hai scelto il modo migliore per partorire 🙂 per quanto riguarda il fatto della fascia, martedi ho visto in autobus una signora di colore con la fascia e si vedeva uscire da li dentro solo un cappuccio e un pantalone di una tutina senza piedini all’interno perchè la babina erà talmente piccola che non lo riempiva! credo che avesse 7 giorni se nn ricordo male eppure era tranquillissima e dormiva nonostante il caos!!! complimenti per tutto sei un grande esempio. un bacio 🙂
Grazie a tutti per gli apprezzamenti! Ci tengo a dire che la focaccia è buonissima anche gustata il giorno dopo. Rimane soffice soffice. Buona domenica!!
ciao!!! che splendida notizia!! sono due mesi che ti penso intensamente in attesa di questa lieta novella!! anche da noi si va di tandem!!! come dici tu bellisiimo e stancante!!! sono davvero felicissima!!!! un fortissimo abbraccio!
Anche a voi, Imo!!! Speravo di “rincontrarti” qui. Di tempo per fotografare e postare ricette ce n’è sempre meno, ma voglio trovarlo per tornare in questa bella banda! 🙂 A presto, cara!
Mamma Vale sai che ci vedrei di ripieno??o cime di rapa o cicoria oppure rucola cotta..mamma mi sta già rivenendo fame 😀
Già, in effetti col ripieno si può spaziare di stagione in stagione, di verdura in verdura. Certo che in versione estiva, coi peperoni, con sarebbe malvagia! 😉
Ci intendiamo 😉