Legumi in barattolo

Come vi avevo promesso ecco il mio metodo per conservare i legumi in barattolo… più che una ricetta è un procedimento semplice che ci permette di avere un pasto assicurato, ideale per chi non ha molto tempo oppure per gli ospiti dell’ultimo minuto…legumi
Ingredienti:

legumi secchi (in questo caso ho usato i ceci)
acqua
sale
spezie varie

Procedimento:
Per prima cosa mettete in ammollo dalla sera prima i legumi che avete deciso di invasare, la mattina successiva sciacquateli sotto l’acqua corrente e metteteli in una pentola abbastanza capiente con molto sale e gli aromi che vogliamo usare (di solito uso rosmarino) e lessateli come fareste normalmente. Di solito io li lascio più duretti del normale, così posso mangiali così come sono nelle insalate e se devo usarli per purè o altre preparazioni li lascio bollire un pò di più con altri ingredienti.1
A questo punto quando i legumi sono pronti riempite un’altra pentola con acqua e mettete al suo interno i vasetti con i loro coperchi (non chiusi), accendete il gas e lasciateli bollire per 20-30 minuti.2
Una volta fatti bollire i contenitori, stando molto attenti, mettete i legumi bollenti nei vasetti caldi con la loro acqua di cottura, chiudeteli bene e adagiate i vasetti su un ripiano a testa i giù in modo da creare il sottovuoto. Si possono “mettere al dritto” una volta raffreddati.4
P.S.:
I vasetti non devono essere riempiti fino all’orlo, bisogna lasciare almeno 1 centimetro di spazio :).

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. intreressante, in questi giorni pensavo di prepararmene una scorta ma mi è stato detto che i coperchi devono essere nuovi, ti risulta?? grazie!

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  2. mmmmh,bell’idea,brava…

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  3. Interessante … hai ragione, io per l’ultimo minuto di solito prendo quelli in scatola ma li prendo poco volentieri perchè contengono molti zuccheri mi diceva un dietologo. Così invece “home made” è un’ottima idea, grazie!

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  4. ottimi consigli! quanto tempo si possono conservare i barattoli?

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  5. bellissima idea anchio non amo i legumi già in scatola ,ma fatti in casa devo provare.ciao un bacio

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  6. Miticaaaa! 🙂 Così si possono cuocere grandi quantità di legumi una volta sola! 🙂 Che genio 😀

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  7. Anch’io uso un procedimento simile: riempio i vasetti con il legumi, li chiudo e metto a bollire per circa 3/4 d’ora. Una volta raffreddati, si sarà formato il sottovuoto e saranno pronti per essere conservati 🙂

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  8. Grazie a tutti 🙂
    Io riciclo i barattoli di vetro delle marmellate, funghi-melanzane-peperoncini sottolio, olive ecc… ed uso i loro stessi coperchi 😉
    Io faccio un quantitativo che mi dura per circa 3 mesi ma dovrebbero durare molto di più, 7-12 mesi circa.
    Ho letto una volta che si possono conservare per anni fino a quando il coperchio non si gonfia, ma io non fidandomi del tutto non ho mai provato.

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  9. grazie!!!! finalmente!!! che bello!!! oggi inizio il primo ciclo di ammollo così comincio la mia scorta!!!!

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  10. io pure a volte faccio così, e uso questo sistema anche per conservare zuppe e sughi che magari mi avanzano, solo che non faccio bollire così a lungo i vasi e i coperchi prima. I coperchi li riutilizzo anche io, stando attenta che non conservino gli odori delle precedenti preparazioni che hanno custodito.

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  11. ancora una domanda, io normalmente non metto il sale in cottura, dici che va bene lo stesso? (lo chiedo perchè li preferirei neutri in modo da poterli usare anche in versione dolce!)

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  12. Il sale è un conservante e nn mettendolo i legumi sono da consumare in breve tempo.
    Personalmente non uso moltissimo sale nei legumi, ma aggiungo dell’aceto di mele in cottura, ma non a tutti piace l’aceto.

    ps: i vasi vanno bolliti per sterilizzarli e per evitare la proliferazione batterica al loro interno, se li fai bollire di meno, onde evitare sgradevoli inconvenienti, consiglio di pulirli con alcool puro prima di versare al loro interno il contento.
    Con il botulino non si scherza!!

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  13. Era proprio l’idea che cercavo!!! Per la fretta uso spesso i legumi precotti e non ne sono molto contenta… Così è perfetto, grazie 🙂

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  14. io li lesso ,fino a cottura quasi completa,senza sale . quindi sterilizzo nei vasetti x 30 minuti. il sale non determina la lunga conservazione,ma sono le alte temperature a funzionare. cmq il rischio botulino è nullo in quanto sono alimenti che necessitano di una residua nuova cottura al momento di mangiarli,sia x riscaldarli che x aggiungerli a pasta ecc.
    farli in casa evita di acquistare i legumi cotti e conservati in orribili latte di alluminio,internamente rivestite di quella pellicola che rimane a lungo a contatto col cibo.

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  15. Piccolabionda sono assolutamente d’accordo con te quando scrivi che farli in casa sia assolutamente meglio che aquistare i legumi in barattolo, per una serie di tanti motivi tra i quali “sai cosa immetti nel tuo organismo”.
    Ma mi trovo in disaccordo su quanto dici nella prima parte del messaggio.
    Il sale è uno dei principali conservanti naturali, assieme allo zucchero, l’olio, l’aceto e l’alcol ed è per tal motivo che le principali conserve delle nostre nonne avevano al loro interno almeno uno di questi ingredienti. Nel mio caso il problema Botulino (Clostridium botilunum) non è nullo perché, come ho scritto nell’articolo, i legumi li cucino al dente in modo da metterli così come sono nelle insalate, quindi freddi senza ulteriori cotture come credo tante altre persone.
    La lunga conservazione è data da vari fattori, principalmente il sale ma anche il sottovuoto che in mancanza di aria, all’interno dei contenitori è comunque presente, rallenta il processo di decomposizione del cibo; detto ciò l’alta temperatura serve per sterilizzare ed eliminare eventuali colonie di batteri e agevola la durata del cibo in tal senso.

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  16. ciao Crispina. ho offerto la mia esperienza.so che vi sono altre valide metodologie. Ma ti asicuro che in ogni mia conserva non metto mai sale.mi affido alla prolungata sterilizzazione e posso garantire. ciao

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  17. Piccolabionda hai fatto benissimo a condividere la tua esperienza 🙂

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  18. grazie per avere condiviso questa stupenda idea 🙂

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  19. Ottima idea 😉 grazieeee 🙂

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  20. Posso farlo anche con i legumi freschi?

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  21. Ma all’incirca quanto sale si mette per esempio 500gr di legumi?

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  22. Non saprei in grammi, un pochino più di quello che metteresti normalmente… anche perchè altrimenti diventerebbero immangiabili

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  23. Ciao. Ho provato a fare dia i ceci che i fagioli….
    Dopo una settimana ho aperto un barattolo e avevano un sapore acidino…. Sia fagioli che ceci.
    Come mai?

    Reply
  24. Ciao. Ho provato a fare sia i ceci che i fagioli….
    Dopo una settimana ho aperto un barattolo e avevano un sapore acidino…. Sia fagioli che ceci.
    Come mai?

    Reply
  25. Buongiorno

    Premetto di non essere vegano e di non condividere la Vs. filosofia.
    Ho deciso di scrivere solo perchè ho rispetto per la vita ed in particolar modo per quella dei bambini. Pensando che queste Vs. ricette possano poi finire nel piatto di qualche bambino mi sono preoccupato , e non poco.
    La ricetta riportata è a dir poco rischiosa; la tecnologia di produzione delle conserve è una cosa seria e non bisogna avventurarsi in esperimenti grossolani ed approssimativi. In casa bisogna fare solo e ribadisco SOLO conserve ACIDE es:
    Marmellata, sott’oli acidificati con aceto o limone, pomodoro e suoi derivati (non sughi a base di carne verdure, funghi).
    In casa possiamo solo trattare termicamente le conserve fino a 100°C (bagno maria) o comunemente detta pastorizzazione. Le conserve non acide : Carne, Pesce, vegetali (funghi, melenzane legumi) sono prodotti non acidi e vanno STERILIZZATI oltre i 100° C (normalmente si trattano tra 116 e 121°C). Queste temperature necessitano di impiati di STERILIZZAZIONE (Autoclavi)che ovviamente non abbiamo in casa.
    QUINDI niente ragù di carne, tonno in scatola (pescato da zio antonio), cime di rapa,peperoni arrostiti. Queste conserve potete farle e metterle in congelatore.
    Qualche puntualizzazione.
    Le conserve si distinguono in acide (pH di 4,5)
    ed i legumi sono non acidi, ed è per questa ragione che la sig.ra MM dopo una settimana ha sentito un sapore acidino.Cara MM ti è andata di lusso, perchè i legumi erano fermentati (probabilmente da lieviti) ma tieni presente che a valori di pH > di 4,5 c’è il rischio di sviluppo del BOTULINO !!!!!!
    Questo animaletto, o meglio le sue spore, resistono tranquillamente ai 100°C (figuriamoci allat temperatura del vasetto capovolto di Crispina) e vive in assenza di aria (il sottovuoto non gli fa un baffo ANZI ci sguazza, senza ossigeno) è un mesofilo (cresce a temperatura ambiente fino a 37°C ) e quando i vasi si sono raffreddati lui comincia a crescere ed a produrre la famosa TOSSINA (neurotossina).
    Leggo continuamente ricette assassine come le Vostre che nella migliore delle ipotesi provocano intossicazioni e diarree.Per questi cibi affidatevi a conserve industriali (magari di industrie rinomate) e non fidatevi del tal contadino che le produce in casa con le verdure del suo orto…questo fa le stesse Vostre CAVOLATE.
    Meglio mangiare dei legumi che provengono dal Canada o dalla Cina che sono stati sterilizzati IN UN’AZIENDA SERIA e non morire/intossicarsi da fessi.Non vado oltre (ci sarebbe da scrivere per ore) e vi esorto a non insistere con queste ricette IMPROBABILI o quanto meno evitate in modo assoluto di darle ai Vs. piccoli che per queste forme di intossicazioni (Botulismo )sono molto più vulnerabili degli adulti.
    p.s.
    Se qualcuno avesse dei dubbi su quanto detto vi informo che lavoro in un istituto di ricerca,pubblico, che si interessa di tecnologie alimentari.

    Saluti

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  26. Scusate, mi sono accorto che c’è una frase incompleta alla riga 18:

    Le conserve si distinguono in ACIDE con pH minore di 4,5 e NON ACIDE con pH maggiore di 4,5.
    Saluti

    Reply
  27. Ciao Giuseppe,
    come prima cosa mi sento di cosigliarti di abbassare i toni perché questo è uno spazio nel quale (credo) ognun* si sente liber* di condividere il proprio quotidiano culinario e mi sembra fuori luogo l’aggressività che si percepisce dal tuo scritto. La tua funzione di tecnologo alimentare mi fa sorridere, se posso essere sincera. Mi pare la solita solfa da difensore del surrogato alimentare piuttosto che del cibo vero (devo forse scrivere VERO ? ). Quello che dici è possibile che scientificamente non faccia una piega, ma stai facendo il portavoce assoluto di qualcosa che di regole assolute non ne ha, ovvero la produzione casalinga. Certamente è possibile che qualche conserva vada a male, ma confido nel buonsenso di ognun* e, se qualche vasetto fa *pschhhhh* e sa di acido, il suo contenuto viene gettato. Vengo da una famiglia contadina (si, da quell* che tu consideri fess*) e da quando sono nata mangio conserve fatte in casa in un ambiente NON sterile (per i primi 5 anni della mia vita abbiamo vissuto in sette nella cascina-sottotetto della fattoria…. ai ai ai anticorpi!! guardacaso è evento rarissimo che mi ammali)), faccio la boscaiola e in foresta per le pause pranzo di conserve me ne portavo eccome, e non ho mai avuto nessun tipo di problema legato a intossicazioni. Mio figlio di due anni e mezzo mangia conserve fatte da noi e sta benissimo. Non voglio erigere il mio esempio a livello universale, ma voglio dirti che non è necessaria la tua propaganda in favore del cibo morto e stramorto prodotto da macchinari industriali sterilizzati e iper-igenici (vogliamo parlare della provenienza di questi prodotti e dell’aggiunta di elementi quantomeno sospetti che vengono invasati assieme a quella che già di base è una materia prima di scarsa qualità?). Non è necessaria perché penso che qui tutt* abbiamo coscienza di quello che mangiamo e proprio per questo se qualcosa è alterato ce ne accorgiamo. Grazie comunque per il tuo intervento. Saluti, El Ahrairah

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  28. @El ahrairah:
    Dolcissima anima, non prendertela…
    E comunque la penso come te… Ogni conserva casalinga è a sé… E credo che ognuno di noi è in grado di riconoscere un alimento che non si è conservato a modo…
    Un abbraccio! 🙂
    Uffi questo telefono non mi fa inserire le faccine… Sigh!!

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  29. mi permetto di ricordare che è da decenni forse centinaia di anni che gli umani conservano in maniera casalinga o meno i prodotti della terra, ognuno a modo suo e non solo famiglie o persone Vegan ma anche onnivori convinti, vegetariani, di ogni razza , età, etnia.

    bless and love!

    Reply
  30. Ciao , uno di questi barattoli di ceci regalatomi ha iniziato a perdere acqua maleodorante e faceva tutte bollicine dal basso verso l alto da cosa dipende

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  31. Ciao!!! Io so che i tappi vanno comprati nuovi, non vanno bolliti perché dentro hanno una gommina tutt’intorno e facendola bollire si rovinerebbe. Quindi vanno bolliti (i tappi) solo dopo aver chiuso i vasetti

    Reply
  32. Vincenza Frioli 2 Settembre 2017, 01:26

    Ti ringrazio per la condivisione di questa ricetta, Crispina. Ho delle domande per tutti voi a questo proposito. Ritenete che sia possibile utilizzare il forno? Ovvero: riempire i barattoli con i legumi e l’acqua di bollitura, chiuderli e metterli in forno ad una temperatura di 120/150 per una mezz’ora o anche un’ora e lasciarli a raffreddare nel forno fino al giorno dopo? Così facendo, si riuscirebbe a sterilizzare e creare il sottovuoto in forno? Avendo una temperatura superiore ai 100 gradi (il forno casalingo riesce a raggiungere anche i 200 gradi), ridurremmo il rischio del botulino? I barattoli secondo voi “reggono” questa temperatura? Il forno puó contenerebbe piú barattoli (piccoli) contemporaneamente e semplificherebbe il lavoro. Ringrazio anticipatamente per l’attenzione. Vincenza

    Reply
  33. Vincenza Frioli 2 Settembre 2017, 01:29

    Ti ringrazio per la condivisione di questa ricetta, Crispina. Ho delle domande per tutti voi a questo proposito. Ritenete che sia possibile utilizzare il forno? Ovvero: riempire i barattoli con i legumi e l’acqua di bollitura, chiuderli e metterli in forno ad una temperatura di 120/150 per una mezz’ora o anche un’ora e lasciarli a raffreddare nel forno fino al giorno dopo? Così facendo, si riuscirebbe a sterilizzare e creare il sottovuoto in forno? Avendo una temperatura superiore ai 100 gradi (il forno casalingo riesce a raggiungere anche i 200 gradi), ridurremmo il rischio del botulino? I barattoli secondo voi “reggono” questa temperatura? Il forno contenerebbe piú barattoli (piccoli) contemporaneamente e semplificherebbe il lavoro. Ringrazio anticipatamente per l’attenzione. Vincenza

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