Questo dolcetto pugliese è una bontà e normalmente si mangia fritto e immerso nel miele o nel vin cotto, perciò io ho provato a farne una versione vegan light con poco olio e cottura in forno… il risultato è degno di nota e il mio compagno pugliesissimo ha apprezzato non poco (e ha dato una mano fondamentale nel prepararle e nel mangiarle).
Ingredienti:
125 g di farina di farro bianca (o semola di grano duro oppure sperimentate)
125 g di farina 0
40 g di olio evo
80 g di vino bianco
cannella qb
sciroppo di riso (o malto) qb
Procedimento:
La preparazione è semplicissima, impastate le farine insieme alla cannella (1 cucchiaino), all’olio e al vino. Per quanto riguarda il vino ho fatto ad occhio, aggiungetene finché l’impasto non diventa lavorabile e morbido (un po’ come la pasta frolla) poiché la quantità dipenderà anche dalle farine che utilizzerete. Poi avvolgete l’impasto nella pellicola e lasciatelo riposare in frigo per 1/2 ora e nel frattempo infarinate il ripiano da lavoro. Passato il tempo necessario stendete l’impasto con il mattarello, più sottile che potete, tagliate con la rotella delle strisce di pasta larghe circa 3 cm e seguite il procedimento delle Cartellate di Fausta. Disponetele su una teglia e infornate a 180° per 15-20 minuti, sono pronte quando si colorano e diventano croccanti. Una volta fuori dal forno, cospargetele di sciroppo o malto e spolveratele con la cannella. Sono pronte! E oltre che buonissime sono molto natalizie!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
che spettacolo!!!! sto sbavando 🙂 complimenti, le devo provare a fare per il mio maritino pugliese 🙂 gradirà di certo!!! Complimentissimi per la splendida ricetta
Eh eh profumo di casa lontana…queste da me si chiaman rose (nome romantico vista la forma) e le facciamo sia fritte che al forno condite con vin cotto di fichi, soprattuto quelle al forno perchè dopo qualche giorno diventan dure, e spolverata di cannella.
la versione di Fausta é molto bella, da fare con la mamma, la tua, light, da fare con il fidanzato é altrettanto bella e di sicuro per il fegato moooltooo piu’ leggera!!! golosissima!!! bravissima, sei stata davvero bravissima!!!!
dici che il vino è proprio obbligatorio ?
Da pugliese non posso fare altro che apprezzare!!!!!!!!! Bravissima!!! 🙂
Grazie a tutte! Pugliesi e non! Dimenticavo.. con queste dosi ne escono circa 14 (in poche ore sono sparite).
Valentina anche in Sardegna esiste un dolce simile alle cartellate, si chiamano orillettas e prevedono la frittura.. mi sa che esiste una variante per ogni regione :).
Catmat non ti piace il vino o non puoi berlo? Non voglio impicciarmi, è solo che il vino bianco in questo caso si percepisce appena e rende le cartellate molto dolci.. la ricetta non prevede lo zucchero ed erano comunque dolcissime, le ho mangiate anche senza sciroppo di riso. Secondo me puoi sempre provare a sostituirlo con il succo di uva o con quello di mela. Buona sperimentazione e fammi sapere!
in verità non mi piace 🙂 Potrei proprio provare con il succo di mela!
ciao.Si si, assomigliano alle origliette!!
ciao furbilla! perchè con questa ricetta non partecipi al 1° concorso di cucina vegana organizzato da AssoVegan?? se vuoi avere maggiori informazioni puoi scrivermi all’indirizzo mail vegcode@gmail.com e seguire la pagina fb dedicata https://www.facebook.com/pages/Tradizione-Regionale-Gusto-Vegano
ti aspetto!