Ingredienti:
1 kg di olio d’oliva
128 g di soda caustica
300 g di acqua distillata
Procedimento:
Preparate gli ingredienti, le attrezzature e il piano di lavoro. Pesate con precisione la soda caustica versandola nel bicchiere di plastica usando il cucchiaio di acciaio. Appoggiate il bicchiere sul piano di lavoro. Pesate l’acqua distillata versandola nella caraffa in pirex. Riponete la caraffa nel lavello. Con il cucchiaio d’acciaio versate a poco a poco la soda del bicchierino nella caraffa con l’acqua distillata (meglio se lo fate all’aperto per via della esalazioni, indossate una maschera). La temperatura sale velocemente, state molto attenti. Mescolare con il cucchiaio di legno sciogliendo la soda, lasciare raffreddare. Pesate l’olio nella pentola inox. Scaldate sul fornello a fuoco bassissimo fino a raggiungere la temperatura di 45° (ci vorrà poco tempo). Misurate la temperatura della soda. Deve essere di 45°. Versate la soda nell’olio. Mescolate con il cucchiaio di legno. Ora è il turno del frullatore ad immersione. Frullate fino a far diventare il composto cremoso (si chiama “nastro”); in questa fase potete aggiungere oleoliti (che io faccio in casa), oli essenziali, etc: in questo caso io ho aggiunto 2 cucchianini di oleolito di verbasco, 15 gocce di olio essenziale alla lavanda e semi di papavero per un effetto scrub. Versate la “cremina” negli stampi e smuoveteli un pò per togliere le bolle d’aria. Ora il vostro sapone dovrà riposare per almeno 48 ore dentro i contenitori di polistirolo (coprite gli stampi con carta forno così da poterli sovrapporre). Dopo aver fatto trascorrere il tempo stabilito lasciatelo stagionare per almeno 2 mesi.
Occorrente:
1 bilancia elettronica (per pesare con precisione anche i grammi)
1 termometro da cucina (fino a +110°)
1 pentola di acciaio inox
1 caraffa in vetro o ceramica resistenti alle alte temperature
1 cucchiaio di acciaio inox
1 cucchiaio di legno (da usare solo per fare il sapone)
1 frullatore a immersione
1 contenitore di polistirolo (lo potete trovare nei negozi di alimentari)
stampi in silicone
biccherini di plastica usa e getta
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Ciao Malafemmena, benvenutissima tra noi! 😉
Benvenuta Malafemmena…
Viva il sapone Vegan!!!
🙂
grazie mille! sono onorata 🙂
ci si vede presto con gli oleoliti!
Benvenuta 🙂 bellissime le saponette vegan!!!
adoro le saponette piccine dalle diverse forme 🙂 carinissime
wow che esordio notevole! benvenuta 🙂
Benvenuta! Mi piacciono molto le saponette, le uso sempre al posto del sapone liquido 🙂
Interessante! 🙂
Ma le attrezzature che usi per il sapone (tipo gli stampi in silicone) si possono poi usare anche per il cibo o meglio di no?
x sarella
in teoria solo la cucchiarella dovrebbe essere usata esclusivamente per i saponi..però io gli stampi non li uso per i dolci…non ci dovrebbero essere problemi, ma ho il mio set esclusivamente da saponificatrice 😉 tutto il resto lo uso anche per cucinare..basta che usi esclusivamente acciaio inox e vetro temperato!
Sono bellissime queste saponette! Benvenuta 🙂
Che belle!
Dove si trova la soda caustica? 🙂
nei negozi di casalinghi o nelle ferramenta..
mi raccomando: soda caustica il più pura possibile, si trova in scaglie
Ciao e Benvenuta.. ottima ricetta!! il sapone lo preparo anche io da qualche anno.
Ma sei anche tu Napoletana?
Ho letto il tuo profilo.. e complimenti!! anche io sto pensando di aprire un B&B ma in cilento.
Tu come ti stai muovendo? parti da zero come me?
bello il sapone fatto in casa!!!! =)
Ciao Antonella! Benvenuta!!!! Che splendore questo sapone, grazie x averlo condiviso….domenica mi metterò all’opera!!!!Un abbraccio e ancora benvenuta 🙂
Benvenuta! 🙂 Splendide le tue saponette, mi piacerebbe molto autoprodurle!
Dimenticavo: l’abruzzo è nel mio cuore da sempre, quando aprirai il tuo b&b non potrò non venire a vederlo! 🙂
benvenuta!
Ma sono bellissimi! Benvenuta!
antonella, sei molto in gamba, io confesso che avrei paura di maneggiare la soda caustica. Forse non la conosco abbastanza…intanto sogno un sapone senza chimici…esisterà?
Benvenuta 😉 ma che bei saponi!
x luca: napoletana no..romana.. parto da zerissimo 😉
x emma: sembra che con la sola cenere il sapone non abbia buone proprietà detergenti 🙁
ciao a tutt*!!! 🙂
intanto grazie per questo fantastico blog, che frequento da tempo come “visitatrice” passiva…
avrei un quesito: avevo letto, tempo fa, che fosse possibile riciclare l’olio delle fritture (ovviamente dopo un accurato filtraggio!!!) per farne sapone…non so, ottima l’idea del riciclaggio, visto anche quanto inquini l’olio, ma c’è qualcosa che mi crea un po’ di resistenza… qualcun* di voi ne sa qualcosa di più?? l’olio fritto non perde le sue proprietà? i cibi bruciati nelle fritture non rilasciano sostanze cancerogene??
in buona sostanza, se fa male ingerirlo, mi pare strano che alla nostra pelle faccia bene…
spero di ricevere qualche risposta, visto che ultimamente per casa gira una bella bottiglia cicciona di olio di frittura!!
grazie a tutt* ancora!!
benvenuta tra noi con questi saponi bellissimi!
x rachele: in effetti c’è chi lo fa..ma io per i saponi per il corpo non mi sono fidata, ma per quello di marsiglia, cioè per i vestiti, mia zia lo fa. l’importante è che l’olio non sia rancido. io non lo faccio perchè col fatto che non lo uso quotidianamente rischio che va a male.
In ritardo mostruoso ;-), ti dico anch’io “BENVENUTA”!
E complimenti per la “ricetta”: non è da tutti farsi il sapone in casa 😀