Polpettone “Six Feet Under”

Ecco uno dei tanti tentativi per sconfiggere la gommosità del seitan..

Ingredienti per il polpettone:
8 C di seitan istantaneo
1 C di capperi
1 C di olive verdi
1 C di olive nere
4 pomodori secchi
3 C di concentrato di pomodoro
1 carota
1 cipolla
1 patata
1/2 costa di sedano
1 goccio di salsa di soia
pan grattato qb
salvia e rosmarino qb
senape qb

Ingredienti per le patate:
4 patate medie
10 foglie di alloro
4 spicchi di aglio
olio evo qb
paprika forte qb
sale qb

Procedimento:
Preparare il brodo per il seitan con 750 ml d’acqua, la carota, la cipolla, la patata, il sedano e la salsa di soia. Preparare il seitan aggiungendo acqua al seitan istantaeo, dopodiché avvolgerlo in un panno o in una garza (sigillando i bordi con lo spago) e farlo bollire per 45 minuti nel brodo. Tagliare il seitan a cubotti e frullarlo con i capperi, le olive, i pomodori secchi, il concentrato di pomodoro, le verdure del brodo e un po’ di salvia e rosmarino. Aggiungere un po’ di pan grattato affinché il tutto non si sfaldi e plasmare dando la classica forma di polpettone. Infornare a 180° per 1/4 d’ora. Sbucciare e tagliare le patate a grossi tocchetti (cubetti di lato lungo circa 2,5-3 cm) e lasciarle immerse in acqua per 10 minuti. Sfornare il seitan (rimasto in forno per 1/4 d’ora), spennellarlo con la senape e, nella stessa teglia, aggiungere le patate, le foglie d’alloro e gli spicchi d’aglio interi, distribuendo sulle patate un po’ d’olio, sale e paprika. Mescolare con una paletta le patate ed infornare per altri 35-45 minuti. Ogni tanto estrarre la teglia dal forno, girare il polpettone e spennellarlo con altra senape (che alla fine formerà una crosticina deliziosa).

Considerazioni:
Mi è venuta voglia di fare un polpettone dopo aver visto (per la 72-esima volta) una puntata del mio telefilm preferito in assoluto, “Six Feet Under”. Cercherò di non spoilerare. Uno dei protagonisti, Nate, ha un’amica, Lisa, che è una chef vegan di Seattle. Nate è in visita da Lisa con la sorella, Claire. Lisa li invita a pranzo e avviene questo scambio di battute: C: “What is this?” L: “Tofu meatloaf. It’s completely vegan. No dairy, no eggs. No animal products of any kind.” C: “No meat?” L: “None whatsoever.” C: “Why do you call it “meatloaf”?” L: “You’re a pisser just like your brother, aren’t you? Anyway, it used to be his favorite.” N: “It’s delicious, Lisa.” L: “I didn’t put in too much garlic?” N: “Not for me. No way.” L: “Garlic is a miracle herb. It lowers cholesterol and blood pressure. It stimulates the immune system and inhibits the growth of parasites in the intestines.” (…) Dopo qualche momento, Claire corre in bagno per buttare il polpettone, che aveva nascosto nel tovagliolo e che trovava disgustoso, esclamando “Give me a break”. Ho voluto fare un polpettone che sfatasse questo cliché! 🙂