Finalmente una ricetta della mia zona… o almeno, la rivisitazione in chiave semplificata e personalizzata di questa ricetta! 🙂
Ingredienti (per 1 persona):
25 g di farina di mais per polenta
25 g di farina di ceci
50 g di cavolo nero
pepe nero
pepe bianco
3 spicchi d’aglio
noce moscata
tamari
miso
lievito alimentare
prezzemolo
Procedimento:
Scaldare in mezzo litro di acqua calda (o brodo) le foglie di cavolo tagliate sottilmente, insieme all’aglio e alle spezie. Nel frattempo preparare un mix delle due farine in una tazza e scioglierle bene in acqua fredda senza formare i grumi (molte ricette prevedono che si versi la farina ‘a pioggia’ nell’acqua…ma io temevo troppo la formazione di grumi e ho preferito questa alternativa!). Dopo circa 10 minuti di cottura del cavolo nero, aggiungete in pentola anche le due farine sciolte e iniziate a mescolare energicamente, il brodo si addenserà quasi subito. A questo punto abbassate il fuoco e continuate a mescolare finchè il tutto non avrà assunto una consistenza ‘papposa’ (non deve essere dura e compatta come la tradizionale polenta). A fuoco spento aggiungete un cucchiaino di miso e condite a piacere con ulteriore pepe, tamari e lievito alimentare, nonchè un giro d’olio evo!
Il Punto:
Per la prima volta sperimento questa ricetta e mi è piaciuta davvero tanto! Oltretutto è semplice e rapidissima, perfetta per quando si rientra tardi, per un motivo o per un altro, e magari si è un po’ infreddoliti :D. Il mio tocco personale è stato di mischiare farina di mais e farina di ceci (questa mi piace davvero tanto e inoltre ha reso anche più proteico e completo il piatto) e di aggiungere il miso a cottura ultimata (trovo che dia un tocco in più molto buono).
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Cremosa e cavolosa come piace a me….ahhhh! Brava Cassiopea! 😉
Ho provato solo una volta a cucinare il cavolo nero (anche se ne ho moltissimo nell’orto) e non è stata un’esperienza positiva perchè non cuoceva MAI!!!
Ci ho messo una vita…
In tutto quanto ci vuole a cuocerlo in questa preparazione?
Mmmm che buona !
Goodlights: ma sei sicura? io lo ho fatto cuocere 15 minuti o anche meno! (prima lo avevo anche provato crudo, ma ho decretato che la cosa non faceva per me :D)
Son sicura si 🙂
Sai cosa? Non avevo affettato le foglie, ma le avevo messe intere.
Sarà stato per quello?
Ti giuro che dopo un’ora abbondante ancora erano dure!
Ceci e cavolo nero non li ho mai abbinati! Li abbinero’!
Ho letto che per il cavolo nero e’ meglio utilizzare pochissima acqua, o meglio ancora preferire la cottura a vapore o stufato. Una cottura eccessivamente prolungata, oltre a distruggere gran parte delle vitamine, rende i cavoli indigesti e di odore sgradevole a causa della maggiore liberazione dei composti solforati.
ma che buona…me ne prenoto un piatto per mezzogiorno! sarà aperto questo ristorante?
anche a me è venuta gola con questo freddo! però dovresti spiegarmi cos’è il miso e anche il tamari…e eventualmente dove comprarli ;-( scusa l’ignoranza ma sono appena entrata nel mondo veg!
davvero speciale per la stagione invernale, bravissima!! 🙂
Goodlights: boooh…sarà stato un cavolo nero coriaceo 😀 il mio invece aveva le foglie belle tenere! però riprova, che ne vale la pena!!
Mirtilla: quando vuoi il ristorante è sempre aperto 😉
Mus: è vero..se i cavoli sono belli io li faccio leggermente scottare in acqua salata oppure li cuocio a vapore, lasciandoli un po’ croccanti 🙂
Marce: il miso è un composto fermentato a base di soia, lo trovi nei negozi biologici e si usa per insaporire zuppe e brodi, però va sempre aggiunto a fuoco spento perchè ricco di fermenti e micronutrienti che con la cottura si rovinerebbero 😉 il tamari è semplicemente un tipo di salsa di soia…trovi anche quella nei negozi bio e ti consiglio di comprarla perchè utilissima e versatile a insaporire (senza esagerare perchè contiene sale) ogni piatto..a me piace molto! 🙂
Ho cucinato anche io una volta una polentina simile…ma con sola farina di ceci e erbe di campagna al posto del cavolo…da provare anche la tua versione, molto buona, brava 🙂
@Cassiopea: grazie mille delle informazioni! Io a casa ho la salsa di soia comperata in un negozio bio ma non so se sia tamari o l’altro tipo 🙁 come sapore è quella che si trova al ristorante cinese per capirci.
Ahhh, mio nonno ne andava matto!! Brava!
Marce: io per ora come salse di soia ho provato lo shoyu e il tamari…quest’ultima ha un gusto secondo me leggermente più elaborato ed è più buona (infatti costa di più XD)…lo shoyu è più che altro salata…ma anche lei ha un suo aroma…comunque per questa ricetta vanno bene entrambe, dalla descrizione la tua dovrebbe essere una di queste 2, le più diffuse 🙂
Ale, Aliing: grazie 😉