In una grande catena di supermercati in Canada (ma guarda un po’!) ho trovato del sushi vegetariano che mi è piaciuto molto e che ha rappresentato una valida soluzione per un pasto veloce e gustoso.
Mi è quindi venuta voglia di provare a farlo (non ci avevo mai provato) e questo è il risultato.
Poteva venire meglio (e quindi ci riproverò) ma sono comunque molto soddisfatto del risultato ottenuto (e quindi li rifarò). 🙂
Ingredienti:
- riso
- alga nori
- avocado
- zucchini
- pomodori secchi
- salsa di soia
Tempo di preparazione: 20 minuti
Difficoltà: **
Preparazione: cuocete il riso (io l’ho cotto per 5 minuti in pentola a pressione).
Stendete il foglio di alga nori (io l’ho steso su una spianatoia in silicone così è stato più facile arrotolarlo, nella versione classica si utilizza una stuoia di bambù) e stendete uno strato di riso sull’alga lasciando un bordo libero di almeno un centimetro.
Fate una striscia al cento del riso per tutta la lunghezza con la farcitura (in questo caso, avocado, zucchini e pomodori secchi tutti tagliati a listarelle).
Bagnate il bordo libero dell’alga e arrotolatela (aiutandovi con la spianatoia o con la stuoia) fino a richiuderla; i lembi devono sovrapporsi perché si possa chiudere.
A questo punto tagliate con un coltello molto affilato il rotolo in tanti cilindretti.
Servite accompagnato da salsa di soia.
Note: Per due persone ho utilizzato un bicchiere colmo di riso cotto in due bicchieri di acqua salata; l’acqua deve essere sufficiente a non farlo asciugare ma che non sia troppa così il riso resta abbastanza colloso (non perde l’amido in acqua) e si aggrega bene.
Un bicchiere di riso è sufficiente per due persone e occorre un foglio di alga per ogni persona.
Per stendere il riso è bene bagnarsi le dita ogni tanto sennò il riso si appiccica alle dita.
La farcitura può essere fatta a piacere, come si vede dalla lista ingredienti riportata sopra; io ho utilizzato alcuni filetti di zucchino crudo, alcuni filetti di avocado e un pomodoro secco sottolio, scolato e fatto a listarelle. Non c’è limite alla fantasia, nei miei prossimi esperimenti proverò anche altri ingredienti.
Lo so, la ciotolina nella quale ho messo la salsa di soia è cinese e non giapponese, purtroppo non ne avevo di più adatte.
Il sushi può essere consumato, oltreché con la salsa di soia anche accompagnato da fettine sottilissime di zenzero fresco o da wasabi ma per me sono entrambi troppo piccanti.
Divagazioni:
Dopo i fichi fioroni nel mio orto è iniziata la stagione dei fichi; questi fichi, sia per la qualità che per l’assenza di piogge, tendono a seccare direttamente sulla pianta.
Sono dolcissimi, quasi tutti hanno la buccia appassita e la gocciolina di zucchero che esce dal fondo.
Ne ho voluti fotografare alcuni per condividere con voi questa delizia della natura.
La foto che segue è invece del primo caco, colto nel mio orto sabato scorso (il 22 agosto!).
Lo so che è piccolino e bruttoccio ma era buonissimo (ovviamente l’ho mangiato subito) e poi è una primizia veramente precoce.
Sostieni anche tu la libera informazione!
Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
No adesso scusami, Francesco, ma questo sushi é un capolavoro (e la foto é spettacolare, come sempre !), come fai a dire che poteva venirti meglio ?
Ma tu hai visto quello che ho combinato io nel farlo per il mio lunchbox numero 5 ???
Avevo riso sparso ovunque, in cucina !!!
Anche io ho i fichi con la gocciolina di dolce che esce dal fondo, ma non sono così secchi, sono belli polposi, tondi e morbidi: stasera me ne sono mangiata dieci (!!!) come dessert… Vabbeh, sono forse un pò troppi, però sono piccolini…
Ah, fra poco arrivano i cachi, che bellezza !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
😉
Francesco: tu sai che io sono ( per necessità…vabbè, ne avevamo parlato a suo tempo ) onn., ma forse non sai che ADORO il sushi……..lo mangerei persino a colazioe, e i roll sono i mie preferiti…dunque, se tu mi proponi il sushi vegano, m’inviti a nozze…ma propri a nozzissime…..e una foto così me lo fa quasi gustare………………..mioooooooooooodddioooooooooooooooo
ho la stessa ciotolina!! 😀
Francesco, ma come poteva venirti meglioooooo???? Ora lo voglio proprio vedere questo meglio, xchè secondo me questi sono perfetti!!!!
E che dire dei fichi… se me ne offri qualcuno vengo a cogliermeli direttamente dalla pianta, anzi, ti dirò di più, se l’albero è grande, monto sull’albero e li mangio lì appollaiata!
La foto dei fichi mi piace tanto, verdi i fichi verde il piatto. Bella.
Uffa, ma perchè non ho più la mia fotina accanto al nome??? Non mi piace comunicare così, mi sembra di essere un fantasma, uno spirito che aleggia nel blog!
Ragazzo mio che meraviglia questo sushi, non mi ci sono mai cimentata e prima o poi dovrò provvedere 😛 Come sempre bellissime foto, e complimenti per il caco che è veramente una primiziamissima 😛 qui ci vorrà ancora più di un mese credo per avere i cachi che albero miracoloso hai??? Un saluto anche a Carla!
Abbiamo fatto telepatia!!!
Volevo pubblicare anch’io il sushi così come lo hai fatto… oltre alle verdure che hai messo metto anche il citriolo a bastonetti.
Tu dici meglio, in che senso? Forse andavano un pò più stretti i rotolini?
Io utilizzo la stuoia, forse stringe di più…
Ma sono meravigliosi i tuoi!!! Complimenti. Anche per le foto, senza flash è veramente perfetto.
Mi piace anche molto l’aceto di riso con la salsa di soia, l’alleggerisce e poi con il wasabi… che è una delizia! (non abbiamo paura del “forte”. Mio marito si cura il raffreddore con il wasabi…)
Ciao!
Bellissimo sushi!
Anche io ho provato a farlo a casa con l’aiuto del fidanzato (ragazzi, l’ho quasi completamente veganizzato!!) e in 2 non riuscivamo a farli piccoli, erano dei roll-bomba!
Secondo me se provi a preparare il riso secondo la ricetta originale non può venirti male!
Su youtube ci sono anche i tutorial, non lasciarti scoraggiare dall’apparente difficoltà e usa il riso tipo roma!
Baci e abbracci!
In questo periodo ho la fissa del sushi vegan e guarda un pò cosa trovo!!!??? Complimenti per la foto: fantastica!!!!
@ Eleonora: eh si, alcuni rotolini non si sono uniti benissimo o tendevano ad aprirsi quando li prendevo con le bacchette. Ma devo proprio svelare tutti i miei errori?
Comunque, un motivo in più per prendermi un bento! 🙂
@ Loira: per i difetti vedi sopra, per i fichi… vieni (venite) quando vuoi, ma fai presto che finiscono! 🙂
(Certo che puoi mangiarli direttamente dalla pianta)
@ Chicca: Carla ringrazia e ricambia.
Per i cachi è vero, è proprio una primizia, forse è la zona, l’influenza del mare, boh…
@ Evelyne: ormai lo sappiamo: la telepatia in questo blog è all’ordine del giorno.
E’ vero, dovevo stringerli di più.
Il wasabi? Per ora e per me è meglio di no, rischierei di non sentire più gli altri sapori.
Il cetriolo è un’ottima idea, a me piace meno ma a Carla (mia moglie) piace moltissimo.
Che robetta sofisticata, come poteva venire meglio di così?
E che bella foto, almeno una cosa sono sicura mi riuscirebbe bene…la ciotolina ^___^
ne ho una anche io
La ciotolina mi fu regalata tantissimi anni fa da un ristorante cinese, quando ancora ci andavo.
Ora (salvo alcune eccezioni quando ero in viaggio) non ci vado più, non riesco a digerire il cibo dei ristoranti cinesi che sono qui da me.
permettemi un affondo.il riso roma MAI .
Come minimo ci vuole il riso shinode,giapponese e gia’ siamo sul basso della scala
comunque questi sono i passaggi per un decente riso da sushi
1.. Misurare accuratamente il riso.
2.. Lavare in abbondante acqua strofinando delicatamente i chicchi.
3.. Sciacquare cambiando l’acqua almeno tre volte finche l’acqua non risulti chiara.
4.. Scolare a lasciare riposare almeno 1/2 ora nel colino.
5.. Mettere il riso e la quantità giusta d’acqua ( pari volume rispetto al riso ) in pentola con un buon coperchio.
Cottura
6.. Portare a bollore a fuoco medio alto.
7.. Quando si è raggiunto il bollore, alzare la fiamma al massimo e cuocere per 1 minuto.
8.. Portare a fuoco medio basso e lasciar cuocere per 6-7 minuti.
9.. Abbassare al minimo e fare cuocere per ulteriori 10 minuti.
10.. Infine spegnere il fuoco e lasciare riposare il riso per 10 minuri senza togliere il coperchio.
11.. Versare poi il riso in un contenitore largo e basso, preferibilmente di legno, mescolando con una spatola di legno bagnata e aggiungere l’aceto col sale e lo zucchero precedetemente amalgamati.
12.. Durante la suddetta operazione raffreddare continuamente con un ventaglio rimestando il riso, finché dinenta tiepido.
13.. Coprire poi il contenitore con un panno bagnato e strizzato.
ho un amico sushi-man qui a padova che lavora in un posto top,in giappone per due anni non ha fatto altro che affilare coltelli,pulire pesce,lavare riso e stendere fogli di alga nori.
comunque per me il sushi non e’ cucina,e’ arte zen avente come oggetto animali indifesi.
in giappone ho visto pesci tagliati a fettine da vivi,esseri che si muovevano ancora sulla pallottola di riso,incredibile.
odio il susshi e anche le sue repliche vegan
ditemi cosa c’e’ di buono in una pallottola di riso con aceto e zucchero e pochi grammi di qualcos’altro.
o il sashimi dove senti solo il fetore di un’alga immonda che copre qualsiasi altro sapore che non sia di qualche cadavere eccellente.
scusate lo sfogo.
Bello! ma non so se mi cimenterò mai, io sono per le cose più spicce 😀
figuriamoci se dovessi farlo come ha descritto Micillo … piuttosto mi sparo 😉
permettetemi un puntiglioso puntiglio:
sul fatto che il sushi sia un’arte dello zen avrei da discutere. chi pratica la meditazione zen, o chi è un meditante di una qualsiasi disciplina buddhista, sa che anzitutto il vegetarianismo è un’importante aspetto di ahimsa (dal sanscrito originariamente tradotto come “assenza del desiderio di uccidere”): uno stile di vita improntato sulla non violenza e sul rispetto delle creature. L’ahimsa è un’importantissimo precetto per molte filosofie, per Induismo, Giainismo e Buddhismo, ma il tempo, le varie interpretaioni delle discipline e le diverse necessità, hanno poi deviato questo insegnamento. Non tutti i buddhisti sono vegetariani, ma è uno dei tratti più comuni per chi segue i precetti nel modo più coerente possibile.
Dire che il sushi è un’arte zen, per quanto mi riguarda ovviamente, assume un colore sgradevole… sminuisce i precetti che stanno alla base di molte scuole buddhiste, ed occidentalizza la parola “zen” che in realtà nasce per rendere proprio il termine sanscrito “dhyāna”, termine che nell’insegnamento del Buddha indicava i graduali stati di coscienza a cui un meditante può arrivare con l’esercizio…
insomma zen significa dhyāna, ossia “visione” e “meditazione”, ahimsa significa “non violenza”, tutto quello che noi occidentali, che il tempo e le distorsioni hanno poi aggiunto, non ha molta importanza.
🙂
detto questo, e scusate per la mia “prolissaggine”, a me il sushiV piace un sacco e vi stupireste di sapere che in giappone lo trovate pure per noi… si chiama Oshinko, in origine chiamato Daikan per via dell’unica verdura con cui era preparato.
e poi lasciatemelo dire: evviva la cucina Shojin Ryori, ma questa è un’altra storia, poi ve la racconterò!
🙂
@Nicole: m’inchino…………………….
ps: l’Oshinko sono verdure in salamoia utilizzate nella decorazione del bento, nel sushi o nel takuwan… una volta preparate fare dei bocconcini di sushiV diventa semplice e gustoso! se siete in giappone dunque buttatevi su tutte le scritte così: “oshinko maki”, ihihih e buon appetito!
@Nicole,ciao adoro l’Oshinko devo dire che quando sono in Asia vivrei di verdure in salamoia
ti volevo ringraziare per la ricetta della base per torta salata senza glutine,finalmente ci sono riuscita!da adesso torte salate un giorno sì e uno no.E ti volevo anche ringraziare per le preziose informazioni sul curry considerato che lo uso spesso sarà il caso che stia più attenta
ale63 -> anche io adoro l’Oshinko!!! per il curry… stai molto attenta, cerca sul prontuario quale è quello che non contiene ne frumento, ne fieno greco e via dicendo… mi raccomando! 🙂
ale63 -> scordavo!!! il Curry della Cannamela dovrebbe essere ok, loro confermano se gli scrivi una mail per avere info… la cosa migliore sarebbe trovare un droghiere e comporti il curry su misura! qui nei vicoli genovesi riesci a farlo faclmente, spero anche dove vivi tu! ciaooo!!!
Scusa Micillo, ma io sono completamente d’accordo con Nicole…
@Nicole: sei stata molto esauriente, complimenti.
Ho assaggiato del sushi veg* fatto con il cetriolo e uno che adoro con una specie di rapa gialla… sono anche questi ottimi, però non ho idea di dove si possa trovare la rapa gialla 😐
Forse Micillo si è espresso in maniera un pò troppo diretta….
E comunque grazie per i chiarimenti Nicole!
@Giovanna: sarà mica il daikon?
@Nicole grazie per tutte le informazioni
Eh eh, visto che di errori ne avevo fatti molti di più di quelli che ho detto? 🙂
In effetti ho dimenticato lo zucchero e l’aceto e dire che era indicato anche nella busta dell’alga nori.
Ho solo qualche dubbio sulla quantità di acqua: usare tanta acqua (in volume) quanto riso ho paura che non sia sufficiente, a me, che ne ho messa in proporzione 1 a 2 (1 di riso e 2 di acqua) mi ci è voluta tutta.
Forse è la pentola a pressione o forse il procedimento diverso. Boh…
Comunque, ho trovato molto interessanti i suggerimenti di Micillo per un decente riso da sushi anche se, forse, continuerò ad usare la pentola a pressione.
@ Nicole: molto interessanti i tuoi interventi, è bello vedere che siamo tanti (tra noi veganchef) a fare meditazione (anche se in modo diverso) e molto utili le informazioni sul Giappone (e sul sushi). Quando faremo il famoso viaggio in Giappone con “I viaggi di Veganblog” saranno preziosissime per la scelta dei ristoranti dove andare a mangiare. 🙂
Solo che ora mi hai messo una curiosità: cos’è la cucina Shojin Ryori?
P.S. ho preso nota dell’indirizzo dell’agriturismo, grazie.
ciao francesco e complimenti! per essere un primo esperimento il risultato mi sembra proprio di altissimo livello! e complimenti per i bellissimi fichi (io ne ho fatta una scorpacciata incredibile in vacanza in calabria e non smetterò mai di dire che quelli mangiati direttamente dall’albero hanno un sapore molto più intenso!… quindi credo che mi troverai appollaiata sull’albero con loira) e naturalmente per il caco! non ci posso credere che già ne è uscito uno così bello, maturo e sicuramente dolcissimo! invidia!
Francesco sei un grande!!!!!!!!!!!!!!
una domanda un pò stupida…ma l’alga poi si mangia? :/ scusate l’ignoranza..
Francesco, nemmeno io nel mio ho messo zucchero e aceto, a me é comunque piaciuto molto così come era…
“I viaggi di Veganblog” allora per quanti devono organizzare il viaggetto in Giappone ?
Francesco, io, la mia collega e.. Nicole ???
Chi altro ?
😉
giappone?!? ragazzi… ditemi solo quando che io ho già pronta la valigia!
“I viaggi di Veganblog” presenta:
Siore e siori in carrozza! Si parte!
Destinazione Giappone!
Per adesso siamo:Eleonora con collega (e fidanzato/i?), Nicole (anche tu con fidanzato, vero?), Francesco (io) con moglie; insomma, siamo già un bel gruppetto. Chi altro si aggrega?
Quale può essere il periodo migliore? La primavera con la fioritura dei ciliegi?
@ Ary: si, l’alga nori si mangia, sono dei bocconi, li prendi con le bacchette e li mangi in un boccone (per l’appunto).
Se li apri si sfanno.
Cavoli ! quasi quasi……………………………….
@Pippi: non lo so, può darsi..ma è buonissima 😀
PS: Francesco, ho provato a scriverti sul tuo blog ma non compaiono i miei commenti 🙁 grazie di essere passato!
@ Giovanna: strano, sono abilitati anche i commenti anonimi. Non so cosa possa essere successo.
Comunque grazie della tua visita. 🙂
@ Francesca: daiiiii…. unisciti a noi!
pure io in Japan! Lo sogno almeno da 15 anni… 🙂
francesco -> per la cucina Shojin Ryori…beh potrei farne un post, se nessuno mi uccide perché non è una ricetta! ora mi ingegno e vedo cosa posso fare per farvela conoscere!!! 🙂
JAPAN: vi prego, ditemi quando partiamo e andiamo in uno dei paesi più affascinanti del globo, ho già i bagagli in ingresso!!!
..continua a non funzionare né come account google né come anonimo né come nome/url 🙁 provo domani..ormai è una questione di principio! 😀
@ Giovanna: che strano, anche oggi mi è arrivato un commento anonimo, no capisco da cosa possa dipendere.
@ Nicole: se vuoi fare un post sulla cucina Shojin Ryori penso proprio che non ti ucciderà nessuno! 🙂
Anch’io a volte metto dei post che non sono ricette e sono ancora vivo.
Sennò provo a mandarti una mail (la tua dovrebbe essere quella che mi arriva con la notifica dei commenti) così puoi farmela conoscere.
Sono sempre più incuriosito.
Per il Giappone… basta organizzarsi. Sarebbe bello davvero.
Io non ci sono mai stato e vedo che voi siete molto esperte; per me sarebbe un’occasione ghiotta di fare un viaggio in un luogo che desidero visitare da tanto tempo con chi può aiutarmi a capirlo meglio.
@ Nadir: allora ti aggiungo alla lista!
@ Eleonora: prendi nota. 🙂
Uuuuuuuussssssignùrrrrrrrrr, io vendo gli Stati Uniti, il Canada ed i Caraibi, non so niente del Giappone !!! Per ora tengo solo la lista dei possibili partecipanti, eh ???
Dovrò chiedere aiuto ai miei colleghi che lo vendono abitualmente, però io ci vorrei andare quando ci sono i ciliegi in fiore…
Solo per info, sul catalogo Giappone, ho trovato:
“Clima – quando visitare il paese:
Il Giappone si estende da nord a sud per 3.000 km per cui il clima varia a seconda della latitudine, da quello fresco e temperato dell’isola settentrionale di Hokkaido a quello sub tropicale dell’estremo sud di Okinawa.
La maggior parte del paese ha un clima temperato e piovoso, simile a quello dell’Europa centrale. Le stagioni migliori per visitare il Giappone sono la primavera (aprile e maggio) e l’autunno (ottobre e novembre). I mesi di luglio ed agosto sono particolarmente caldi ed umidi.
I principali periodi di festa sono il Capodanno (29 dicembre – 4 gennaio), la “settimana d’oro”
(29 aprile – 5 maggio) e la settimana centrale di agosto (Obon). In questi periodi, aerei, treni
ed alberghi sono spesso sovraffollati.”
Detto questo, direi che un ipotetico periodo adatto in primavera sarebbe dai primi di aprile fino al 25, oppure dal 10 maggio fino alla fine (ci saranno appunto anche i ciliegi in fiore ?).
😉
Ok, d’accordo.
Tieni la lista dei partecipanti e chiedi aiuto ai tuoi colleghi.
Penso che la fioritura ci sia ad Aprile, entro il 20. Ma ogni anno fanno delle previsioni precise sulla data di fioritura (questi giapponesi!).
Una foto del gruppo di Veganblog (magari con uno striscione) davanti ai ciliegi in fiore con, sullo sfondo, il monte Fuji… non ha prezzo (tanto per parafrasare una nota pubblicità). 😀
Allora: io e il fidanzato saremmo interessati…finanze permettendo…il Japu mi affascina tantissimo………….
Ah, ma allora si fa sul serio, qui !!!
@ Francesca: evviva, sono proprio contento! Siamo così tanti che ci vorrà uno striscione lunghissimo.
Anche io comunque non vorrei spendere tantissimo anche se, purtroppo, il Giappone è caruccio.
@ Eleonora: certo che si fa sul serio! prepara il passaporto! 😀
…. eh sì, so che il Giappone é mooooooooolto caruccio, Fra !!!!!!!!!
Lo so 🙁
Sigh…
Ma vedremo di riuscire ad organizzarci senza spendere una fortuna.
Ciao Francesco ti ho lasciato un commento sui semi di lino nel mio http://www.veganblog.it/2009/08/26/basmati-con-cucuzza-lunga/
ti auguro una buona giornata 😛
Ok… fammi fare ammé !
😉
ragazzi mi affido a voi.
io e federico in giappone, se riuscite ad organizzare, ci veniamo per davvero. mica pizza e fichi. sarebbe super bellissimissimissimo!
Noi due anche, se riusciamo a limitare il budget….intanto però penso che tra una settimana sarò ( spero ) ad harlem!!!!!!!!!!!!!!!!
Anche a me piacerebbe venire in Jap, ma come dice Francy… le finanze!
E scusate se torno un momento in tema… io il veg sushi l’ho fatto verso luglio, dovevo fare solo gli onigiri, ma poi mi son fatta prendere la mano… avevo del vagaviale (caviale veg, ribattezzato dal cognato “caverza”) da utilizzare…
Ma io l’alga l’ho mangiata!
In effetti era un po’ gommosa, e invece quando ho fatto la zuppa dii miso si è tutta sfarfallata in mille frammenti…
@ Vale: dai, vieni anche tu!
Ma tu quale alga hai usato? A me sembra gommosa la kombu mentre la nori, che ho usato per il sushi, era anche troppo fragile (infatti in alcuni punti mi si è rotta).
Anche per gli onigiri penso che ci voglia la nori, giusto?
@ Eleonora: la lista dei partecipanti si allunga! 🙂
@ Francesca: intanto goditi il viaggio a NY (beata te, io le ferie le ho già fatte!), quando torni pensiamo al Jap. siamo in ottime mani, vedrai che riusciremo a limitare il budget.
@ Nicole: hai visto, siamo in ottime mani.
Sì, ho usato la nori. La prendo da naturasì… che posso dirti, io ho preparato gli onigiri e il vegsushi, ma poi ho aspettato, che Ale doveva tornare dal lavoro.
lui ha gradito, magari poi l’impressione di gommosità era tutta mia. O forse la prossima volta lascio più acqua, ma prima di rifare il sushi col riso devo provare con gli spaghetti…
(che poi – se volete – posterò).
Per il Giappone, eh…
Io sto mettendo dei soldi da parte, ma è per un altro scopo.
… eh sì Francesco, sto quasi perdendo il conto dei partecipanti, ma é tutto scritto qui !
🙂