I miei top 16 del 2015 che mi porterò nell’anno nuovo? Facile! Li ho messi tutti insieme in un coloratissimo e gustosissimo piatto di buon auspicio in una rivisitazione orientaloccidentale del riso alla cantonese: che il riso sia di buon augurio a tutti.
Ingredienti:
riso
pomodorini
mandarini cinesi
uvette
piselli
topinambur
carote
mandorle
funghi
sedano
ananas
cocco
aucco e zest di limone
alga nori
curry
salsa di soia
Procedimento:
Amollate il riso rosso per almeno 24 ore e poi lasciatelo germogliare per almeno 3 giorni (in alternativa, se non avete tempo o non vi fidate di mangiarlo crudo, cuocetelo, è buono lo stesso!); ammollate pure le uvette e i funghi se non li avete freschi, ma secchi com’erano i miei. Già che ci siete ammollate anche le mandorle, perchè questo processo ne aumenta la digeribilità e l’assorbibilità dei nutrienti. Sbucciate l’ananas e i mandarini cinesi (santa pazienza, è il leitmotiv del 2016), tagliate gli altri ingredienti, mischiate il tutto, condite con abbondante succo e zest di limone, alga nori, curry e salsa di soia e percorrete in lungo e in largo i gusti che i colori e i profumi donano a questo piatto, che per caso risulta essere un altro bel mandala. Buon 2016.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
e la papaya?
bless and love!
eheh Sua Maestà ha preteso una ricetta nuova tutta per sé. Stay tuned 🙂
non ho mai pensato di mangiare i topinambur crudi… il sapore varia molto con la cottura?? e il noto effetto “gassoso” è maggiore o non varia? mmmhhh a volte è irritante il gonfiore al ventre, ma sono talmente buoni! non li mangio spesso perche facciamo fatica a coltivarli, a volte amici e amiche ce ne portano.. la prossima volta voglio provarli crudi, sono curiosa
Carissima, onestamente non ricordo il gusto dei topinambur cotti. Forsi li ho provati una volta sola al forno… Cmq da crudi nessuna controindicazione 😉
benissimo, almeno per quanto riguarda il problema gassoso heheeh!! allora magari qualcun* leggendo i commenti saprà rispondermi… un abbraccio e a presto!! ciao!
Bellissimo Stellina! 🙂
W la nostra chef pittrice 😀 😀 😀 !!!
il topinambur o carciofo di Gerusalemmee cambia tantissimo il gusto da crudo a cotto, da crudo ricorda più una rapa e la patata ha un’aroma più delicato , mentre da cotto ricorda il carciofo da qui una delle sue nome e prende un sapore più intenso
bless and love!
Per il riso germogliato:
quale riso usi?
quanto lo tieni in ammollo di preciso?
hai la germogliatrice a vaschette o in barattolo oppure germogliatore autoprodotto?
quante volte lo risciacqui?
scusa il diluvio di domande ma mi interessa moooolto!!!!
GRAZIE
Lali viva le tavolozze di colore della Natura! <3
Erbivorina domanda pure! :* In questo caso ho usato il riso Hermes, quello rosso, l'ho fatto germogliare per 5 giorni. Lo lascio prima in ammollo 24 h cambiando l'acqua ogni 12 h, dopodicché lometto in un piatto piano e lo spruzzo d'aqua, finché escono le radichette, lo risciacquo una volta al giorno, la sera. Però ripeto, se non vi fidate a mangiarlo crudo, meglio cuocerlo (il pensiero crea), oppure si può provare a scottare al vapore. Non l'ho mai provato, ma immagino che si possa fare.
Ho anche fatto un esperimento ieri sera con i legumi. Ho lasciato in ammollo le fave secche per due giorni e poi le ho scottate in padella senza acqua per 2 minuti con rosmarino e senape in polvere. Non so quanto fossero cotte, credo meno del 50%, ma erano ottime!
Io continuo a pensare che il mangiare crudo sia veramente unico modo di mangiare sano..eh,però io non potrei mai farcela,lo ammetto.Ma ti ammiro per questo e guardo volentieri i tuoi fantasiosi capolavori!
Veruska non porti limiti 😉 Il trucco è non pensare di “eliminare” il cotto ma semplicemente di sostituire pian piano il cibo cucinato col cibo crudo. Prova magari a cambiare la sequenza. Inizia i pasti con frutta, poi verdura cruda, poi verdura cotta e poi cibo cucinato. Vedrai che il passaggio al crudismo sarà facilissimo. E poi non è detto che bisogna essere crudisti al 100%, basta anche un buon 60% 🙂
V poi pensa a quando eri onnivora e pensavi “diventare vegana? non ce la farò mai” è la stessa cosa….
Alcuni studi psicologidi e fisiologici hanno dimostrato che a livello “chimico” il passaggio più difficoltoso è quello da vegetariano a vegano, piuttosto che quello da onnivoro a vegano, per via delle caseomorfine contenute nei latticini. Praticamente, a di là della scelta etica, è più facile privarsi di carne e pesce che di yogurt e formaggi… Invece, emotivamente, il passaggio più difficile è proprio quello dal cotto al crudo, perché da un qualche secolo il “cibo” è concepito, a livello sociale, come pietanza cucinata, mentre il crudo è considerato ormai come “spuntino” (e neanche sempre) o come piatto comunque non di sostanza. Vi segnalo a tal proposito l’affascinante “Il cotto e il crudo” di Claude Lévi-Strauss. Ma quello che è così da un paio di secoli o qualcosa di più non corrisponde certo a quello che la Natura ha previsto per l’essere umano, che è costituzionalmente frugivoro (in barba a chi lo definisce addirittura “condivoro”… ho trovato anche questo!). Per cui, Veruska, il sistema per “aggirare” l’io, abituato, o meglio condizionato al cibo cotto, è proprio quello di non “vietarsi” nulla, ma di instaurare la sequenza che indicavo nell’altro posto. In questo modo arriverai al cibo cucinato con meno appetito del solito, e automaticamente ne mangerai di meno. E meno il corpo riceve di un certo cibo, meno ne chiederà. Pian piano il corpo ti chiederà automaticamente cibo crudo 🙂
Love & Light
confermo per esperienza personale tutto quello che hai detto S
bless and love!
non metto assolutamente in dubbio che mangiare crudo sia un modo di alimentarsi sano e tutto il resto, trovo solo peccato che spesso si “esageri” con gli alimenti… o per lo meno è una cosa che ho notato con le ricette crude postate ultimamente qui. Con esagerazione intendo una forzatura dei ritmi della natura che, da quello che ho capito, il crudismo si prefissa di rispettare e seguire. Ho notato ricette che prevedono l’utilizzo di verdura e frutta fuori stagione, spesso anche di provenienza esotica (buona la frutta esotica, ma non dovrebbe essere un’eccezione per togliersi lo sfizio ogni tanto piuttosto che la quasi regola?)… va benissimo, figuriamoci, curare la propria salute ma quella del pianeta non dovrebbe venire prima? o almeno sullo stesso piano?
Il mio non vuole essere un commento arrogante o sprezzante, assolutamente, solo uno spunto di riflessione… mi stanno molto a cuore questi temi (stagionalità, evitare prodotti che fanno troppa strada per arrivare al nostro piatto,..) inoltre mi pare che nella sezione “Considerazioni” del sito ci siano delle tabelle con indicate le stagioni e le rispettive verdure e la frutta che la natura mette a disposizione.
Un abbraccio!!!
esatto E io sono d’accordo con te su ogni singola lettera, personalmente seguo per il 99% i ritmi delle stagione e i relativi dono dell natura mi concedo l’1% proprio rarissimamente che sono per lo più broccoli e cavolini di bruxelles anche in piena estate perché ne sono proprio ghiotto ma sono comunque i miei messi in congelatore questo mi fa sentire “meno in colpa con me stesso e con la Natura”
non ce la farei a mangiare ad esempio un pomidoro adesso a Gennaio anche perché qui dove abito io non esistono ora se non nei supermarket….
poi ognuno è libero di fare ciò che meglio crede ovviamente però ribadisco, io la penso proprio come te
bless and love!
Luca pure io faccio come te, durante ogni stagione metto in congelatore un po di verdura dell’orto o frutti raccolti nel bosco che so che non troverò piu per un bel pezzo e quando mi vengono le voglie fuori stagione attingo alla scorta (broccoli, castagne e funghi in particolare!!). Anzi credo possa essere un buon consiglio per chi vorrebbe trovare una soluzione per questo punto! Poi naturalmente come dici tu ognun* si comporti conseguentemente alle proprie priorità, pero mi sembra giusto parlarne e confrontarsi su questi temi importanti! Un abbraccio resistente!
si è giustissimo il confronto, senza confronto non si va avanti, vedi già solo tra noi è emersa una comune abitudine con conseguente ottimo consiglio per chi ha voglia di leggere ovviamente
bless and love!
condivido 😉
… e aggiungo anche che penso sia importante che questo blog non sia unicamente uno spazio di condivisione di ricette, ma anche un luogo di scambi di opinioni, idee, riflessioni che possono dare spunti a tutt* per migliorarsi e darsi una mano! Des becs à tout le monde 😉
Concordo anch’io con voi, malgrado le mie ricette magari possano dare l’idea l’opposta. Ma per me il punto è un altro, anzi sono molti. Innanzi tutto, tutti i miei pranzi, da settimane, sono a base di cachi e mandarini, quindi frutta di stagione e a km zero. Ovviamente non li posto perché non li si può neppure definire una macedonia 🙂 quello che posto qui non serve a dimostrare che vivere con prodotti bio e a km zero è meglio, perché questo, mi auguro, è chiaro per tutti. Le ricette che posto sono volte innanzi tutto a farmi divertire un pò, altrimenti non lo farei se mi annoiassi, sarebbe un lavoro. In secondo luogo mirano a invogliare chi legge. Sono la prima che adora una semplicissima insalata di arance e finocchi, ma i tocchi in più e le caratterizzazioni di colori e sapori servono ad attirare magari proprio gli onnivori che ci “accusano” di nutrirci solo di magre e noiose insalate. In terzo luogo con le ricette sperimento. Il bello sta anche nello scoprire combinazioni nuove. Concordo sul fatto che talvolta alcune ricette crudiste siano “esagerate” in quanto a ingredienti strani o preparazioni, però le ricette della cucina cucinata (e massimamente onnivora) non sono certo da meno, e in un certo senso va bene che ci siano cose semplici e cose arzigogolate. Viva la varietà. Magari a pranzo una semplice mela (o un chilo…) e a cena manicaretti crudisti. Why not? Così si può dimostrare che anche nei ristoranti si possono proporre piatti crudisti. Questo mi sembra importante.
Quanto poi al km zero, a volte uso ingrendienti “esotici” (per inciso, El-aharairah, non mi sto “giustificando” perché mi sono sentita in qualche modo “attaccata”, tutt’altro, ho apprezzato moltissimo i tuoi interventi, e concordo che questo blog è bello soprattutto perhcé non si parla solo di ricette). Dicevo, a volte impiego cibi esotici, ma che ci devo fare, gli amici sanno che mi piacciono e me ne regalano abbastanza spesso (incluso il cesto di Natale, a proposito, grazie Hilary!!!).
Ultimo punto: El-ahrairah e Luca, dite che sono meglio i prodotti di stagione, e certamente è così, ma purtroppo io l’orto non ce l’ho, e spesso nemmeno il tempo di andare dal contadino; vado al supermercato, e se vedo i pomodori rossi e profumati e mi fanno più gola della zucca (che pure adoro) per una sera (o una settimana di fila) prendo quelli. Certamente meglio un pomodoro coltivato in serra che un filetto argentino. Però una cosa non mi torna del vostro discorso. Quando dite che surgelate i prodotti del vostro orto per averli disponibili tutto l’anno… Non mi torna. Premesso che lo faccio pure io (ho ancora i fchi dell’anno scorso, credo, non ché funghi e banane surgelate), però prima dite che è meglio mangiare secondo stagione e poi surgelate per avere le pesche tutto l’anno? Forse era solo per le voglie (come vi capisco!!!!).
Love & Light
Stellina con “esagerate” non intendevo preparazioni elaborate o, come dici tu, arzigogolate. Mi riferivo appunto a prodotti non di stagione o che vengono da lontano. Penso che ci si possa divertire a sperimentare nuovi abbinamenti, nuove ricette e piatti stuzzicanti e particolari anche con prodotti di stagione e locali, non credi? Non penso che per creare piatti particolari bisogna per forza ricorrere a frutta e verdura fuori stagione o esotici…. come dici tu basta la fantasia.
Certo avere l’orto è un’opportunità enorme, premetto che non sono una frequentatrice di supermercati, ma immagino che i prodotti locali o per lo meno di stagione si trovino pure li no? Mica saranno tutt* costrett* ad acquistare fragole e peperoni a gennaio…
Riguardo al paragone fra il pomodoro coltivato in serra e il filetto argentino… beh, personalmente, non scelgo nessuno dei due! A mio parere, il fatto che il pomodoro sia vegan non lo rende un alimento da consumare in gennaio, secondo la mia sensibilità in questo periodo dell’anno la sua coltivazione richiede metodi innaturali e dannosi per l’ambiente, per questo eticamente scelgo di non consumarlo adesso ma di aspettare il momento in cui la terra deciderà di offrircelo spontaneamente e senza forzature. Ma certo questo varia da persona a persona secondo le proprie credenze e priorità! La semplice dicitura “veganOk” per me, personalmente, non è sufficiente…
Riguardo al fatto di surgelare alimenti, non capisco cosa non ti quadra… nel senso che non vedo cosa ci sia di sbagliato nel surgelare alimenti che io stessa ho raccolto e che mi avanzano, li metto in congelatore e quando ne ho voglia me li magno, cosa c’è di strano? Questo mi permette di mangiarmi un piatto di porcini in febbraio, porcini che ho raccolto, pulito e surgelato in settembre… non mi sembra la stessa cosa di andare al supermercato e comperare una confezione di funghi che viene dalla Romania, no?
Come detto prima, spero di non avere dato l’impressione di voler fare polemica perchè non è cosi! E mi dispiace Stellina se hai sentito il bisogno di giustificarti in un qualche modo, non era per nulla mia intenzione attaccare te ne nessun altr*!
No no anzi, nessuna polemica, sono felicissima di questo scambio 🙂 Ti chiedevo come mai dici che preferisci mangiare i prodotti di stagine e poi surgeli i tuoi perché mi pareva ci fosse una contraddizione. Il tuo discorso non è quindi che non li mangi fuori stagione perché non fanno bene al corpo, ma per non fomentare un mercato non etico. Adesso è chiaro, prima non avevo capito.
Forse io, non avendo l’orto, non ho molto il polso sulla stagionalità. Ossia, so che le fragole a dicembre sono un assurdo e infatti non le compro, ma onestamente quando mi avete chiesto dove trovavo pomodori e peperoni mi sono stupita. Ed effettivametne bastava pensarci un secondo per ricordare che i pomodori sono estivi e non certo novembrimi, ma in 33 anni sono sempre stata abituata a mangiarli tutto l’anno e quindi non mi sono mai stupita di trovarli a dicembre 🙂 Magari avessi l’orto! Lo scrivevo ai commenti di un’altra ricetta: un pezzettino di orto, 5 o 6 alberi da frutta, e sarei nell’Eden <3
Per il fatto di surgelare aggiungo: io la considero la stessa cosa di fare conserve (ad esempio con le melanzane, le zucchine, i peperoni ecc..) che si realizzano con le verdure stagionali e che poi vengono consumate nell’arco dell’anno… o l’essicatura dei funghi. Non so se mi sono spiegata..
Ho cercato rapidamente la tabella della stagionalità dei prodotti qui sul sito ma non l’ho trovata, magari domani mi ci metto un po’ piu d’impegno.. comunque penso che sulla rete ne trovi facilmente, cosi ti puo essere d’aiuto sul cosa scegliere da portare nel piatto e quando. Ecco appunto, l’assurdo delle fragole in gennaio a mio parere dovrebbe essere considerato alla pari di tanti altri alimenti.. solo che con l’abitudine di trovarli sempre a disposizione, anche quando non dovrebbero, non ci si rende piu conto…
ad esempio: https://assets.wwf.ch/downloads/gemusesaisontabellei.pdf
…e per la frutta https://assets.wwf.ch/downloads/fruchtesaisontabellei.pdf
E’ davvero l’abitudine che ci “ottunde” i sensi! Vedi, non ci avevo mai pensato riferita a me… Figurati, col crudismo si diventa attenti a un sacco di cose, ma se ne perdono moltissime altre. Lode a tutti noi che ci aiutiamo a vicenda e da buoni fratelli e sorelle!
S io mi surgelo certi alimenti per evitare di gettarli e per assecondare qualche voglia qua e là , tutto qui…..
bless and love!
Sbirciando qui su Veganblog non ho potuto fare a meno di incorrere in questo scambio di idee, e mi trovo super d’accordo con voi! 🙂 Sono assolutamente per i prodotti della nostra terra e quanto più km zero possibile! Relativamente al crudismo, questo è un punto su cui ho molto sentito discutere. Su Facebook faccio parte di gruppi che riuniscono crudisti, fruttariani e, oltre le definizioni, chi si nutre prevalentemente di cibo crudo e vivo, ed ho modo di affrontare molti argomenti. Ho visto che ci sono due “fazioni”: coloro che “il cibo crudo è il migliore per il mio corpo, dunque trovo sensato nutrirmi di frutta anche se arriva da posti non meglio definiti: è il mio carburante d’eccellenza e non me lo nego”, e quelli che invece sposano la stagionalità e vanno incontro a compromessi per rispettare ciò. Ecco, io propendo assolutamente per il secondo comportamento. Difatti trovo che qui e in questa stagione un crudismo totale non sia sostenibile nè per l’organismo nè per il pianeta. Preferisco introdurre cavoli di ogni tipo, patate e zucca cotti, ma locali, piuttosto che intestardirmi con il crudo ad ogni costo e andare avanti a datteri, manghi, banane, papaye, pomodori e fruttortaggi di serra. Oltre all’inquinamento dovuto ai trasporti, io mi soffermerei anche sull’aspetto etico. Purtroppo la coltivazione di frutta tropicale nutre un mercato di sfruttamento. Mi auguro che, se non altro, l’equosolidale garantisca per davvero qualche diritto in più. Poi anche io mi concedo talvolta sfizi d’oltreoceano, ma lo faccio consapevolmente ed in via eccezionale (appunto, non di regola). Per me questo è molto importante. 🙂
Per il resto, piccolo punto della situazione: pensavo che con l’inverno avrei avuto più voglia di pasti cotti e verdurosi, e invece…il mio corpo chiede frutta, frutta e frutta 😀 Non potrei immaginarmi pranzi diversi da montagne di cachi, arance, mele, pere o kiwi (sono per il monofrutto)! La sera invece mangio volentieri qualche verdura al vapore dopo l’immancabile insalata…e mi faccio tentare da patate dolci, castagne, zucche…che delizie! Ultimamente sento di non tollerare più di tanto il legumi cotti ed i cereali con glutine. Finalmente sono in grado di avvertire le necessità del mio corpo, quelle genuine e non dettate da intossicazioni e assuefazioni…è meraviglioso! 🙂
Buon anno ragazzi 😀
PS: proprio per i motivi sopra citati mi trovo a postare ricette sempre più raramente…che faccio: vi mostro ogni volta le mie montagne di frutta matura e succosa?! Ihihih ;P
Mostra mostra Giulietta! Fanno venire l’acquolina anche le montagne di frutta! Personalmente io propendo al momento per una via di mezzo tra i due gruppi citati prima che impazzano su FB. Certo, da un lato non ha senso andare avanti a datteri e noci brasiliane, ma dall’altro credo sia anche un’esagera<ione privarsi di qualcosa che ad ogni modo è disponibile per mille motivi, magari perché coltivato in serra. Se estremizziamo il punto della stagionalità in senso puramente etico, allora cadiamo nello jainisimo, che tra le varie pratiche prevede quella di non uccidere nessun essere vivente, incluse le piante, e dunque, per esempio, prevede di cibarsi solo ed esclusivamente dei frutti già caduti dalla pianta. Ovviamente una estremizzazione non attuabile. Se invece estremizziamo il punto della stagionalità da un punto di visgta salutistico, e cioè mangio, che ne so, i pomodori a luglio perché sono frutti estivi, oppure mangio la zucca solo a novembre perché è un frutto autunnale, dovremmo però ricordare che purtroppo la frutta e la verdura non sono affatto come erano un tempo, moltissimi secoli fa, quando l'uomo è comparso sulla Terra ed è stato ingrato nella Natura come essere frugivoro. Non mi riferisco solo all'annosa questione della mela (che secondo alcuni è il frutto di elezione perché sarebbe citato nella Bibbia – anche se poi nella Bibbia di mela non si parla affatto). La mela infatti sarebbe un frutto creato dall'uomo e non dalla Natura, e dunque non andrebbe bene neppure la mela? Certamente anche questa è una esagerazione in cui molti cadono. Ma, se vogliamo considerare il punto della stagionalità e del km zero dal punto di vista salutistico, ritengo infinitamente più sano mangiare un ananas che un panetto di tofu o peggio ancora di seitan. Non solo perché il primo è crudo e questi ultimi sono cotti, ma perché il primo è molto più salutare degli altri, anche se per arrivare nei nostri piatti ha viaggiato in nave dal Brasile.
Quella dell'alimentazione è davvero una questione delicata e personale, e ancora di più, temporale. Quello che va bene per una persona OGGI magari sarà cosa superata tra un anno o tre mesi. E non è solo una questione di corpo che chiede, ma anche di mentalità che cambia.
Mi trovo molto in sintonia con quello che ha scritto Giulia, e sono felice di leggere queste parole da una persona che tende al crudismo (ma anche Luca no?).
Mi dispiace invece di dover dire che non sono affatto d’accordo con Stellina, e sinceramente non capisco perché sei dovuta andare a pescare discorsi sul mangiare solo frutta caduta o sulla mela biblica. Per me il discorso sulla stagionalità è molto concreto e non si basa su strane speculazioni… semplicemente: mangio quello che la natura ha deciso di offrirmi in un particolare momento, seguo i suoi ritmi e non impongo un artificio dannoso solo perche ne ho voglia o mi sento in diritto di scavalcare la natura. Perche mangiando pomodori a gennaio per me si fa questo: scavalcare la natura, solo perche l’essere umano crede di essere in diritto di fare qualsiasi cosa dal momento che ha i mezzi per farlo.
Se poi tu continui a scegliere l’ananas perche è piu sano beh, scelta tua, significa semplicemente che non abbiamo le stesse priorità e preoccupazioni. Io personalmente non antepongo la mia salute a quella della terra.
Scrivi
“privarsi di qualcosa che ad ogni modo è disponibile per mille motivi, ”
il problema sono proprio quei motivi! Si tratta di un discorso sulla dominazione: dominazione dell’umano sulla natura (coltivare i pomodori tutto l’anno, costi ambientali del trasporto di prodotti esotici), dominazione dell’umano sull’umano (sfruttamento della manodopera a basso costo in alcune parti del mondo – guardacaso proprio da dove vengono datteri, noci, ananas e quant’altro). Non solo perchè sono disponibili significa che bisogna disporne! Altrimenti questa pseudo logica potrebbe essere applicata a mille situazioni nocive, come gli OGM ad esempio.
E comunque, per concludere, dico solo che non voglio entrare a far parte di un gioco di potere basato sulla dominazione e sottomissione in nome della mia salute.
sono d’accordo con ogni singola lettera scritta da G, io posso dire di esser quasi totalmente crudista in questa fase della mia vita, ci hai azzeccato E
per me personalmente certe soluzioni sono più comode però, vivo da sempre in una cascina ho l’orto e produco quello che voglio (clima tempo Natura permettendo) per questo conosco il ritmo delle stagioni e cerco di imparare il ritmo dell’uomo ma quello è complicatissimo e sfaticante
per esperienza vissuta sul mio corpo io posso semplicemente dire che appunto, salvo rarissime volte la stagionalità degli alimenti applicati alla alimentazione è semplicemente perfetta, energia-salute-benessere e quant’altro
propendo anche sui pensieri detti da E
bless and love!
non voglio essere dura o arrogante, anzi, dico solo che sono cresciuta in una famiglia contadina dichiaratamente marxista, sono nata e cresciuta con l’idea che la rivoluzione industriale ha distrutto tutto quello che di equilibrato e naturale c’era (non dico che non c’erano ingiustizie o che tutto filava liscio “prima”, ma che comunque la vita aveva un altro ritmo basato su qualcosa di diverso della macchina e l’industria come la conosciamo/concepiamo oggi) e con la glorificazione del luddismo in quanto movimento di presa di coscienza di una classe appena formatasi (il proletariato in quanto a classe a se stante, appunto) che ha bene in chiaro cosa significava tale rivoluzione sul loro stile di vita e le conseguenze che avrebbe portato (sfruttamento, sottomissione del lavoro umano a quello della macchina,ecc). Nocive ovviamente.
Per questo probabilmente vedo con sospetto e quasi “paura” (non sono proprio tecnofoba dato che scrivo con un pc) le manipolazioni della natura che entrano sempre piu a far parte del nostro quotidiano (in questo caso nell’alimentazione). Tutto è legato secondo una logica precisa, accettare una cosa (avere un pomodoro in inverno) per me significa sostenere un sistema di valori che si allontana sempre di piu da quello che io considero come giusto e naturale.
Scusate forse avrete l’impressione che sto uscendo dal discorso/di senno, ma era per chiarire la mia posizione… Becs
Ma scusa El-ahrairah , scrivi “Per me il discorso sulla stagionalità è molto concreto e non si basa su strane speculazioni… semplicemente: mangio quello che la natura ha deciso di offrirmi in un particolare momento, seguo i suoi ritmi e non impongo un artificio dannoso solo perche ne ho voglia o mi sento in diritto di scavalcare la natura” e poi dici che congeli le cose prodotte dal tuo orto per averli a disposizione quando te ne viene voglia… A me psebra contraddittorio… Poi ho citato en passant il fatto che alcuni mangiano solo ed esclusivamente la frutta caduta proprio perché è una esagerazione delle motivazioni eticha. Loro decidono che anche cogliere un frutto equivale a far soffrire la pianta e dunque mangiano solo i cibi caduti. Se trasliamo questo comportamento al momento in cui acquistiamo i cibi, sono daccordo con te che comprare l’ananas (e sottolinea ancora una volta che a me la frutta esotica la regalano gli amici perché sanno che mi piace. Che faccio? Gli ridò il cesto di Natale? Viviamo pur sempre in una società in mezzo agli altri…)dicvo, sono d’accordo con te sul fatto che comprare un ananas purtroppo va a sovvenzionare un mercato non equo (e cmq la frutta esotica si compra anche nei negozi equosolidali), ma è anche vero se facciamo questo discorso per il cibo dobbiamo farlo per tutto: vestiti, scarpe, televisoro, telefonino, tecnologia, automobile… Io nel mio piccolo cerco di fare del mio meglio. Preferisco non prendere la macchina e andare in ufficio in bicicletta se fuori non c’è -2… Ma ovviamente non posso accusare il pendolare che usa il treno di inquinare con l’aver acquistato il biglietto del treno e sovvenzionato quindi un mezzo di trasporto che danneggia Madre Terra. Ognuno si impegna come può. TU hai l’orto e beata te, vorrei anch’io vivere come Paola Maugeri a impatto zero (il libro è interessantissimo!) e lo faccio dove e come posso. Certo che se devo innescare conflitti psicologici ogni volta che devo scegliere se mangiare un pomodoro a novembre, non ce la caviamo più. E concludo portando il discorso sul piano esoterico. IL garnde Iniziaro Rudolf Steiner affermava “E’ più saggio mangiare la carne che desiderare la carne”. Ossia ciò che dobbiamo fare è aiutare a realizzare l’Amore sulla Terra per quello che è nelle nostre possibilità. Arriverà il giorno che ci nutriremo direttamente di prana e allora tutte queste discussioni saranno sorpassate. Fino ad allora dobbiamo accettare il corpo e amarlo e se chiede pomodori pazienza, glieli daremo. Così come non condanno i miei amici perché mangiano la carne non condanno neppure me stessa per la frutta esotica. Condannare è inutile. Solo l’Amore risolve.
Carissimi, non mi erano arrivate le vostre due ultime notifiche. Probabilmente se avessi pure io l’orto come voi mangerei anch’io solo i frutti del mio lavoro. Magari un giorno non lontano avverrà. El-ahrairah pure io sono un pò “tecnofoba”, ma onestamente non avevo mai pensato alla coltivazine del pomodoro fuori stagione come un sintomo di “dominio” violento dell’uomo sulla Terra. L’uomo è un essere che in parte si è dis-integrato dalla Terr, e questo gli causa dolore (fisico e psichico), ma non è la teconologia a essere negativa, bencì l’uso che se ne fa, il movente. Se la tecnologia riesce magari a far fruttare un terreno arido e a sfamare la popolazione di quella zona, ben venga. Se il movente è l’Amore, ben venga. E per Amore intendo anche verso noi stessi. Se non ci amiamo, non si va lontano. Se castriamo continuamente ciò che siamo, per un bene maggiore, non sempre va bene. La psichiatria è piena di martiri. Per agire occorre essere convinti e persuasi.
Certo come ho detto congelo quello che ho raccolto nell’orto o nel bosco, che dovrei fare, buttare l’esubero? Abbuffarmi per finirle in tempo? No, preferisco congelarle cosi se nel resto dell’anno mi viene voglia di mangiarle sono li, nel mio congelatore, dove io stessa le ho riposte dopo averle raccolte al momento che la natura me le ha offerte. Davvero non capisco perche ti sei puntata su questa cosa, non capisco cosa c’è di contraddittorio, come le conserve appunto, si fanno con cio che avanza della produzione stagionale cosi da averle tutto l’anno. Si è sempre fatto cosi o_o come le patate in cantina al fresco, o le mele/pere/noci ecc, è un metodo di conservazione, chi vive di autosufficienza li conosce bene (vedi appunto famiglie contadine).
Per il resto boh, mi sembra che la discussione è andata, ora si arriva a parlare di treno e di altre cose che compongono la vita quotidiana.. beh certo ovviamente bisogna cercare di essere coerenti in ogni ambito, ma qui si stava parlando di qualcosa di piu specifico.. ma è anche vero che non se ne puo parlare all’infinito, spero comunque sia stata utile come discussione (hai visto i due link con le tabelle?)
Per le ultime frasi, come ho detto nel post precedente sono cresciuta in una famiglia marxista fedele al materialismo storico (all’entrata c’era il busto di Lenin e non la statuetta del Gesu’ Cristo), quindi (pur non essendo io marxista, ma comunque l’impronta di quel tipo di educazione mi è rimasta) mi spiace ma quei discorsi non mi appartengono (esoterismo, prana,…), per questo preferisco non sbilanciarmi
Grazie per gli schemini della stagionalità. Li ho visti adesso. Ma mancano un sacco di frutti (anche non esotici). Poco male, sono comunque utili. Negli interventi precendenti mi riallacciavo ad altri temi più ampi proprio perché essere vegani non vuol dire solo mangiare vegano e il bello di qeusto blog è proprio che spaziamo dalle ricette ai consigli di salute e agli argomenti etici.
Quanto poi al tuo non abbracciare il pensiero esoterico, ti rispetto al 100%, ma io parto proprio da quello. Io non SONO corpo, io CREO e UTILIZZO il mio corpo per manifestare me stessa, cioè l’Anima e lo Spirtio. Io parto da questo, quindi tutti gli altri discorsi sono subordinati a questo. Forse è per questo che “non ci pigliamo”: partiamo da due tesi abbastanza antitetiche, ma anche questo è un pregio del blog. 🙂
scusa questo è un commento infelice da zoticona ma ne stavo parlando prima con uno dei coinquilin*.. su questa cosa dell’alimentazione pranica… e mi immaginavo io quando lavoravo a tempo pieno come boscaiola (cioè svegliarsi alle 5 di mattina, manovrare la motosega dalle 6 e lavorare tutto il giorno di fuori su un terreno con il 70% di pendenza, fino circa le 19, quando la stagione lo permette) e lui che lavora come muratore, ecco ci immaginavamo se qulcun* nella pausa pranzo fosse arrivat* proponendomi “dai oggi mangiamo aria e luce”.. penso che lo/la aggredirei cercando se ha qualcosa da magnare su di se…
no comunque bella li per le tabelle, chiaro non sono complete a dire il vero sono le prime che ho trovato cliccando “tabelle stagionalità” ma possono essere utili comunque… e ancora una volta tutto quello che ho detto (tranne qua sopra) è stato solo per dare una mano a vivere in modo piu consapevole e sostenibile, tutto il resto “fate vobis” 😉
Zoticona?? Perché? Ho solo detto che partiamo da due tesi abbastanza antitetiche. Mica è un insulto… Comunque, l’alimentazione pranica è tutt’altro che mancanza di energia o digiuno. E’ assorbire direttamente l’energia dalla luce solare e dal prana eterico. Se hai tepo e voglia in questo video se ne spiegano i presuppposti. BUona visione. https://www.youtube.com/watch?v=zFxVmvuFz-k
Love & Light
Si ok pero scusa ma io non parto da una tesi, cerco di capire come funzionano le cose (le logiche di mercato, i rapporti di potere) e da li traggo le mie conclusioni e prendo le mie scelte, pero non mi va sinceramente che metti i nostri approcci sullo stesso piano… non sto assolutamente dicendo che il mio o il tuo sono superiori, dico solo che il mio deriva da secoli di sofferenza e sottomissione che sono reali, materiali, storicamente determinati. Non sono tesi… o sensazioni
no no sono io che ho detto in anticipo che era un commento da zoticona, nel senso che non mi sembrava il caso di scrivere quello che ho scritto perche è stupido… ma poi l^ho messa sul ridere, solo per farti capire che quell’approccio per me è proprio estraneo! becs
Ma credimi, non ho mai pensato o voluto sminuire il tuo approccio. Non ho vissuto le esperienze che hai vissuto tu né la tua famiglia né la popolazione in cui vivi, quindi come potrei giudicarli o addirittura sminuirli? Mai potrei farlo! Io mi sono costruita i miei presupposti a partire dalle mie esperienze. Ciò che ho vissuto io mi ha portato a capire che io SONO Spirito. Se un’altra persona invece si sente corpo e sente di AVERE uno spirito, o di non averlo, per me va benissimo, la rispetto e certamente avrò molto da imparare da questa persona, semplicemente perché ha un punto di vista diverso dal mio e dunque mi potrà donare conoscenze su esperienze che io non ho fatto <3. Ripeto, sono felice di questo scambio davvero arricchente!
ahaha gioia scusa! Pensavo che dicessi che quello da zoticona era il mio commento di prima e non capivo ahahahha mamam mia lo scritto quanti fraintendimenti a volte crea! Allora, facciamo così. Prossimamente ti dedico una ricetta basandomi su quelle benedette tabelle stagionali. Prometto di stare entro la stagionalità e sono certa che verrà fuori un piatto superbuono. Smack.
ahahahahahaahahha no non era riferito a te, ho detto apposta “zoticona” (parola credo mai utilizzata prima da me) perchè è come vengono solitamente definite le persone che lavorano nel mondo agricolo dai “cittadini”….
(pensa dopo un anno di selvicoltura mi ero fatta tatuare sull’avambraccio una motosega con al posto della marca il simbolo della donna… imbarazzante… working class hero versione mettersi in mostra.. ahahha nom de dieu)
Non ti assicuro che guardero il video, magari lo cerco in francese e lo guardo col mio amico…
ok aspettero la ricetta che rifaro sicuramente…. e ti ringrazio in anticipo per lo sforzo e l’impegno! un abbraccio!
Carissima il video è in francese con traduzione consequenziale in italiano, bellissimo!
Ma quindi… tu hai un tatuaggio con una motosega? 🙂 Beh che aspetti a farcelo vedere! 🙂
ah si ho visto adesso, ho cliccato l’indirizzo… beh dopo propongo la visione!
no ahahhahah l’ho fatto quasi dieci anni fa, cioè 8 per l’esattezza, quando avevo 16 anni.. non è che ne vada particolarmente fiera, ma essendo la selvicoltura un ambito prevalentemente maschile (e maschilista) ho voluto dimostrare a tuttI che ci siamo anche noi e siamo fortissimE! ma ormai quell’ambiente non mi riguarda piu 😉 viva l’autosufficienza e costruirsi il proprio mondo secondo le proprie idee e stili di vita! becs!
Domattina cerco maggiori infom sulla servicultura. 🙂 Ora vado a nanna. Serera notte cara.
la selvicoltura è l’insieme delle pratiche che mirano a conservare, rinnovare e assicurare la durabilità sostenibile del bosco ( da un punto di vista eco-sostenibile, essendo il legno una risorsa di per se rinnovabile). dopo la formazione base come selvicoltore/selvicoltrice si puo volendo continuare a studiare in un istituto agrario.. io invece ho iniziato subito a lavorare come boscaiola… ovviamente è un lavoro mooooooolto molto duro e spesso scoraggiano le donne nel farlo (io ne conosco DUE che lo fanno, che vengono dalla valle accanto alla mia).. per esperienza posso dire che io ero l’unica ragazza nel mio anno e che, essendo abbastanza carina, vegana e esile ero spesso nel mirino di prese in giro e roba del tipo “ma vai a lavare i panni e pulire pannolini”.. credo che questo abbia contribuito a darmi la motivazione per continuare 😉 pero c’è da dire che effettivamente a livello fisico mi ha sfinita.. soprattutto lavorare a tempo pieno… pensate che ci sono alcune aziende forestali che si rifiutano di assumere donne… il falso mito del sesso debole.. mah!
notte bella des becs!
E’ praticamente un universo a parte! Ma come ci sei arrivata? A parte le sciocche prese in giro l’esperienza com’è stata? Chissà che armonia passare così tante ore nel bosco!
Un universo a parte come lo è in generale il mondo agricolo.. almeno da dove vengo io…
Beh essendo nata in una famiglia contadina dopo le scuole dell’obbligo la via praticamente era già tracciata verso la scuola agraria.. i miei fratelli prima di me scelsero in due agricoltore, uno orticoltore … io pero non volevo passare tutta la vita nell’azienda di famiglia (già lavorare all’alpe e in stalla mi aveva stufata…) quindi ho scelto selvicoltura, nonostante i vari tentativi di scoraggiarmi da parte di moltI… comunque non bisogna pensare a un esperienza ideologica, quella della boscaiola è una vita dura e ti assicuro che quando sei nel bosco dalle 6 di mattina alle 19 con la motosega in mano non ci pensi all’armonia del bosco, ti concentri sul tuo lavoro (o rischi di ammazzare qualcun*) e cerchi di non far caso alla fatica.. a me piace tantissimo, impagabile la sensazione di arrampirarsi sulle piante per prepararle al taglio, la consapevolezza di fare qualcosa di buono per il futuro, anche solo il fatto di tenere in mano una motosega e sapere che da te dipende la sicurezza della squadra.. poi beh devi essere abituata alla solitudine anche, a me è capitato che mi mandassero per un mese in una valletta da sola, dormi in una cascina con camino e qualcosa da mangiare (sperando che ci sia gente nelle cascine accanto che ti invitano a cena) e lavori tutto il girono da sola.. magari con il capo che viene a controllare settimanalmente..
pero appunto io ho sentito di gente -e ho avuto modo di parlarci- che si è voluta buttare nell’agricoltura (che sia orticolura, viticoltura ecc) per motivi ideologici – stare a contatto con la natura, lavoro all’aria aperta ecc- ma poi iniziando effettivamente a lavorare si sono res* conto che la realtà è un’altra, è fatta di fatica e di affrontare condizioni sfavorevoli (non è come in ufficio che se all’esterno ci sono -5° e il vento gelido tu sei dietro la tua scrivania al caldo..) quindi si, sono dei mestieri nobilissimi e favolosi, ma da fare con spirito pratico e non con il desiderio ideologico.
N.B. che sto scrivendo di tutte queste fatiche sbattuta sul letto… ahahah, vabbe la gravidanza… tra poco si ricomincia pero 😉
Becs 😉
p.s. se ti incuriosisce la formazione è spiegata qui http://www.mezzana.ch/selvicoltriceselvicoltore.html
Si grazie mille cara! Ma tu pensa da una ricetta quanta ricchezza è venuta fuori.
Namasté
Ma quanto ti manca? Come sta procedendo? E’ il primo pupetto/la prima pupetta?
si vero! mi fa piacere che ti interessi, spesso si danno per scontate queste professioni…della serie “qualcun* se ne occupa” hehehe…
no no è la seconda, c’è già in giro un piccolo selvaggio di due anni… tra una settimana o massimo due arriverà anche la petite 🙂 buona giornata bella!