Questo è un (s)formaggio veg tipo stracchino, cremoso e dal sapore acidulo; la consistenza mi piace molto, perché non è gelatinosa ed è molto leggera; lo uso per panini, piadine, pizze e così via… provare per credere :-).
Ingredienti:
150 g di yogurt di soia al naturale
100 g di latte di cocco
1 cucchiaio di fecola di patate
4 g di sale marino integrale
2 g di agaranta (Biovegan)
olio d’oliva (per ungere la formina)
Procedimento:
In un pentolino sciogliamo bene bene l’agaranta e la fecola nel latte di cocco; lo mettiamo su fuoco medio e mescoliamo finchè non si addensa: ci vorrà pochissimo. Lasciamo raffreddare un po’, giusto perché non sia bollente, e poi aggiungiamo lo yogurt di soia. Versiamo nella formina unta e mettiamo in frigo per qualche ora, meglio una notte intera se avete pazienza :-).
“Sorridi, perché l’allegria è il segno più evidente della saggezza. La vita è davanti a te, il cielo è sopra di te, il sorriso è dentro di te. Il mondo ama le anime chiare, le persone che hanno il sorriso negli occhi e la festa nel cuore” (Romano Battaglia).
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Ciao a tutti, mi chiamo Dalila, ho 29 anni e sono vegan da 3; vivo a Pescara, studio Psicologia e tra 2 mesi aprirò con il mio compagno il primo bar-ristorante bio, vegan e senza glutine nella mia regione! Era ora che mi decidessi a presentarmi, dopo tanto che seguo questo blog meraviglioso! Sono diventata vegan da 3 anni per motivi di salute e questa scelta alimentare per me è stata la via maestra per venire fuori definitivamente da una patologia neurodegenerativa molto grave, dalla quale mi dicevano che non ci sarebbe stata via d’uscita; presto è diventata anche una scelta etica e spirituale che ha condotto la mia vita su nuove meravigliose strade.
Questa strada l’ho percorsa con il mio compagno, fin dall’inizio ed ora stiamo trasformando, sempre insieme, questa scelta alimentare e di vita in un progetto concreto, perché penso che una delle cose più belle e nobili che si possa fare nella vita è condividere con gli altri quanto di bello si scopre e si sperimenta! La cucina per me è sempre stata una grande passione e da quando sono diventata vegana, questa passione è fiorita nel terreno migliore! Credo che il nostro corpo sia un meraviglioso “mezzo di trasporto” per la nostra anima in questa vita e come tale vada tutelato e ringraziato; siamo ciò che mangiamo, quindi le ricette che pubblicherò saranno sempre basate su ingredienti naturali e integrali (senza glutine, perché sono celiaca), le cose buone che mi hanno fatta stare bene e che mi fanno stare bene e che spero rendano felici voi e le persone con cui le condividerò, almeno quanto rendono felice me.
ha un aspetto invitantissimo! gnammmm:)
ma il latte di cocco si può sostituire con altro latte vegetale? vorrei provarlo ma mi è praticamente impossibile reperire il latte di cocco dovrei andare di autoproduzione ma non ho il tempo per farlo…………. grazie
@Devil: puoi provare con il latte di mandorle e dell’olio; in erboristeria, in farmacia o nei negozi bio puoi trovare dell’olio di mandorle dolci per uso alimentare (si usa come integratore per la funzionalità intestinale) o, meglio ancora, dell’olio di cocco o del burro di cocco. Il latte di cocco ha la particolarità di avere una buona quantità di grassi (tutta la parte oleosa in sospensione) che lo rendono particolarmente adatto a queste preparazioni, quindi otterrai un risultato un po’ diverso, ma credo comunque buono 😉
fatto poche ore fà….che meraviglia!!!!!! complimenti è super goloso 🙂
Ciao Annachiara, potresti dirmi cos’e’ l’agaranta?
E, siccome penso sia un addensante, si puo’ sostituire con l’agar secondo te?
Mi piace molto il fatto che questo formaggio contenga yoghurt senza che venga cotto e perda i fermenti, complimenti!
..ecco, ho letto veloce il tuo nick..scusa 🙂
@Ely82: sono felicissima che ti sia piaciuto!
@Renata: uno degli obbiettivi era proprio quello di preservare i fermenti infatti, sono felice che l’hai apprezzato; per quanto riguarda l’Agaranta, è un mix di agar agar e amido di maranta (la marca è Biovegan); penso che puoi sostituirlo con l’agar, però per non ottenere un effetto troppo “gelatina” magari metti 1/3 di amido; comunque nei negozi bio si trova l’Agaranta o magari l’amido di maranta lo trovi nei negozi macrobiotici.
@Animachiara:
Grazie!
In effetti l’agar lascia un effetto un po’ gelatinoso, difatti lo uso spesso come addensante per la gelatina con cui copro la frutta sopra alla classica crostata..per cui provero’ con l’agaranta o col mix che mi hai suggerito..
Adoro i formaggi vegan ma ho notato che nella stragrande maggioranza dei casi la buona riuscita e’ quasi sempre a discapito dei nutrienti contenuti in essi…qui invece si salvano capra e cavoli! 😉
Stupenda preparazione ad altissima pericolosità formaggiosa ! Voglio farlo al piú presto e so già che non saprò resistere e lo divorerò tutto subito, sí!!!
Se riesco a fare il latte di cocco lo provo davvero…. mi slurpa moltissimo!!!!!
Grazie della tua ottima ricetta
A tuo avviso si può mettere sulla pizza ottenendo un buon risultato o va gustato solo a “crudo”?
Preparato già due volte, stupendo, non so come ringraziare chi ha pensato questa meraviglia!!
Variante: ho usato per comodità 80 grammi di latte di soia al naturale e 20 grammi di panna di cocco, entrambi isola bio al posto dei 100 grammi di latte di cocco che non avevo in casa.
Ottima!!
@Mad: grazie a te Mad 🙂
ciao 🙂
domande: se sostituisco il latte di cocco con latte di soia o riso?
e se sostituisco l’agaranta con farina di semi di carrube?
cosa ne uscirà fuori :)?
incrociamo le fruste 🙂
Caspita! Come ho fatto a perdermi questa coccola 😉
Visto che non ho latte di cocco, la proverò con la variante di Mad 😛
@ Mad: Hai poi provato a metterla sulla pizza?
Ciao Aurelia… io ci provo… inoltre vedo ora che non ho neanche
più panna di cocco 🙁 quindi userò anche la panna di soia.
Per quanto riguarda la farina di carruba… se dovessi fare un tentativo oserei aumentare la dose. Potresti usare anche l’agar volendo 😀
Scusa se mi sono intromessa, ma seguendo la coda dei commenti…
Ciao Niki 🙂 macché intromessa, benvengano idee suggerimenti e condivisioni 😀
L’ho fatto altre tre volte, è di una facilità straordinaria.
Io ho congelato la panna di cocco isolabio in singole dosi versandola nella formina dei cubetti di ghiaccio e ogni cubetto è 20 grammi, lo stacco ed è pronto all’uso.
Devo ancora provarlo sulla pizza!!
Ciao, finalmente ho trovato il latte di cocco al naturasì.
L’ho appena preparato, adesso è in frigo a raffreddare. Non vedo l’ora di gustarmelo…..
Davvero veloce da fare, la consistenza sembra proprio quella dello stracchino ( che tra l’altro io adoravo)
Grazie cara per la ricetta 😀
@Veronica: prego! Facci sapere come è venuto 🙂
Grazie mille per questa ricetta! Solo ultimamente ho avuto tempo per sbirciare tra le tue svariate e bellissime ricette, dopotutto anche l’occhio vuole la sua parte… Questo sformaggio è facile da preparare, perfetto per me! Devo decidermi a comprare l’agaranta (che se non erro è tipo l’agar-agar??) e provare assolutamente!
@Elysnoopy: grazie Elysnoopy! Comunque sì, l’Agaranta è un mix di agar agar e amido di maranta.
Altra piccola variante…cromatica: un po’ di curcuma all’impasto e diventa un giallofresco bellissimo, invitante e antiossidante.
Ieri questo cuore giallo vivo trionfava in mezzo al viola delle cipolle di tropea, al giallo-verde dei peperoni e al rosso dei pomodorini.
Orrida mensa ti faccio ciao ciao con la manina.
I formaggi veg mi inquietano sempre un po’, perché mi danno l’idea di poco naturale… Ma questo mi piace e i commenti che seguono la ricetta mi hanno proprio convinta a provare a farlo. Ti farò sapere com’è venuto, cara Animachiara. Grazie per la condivisione di questo prezioso post! Un bacio
@Mad: wow! Deve essere stata una goduria cromatica non indifferente!
@ValeVico: sono contenta che proverai e spero che ti piaccia 🙂 Anche a me chiamarli formaggi non piace molto, sembra come se dovessimo necessariamente sostituire qualcosa di cui la nostra dieta ci priva (sostituti della carne, sostituti dell’uovo, sostituti del formaggio e così via …)…invece è proprio l’esatto opposto! A me piace sperimentare consistenze e possibilità che gli alimenti sani e naturali mettono a nostra disposizione, perciò preferisco dargli un suo nome come “Biancofresco”, anche se poi per spiegarlo l’ho chiamato (s)formaggio … mi impegnerò! Nel frattempo qualcuno ha da proporre come potremmo chiamare questo tipo di preparazioni senza fare riferimenti ad alimenti crudeli? Devo dire però che ho fatto un pochino di ricerche ed in realtà il termine “formaggio” non si riferisce etimologicamente a nulla che abbia necessariamente a che fare con il latte di animali, ma semplicemente al fatto che queste preparazione vengono fatte in una “forma” …
Hai fatto centro, Animachiara! Anch’io ho fatto la tua stessa ricerca e condivido le tue stesse considerazioni! Per questo credo si possano, a ragione, chiamare formaggi anche le nostre preparazioni, senza offendere la sensibilità di alcuno e soprattutto senza l’intenzione di dover necessariamente sostituire un alimento crudele. 🙂
Penso che tu abbia ragione Lali_64 … allora li chiamiamo formaggi e non se ne parla più? 🙂
Io direi che si può… anche se sarebbe meglio sentire il parere della Direzione del blog, senz’altro più autorevole di me nel campo. Una curiosità: mentre le “polpette” sembrano essere solo quelle crudeli (le altre sono definite “crocchette”), la parola “mortadella” vuole dire solamente “contenente mirto”,ovvero “mirtatella” in italiano, dal mirto che, come tutti sappiamo, é una pianta usata anche per aromatizzare liquori…
L’ho fatto! Buonissimo!!! E’ stato un successo!! Ha conquistato anche mia madre! 🙂
Mi fa piacere! 🙂
Fatto!!! Davvero squisito!!!!! 😀 complimenti e grazie!!! Sto per farcire una piadina con questo favoloso Biancofresco mmmmmhhh troppo buono!
@Sfisfi: sono contenta! Chiedo scusa per il ritardo con cui rispondo, ma fervono i preparativi per l’apertura e avrei bisogno di quadruplicarmi!
Fatto e complimenti, viene eccellente anche con amido di mais ed agar agar.
grazie mille
@Giorgia: volevo rifare questa delizia ma stavolta non ho l’Agaranta! 🙁
Tu quanto agar e quanto amido hai usato per prepararl? 2 parti di agar e 1 di amido come suggerito da Animachiara? 🙂
Grazie. Ciaooo 🙂 !!!
Ohhh che emozione! La grande sformaggiatrice Lali mi chiede aiutooo 😉
Non ricordo bene visto il tempo che è passato, ma ricordo bene la bontà. L’amido di mais 1 C sicuro, x l’agar direi 1 c, sono sicura di non averlo pesato.
facci sapere, ciao
Grazie… l’Agaranta l’ho usato solo in quell’occasione e non volevo cambiare, interpretandolo, questo sformaggetto firmato Animachiara, per assaporarlo di nuovo nella sua autenticità … 😀
A tre mesi dall’aver acquistato il latte di cocco oggi, finalmente, complice il fatto che sono sola soletta in casa, l’ho fatto!
Appena messo in frigo!
Non avendo l’agaranta ho usato il kanten (agar agar in fiocchi) con l’accorgimento di farlo sciogliere bene in un pò di acqua calda e aggiungerlo al latte e fecola quando questi hanno iniziato a scaldarsi … non ho usato l’amido ma mezzo cucchiaio, scarso, di fecola in più!
..e ora..la lunga attesa… 😀
Ahhhhhhhhhh!
Come diamine fa ad avere lo stesso identico (si, identico!) sapore dello stracchino?!
..con la sola differenza che non ti lascia uno strato di grasso appiccicato alla bocca..
E’ DE-LI-ZIO-SO!
Non ho parole..l’ho gustato con un’insalata supermista il tutto avvolto in una piadina bella tiepiduzza di piastra!
Col kanten la consistenza è rimasta un pò meno “solida” di quella dello stracchino crudele, tant’è che l’ho aggiunta a fiocchi dentro l’insalata, ma può darsi che sia perchè quando ho aggiunto lo yoghurt ho sbattuto il tutto un tantino più del dovuto, ma il sapore è comunque eccezionale…
Grazie Animachiara! 🙂
@annachiara: punto questa ricetta da un mese, oggi la faccio! Secondo te va bene il latte di cocco in lattina? Per intenderci quello che a temperatura ambiente è solido?
@Farfalla.5:
Ciao!
Io ho usato proprio quello in lattina, mescola bene la parte solida con quella liquida però!
Non vorrei dire una stupidaggine e finchè non provo non confermo, ma secondo me vanno bene anche 70gr di latte al posto dei 100gr… con quello restante (avevo una lattina da 200gr) ho impastato 350gr di farina, zucchero, scorza di limone e cucchiaino di bicarbonato ed ho fatto dei biscotti..very yum! 😉
@Renata: ma grazie!!! anch’io ho una lattina da 200 perciò potrei farci anch’io de biscotti, yummm…. mi dai qualche info di più che sono negata? 😀
@Farfalla.5:
Il procedimento è, essenzialmente, quello per la normale frolla vegan..
Unisci, in una ciotola, 350gr di farina 0 bio, 100gr di zucchero (conta che quello che ho usato è l’integrale di canna, per cui se ne usi un altro tipo riduci un pò la dose) un cucchiaino raso di bicarbonato di sodio un pizzico di sale marino e la scorza grattugiata di un limone bio..eventualmente al posto della scorza puoi aggiungere un paio di cucchiai di cacao in polvere oppure, ottimi, zenzero e cannella.. mescola bene il tutto, dopodichè disponi a fontana
Nel frattempo metti in un pentolino i 100gr di latte di cocco, fai intiepidire e mescola in modo da unire la parte solida a quella liquida, quando sarà pronto il latte di cocco versalo dentro alla fontana e inizia ad impastare bene con la punta delle dita in modo da far assorbire tutto il latte alla farina..il composto dovrà risultare un pò come fosse sabbioso.
Ora, a questo punto, nella normale frolla si aggiungerebbe latte di soia o acqua q.b. fino ad ottenere la classica pallozza, impastando il meno possibile..
Col latte di cocco a me non è servito, nel senso che impastando ho notato che la consistenza era quella giusta, per cui ti direi di regolarti a seconda di come ti rimane.
Metti la palla in frigo per mezz’ora abbondante, dopodichè tirala fuori, dividila in due parti e stendi col mattarello, se dovesse appiccicarsi infarinala da ambo i lati e procedi fino ad uno spessore ottimale (conta che in cottura l’impasto tende a gonfiare)..forma i biscotti con le formine e inforna a 160 gradi, io ho il forno con funzione solo ventilata..sono cotti quando la superficie è dorata e soprattutto quando, aprendo leggermente la porta del forno, ne senti il profumo intenso!
Come al solito, sono più buoni il giorno dopo! 😀
Ma 2g di agaranta a quanto corrisponde in volume? non ho una bilancia digitale e mi viene impossibile pesare 🙁
se usassi agar agar e amido di patate che proporzioni consigliate?
ops…Giorgia aveva già risposto a Lali circa la quantità di agar e di amido…scusate!