Dedicate a Xuxa e ai purpettari del blog! In particolare Claudia-Rumorfree…
…che mi ha dato lo spunto per il nome della ricetta (con le sue polpette della rivoluzione e polpette della liberazione)!
In effetti, anche se di polpette ne mangio tante, fatte in mille modi, finora non le ho mai postate… (a parte l’acarajé sem saudade, versione purpettara esotica). Allora per rimediare ecco le polpette di Claudione, apparse insieme alle uoVa pucciabili del pollaio aperto, e quelle di Angela, la mia mamma.
In comune hanno l’ingrediente principale: il pane vecchio riciclato* (nel mio caso quello che fa Stefano) e una pentola di brodo veg* per reidratare il pane secco. Claudione usa il latte di soya, ma io questo lo raziono e lo bevo solo per colazione qualche volta a settimana o lo uso per fare i vegformaggi. Uso il brodo veg in tutte le preparazioni di cucina in cui si chiede latte di soya (tranne i dolci). Il sapore secondo me esce lo stesso… e si risparmia. Mia madre se ben ricordo addirittura usava semplicemente acqua.
POLPETTE DI CLAUDIONE
Ingredienti
*
4/5 cucchiai di farina di ceci
5-6 noci triturate
10-12 olive verdi denocciolate (io ho usato le spaccatelle piccanti)
un pugnetto di uva passa
noce moscata
cardamomo
sale q.b.
farina di mais per panatura
1 bottiglia di passata di pomodoro bio
1 bustina di funghi porcini secchi (o funghi freschi a vostra scelta)
cipolla
alloro
peperoncino
zenzero (un tocchetto di due cm circa)
aglio
olio evo sabino
Unire il pane ammollato con tutti gli ingredienti: farina di ceci, olive, uva passa e noci e passare tutto al mixer. Aggiungete un pizzico di sale, una grattatina di noce moscata e una spolveratina di cardamomo in polvere (questo l’ho aggiunto di mio gusto – il cardamomo lo metterei ovunque).
Formate delle belle pallette e cospargetele di farina di mais. Claudione mi ha soltanto detto di cuocerle in forno, senza specificare se con o senza panatura. Quelle che ho mangiato con le uova pucciabili secondo me erano senza panatura. Io per sicurezza un giro nella farina di mais gliel’ho fatto fare.
Claudione è uno chef che non tiene nota delle sue ricette: è una specie di sciamano che in cucina va in estasi e poi ti porta una delizia ma non sa dirti come l’ha fatta, è già tanto se si ricorda cosa ci ha messo… (però si ricorda bene se è vegan). Per ricavare questa ricetta ho dovuto insistere diverse volte e piano piano sono riuscita a ricostruirla…
Quanto le ho tenute in forno? Non ve lo so dire… Mi si è rotto il cinturino dell’orologio e quindi non riesco più a controllare i tempi in cucina, vado ad occhio. All’incirca direi una ventina di minuti a 180°.
Nel frattempo preparate il sugo.
Affettate finemente zenzero e cipolla, aggiungete un aglio, una foglia di alloro e peperoncino e fate soffriggere un pochino. Poi unite i funghi porcini secchi che avete già fatto rinvenire in acqua per una ventina di minuti. Aggiungete il pomodoro e fate andare per un quarto d’ora a fuoco basso e coperto.
Quindi aggiungete le polpette (v. foto di apertura) e fatele amalgamare al sugo per qualche minuto. Io le ho girate una volta perché il sugo non le copriva, ma se ne fate di più non si pone il problema. Probabilmente potete anche immergere le polpette a sugo spento.
E poi a tavola! Io le ho servite con la scafata, piatto tipico sabino (parente della vignarola romana).
Le polpette di Claudione a me fanno riandare subito con i ricordi a quelle di mia madre, quando le faceva per noi era una festa, molto più di quelle crudeli! In origine sono vegetariane, prevedono l’uovo che ho sostituito con una patata bollita. In sostanza sono le classiche polpette di carne trita dei poveri, che la sostituivano con pane vecchio avanzato! E godevano molto più dei ricchi!
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POLPETTE DI ANGELA
Ingredienti
*
Una patata bollita
Ortica in polvere
Aglio in polvere
Ciuffetto di prezzemolo
Noce moscata
Peperoncino
Pangrattato
Sale
Olio evo sabino
Pecorino veg (stavolta me lo sono dimenticato, ma ci starebbe bene!)
Schiacciare la patata nel pane ammollato e aggiungere aglio in polvere, un trito di prezzemolo, una manciata di ortica in polvere, un pizzico di peperoncino e una grattatina di noce moscata. A seconda della consistenza aggiungete un po’ di pangrattato. E non fate come me che mi sono scordata di metterci il pecorino veg!
Formare delle polpette schiacciate tipo hamburger (mia madre le faceva così e proseguo la tradizione) e passare nel pangrattato.
Queste polpettine mia madre le friggeva e ne lasciava un po’ da parte così e un po’ le metteva nel sugo (semplice, aglio e basilico). Avendole stavolta preparate insieme a quelle di Claudione ho deciso di farle fritte, oltre che per variare per provare la nuova padella con il fondo in ceramica. Così ho eliminato le padelle con fondo antiaderente, molto probabilmente cancerogene anche quando non sgraffiate. Spero che questo nuovo tipo sia più sicuro, comunque almeno è più bello.
Queste polpette per noi da piccoli erano una vera golosità, le aspettavamo con trepidazione, cosa che invece non accadeva con quelle crudeli… Forse da lì è nato il primo risveglio dalla trance onnivora, almeno per me. E in quelle che ho assaggiato da Claudione ho notato le stesse caratteristiche: vengono preparate da Claudione per i vegani, ma poi pappate da tutti gli onnivori nei paraggi! E anche per Claudione (anche se non lo ammetterà mai) sono un bel segnale di risveglio: non è facile trovare un cuoco onnivoro che ti prepara sempre l’alternativa vegetariana e vegan!
Mi auguro anche che queste polpette del risveglio propizino una maggiore consapevolezza del rispetto dei cicli naturali e della stagionalità, alla base della vita animale e umana su questo pianeta. Per il bene della Terra, di noi stessi e dei nostri amici animali vi rimando alla mia ricetta: Bastaddu affucatu ecuvegghissimu.
E qui ci va bene come contorno musicale Dario Marianelli, Atonement (dalla colonna sonora del film omonimo), cioè: espiazione, riparazione, redenzione…
http://www.youtube.com/watch?v=26CFF9R4zOs&feature=related
p.s. Per far vedere a Claudione questa celebrazione delle sue purpett è stata un’impresa! Alla fine ce l’ho fatta e ne è stato molto contento tanto da passarmi uno dei suoi segreti: prima di infarinare le polpette con la farina di mais passarle nell’olio per mantenerle più morbide durante la cottura in forno!
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Appena riesco mi segno la ricetta e le proverò. Sono molto appetitose.
Ciao bellezza 🙂
Buona giornata Elena! Io ripasserò molto più tardi, ora mi tocca rituffarmi nel lavoro!
Se ti avanza qualche panino all’okara puoi riciclarlo così!
😉
Purpett divine! Sia la prima che la seconda versione. mi sembrano da svenire!!! Sei bravissima! Mi ci vedo proprio a tavola con te a smagnare e chiaccherare sei bravissima!
grazie Mirko 😳 sarebbe una bella smagnata!
(ora devo proprio andare!)
😉
che fameeeeee! bravissima!
Che buone Mariagrazia!!
Che ricetta splendida!
@Mariagrazia, non credo che i quei panini avanzeranno mi sà che le polpette di pane le farò difficilmente, ammenocchè non metta appositamente da parte il pane 😉
Anche io ho preso da poco la padella con fondo in ceramica (veramente è una casseruola) è fantastica e di olio c’è ne va un goccio 🙂
Che spettacolo, bellissime e buonissime senza dubbio.. Io adoro le polpette in tutti i modi.
Ricetta davvero da “acquolina in bocca” e pi che bello quando i nostri paitti preferiti portano con sè i ricordi di momenti belli. Anche per me è spesso così… Mariagrazia sei davvero brava, le tue ricette mi piaciono sempre tantissimo e colgo qua l’occasione per esprimere la mia ammirazione. un saluto affettuoso, manu
Adoro le polpette…sono meravigliose!!!
Uh che bellezza… mi interessa anche la tua padella… come ti trovi?
Lo so la faccenda del teflon, però ragazzi rinunciare all’antiaderente è impossibile!! Ricordo con orrore le padelle in acciaio inossidabile… quanto olio!!
Che posso dire Mary!! Sono meravigliosi, le devo proprio fare tutte e due le versioni,me la segno e la provo sicuro!! Sono troppo invitanti!!! 😛
bellissimeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Anch’io uso le padelle di ceramica. Ho cominciato con una piccola per fare delle crepes vegane e visto che mi sono trovata bene ne ho comprata una più grande per fare tante purpett. buona giornata a tutti
Bravissima Mariagrazia, garantisco che erano ottime.
Le polpette dello sciamano per il risveglio… Geniale, d’ora in poi come in Messico gli sciamani usano il peyote per avere le visioni, noi per “vedere” l’era ecozoica useremo le tue polpette…!
Anche la penultima foto, in vero stile ecozoico, fa vedere come mangeremo quando anche Gaia sarà liberata…
E poi anche io adoravole polpette della mia mamma. Sono commosso…
Purpett for everrrrrrrrrr
Grazie per la dedica…queste polpette racchiudono un mondo intero…e l’idea della polpetta-peyote è una figata (tra l’altro le mie della rivoluzione avevano come protettore Emiliano Zapata…), di sicuro ottimo viatico per il comune risveglio…… GRAZIE COME SEMPRE…
ma dimmi un po’ in quelle belle salsine cosa c’è? e poi non ho capito se la patata c’è anche in quelle del Claudione (che ridere il racconto del cuoco in trance, dev’essere proprio un bel personaggio! GRAZIE anche a lui e a tutti quegli onnivori che si prodigano per noi…)
Come sempre, paziente e laboriosa, brava Mariagrazia. E bravi anche Angela e Claudione 🙂
Sono sempre dei romanzi, le tue fantastiche ricettine !!! 😉
Che belle polpette! Speriamo che risveglino dal torpore un sacco di onnivori 🙂 gli starebbe e gli farebbe solo che bene 🙂
Anche noi abbiamo eliminato le pentole antiaderenti… ne ho tenuta solo una per le preparazioni che proprio non si può fare a meno… quindi nell’ultimo anno l’ho usata 2 volte, una per fare i crostini, che poi ho trovato una ricetta (che ho pubblicato) per farli in forno e senza olio, quindi fuori una.
L’altra volta l’ho usata per fare una ricetta per il Veganwiz.fr, che per me non rifarò più… quindi penso proprio che fra un poco svamperà anche quella…
Per quanto riguarda le padelle in ceramica qui ci sono da un sacco di tempo… ma sulla mia placca a induzione non funzionano… però potrei tirare fuori la placca elettrica normale e provare su quella.
Noi abbiamo optato per le padelle della Cristel, ne abbiamo prese solo due (linea Multiply)… per ovvi motivi… anche perché le pentole per l’induzione costano di più già di loro… ma devo dire che mi sono ricreduta: se la padella in acciaio é buona funziona eccome! Anche senza tanto olio e per fare le preparazioni sobbollite/mijotate a fuoco basso basso sono una favola!
Buone padelle e buone polpette a tutti: queste ricette sono magnifiche! 🙂
Le polpette dei poveri, mia madre ne ha mangiate a quintalate 😛
quando capita che le fa per la mia famiglia, e mette la carne (su richiesta “forzata” dei miei fratelli…) lei mette lo stesso tantissimo pane 😛
loro le dicono: ma queste non sono polpette, sono pagnottelle O__o
mia madre se la ride sempre , perchè non ha perso l’abitudine di farle alla sua vecchia (e meno crudele) maniera
Non conosco il film e la colonna musicale. Con calma vedrò ed ascolterò! 😉
mi sei mancata molto nel blog 😥 spero che il lavoro ti darà più tregua e ti darà la possibilità di regalarci i tuoi post, sempre carichi di tutto ciò che noi della community abbiamo di bisogno 😉
ciao mariagrazia!!
ps. non me ne voglia il buon Claudione, ma io preferisco di più la versione di mamma Angela 😉
approfitto della tua ricetta per salutare tutti!
ciao a domani 😛
Favolose tutte e due le versioni….come dice Stefano con queste si hanno delle meravigliose visioni mistiche e gli sciamani qui non servono 🙂 E vedrai che tra un po’ i ricchi cercheranno queste prelibatezze se vogliono continuare a campare e godersi i soldi…..ci sono ristoranti dove fanno pagare l’occhio della testa un piatto dipasta e fagioli 🙂
Ciao carissima sei sempre la chef ecozoica per eccellenza, un abbraccio 🙂
Purpett! E io sono ho sempre montagne di pane raffermo!
Due ricette a prova di qualsiasi onnivoro diffidente! 😛 Davvero buonissime entrambe, ma quelle di Claudione hanno quel bel sughetto che… mmmmmmh 😀
Torno sull’argomento padella, scusami Mariagrazia…
Pizza ma dunque sei tornata all’acciaio? davvero non ci vuole molto olio? di certo la cottura alla Mimi per esempio sarebbe impossibile… o no?
Chiedo perché le padelle anti-aderenti non mi convincono, ma con quelle di acciaio non ciso più cucinare!! Ne ho una batteria completa con doppio fondo tra l’altro (“Aeternum”, qualcuno se la ricorda?)
Grazie 1.000 della dedica, mi segno le due ricette che
sembrano una più buona del’altra. Adoro le polpette in
tutte i modi. Sei un’amore. Baci. 😛
Mariagrazia, sei una persona fantastica davvero, ogni tuo post è meraviglioso, grazie!
@ Benedetto
grazie! Mi piacciono molto il tuo nome e il tuo profilo!
😉
@ Lisa
Carissima abbiamo in comune una cosa nel nostro profilo: tutte e due abbiamo maturato la vocazione vegan anche per avere letto la Lettera ai vegetariani di Marina Berati!
😉
@ Claritsa
E’ un po’ che non ti vedo nel blog, anche se sono poco presente anch’io, forse non ci siamo incrociate! Spero tutto bene!
😉
@ Elena
E ci credo che i panini non avanzeranno… beh, devi decidere o rinunciare al pane o alle polpette! Sì, la padella in ceramica mi soddisfa molto e mi spaventa molto meno dell’antiaderente senonaltro per il suo colore… e poi è vero, chiede poco olio. Se qualcuno ne sapesse di più ci faccia sapere!
😉
@ Tati
Grazie! Eh lo so che questo blog è un covo di purpettari!
😉
@ Mannu
Anche a te non ti vedo da un po’ e sei tornata con un sorriso smagliante! Proprio oggi pensavo al fatto che i ricordi sono l’unica cosa che non ci potranno mai togliere… la solita vegtelepatia…
😉
@ Glenda
Ecco un’altra purpettara! Hasta la purpett siempre!
😉
@ Pippi
Come dicevo a Elena mi trovo molto bene. E’ in pratica la stessa cosa dell’antiaderente, ma si spera che il materiale sia meno dannoso… Io ho letto che un modo sano di friggere sarebbe usare la padella di ferro che poi non si lava, ma si pulisce con un panno. A volte ho fritto nella padella d’acciaio, ma con il sistema alla genovese effettivamente le cose si attaccano! Però preferisco una frittella acciaccata che condita da sostanze nocive… Questa in ceramica spero sia la soluzione!
😉
@ Mimì
Ma le fai per Adriano… oltre ad essere crudista so che non ti piacciono le olive! Beh comunque puoi sostituire con capperi!
Grazieeeeeeeee! (il tuo entusiasmo è sempre contagioso)
😉
@ Elvira
Sono contenta che anche tu ti sei trovata bene con la padella di ceramica!
Buone purpett!
😉
@ Stefano
Carine le polpette-peyote! Sì il paesaggio polpettesco delle ultime foto fa intravedere come potrebbe essere la Terra ecozoica… Intanto abbiamo questa consolazione lasciataci dalle nostre mamme…
😉
@ Francesca
Yeah!!! Il tuo frullatino di fragola ci starebbe molto bene insieme a queste purpett!!! Ma le fragole bio non si trovano facilmente qui…
😉
@ Claudia
Come dicevo sopra: hasta la purpett siempre!
Le salsine le ho fatte con avanzi di verdura al vapore frullata: sedano rapa e cavolo crauto. Mi ha ispirato Silvia! Quella al sedano rapa condita con una soluzione di aceto e zucchero, olio, sale e un pizzico di curcuma. Quella al crauto con tahin, rafano, senape, olio, yofu. Ho improvvisato come Claudione, non mi ricordo esattamente! Comunque mi è piaciuta di più quella al crauto!
La patata nella polpetta di Claudione non c’è! (rileggi bene gli ingredienti! L’asterisco sta per il pane secco e brodo veg, ingrediente comune alle due ricette) Non c’è nella mia versione, ma chi lo sa cosa combina nella sua estasi culinaria?
😉
@ Andrada
Eppure nella vita tutto sono tranne che paziente… solo la cucina riesce a imbrigliarmi… Grazie da tutti noi! Tanto più che il complimento viene da una fior fiore di purpett-maker!
😉
@ Elettra
Potendo intervenire poco cerco di pubblicare qualcosa dove si può tornare con piacere! Così mi sento con voi anche quando non ci sono!
😉
@ Barbara
Eh già! Speriamo nella polpetta risvegliaonnivori!
Nell’ecologia domestica vedo che ci intendiamo! Io ce l’ho una padella d’acciaio con fondo rinforzato, attacca un po’ ma se la curo riesco a farci almeno le cose a metà strada tra il fritto e lo stufato.
Io cucino sul gas, quindi la padella in ceramica a me va benissimo!
Buone purpett anche a te! Ogni tanto mi affaccio sul Veganwiz.fr a prendere una boccata d’aria vegan francese, e vedo che c’è un bel panorama! Complimenti!
😉
@ Nello
Bravissima mamma Concetta! (a proposito non te lo avevo detto si chiama quasi come mia nonna, Maria Concetta).
Il film non lo conosco neanche io, Marianelli l’ho scoperto andando a vedere il film “Agorà” (che ti consiglio) che ha una bella colonna sonora. Da lì navigando in youtube sono arrivata ad “Atonement”.
Il mio lavoro difficilmente mi darà spazi troppo larghi da dedicare a Veganblog, sto già facendo anche troppo… Dai, poi qui è pieno di vegchef vecchi e nuovi, tutti simpatici e bravissimi! (e mi scuso di non poter dedicarvi più attenzione in questo momento… ma con calma rimedio pian piano).
Mamma Angela ti ringrazia e penso che gli saresti stato molto molto simpatico! Ma anche quelle di Claudione gliel’ammollano, come si dice a Roma!
😉
@ Chicca
Queste sono le purpett ideali per te: a base di pane! E’ vero che i ricchi non sanno come si magna bene a casa dei poveri e sborsano fior di quattrini per avere come diceva la mia nonna calabra “nu cittu cittu” !
Mi fai arrossire, qui nel blog è pieno di chef ecozoici, e tu per prima!
Un baciotto!
😉
@ Cri
Bene, così farai montagne di purpett! Per la contentezza della belvetta!
😉
@ Valerie
Oh un’altra catanese! Ma sai che ho passato l’infanzia nella tua città? Dai 2 agli 8 anni! Mia mamma le purpett di pane ce le avrà fatte anche lì! Eh, sì il sughetto si sposa bene con le polpette di Claudione, ma anche la versione Angela la puoi fare con il sugo! (mia madre ce le faceva sempre con e senza!)
😉
@ Pippi
Ti capisco, fino a che non ho trovato questa padella di ceramica ogni volta che dovevo friggere qualcosa mi veniva il patema d’animo… Barbara, aiutala tu!
😉
@ Xuxa
Sono contenta di averti soddisfatto! (per caso hai visto anche la ricetta dell’acarajé sem saudade?) Baci anche a te! Mi piacerebbe tanto vedere una tua ricetta pubblicata!
😉
@ Ila
😳 è il nostro mondo vegan che è fantastico! con tante belle persone come te!
😉
Madonnina, sono deliziose ma non sarò mai capace di farle!!! 😳
Ma come – se hai fatto quella delicatissima omelette che ho appena visto, ti pare che non ti riusciranno queste rustiche purpett?
😉
Hai una e-mail perchè io possa scriverti? Grazie.
La mia è: blumenau@alice.it
mariagraziaaaaa,oggi ho visto le tue polpette ed ho subito fatto quelle di mamma angela,sia con il sugo che senza!!sono davvero buonissime!!grazie per le ricette meravigliose!! 😉
Meravigliose, uniche, sensazionali!!!!
le provo e ti faccio sapere!:-)
@ Xuxa
ti ho mandato un’email all’indirizzo che mi hai lasciato! L’hai ricevuta? Scrivimi pure, sono curiosa!
😉
@ puff
Sei Alessandra vero? Non Markopuff…
Mi piacerebbe molto vedere la tua versione… mamma Angela sarà felicissima, sono sicura!
😉
@ Virginia
Fammi sapere! o vedere se possibile…
😉
Ma che spettacolo queste polpette Fatina!!! Sono meravigliose!!! Quelle delle tua mamma mi fanno davvero incantare, sentire parlare di lei, della sua intelligenza nel pensare a fare cose buone senza spendere inutilmente, leggere di te che hai il cinturino rotto…mi fa davvero viaggiare e sentire il profumo dei tuoi cibi sabini bellissimi…spero davvero che prima o poi finiremo per incontrarci…le tue ricette sono poesie, viaggi, racconti…sono sempre incantata, consolata, rasserenata da ogni tuo capolavoro, sei una cuoca fata scrittrice…buonissimo sabato carissima, fai splendere il sole anche con il temporale e le nuvole grigie che ci sono qui 🙂
un abbraccio enorme!!!!
Speriamo che molti onnivori si risveglino…
Queste polpette che ricordano quelle delle nostre mamme sono perfette per rivivere le sensazioni di un tempo ma in maniera cruelty-free…
@ Giorgia C.
dal tuo commento mi pare di dedurre che le hai provate…
😉
@ Cris
sono contenta che da queste polpette traspaia un po’ del carattere di mia madre, che era veramente… un po’ come te… con una parola buona sempre per tutti!
Il cinturino me lo ricompro la prossima volta che andrò a Roma. Fino ad allora sarò letteralmente fuori dal tempo…
Beh, a dire la verità se oggi ho visto un sole quello sei tu!
😉
@ Stefano
sono ecozoicamente commossa…
😉
eh…il fatto che tu sia fuori dal tempo, come magari avrai indovinato, mi piace da morire…orologi molli 🙂 Fatina volevo chiederti tu che software usi come vocabolario per le varie lingue, io per il tedesco ho un buon vocabolario italiano-Deutsch e viceversa della Langenscheidt, mentre per inglese e francese ho due cosucce un po’ + modeste della garzanti…per lo spagnolo non ho nulla…tu invece che usi? altra domanda, visto che viaggio molto, ho lo stesso vocabolario di tedesco (langenscheidt) su un palmare della Franklin, ma per il francese ad esempio non ho trovato niente di simile, so che esiste un dizionario palmare di inglese della Sharp per l’italiano-inglese (credo sia il Ragazzini in versione elettronica)…tu hai suggerimenti da darmi? Baciottoli Fata!!!
Mariagrazia, oggi al lavoro in una scuola del Parco dei Monti Lucretili ho parlato con due bravi e simpatici insegnanti, una onnivora e uno vegano che si sono divertiti tanto sulle tue ricette ecozoiche e proprio sulle polpette del risveglio(non conoscevano veganblog) ma hanno anche riso tanto sulle vongole felici….
Mi hanno visto cantare pieno di energia insieme a 60 bambine e bambini davanti alla moglie di Gianni Rodari, la signora Maria Teresa Ferretti, la canzone dell’Insalata sbagliata (testo di Rodari) dove il prof. Grammaticus ordina un pranzo vegetariano…
Penso di essere stato un bravo testimonial e ora vediamo se ti vengono a trovare qui…
@ Cris
Per l’inglese ho il Ragazzini cartaceo, non sono passata ai software… anche perché ormai uso direttamente i dizionari on-line, con cui mi trovo bene:
http://www.wordreference.com/It/
http://it.dicios.com/enit/
Il dicios è multilingue, c’è anche il tedesco.
Per l’inglese mi è utile anche il monolingue:
http://www.merriam-webster.com/
E poi uso molto google e wikipedia, che per quanto sia una fonte informativa spesso discutibile però è ottima come dizionario, se la pagina è stata tradotta in italiano… Internet mi ha davvero semplificato molto la vita come traduttrice, in passato mi toccava fare tante di quelle ricerche su diversi dizionari e in biblioteca, ora riesco a fare tutto da casa! Soprattutto le ricerche bibliografiche.
Se vuoi comunque un software buono ti consiglio di andare a consultare questo sito:
http://www.biblit.it/default.htm
C’è una sezione risorse, molto utile.
A proposito, in Svizzera sono stata in vacanza con un’amica a Coira da ragazza, e con lei abbiamo girato un po’ fra il cantone francese e tedesco e siamo andate anche a Graz! Poi ho fatto un po’ di campeggio nella Svizzera italiana, vicino Lugano. Io la trovo incantevole e soprattutto ho visto lì la natura sia selvatica che urbana molto rispettata! cosa che qui da noi purtroppo ci sognamo…
Abbracci ovali alla mia globetrotter!
😉
@ Stefano
ti stai candidando a diventare ambasciatore di Veganblog!
W il prof. Grammaticus vegetariano!
😉
Grazie Fata, sei un tesoro!!!!!
Mariagrazia… Fatte le mitiche polpette di Claudione, del risveglio! GRAZIE di cuore per questa ricetta che entra prepotentemente nell’olimpo! Na squisitezza!!!
@ Cris
sei tu un teso-RAW! (hai visto ormai raw-izzo tutto, almeno verbalmente!).
😉
@ Mannu
sono felice che ti piacciano, anche a me! Provale come condimento di un piatto di pasta del formato preferito! (per me spaghetti e ziti!) e prova anche quelle di Angela, vedrai!
😉
Eh eh.. Alla fine ho fatto prima a mangiarle a casa tua..!!! Si è visto che mi sono piaciute?? Ne ho mangiate tre, dopo aver mangiato tutto quel ben di Dio… mmmmmm bontà!! 😀
Hai visto?
non sai che piacere vederti che le spazzolavi!
provale anche col sughetto di funghi!
oppure te le faccio così alla prossima occasione!
😉
Polpette del risveglio, pensavo avessero attinenza con la meditazione, la spiritualità…invece sono delle goduriose polpette, che mangerei all’istante.
beh, non è detto che le due cose si escludano…
anzi secondo me la cucina è proprio un luogo di meditazione e di estasi a portata di mano per chiunque!
Certo, una cucina fondamentalmente sana e rispettosa di noi stessi e dell’ambiente, che non deve però essere sciapa e noiosa, ma tutto al contrario!
😉
Brava, estasi è la parola giusta:wink:
cioè le avevo perse?!?!?!?!???!?! sono ME RA VI GLIO SE !!!
Ma no Nicole, qui non si perde mai niente grazie a persone curiose come te che vanno a perlustrare i ricettari!
😉