Questo piatto é la versione vegana della ricetta Japponese “Riso del paesaggio di primavera in Giappone”, é una ricetta che ci hanno insegnato al corso Japponese…
Ingredienti:
2 tazze di riso Japonica
2/3 tazze di saké
60 g di piselli
qualche fiore di ciliegio secco come i miei
qualche cubetto di farifrittata, io ho usato la ricetta di Mirko, ma senza gli agretti (non li trovo sgrunt!)
Procedimento:
_Preparare il riso lavandolo e lasciandolo in ammollo nell’acqua per un’ora (in un’ora il riso assorbe il 20% dell’acqua necessaria). Mettere a sgocciolare il riso in un colino per cinque minuti. In seguito mettere il riso in pentola e aggiungere due tazze di acqua (stesso volume del riso: non di più).
_Cuocere il riso in un primo momento a fuoco vivo e dopo 5-6 minuti, quando l’acqua bolle, mescolare bene il riso, diminuire la fiamma e far cuocere ancora 11-12 minuti. Spegnere, aggiungere i piselli e lasciar riposare 10 minuti a pentola coperta. Al posto dell’acqua si può usare una tazza di brodo vegetale e una di saké, verrà più saporito.
_Fare una farifrittata e tagliarla a pezzettini piccolini. Io l’ho fatta con la ricetta di Mirko ma dimezzando le dosi perché la sua mi sembrava grande e il mio forno non lo é molto… In realtà avrei potuto farla con le sue dosi. Viene di misura giusta! Se si usano fiori di ciliegio sotto sale dessalarli nell’acqua e asciugarli al micro onde.
_Mettere il riso nel piatto, decorare con farifrittata e fiori secchi.
Colgo l’occasione di questa ricetta per mostrarvi le mie nuove scarpe vegane! Mi sono arrivate ieri per posta e le adoro! Non piacciono a nessuno: solo a me e a mio marito ma sono comodissime!!! Si stà così bene dentro… che le consiglio a tutti!
Le abbiamo anche in versione invernale, sono di una tela un po’ più pesante, isolano benissimo e si ha quasi (dico quasi) la sensazione di camminare scalzi… Le usiamo tutto l’inverno e non abbiamo per niente freddo! Prossimamente le compreremo anche colorate, se volete vedere i vari modelli questo é il link del sito!
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
bellissima la ricetta!
le scarpe sembrano quelle dei ninja, molto interessante
Ma che forza che sei Baby.. C’è tutto un mondo intorno a te di colori, sapori e novità!!!
Grazie per il riso stupendo e per questa scarpe simpaticissime!!!! 🙂 🙂 🙂
ma le porti senza calze?
sempre un piacere leggere le tue ricettuzze e vedere tutte queste belle novità!!!
Si Angela le scarpe sono quelle dei ninja! 🙂
In inverno le porto con i calzini con il dito separato, d’estate anche senza calzini: tanto si lavano in lavatrice! E sono resistentissime, in Giappone le usano gli operai edili che si “arrampicano” nelle costruzioni… Per questo quando le signore Giapponesi ci incrociano per strada ci sorridono: stiamo portando le loro scarpe da cantiere! 🙂
Splendida ricetta! magnifica! E che dire dei tuoi piedi foderati di Giappone? Sono amorevolmente stupendi!
Grazie Mirko, sei sempre molto gentile!
Ho dimenticato di dire che per fare la farifrittata ho usato la ricetta di Mirko… adesso metto il link!
Scusa Mirko! Ho fatto la pubblicazione troppo in fretta! 🙁
Figurati Barbara! Grazie un milione!
Mi piace di siKuro!!!!!!!!!!!!!!!!
i…n questi mesi ho osservato tutte le tue ricette e dopo alcuni dubbi e perplessità (radici e piante strane da te pubblicate…) adesso ho finalmente la certezza: tu appartieni alla razza aliena O__o
le foto in alto ne sono la dimostrazione evidente! Non può esistere un essere umano con 2 gambe e 4 piedi O__o
è scientificamente impossibile!!!!!
…si, ma adesso ho adottato una misura preventiva ed ho allertato i servizi segreti. Ben presto saranno a Parigi, ti preleveranno, ti porteranno con loro e ti faranno alcune domande.
Non aver paura e non me ne volere Barbara, l’ho fatto per il bene dell’umanità 😛
…E’ giunto il momento che il mondo sappia e che le popolazioni abitanti questo pianeta conoscano una volta e per tutte: “the truth” (la verità O__o)
Mannaggia mi hai scoperta! E io che pensavo che su un sito vegano sarei stata al sicuro! 🙂
Il riso è sicuramente delizioso……..ma le scarpe sai che mi attirano tanto tanto mi memorizzo il link……..non dar retta a Nello vorrei che ci fossero veramente tanti alieni come te tra noi 😛
Che bellezza!!
Forti quelle scarpe, non le avevo mai viste! 😯
barbara a parte la mia cretinaggine, complimenti per l’acquisto fatto nel pieno rispetto della nostra filosofia di vita! 😛
però in tutta onestà: quelle bianche mi sembrano i scarp d’ospital O__o
Infatti volevo prenderle fucsia… saranno le prossime dai!
Bellissima ricetta e anche bellissima ciotola 🙂 E’ uno dei miei primi commenti ma sto seguendo da un pò le tue ricette e i tuoi corsi di cucina giapponese 🙂 La cucina giapponese piace molto sia a me che al mio ragazzo, che ha fatto anche lui un corso di cucina giapponese (la cuoca era un’amica giapponese di una mia amica, niente cuoco dell’ambasciatore per noi! ma abbiamo imparato tanti trucchetti anche noi). Io ho vissuto in Giappone per due mesi (un programma di scambio mentre facevo il dottorato) e i tuoi resoconti mi riportano sempre indietro con la memoria! A me piacciono molto anche le ricette più casalinghe della cucina giapponese, magari più avanti posterò qualcosina anch’io 🙂
Che bello Lia: due mesi in Jappone un sogno! Come hai fatto a tornare? Io mi sarei aggrappata alla Tokyo Tawa e non sarei più venuta via!
Un paio di volte abbiamo avuto il cuoco dell’Ambasciatore, l’ultimissima volta abbiamo avuto uno staff di cuochi di una ditta che promuoveva un prodotto che si chiama kiri-tampô (prossimamente sarà pubblicata la ricetta), ma altre volte abbiamo avuto anche persone “normali”, una volta c’era anche una giornalista che ci ha mostrato alcune ricette di cucina familiare… Ma alle prime conferenze c’era il famoso cuoco Hirohisa Koyama. Lui spiegava più che altro le tecniche per fare alcune cose, ma mai ricette intere, ci ha fatto solo degustare i suoi piatti: divini! Mi piacciono i trucchetti che ci insegnano e il fatto che ci parlano dei singoli prodotti e ci spiegano gli utilizzi etc. Quando vado al negozio di prodotti Jappo le commesse non hanno il tempo di stare a spiegare ai clienti le cose, ma adesso ci vado con le idee chiare.
La cosa bella é anche che con un corso riesci a cucinare le pietanze e ad avere un risultato veramente buono e mangi cose diverse dai ristoranti.
Aspetto con ansia le tue ricette Jappo allora eh!
A me è piaciuto moltissimo il Giappone ma devo dire che lavorarci non è uno scherzo. Penso che lavorativamente parlando starci qualche mese sia il massimo, ti permette di entrare in contatto con la loro cultura, ma reggere i loro ritmi per noi occidentali non è facile, e anche il loro modo di lavorare è molto diverso dal nostro. Di certo però è stata un’esperienza illuminante… Non è che sia però una così grande esperta di cucina giapponese, anche perchè quando ero in Giappone per metà del tempo non ho avuto una cucina e quindi mangiavo praticamente sempre fuori – ma qualcosina ogni tanto facciamo a casa 🙂 Andare al supermercato comunque era uno spasso, una volta abbiamo impiegato mezz’ora per capire se stavamo guardando lo scaffale dell’aceto o della salsa di soia – non c’era uno straccio di scrittina in inglese 😀
Questa cosa dei ritmi di lavoro l’avevo capita: nel condominio dove abito ora ci sono diversi Giapponesi, lavorano all’Unesco di solito, o in una banca Nippo, e anche loro ci dicono che qui si sta bene perché i ritmi di lavoro sono meno serrati… E quando sono trasferiti di nuovo in Giappone non sono molto contenti! Quindi credo che neanche per loro sia sempre facile reggere i loro stessi ritmi! Basta vedere quanto dormono sul metrò! Non credevo ai miei occhi! Con la borsetta aperta e il cellulare in mano… si addormentavano! Lo fai a Parigi e arrivi a casa in mutande e senza chiavi per entrare!
Si l’esperienza del supermercato é delirante! Anche a noi é capitato, la sola cosa che abbiamo distinto subito era la pasta Barilla! Anzi, la prossima volta pubblico la foto della scatola con le scritte in Giapponese: al posto del numero degli spaghetti hanno il diametro! Trooooppo fooorti!
ricetta stupenda, complimenti.
Spero di trovare i fiori di ciliegio,ma a Padova dubito,chiedero’ al mio amico chef jap.
Due domande: 1. quale dei quattro tipi di Japonica usi? 2. negli ingredienti metti l’alga kombu ma nella preparazione non c’e’ piu’: la si mette forse come guarnizione o va nel riso in cottura ?
1_Già non sapevo che ci fossero ben 4 tipi di riso Japonica 🙁 , ti ho messo la foto di quello che avevo a casa e che ho usato.
2_L’alga… bella domanda, ho riletto la ricetta originale (che ci viene data già stampata ai corsi… é in francese e io la traduco pari pari) e confermo che c’é l’alga, ma neanche negli appunti non ho scritto niente… Mumble mumble… Non mi pare di ricordare che il cuoco l’abbia tolta alla fine della cottura del riso, perché, ovviamente, non l’ha scolato… Ma con il riso ci hanno preparato una ciotola di verdurine (cavolo, germogli di bambu e altre piante selvatiche…) e lì hanno messo l’alga. Solo che mi sembra strano perché delle verdure non ci hanno scritto la ricetta, ce l’hanno data a voce, quindi non c’entra con il riso. La prossima volta che vado chiedo loro spiegazione… Ma credo proprio che vada nell’acqua di cottura delle verdure che hanno fatto a parte. Ho riletto tutti gli appunti e se vi interessa posso dirvi che l’alga kombu non va mai immersa in acqua, ma pulita dalla polvere con un batuffolo di ovatta leggermente imbibito di acqua…
Credo che abbiano aggiunto l’alga per errore nella lista degli ingredienti, perché nelle foto di altri piatti c’é, e siccome preparano due piatti alla volta… E io non me ne ero nemmeno accorta! Grazie Micillo! Ora correggo la ricetta!
Sito infrancese che vende i fiori di ciliegio secchi, non c’é ancora il prezzo, ma saranno presto disponibili!
http://www.nishikidori-market.com/fleurs-cerisier-sakura-entieres-lyophilisees-salees-p-348.html