Metti un sabato ed una domenica di neve, freddo e gelo, metti l’atmosfera natalizia nell’aria, metti la voglia di sfidare le convinzioni (del tipo “non ce la farò mai”) e le convenzioni (del tipo “senza uova e burro non riuscirà!”) ed ecco il risultato!
A dire la verità i dolci tipici natalizi non mi sono mai piaciuti granchè (l’ho appena appena assaggiato giusto per sincerarmi del risultato!), ma era proprio la voglia di sfida che si è impossessata di me.
Inutile dire la soddisfazione massima quando il moroso onnivoro in mezza giornata se n’è sbafato mezzo …
Va detto che la ricetta originale mi è stata passata da un’amica che a sua volta sostiene di averla rubata alle “sorelle Simili” (ora non chiedetemi chi siano queste donne, non ho avuto nemmeno tempo di dare una sbirciata sul web per capirci di più, ma credo di aver capito che siano delle specie di guru della cucina italiana… ) e io l’ho veganizzata.
Il dubbio maggiore era sulle uova: ce ne vogliono parecchie, ma forte dei consigli recuperati qui da voi (grazie Chicca per la dritta sulla lecitina!!!) più qualche mio personale esperimento credo di aver trovato un giusto compromesso. Non ho nemmeno mai usato la margarina in vita mia, ne’ il burro di soia, domando quindi se siano interscambiabili o in queste preparazioni uno sia meglio dell’altro? Mah!
Vi premetto infine che ci sono due requisiti fondamentali da cui non si può prescindere: vi servirà una giornata e mezza e chiaramente la forma da pandoro (mia mamma me l’aveva regalata non-so-perché l’anno scorso e mi spiaceva non so quanto vederla stazionare lì tutta triste… ).
Ingredienti per la “biga”:
50 gr. di farina manitoba
10 gr. di zucchero
8 gr. di lievito secco da riattivare
1 cucchiaino raso di lecitina di soia
60 gr. di acqua tiepida
Procedimento per la “biga”:
Sciogliere preventivamente la lecitina in 30 gr. di acqua (sbattetela con una forchetta finchè non fa una cremina) e il lievito negli altri 30 gr. con un pizzico di zucchero. Nel giro di un quarto d’ora dovrebbero essere entrambi pronti.
Dopo di che assemblare tutti gli ingredienti in una ciotola capiente con una frusta e lasciar lievitare per almeno un’oretta nel solito forno preriscaldato.
Fin qui tutto facile vero?
Ingredienti per il primo impasto:
Biga
200 gr. di farina manitoba
25 gr. di zucchero
2 gr. di lievito secco da riattivare (insomma, il restante della bustina, visto che le mie erano da 10 gr e promettevano di far lievitare da 500 a 1000 gr di farina – promessa mantenuta oltretutto!)
30 gr. di margarina
Acqua tiepida qb
Procedimento del primo impasto:
Semplice semplice: dopo aver riattivato il lievito con un po’ d’acqua e un pinch di zucchero, si assembrano tutti gli ingredienti assieme e si impasta, si impasta, si impasta… fino ad ottenere una palla liscia ed elastica. Anche qui via in forno preriscaldato per almeno un’oretta.
Anche fino a qui sembra una passeggiata, nevvero?
Ingredienti secondo impasto:
primo impasto
200 gr. di farina manitoba
100 gr. di zucchero
Un cucchiaino raso di lecitina di soia
Vanillina
Un pizzico di sale
Procedimento del secondo impasto:
Dopo aver preventivamente sciolto la lecitina in poca acqua tiepida, si assemblano tutti gli ingredienti e si impasta, si impasta, si impasta a lungo: mi sono divertita un sacco perché un impasto di sola manitoba non mi risulta di averlo mai fatto e si tirava luuuuungo luuuuungo che era un piacere, non avrei mai smesso, ma poi i bicipiti hanno dato forfait e quindi l’ho rimesso a lievitare per circa un’altra oretta e poi l’ho sistemato in frigo per un’ulteriore oretta.
E se fin qui vi è sembrato un gioco da ragazzi, ORA viene il difficile.
Sì perché forse non tutti sanno (e io in primis!) che l’impasto del Pandoro VA SFOGLIATO!!!
Il panico ha cominciato a serpeggiare lungo la mia schiena: non avevo mai sfogliato in vita mia, credendola una di quelle operazioni mitiche, appannaggio solamente di mastri pasticceri di comprovata esperienza.
E invece… visto che ormai ero in ballo, ho ballato (e non è stato poi nemmeno difficile come temevo!).
Io ho proceduto così.
Sfogliatura:
Nell’ora in cui l’impasto finale riposa in frigo, si lasciano 140 gr. di margarina ad ammorbidire in cucina (dove giustamente regnava un freddo glaciale nonostante il termo a palla, ma fuori eravamo abbondantemente sotto lo zero, quindi alla fine dell’ora mi son risolta di scaldarla tra le mani!).
E ora viene il bello.
Si tira fuori l’impasto dal frigo e lo si tira in un quadrato alto circa un centimetro.
Si posiziona la margarina a fiocchetti in mezzo al quadrato avendo cura poi di richiudere i 4 lembi del quadrato a pacchetto e poi ancora su se’ stesso, mattarellandolo senza pietà fino ad ottenere una striscia lunga almeno 3 volte l’ultimo quadrato.
Si ripiega in 3 come si farebbe con la pasta sfoglia (perché in effetti E’ pasta sfoglia… ), si avvolge in pellicola e si lascia in frigo 20/30 minuti.
Si ripete questa ultima operazione (tirare la pasta in una striscia lunga con piegatura in 3 finale e poi in frigo a riposare) per altre 2 volte.
Attenzione a mantenere la piegatura finale sempre dallo stesso lato (nel mio caso sx), non ho capito perché ma pare essere di fondamentale importanza.
Alla fine (HALLELUJAH!) siamo pronti per l’operazione di “imbustamento” per spedire il nostro amico verso la lievitazione lunga.
Si prende la forma da pandoro, la si immargarina e infarina tutta.
Si tira fuori il pacchetto sfogliato cercando di dargli la forma di una palla ungendolo con poca margarina sciolta in un pentolino, la palla va posizionata dentro la forma con tutte le chiusure dei giri rivolte verso l’alto.
Ora si mette in forno e si lascia lievitare il tempo necessario.
Io l’ho lasciato circa un 12 ore.
La mattina ho acceso il forno a tutta birra (in realtà 180 gradi), quando era caldo ho posizionato sulla griglia più bassa il nostro amico (questo è importante perché poi vedrete che crescerà ancora e bisogna stare attenti che l’impasto non cozzi contro le resistenze superiori del forno!), dopo 10 minuti ho abbassato a 160, dopo 20 minuti ho abbassato a 150 e nel giro di 15 minuti era pronto (prova stecchinone!).
Attenzione che se comincia a scurirsi troppo, meglio mettere un foglio di alluminio sulla superficie.
Una volta cotto lo si rovescia su una grata a raffreddarsi (mai operazione di sgusciamento fu più rapida ed indolore, come il parto del 20esimo figlio, per dire!).
Se si gradisce, una volta freddo una spolverata di zucchero a velo e … GNAM!
E ora alcune considerazioni finali: sembra un procedimento lungo e laborioso (come in effetti è… ) ma non è difficile e con un minimo di organizzazione alla fine si riesce a far tutto senza interferire troppo con la propria vita privata 😉
Ho iniziato tutta la procedura subito dopo pranzo, in maniera tale da essere pronta per la lievitazione lunga subito dopo aver lavato i piatti della cena e la mattina dopo hop-là, forno acceso e pandoro pronto per colazione 😉
Tutto questo sta solo a dimostrare che, anche se possiamo benissimo fare a meno del pandoro, NOI comunque non ci facciamo mancare niente! 🙂
Approfitto di questo post per augurare a tutti voi un Natale Buono e Prezioso.
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Omioddio! Che meraviglia, Clotilde!
Ma perché devo avere finalmente in mano questa ricetta proprio il giorno da cui non ho più a disposizione un forno? 🙁 Mondo crudele.
GENIALE!
E’ bellissimo e tu bravissima. Già stampata, lo preparo per Natale.
Grazie e Buone Feste a tutti
certo che sei proprio una streghetta eh?? questo per me sarà il primo anno senza pandoro..ma sapere che si può (o meglio, che QUALCUNO può!) mi fa stare meglio! bravissima, come sempre!
Caspita!!!!
Fantastico!!
Non ho parole. Non lo farò mai, mi spaventano troppo le piegature, già quando Pru aveva postato la ricetta della pasta sfoglia non ci avevo capito niente :oops:, con tutte le fotografie 😯
Per quanto riguarda la questione burro-margarina anche io non avevo mai usato la margarina fino a qualche mese fa, poi ho comprato il burro di soia della Provamel e da allora uso sempre quello, lo trovo buonissimo anche “a crudo”!
Ah, dimenticavo: da dove hai scaricato le cornicette natalizie? le cercavo anche io, ma non le ho trovate! (ho fatto la ricerca su google sia in italiano che in inglese, ma sono venute fuori solo mezze schifezze!)
Grazie di tutto, arrossisco 🙂
@Cri: la cornicetta la trovi su picnik (che è dove ridimensiono la foto e aggiungo qualche effettino cool ;)).
ce ne sono anche altre.
e poi ti assicuro che ero spaventatissima anch’io dalla storia delle pieghe: ogni volta che leggevo come si facevano NEMMENO con le foto capivo.
Poi invece ti assicuro che è davvero più facile a farsi che a dirsi.
@stefania: dai dai, se lo fai, facci sapere! 🙂
Grazie Clo! Io uso photoshop ecco perché non le ho viste! 😉
Wao complimentissimissimi!
Peccato che ho il braccio ingessato sennò questa l’avrei sperimentata subito subito e magari portata al pranzo di Natale e fatta assaggiare a tutti i commensali SUPER onniveri!!!
Buone Feste a tutti gli chef.
°_° avevo provato a fare dei panettoncini e mi erano venuti male…avevo finalmente deciso di desistere e tu mi metti sta ricetta….il mio animo di pasticcera frustrata non troverà mai pace!!!!!!!
mi spiace Lella 🙁
casomai trovati un volenteroso aiutante 🙂
Ambrò: PROVAAA, dai, io come pasticcera sono pessima, quindi se mi è andata bene… e poi da quanto mi son divertita ho pure in programma di rifarlo, proprio per Natale!
ho molta molta paura degli impasti lievitati…nn mi vengono mai bene…..e poi ci rimango male!! credo di avere sviluppato una “impastofobia” negli ultimi tempi 😀 vedrò, magari dopo le feste e lo userò per colazione!
Sono in estasi! Sei bravissima, complimenti e la descrizione dell’intero procedimento chiarissima e molto divertente. Applauso!
Le sorelle Simili se non ricordo male sono dei guru della panificazione. A te però va la palma d’oro della veganizzazione del pandoro home made. Auguri!
Complimentissimi per l’impegno profuso e la tenacia, che hanno dato un risultato strepitoso!! Alla faccia di quei pandori superburrosi, nauseanti a dir poco!!
Sarei quasi tentata di gettarmi in questa impresa epica, se il destino mi metterà davanti ad una forma per pandoro, allora mi cimenterò!!
Solo una domandina…qual’è e cos’è il lievito secco da riattivare??
per barbara: il lievito secco è lievito di birra essicato ed è sottoforma di pallini. L’ho comprato al Naturasì (ma penso si trovi un po’ dappertutto).
10 gr essicati corrispondono ad un panetto da 25 gr. fresco.
si riattiva mettendolo in acqua tiepida e un po’ di zucchero per un 15 minuti e forma una bellissima schiumona tipo birra (giustamente… ;))
se non lo trovi essicato, puoi tranquillamente usare quello fresco mantenendo le proporzioni: tipo 20 gr. da destinare alla biga e 5 gr. per il primo impasto.
veramente spettacolare, bravissima!
oohh questo è da fare! bravissima!
M’inchino…..sei stata bravissima….anzi, braverrima più!!!!!!
Buon Natale a te! Sappi che speravo che qualcuno creasse la ricetta del pandoro per Michele che me l’aveva chiesta, io ci avevo rinunciato da anni. Ho alcune domande: 1) posso usare il lievito di birra normale e non quello essiccato che a Palermo è dura da trovare? 2)I primi impasti posso farli con la macchina del pane? 3) la sfoglia l’hai fatta verso sx hai detto, ma piegavi sempre il lato da sinistra e poi passavi il mattarello? o come? visto che è l’operazione più complessa vorrei essere sicuro! 4) il forno che ho qua, scalda prevalentemente da sotto, pensi sia un problema? o gonfierà e si stupenderà come il tuo comunque? ho finito le domande. Se vuoi puoi mandarmi a quel paese. Per il resto ti ringrazio immensamente per questo regal di natale!
sono senza parole! quando ho letto pandoro mi son detta noooooo! e invece sì!!!!!! bravissima!!!!
@mirko:
1)sìsì, vabenissimo anche il lievito di birra fresco, l’importante è mantenere la proporzione 80% nella biga e 20% nel 1° impasto
2)puoi benissimo fare i primi impasti con la macchina del pane (io non l’ho mai usata immagino che il senso principale sia tenere l’impasto a temperatura costante, quindi più che bene), non dimenticarti però almeno per l’ultimo impasto di lavorarla a lungo con le tue manine che daranno quel tocco d’amore in più 🙂
3)nella piegatura quando hai la strisciona di pasta lunga davanti a te si piega il lembo a sud verso il centro e il lembo a nord sopra il tutto e poi lo ruoti di 90 gradi in senso antiorario così che l’ansa della piega che chiude il pacchetto sia verso sx… spero sia chiaro, fammi sapere
4)il forno che scalda solo sotto non dovrebbe essere un grosso problema, tanto poi il calore sale verso l’alto in moto convettivo (:O) e ti risparmi la fatica di mettere la carta argentata a protezione della cima
Spero che se riuscirai a farlo Michele gradirà 🙂
STUPENDERRIMO!
Noooo!!! Ti adoro! Ero quì che mi scervellavo per veganizzare la ricetta, ma non sapevo proprio da dove iniziare! Grazieeeeeeeeeeeeeeeee! BELLISSIMOOO!
è bellissimo, ma già te l’hanno detto! io sarò ospite per queste festività, e penso che non metterò le mani in pasta, ma magari per l’epifania potrei anche pensarci 🙂
Mannaggia che bello! Devo comperare lo stampo da pandoro e farlo! Però al momento non ho a disposizione gli ingredienti! Vabbè, ci provo con calma dopo Natale. Io avevo provato col panettone: una schifezza immane 😆
Capolavoro, bravissima…..anch’io come Nadir non farò nulla per Natale sono ospite, non sò se mai mi cimenterò in un capolavoro cosi forsi se fossi una super golosa lo starei già facendo 😉
anch’io senza parole è perfetto! complimenti
complimenti
oh porca paletta. non credo che avrei mai il coraggio di affrontare una ricetta così.. ma di mangiarla sì!!!
è davvero perfetta!!!
W O W !!
se comincio a provare ora, forse per il prossimo Natale (quello del 2010..) ce la faccio 🙂
complimentissimi!
Ma è stupendo!! Complimenti per il coraggio e la pazienza… ecco un altro successo vegan (ancora un paio di ricette come queste e non potranno più dirci che ci priviamo di questo e di quello…)
Grazie clo!
oh dio sei un genio!! :O bravissimaaa
Plastic è da un po’ che non ti vedo!
giàà avevo un po’ da fare poi ho fatto un incidente in bici, sai com’è 😛 ma tra poco torno e posto qualcosa in occasione delle feste
Spero niente di grave quest’incidente…vero?
no per fortuna me la sono cavata con un bernoccolo, mezza faccia gonfia e il collo un po’ dolorante 🙂 ora sto bene! noi vegan ci riprendiamo presto lol
Ottimo lavoro Clotilde!
grazie a te ieri per la solita coincidenza telepatica di veganblog ho passato con grande ottimismo la giornata del mio secondo tentativo di pandorizzazione!
se non lo brucio (ora è in forno!) posto a breve il risultato!
anch’io sono partita dalle sorelle Simili ma in un’altra versione trovata in un blog – poi vi dirò.
Che felicità! Non amo i dolci, ma idolatro il pandoro! e averlo recuperato in versione vegan è… indescrivibile!
😉
@ Magda
beh almeno l’incidente è stato ecologico! meno male che te la sei cavata con un bernoccolo e qualche indolenzimento! Attendiamo i tuoi nuovi post!
😉
grande Mariagraziaaaa 🙂
sono curiosissima del risultato!
veganizziamo il mondooooo!!!
Intento Buon Natale anche a te! E poi… Non ho parole! e’ davvero meraviglioso e poi posso solo immaginare la soddisfazione! Bravissima, una vera maestra pasticcera! E poi è vero che noi non ci facciamo mancare niente, anzi..
Quoto Clotilde: Veganizziamo il mondo!!!
i miei complimenti!! davvero brava…e poi posso solo immaginare che soddisfazione per te!!
io però mi sa che meglio rimanere con i miei panettoncini ( simil muffin! ) 😉
magari si potesse veganizzare il mondo… in tutti gli aspetti..
comunque Auguri anche da parte mia! 🙂
che trionfo! sei un genio! e chissà che botta di autostima… esco a cercare lo stampo per il pandoro
Che meravigliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa !!!
Bravissima, Clo…
Che brava! Forse tua madre ti ha regalato la forma di pandoro proprio per farti superare le tue convinzioni!
Ciao Clotilde, non so se complimentarmi o disperare di aver intrapreso la strada del tuo pandoro, ora è in frigo e fra dieci minuti….ultima sfogliatura!Son in suo ostaggio da oggi alle 14!!
Alcune domande:
-quando si stende per la sfogliatura esce un po’ di burro? (l’ho fatto col burro di soia…spero bene!)
-quando tu dici di matterellare cosa intendi? usi il mattererllo ruotandolo come si fa per la sfoglia o lo strisci sopra la pasta usando forza per andare avanti e indietro scivolandolo?
Bèh, comunque vada è stata una bella avventura e il mio stupore per come si comporta la pasta durante la sfogliatura, che non avevo mai fatto, è stato immenso: vedere la pasta a sfoglie che, se non stai attenta, si attaccano al matterello…..che spettacolo, mi sa che presto farò la pasta sfoglia che mi sono salvata nelle mie ricette, vegan off course!
Grazie per la ricetta, poi ti farò sapere cosa esce domani dopo la cottura….incrocio le dita, perchè la passione gliela ho messa tutta!
Buon Natale e Buona vita!!
Mo’
cara Mo’, innanzitutto complimenti per la buona volontà, spero tu sia stata impossessata da una piacevole sindrome di Stoccolma ad essere ostaggio del pandoro 🙂
in secondo luogo: mmmm, quando l’ho fatto non era uscito burro (cioè margarina nel mio caso) ma forse il mio non era abbastanza morbido (infatti in cucina faceva freddissimo), però tuttosommato non credo sia “grave”.
poi per mattarellare intendo proprio la seconda opzione che indichi: striscio il mattarello per allungare la pasta prima della piegatura.
Però ora vogliamo sapere tutti com’è andata 🙂
E BUON NATALEEEEEE!!!!
ps. Silvia, l’hai poi trovato lo stampo? :O
lo stampo x il pandoro dove lo hai trovato
dove si puo’ trovare
auguri(e complimenti x la tua creazione)
caro Morfeo, intanto auguri anche a te.
poi lo stampo mi è stato regalato dalla mamma, ma credo l’abbia trovato in un negozio di casalinghi (questo negozio è parecchio fornito a dire la verità!): è fatto di acciaio od alluminio rivestito di materiale simil-antiaderente.
Ci ho provato ma tutto è fallito nella fase di sfogliatura 🙁 Il burro è uscito da tutte le parti ed era irrecuperabile.
Ma non mi arrendo, non sai quanta voglia ho di pandoro *_* Infatti ti volevo ringraziare tantissimo Clotilde per questa ricetta, mi hai illuminato le vacanze natalizie con un po’ di speranza che possa mangiare il pandoro veg!!
Cara Eva, mi spiace un sacco 🙁
Un suggerimento per non far uscire il burro/margarina da tutte le parti: nel momento del primo “spalmaggio” del burro/margarina sul quadrato di pasta lascia un bel lasco di pasta libera tutto attorno.
Io avevo lasciato 3 cm buoni!
E non mi è uscito nulla!!!
E magari a sto punto usalo un pochino meno morbido?
che spettacolo, veramente complimenti.. se avessi abbastanza manitoba e lo stampo proverei a farlo anche io, il pandoro è una di quelle cose che mi piaceva un sacco
Ho superatola fase sfogliatura! Ora è nella forma a lievitare^^
Grazie mille dei consigli utilissimi! Un po’ di burro di soia ha tentato di uscire lo stesso, si sfaldava proprio la pasta, probabilmente sono io poco pratica, ma ce l’ho fatta ad arrivare in fondo alle tre stirature 😀
Sono contentissima, grazie ancora Clotilde!!
Tutte/i impegnate/i nella maratona del pandoro èh!
Care e cari vegPANdore/i ora il mio è in relax sul mobile del soggiorno (dove fa più fresco), dopo tanta fatica e soddisfazione IL PANDORO E’ VENUTO AL MONDO!!
Poco fa guardavo al “pandoro resistente” di MariaGrazia e a dir il vero non ho fatto le piegature come le sue (infatti un po’ di burro è fuoriuscito)ma per la fortuna del principiante è uscita un’ottima lievitazione(pareva un fungo con la testa gonfia fuori dallo stampo. Unico neo: prima di cuocerlo l’ho appoggiato fuori dal forno, a me è sembrato con delicatezza, ed è partita una bolla lasciando leggermente aflosciare il sopra del pandoro che un po’a ripreso a gonfiarsi durante la cottura.
Ora mi manca il sapore me quello a domani per il pranzo di Natale dove sono onnivori tutte 9 i commensali…..speriam bene!
Vi farò sapere sul gusto!
Ancora Buon Natale e tutte e tutti voi vegan!!
Mo’
Ciao!!!
Ho bisogno di un aiutino urgente per la lecitina di soia… Mi puoi spiegare gentilmente dove l’hai presa e da quant’è la confezione?
Grazie mille!!!
Ps: meraviglioso il pandoro vegano! Lo stavo appunto cercando!
carissima la lecitina l’ho trovata da schlecker (non so di dove tu sia, ma è una catena austriaca di articoli per la casa), una confezione da 250 gr.
ma credo si trovi in tutti i supermercati, magari nella sezione “alimenti dietetici” o cose simili.
una volta fatto il pandoro, se non sai più che fartene, dicono che un cucchiaino ogni mattina disciolto nello yogurt o simili aiuti a tenere a bada il colesterolo cattivo… 😉
🙂 grazzie mille! Allora l’ho vista anche nei supermercati ma mi incutevano le confezioni mastodontiche!
e approfitto per altre due domandine… posso?
Allora: in “procedimento per la biga” (proprio il primo procedimento), la si deve lasciare un’ ora nel forno preriscaldato… ma a quanto era la temperatura?
Secondo: dopo la sfogliatura va lasciato riposare per 12 ore nel forno fino a che l’impasto non arriva al bordo dello stampo… ma il forno non è acceso vero? Serve solo per avere un luogo di temparatura costante, giusto?
Grazie in anticipo e scusami perchè in cucina sono una FRANA, quindi devo sapere ogni cosa passo passo… ma siccome sono golosa non posso resistere 🙂
@Mi_mi:
1) la temperatura del forno per far lievitare “velocemente” senza uccidere i lieviti dovrebbe aggirarsi sui 40 gradi. Io lo accendo al minimo una decina di minuti (il mio al minimo fa 60°), lo spengo, aspetto un paio di minuti e poi metto a lievitare l’impasto di turno
2)esatto, il forno NON è acceso durante le 12 ore di lievitazione e serve solo a “proteggere” l’impasto in questa delicata fase (se vuoi e in cucina fa tanto freddo puoi preriscaldarlo come per il primo impasto oppure puoi inserire nel forno un pirottino di acqua bollente)
Imboccallupo e facci sapere com’è andata!!! 🙂
Ciao Clotilde!
Oggi finalmente avevo il tempo per fare il pandoro ma…. è stato un disastroooo! 🙁 irrimediabile… quando dovevo farlo sfogliare la palla non era affatto elastica a anche se la stendevo tornava a chiudersi… non so… forse ho messo troppa lecitina (anche se non mi pare) o forse ho sbagliato quando nel procedimento del primo impasto dici “acqua quanto basta”… perchè a me lì non veniva una palla liscia ed elastica… E non sapevo di preciso quanta aqcua ci volesse. La mia pallina forse era vagamente liscia ma si sfaldava e durante l’oretta in forno c’era tutta l’acqua nel fondo dell’impasto. Cosa devo fare? Perchè io l’ho aggiunta piano piano (5 ml alla volta per vedere quanto bastava)
acc! cara mi_mi credo che la soluzione stia nella lavorazione dell’impasto che va maneggiato A LUNGO e perciò probabilmente il tuo non ha assorbito l’acqua: per “a lungo” intendo almeno 15/20 minuti… quanto alla quantità di acqua dipende dalla capacità di assorbimento della farina (e anche dall’umidità dell’aria, per quello non uso mai dosi precise!) e di solito non supera il 40% del suo peso.
mi spiace un sacco 🙁
Il punto è che io l’ho lavorato un’ora 😀
Vabbè dai… la speranza è dura a morire!!
Quest’ anno provo! Ho lo stampo!
Argh, la margarina è in ogni dove, sto annegandooooo…
NOOOO, RESISTIIIII!!!! com’è finita? chi ha vinto?
Per questa sfida il pandoro nano e gnocco da zillare nel latte, ma al prossimo giro lo faccio lievitare a calci nel dedré ahahahah!
Oggi si riprova, biga in lievitazione…
faccio il tifo per te! com’è finita?
ciao, quest’anno volevo cimentarmi anch’io nella produzione del pandovegan…una domanda però, le dosi qui indicate, vanno bene per uno stampo da 500gr, oppure devono essere dimezzate?
Grazie!
Ah, un’altra domanda: il commesso del negozio dove ho comprato lo stampo (in alluminio) mi ha consigliato, prima di utilizzarlo (e solo per la prima volta) di lavarlo con del latte bollente, per evitare che successivamente si annerisca. Ora chiedo a voi, posso usare il latte di soia? o qualsiasi altro latte vegetale?
Grazie!
La seconda prova è stato cmq un pandornano 🙁 Riprovo la terza volta (seguendo direttamente la ricetta delle simili con lecitina al posto dell’ uovo) e poi mi butto sul classico 🙁
dai prumi, chi la dura la vince!
@tofulina: che si debba lavare lo stampo in alluminio con latte bollente mi giunge nuova… non saprei cosa risponderti 🙁
forse è per “ingrassarlo”… e forse basta del semplicissimo latte di soia.
le dosi sono per un risultato finale di 1 kg.
Certo che anche tu Clotilde meriti i più cari complimenti per quest’opera d’arte. sono davvero sbalordita da questa vostra grande pazienza e bravura nel proporre e creare dei meravigliosi pandori veg. Grazie alla ricetta di Mariagrazia ho scoperto un’altra meraviglia firmata da uno chef di Vb.
Mi congratulo con te per la pazienza e l’eccellente risultato.. Ancora non ci credo, bravissime 🙂
Mi inchino ^_^
grazie mimi, le tue parole veramente mi commuovono!
un grande abbraccio e tanti auguri!
cara Clotilde, mio Dio che meraviglia di pandoro…sono nuova e siamo all’8 dicembre 2011, un po’ dopo la spiegazione di questa meraviglia…spero tu possa cmq dirmi qualcosa…ci sono dentro da stamattina alle 10, ora ho fatto la prima sfogliatura e anche a me il burro di soia ne andato fuori, non tutto, ho insistito..ho piegato alla bell’e meglio in tre e ho messo in frigo, ora l’ho tirata fuori e ho rimattarelato tirando si una sfoglia ma si appiccica al mattarello nonostante sia ancora un po’ unto da prima, è normale?? cmq a me non viene un bel rettangolo come a voi accipicchia…beh farò le altre due sfogliate e poi riposo e si vedrà domattina, grazie, Lory
ah…scusa un’altra domandina, cosa intendi per “la palla va posizionata dentro la forma con tutte le chiusure dei giri rivolte verso l’alto”,spero tu legga questo post prima che io metta tutto a lievitare cioè tra un’oretta circa, ah..dimenticavo, stasera ho amici per una pizza insieme e quindi mi serve il forno, se metto il pandoro a riposare dentro il microonde spento ma chiuso e poi quando non uso più il forno lo sposto lì è un sacrilegio!!?? a rigrazie
Cara Lolly mi spiace che leggo solo ora i tuoi msgs e di non poterti più essere d’aiuto, com’è andata alla fine? 🙂
spero sia stato un supersuccesso!
ps. per la prox volta se vuoi evitare appiccicature al mattarello magari dai una leggera spolverata di farina all’impasto, dovrebbe impedire l’odioso effetto blob 😉
cara Clotilde….è venuto una favolaaaa, almeno come aspetto…l’ho appena appena sfornato ma aspetto a pranzo con mio marito per aprirlo..durante la levitazione è uscito dallo stampo quindi non so se dentro è rimasto qualcosa, l’esterno c’è tutto…mah!! quando lo taglio ti faccio sapere, grazie lo stesso per la tua risposta.
ah.cara Clotilde, ti disturbo ancora visto che voglio riprovarci per Natale, posso aggiungere un po’ più zucchero?? e dato che se ne uscito dallo stampo, tanto che ho formato una piccola torta, posso ridurre le dosi?? o è rischioso per la riuscita? grazie
cara Lolly, se vuoi puoi aggiungere più zucchero (ma non tantissimo, vedrai che all’assaggio non ne sentirai la mancanza ;)) e puoi anche ridurre le dosi volendo (sempre naturalmente in maniera proporzionale) ma non capisco cosa intendi che se n’è uscito dallo stampo… è lievitato troppo e una parte è stata “vomitata” fuori? forse hai uno stampo troppo piccolo per quella quantità di impasto?
si dentro c’era tutto!! non ha proprio la consistenza del pandoro classico ma ci va molto vicino, l’ho fatto assaggiare a tre persone alle quali è piaciuto molto, unico neo, se così si può dire, non è dolce…o almeno noi non lo sentiamo dolce abbastanza. Una mia amica ex pasticcera mi ha detto di fare tutte le sfogliature che hai elencato ma mettendo l’impasto in freezer per 5-6minuti anzichè in frigo, è più veloce e la margarina resta più compatta nel tirare la sfoglia, cioè tende ad uscire molto meno, bah proverò anche così… e ha detto anche all’inizio prima sfogliatura di usare margarina fredda di frigo non a temp ambiente…tende ad uscire meno!!
scusa la tua risposta è arrivata dopo il mio ultimo commento, si penso proprio che il mio stampo sia più piccolo, infatti l’impasto, che dopo tre ore che era nel forno(spento) era già arrivato al bordo, come dici tu è stato vomitato fuori dallo stampo durante la lievitazione notturna, ma grazie al cielo non si è svuotato, penso che cercherò un altro stampo di misura uguale al mio e poi proverò a dividere l’impasto in due, piuttosto che ridurre le dosi…cosa ne pensi?
trovo che l’idea sia geniale: brava!
dividi l’impasto in 2 stampi così hai risolto il problema e farai doppia bella figura 😉
Ciao sono nuova del forum, io non sono vegana anche se mangio pochissime proteine animali. Mio nipote però è allergico a tantissime cose (uova, latte, mele, carne, pesce….) ed è allergico anche alla soia, cosa posso usare in alternativa alla lecitina di soia?
Grazie:-)
Cara Lucilla, intanto benvenuta 🙂
poi quanto alla sostituzione della lecitina, in seguito ad alcuni esperimenti ho notato che anche i semi di lino finemente frullati in un poco d’acqua fanno gonfiare parecchio in cottura, quindi potresti provare a sostituire ogni “uovo” con un cucchiaio da minestra di semi di lino frullati.
Grazie mille Clotilde! Se sono riuscita a realizzare un buon pandoro VEGANO e GLUTENFREE è grazie anche ai tuoi suggerimenti!!! :-*
Ciao! Complimenti per il pandoro! Vorrei provare a farlo ma ho una domanda: la lecitina di soia è fondamentale? E se si, dove si compra? Grazie!!
Cara Valentina, la lecitina serve per una migliore lievitazione ed un migliore amalgama nell’impasto, probabilmente non è fondamentale però converrebbe metterla. la trovi in un qualsiasi negozio che vende alimentari, non dovresti avere difficoltà. Buon Natale 🙂
Fantastico!! *_* appena letta la tua ricetta subito mi sono messa all’opera… mia figlia è allergica all’uovo e non vorrei che morisse sopra il pandoro come gli altri anni senza poterlo mangiare… thankyouu 🙂
Cara Clotilde, meno male che esiste gente come te sul pianeta!!
Era da mesi che mi dicevo “quest’anno li faccio! Panettone e pandoro non me li lascio scappare!” e così ho cercato un po’ in rete… e trovato te! Mercoledì è arrivato il mio bellissimo stampo a stella ed ora sono nemmeno le sette del mattino (uk time) di una domenica in cui, normalmente, sarei arrabbiata per l’oraro, e invece sono tutta felice perché in forno c’è il mio bambino!! *_*
So far, so good! Ho abbassato a 160 e procede molto bene! ^_^ Non aveva superato il bordo dello stampo quando ho iniziato, ma erano già 12 ore che lievitava, e fa abbastanza freddino, così ho deciso che l’avrei infornato lo stesso! Ora l’ha superato ed inizia a sentirsi un odorino delizioso per tutta casa!
Grazie di esistereeee!
E grazie anche al Pandoro vengano, che mondo triste sarebbe senza!? :))
Buona domenica a tutti!
che meraviglia!!!! Davvero complimenti!!!! vorrei provare a farlo, ma non ho la lecitina di soia…è indispensabile? posso sostituirla con qualcosa?
😯 !!! Che visione paradisiaca… 😀 !!!
Pensare che già non lo mangiavo prima per la presenza delle uova che mi disturbava… ma era pur sempre il mio dolce natalizio preferito 😉 !
Questo s’ha da fare dunque 🙂 !!!
Braverrima 😀 !!!
Ho scoperto il tuo blog e la tua ricetta cercando proprio questa! il pandoro senza uova.
Grazie a te ho potuto far assaporare a mio figlio questo dolce.
Spettacolo!!! Proveró a farlo,tra qualche mese,con lievito madre!!! Grazie!
Meraviglioso!! Non penso che lo farò anche perché ormai si vendono anche vegani, e poi perché magno crudo…però brava davvero! Onore al merito!
Ciao! Innanzitutto grazie mille per la ricetta!!!
Grazie a te ho finalmente deciso di provare. Unica cosa che mi lascia perplessa è la sfogliatura, non è che potresti l’incarico un video?