Il cous cous è un alimento tipico del Nordafrica, della Sicilia occidentale e della Sardegna sudoccidentale a base di farina di semola di grano duro.
Oggi con questo nome ci si riferisce anche ad alimenti preparati con cereali diversi, come orzo, miglio, sorgo, riso, farro o mais.
Ho pensato di colorare questo piatto con verdure che troviamo facilmente in questo periodo dell’anno, compreso il cavolo cappuccio viola che dona un tocco di colore in più e consistenza. A proposito del cavolo cappuccio viola preferisco aggiungerlo a crudo alla fine per evitare che, in fase di cottura, rilasci il tuo tipico colore viola sprigionato dall’acqua di cottura.
Ingredienti per 4 persone:
150 g di Cous cous di farro
180 g di acqua
2 cucchiai di olio extravergine di oliva
Un po’ di sale
½ peperone rosso
1 zucchina piccola
1 carota media
¼ di cavolo cappuccio viola
Possiamo aggiungere anche qualche voglia di basilico fresco ed erba cipollina!
Procedimento:
Laviamo bene le verdure. Tagliamo a dadini il peperone rosso, carote e zucchina. Mettiamo a cuocere velocemente a fiamma media in una padellina con olio extravergine e un po’ di sale.
Tagliamo a listarelle sottili il cavolo cappuccio e lo condiamo a crudo con un po’ di olio e sale.
Mettiamo a scaldare l’acqua, con un po’ di olio e sale. In una ciotola versiamo l’acqua calda e la quantità di Cous cous di Farro. Con una forchetta girare per evitare che si formino grumi. Lasciamo in acqua calda per 5-6 muniti e poi scoliamo e trasferiamo in una ciotola più ampia aggiungendo le verdure a dadini appena saltati e il cavolo cappuccio viola a crudo.
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Maria Elisa Rossi Casciaro, esperta cucina vegana.
La Natura mi ha salvato. Mi definisco una raccoglitrice di erbe mangerecce, aromatiche e fiori appunto per la cucina. E’ l’occasione per andare in collina e in montagna nell’entroterra respirare aria buona e fare ricerca con nuovi profumi e colori per la cucina naturale e vegan. Il mio percorso di vita personale credo fosse un po’ segnato nell’occuparmi di piante aromatiche, mangerecce e benessere, infatti mia nonna paterna Elisa (classe 1904) era una maestra e tra i suoi libri sin dagli anni sessanta aveva testi di salute, piante e cucina!
Il 2011 è stato un cambio di vita prima di tutto personale e di conseguenza professionale. Chiudendo una struttura ricettiva-ristorativa e reimpostando la mia vita professionale in maniera itinerante, mi sono dedicata alle consulenze ed alla realizzazione di progetti come impostare orti officinali con piante autoctone delle nostre colline e monti.
Nella primavera 2013 ho iniziato ad organizzare corsi di cucina naturale/vegana presso associazioni culturali per “grandi e piccini”, aziende che si occupano di verde, diffondendo capillarmente le “mie conoscenze e scoperte” tra gusto e benessere in cucina.
Lo studio e la ricerca in questo ambito della biodiversità e del mondo biologico non finisce mai. Continuo a seguire costantemente la mia “maestra green” Loretta Stella, grande conoscitrice di erbe sia mangerecce che utili per il benessere fisico della persona. Lo studio di pubblicazioni per me preziose sono “Il Gusto della Gioia” di Zoe’ Mattehews del centro Ananda di Assisi (PG) e “Dietetica Cinese” a cura di Lucio Sotte.
Il mio stile di vita personale mi ha portato sempre più a cercare di capire la giusta connessione tra vita interiore e vita sana. Il saper utilizzare la respirazione, la meditazione ed un mangiare dal sapore di natura, come prevenzione da malattie e stress. Come sottolineo spesso durante i miei corsi: “Mangiare BENE, per pensare MEGLIO!”
Finalmente nella primavera 2014 nasce il progetto “Arcobaleno in cucina, cucinare con Gioia” che si avvale della preziosa collaborazione con il naturopata Marco Mazzini esperto in Alimentazione Bioenergetica e Dietetica Tradizionale Cinese, un professionista sensibile, generoso ed è il compagno della mia vita.
L’incontro con Marco mi ha portato a riflettere maggiormente sul valore del cibo non tanto dal punto di vista “gourmet” ma come nutrimento sano e buono. Dunque ho scansato l’aspetto prettamente gastronomico e ho iniziato a fare ricerca su come preservare il nutrimento di ciascun ingrediente.
Nella primavera 2015 abbiamo fondato il Circolo Culturale “A tutto Arcobaleno” dove si svolgono , tra le varie attività per il benessere, corsi di cucina naturale/vegana.
Dal 2015 scriviamo mensilmente articoli sul portale online di Cultura, Benessere e Arte “Wall Street International” dove Marco descrivere i singoli ingredienti, della mia ricetta, dal punto di vista della Dietetica Tradizionale Cinese e dove vanno ad agire a livello degli organi.
Nel 2016 ho tenuto un corso presso l’ Istituto Statale Comprensivo “G. Galilei” di Pesaro per insegnare ai ragazzi, all’interno del loro progetto “Orto Bello”, come fare il pane biologico con lievito madre e l’uso di fiori e piante aromatiche in cucina. Nel 2016 abbiamo collaborato con la rivista nazionale di Rosanna Lambertucci giornalista del benessere “Più Sani Più Belli” .
Collaboriamo con aziende biologiche italiane che ci chiedono di valorizzare i loro prodotti attraverso articoli e relative foto. Mi occupo personalmente di fotografare tutti i piatti in quanto ho studiato fotografia a livello professionale.
Non solo virtuale: organizzo corsi di cucina settimanalmente non solo nella mia città. Inoltre grazie alla comunicazione nel web a febbraio 2017 è venuto un gruppo di ragazzi di Shanghai al quale, cono onore e piacere, ho insegnato la Cucina Arcobaleno.
Bellissimi colori…
Così mi piace a mangiare. A colori. Bellissimo e sarà senza dubbi anche buonissimo. Mi piacciono queste verdure tagliate con la precisione. Anche occhio vuole la sua parte.
Grazie Francesco e Veruska!! I colori sono importanti non solo per una questione di estetica ma di nutrimento. E cucinare è anche Gioia e Divertimento , naturalmente 🙂
questa è proprio… cucina Arcobaleno! Bellissima presentazione per un piatto semplice (che è sempre la cosa migliore) brava!
Sembra molto appetitoso! Posso chiederti una cosa? Come fanno a rimanere così vividi i colori delle verdure? Sembrano quasi crude. Quanto le cuoci? C’ un trucco particolare?
Grazie Vegallegri !!! Penso che la cucina debba essere buona, bella e pratica 🙂 grazie ancora!
Ciao Elvira, come ho indicato nella ricetta le verdure, tranne il cavolo cappuccio viola, sono velocemente sbollentate per non perdere consistenza e colore. Il cavolo cappuccio ho preferito lasciarlo a crudo proprio per non “sporcare” con il il suo caratteristico colore viola gli altri ingredienti… e poi per la masticazione: mangiare cibo croccante per far lavorare la mandibola..basta con cibo pappine!??!?! ahahaha Un caro saluto!