Questa ricetta me l’ha data mia zia che fa la cuoca, ma io l’ho un po’ modificata. Nella ricetta originale ci andavano le mele e i limoni, io ho sostituito le mele con le pere perché il mio fruttivendolo mi ha regalato una cassetta di pere che fuori erano un po’ brutte, ma dentro perfette, ma siccome la gente vuole la perfezione… lui avrebbe dovuto buttarle così me le ha regalate visto che è a conoscenza della mia filosofia del “non si butta via niente!”
Ingredienti:
3 kg di pere pulite (sono circa 4,100 kg intere)
1 kg e 1/2 di zucchero
2 arance non trattate
450 g di cioccolato fondente (io ho usato quello all’80%)
Procedimento:
Lavare, sbucciare e tagliare a pezzettoni le pere, metterle in una pentola capiente con lo zucchero, il cioccolato spezzettato, il succo di 2 arance e la scorza di 1 arancia grattugiata. Far prendere il bollore e dopo circa 1/2 ora frullare le pere con il frullatore ad immersione e continuare a cuocere per altri 45 minuti.
Quando vedete che comincia a sobbollire vibrando è pronta per essere invasettata. Chiudere i vasetti capovolgerli a testa in giù in modo che si formi il sottovuoto e rigirarli solamente quando sono ben freddi.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
che può volendo esser usato come dessert bello che pronto
bless and love!
Intendo il significato che volevi trasmettere, peró dire ‘la gente vuole la perfezione…’ suona male! Facciamo tutti parte della ‘gente’, ma non siamo tutti uguali.,,e proprio noi persone vegane (di cui appunto faccio parte) , dovremmo essere i primi, amando tanto il prossimo, a non classificare ne catalogare, ma piuttosto trasmettere perche e come scegliamo questa strada. Un abbraccio
Squisita Marti! Preparabile anche nella versione crudista (ma senza zucchero). La provo e ve la posto.
Baci baci
Love & Light
Mah,io invece non ho battuto ciglio davanti alla frase “la gente vuole la perfezione” , cioè penso che si riferisse alla superficialità di molti consumatori in generale. Giusto, Marti?
Piuttosto mi ha sconvolto molto di più la quantità di zucchero impiegata,fermo restando che l’abbinamento pere e cioccolato su una fetta di pane (magari di segale) ci sta divinamente!
Complimenti! 🙂
Anch’io sono rimasta un po’ basita per lo zucchero! 🙂
Quanto alla frase, ragazzi, è inutile nascondersi dietro a un dito, la maggior parte dei consumatori cercano davvero il prodotto perfettino. Non so nei supermeracati che frequentate voi, se li frequentate, ma io le poche volte che vado al Carrefour per prendere la sabbietta per la mia Tata faccio un giro nel reparto ortofrutta e vedo le confezioni di “frutta per macedonia” e “verdure per minestrone” a 0,50€/kg solo perché le banane sono marroncine o le pere ammaccate… Il consumatore medio è anche quello che sceglie le mele più brillanti (e infatti adesso addirittura le incerano) e le ciliegie più grosse e tondeggianti… E che compra le fragole con la panna perché il supermercato si è accorto che la panna stava scadendo e ha fatto l’offerta, magari ribassando il prodotto di 10 centesimi, e allora improvvisamente ci viene voglia di fragole con panna…
Purtroppo la pubblicità e il marketing conoscono molto bene i meccanismi psicologici in base ai quali agiamo e li sfruttano a loro vantaggio. Essere vegani può essere sia andare contro corrente sia andare sull’onda della moda. Come al solito, la chiave non è l’azione, ma il movente.
Love & Light
Ma non sto dicendo che non ha ragione, tantomeno nascondere niente dietro a un dito, peró a volte si arriva a distaccarsi completamente da lla classe ‘consumatore medio’ come se non ci avesse MAI fatto parte…capisco l essere fieri di quello che si é diventati…volevo dire Che non é sempre necessario non mancare mai di sottolineare come gli altri siano ‘diversi’ e ancora ‘indietro’…dai nessuno é nato perfetto…come se continuassero a puntarci il dito per essere stati onnivori
Che bontà! 😛
Conto di rifarla presto! 😉
Mmm ,alla fine avete ragione entrambe! 🙂
Comunque io penso che in una situazione come questa il voler sottolineare la differenza non sia stato del tutto gratuito,ma era per far capire come mai ci fosse una cassa di pere che sarebbe stata buttata nonostante la frutta in questione fosse buonissima.
In ogni caso,è inutile specularci sopra,aspettiamo l’intervento dell’autrice! ^_^
Buona settimana!
Deliziosa Marti…! anche se x i miei gusti 🙂 lo zucchero è davvero tanto… 😉
Stellina: senza zucchero e a crudo… interessante… aspetto 😉
Ho giusto una carrettata di arance 🙂 ci vedrei benissimo anche delle foglioline di menta e un pizzico di peperoncino.
Ciao a tutti,
intanto rispondo sulla quantità di zucchero, io generalmente metto dal kg al 1/2 kg di zucchero ogni kg di frutta (dipende dalla frutta la frutta estiva è più dolce di conseguenza ne necessita meno), questa volta essendoci il cioccolato ho messo la metà. Io faccio questo perché lo zucchero è il conservante naturale per la marmellata, meno ce n’è meno si conserva, siccome io ne faccio grosse quantità la marmellata mi deve durare un bel po’! Ho marmellate che mi sono durate 2 anni. Ognuno poi può fare i propri aggiustamenti, chi ce ne mette di meno e chi addirittura senza, quello va a gusti.
Ciao Giorgia,
non per fare polemica, ma vedo che Andrea e Stellina hanno capito bene il mio messaggio. Io non ho fatto questa osservazione perché mi reputo più intelligente e più brava di uno che mangia la carne, io questi ragionamenti li facevo anche quando ero onnivora!! Il punto sul quale volevo soffermarmi era proprio quello dello spreco alimentare; quelle pere avevano la buccia un po’ nera perché avevano preso un po’ di gelo al mercato paesano del giorno prima e siccome il consumatore comune guarda solo all’apparire (come per tutte le cose visto che viviamo nella società dell’apparire!)quella cassetta di 4 kg e 250 gr di pere sarebbe finita nel cassonetto dell’immondizia anche se era ancora perfettamente commestibile!! Io non faccio la spesa di frutta e verdura al supermercato ma al mercato settimanale del mio paese, sai quante cassette di frutta e verdura mi ha regalato negli anni il mio fruttivendolo?! Tutto cibo buono, commestibile ma che aveva o ammaccature oppure aveva le foglie esterne un po’ appassite e che nessuno, dico nessuno gli avrebbe comperato perché non erano belle da vedere. Per me questa è una cosa assurda, che tonnellate di cibo commestibile all’anno vengano buttate perché ne producono il triplo di quello che realmente ci necessita, dal reparto del pane nei supermercati dove vengono buttate teglie intere di pizze e focacce, chili di pane che nessuno ha consumato, a quintali di frutta e verdura che nessuno ha comperato per non parlare del reparto macelleria (questa cosa me l’ha detta il macellaio del mio paese) dove per esempio arrivano 100 mucche (lo stesso per altri animali) ne macellano 20 e di quelle venti prendono i tagli migliori e le altre 80 vengono mandate all’inceneritore così come sono!!!!!
Non faccio di tutta l’erba un fascio quando parlo di persone, ma siccome in Italia siamo 60 milioni e di vegani e non che hanno un po’ di coscienza saremo circa 5 milioni, capisci che altri 55 milioni sono le persone alle quali mi riferivo!
Faccio anche presente che in Francia i supermercati sono finalmente stati COSTRETTI per legge a donare il cibo che avanza. In Italia, invece, sono COSTRETTI, per legge, a spargere il veleno sopra il cibo che avanza e che hanno dovuto, sempre per legge, gettare nei cassonetti. Siamo il fanalino d’Europa in quanto a economia, però la coda per l’I-phone l’hanno fatta a milioni, le agenzie di viaggi sono sempre piene e mi pare che i negozi che falliscano non siano le gioiellerie, ma le piccole botteghe, purtroppo. Servirebbe più sensibilizzazione anche in questo. Quando prendo un po’ di confidenza con i commessi faccio sempre notare che potrebbero anche “dimenticarsi” per una volta di spargere quell’accidente di veleno… Ma la soluzione non è aggirare la legge, è avere leggi giuste. I referendum servono proprio a questo.
Belle parole, però anche tu Marti77 non hai acquistato le pere come avrebbero fatto “gli altri” consumatori, le hai ricevute in regalo. Ad essere coerenti, avresti dovuto dare il giusto corrispettivo in denaro al venditore.
Buona serata
Ho capito ma al posto di far riferimento a questi 55 milioni, senza tra l altro ricavarci gran Che, é meglio insegnarli o almeno provarci che anche la frutta e la verdura non bella esteticamente é buona. Visto che siamo noi quelli ‘coscienti’
Scusate ma sono sempre per l’intentare a trasmettere al prossimo quello che per me puo essere un valore…non soffermiamoci sempre solo a dire ‘io non la penso cosi’ e basta,…
ha ragione Marty.e non vedo perchè dovrebbe rimproverarsi il fatto che le siano state regalate anzichè buttate.se il negoziante le ha fatto questo dono è perchè l’ha fatto col cuore.mi sconvolge lo spreco di cibo,come l’orrenda usanza di lanciarsi le arance al carnevale di Ivrea (e simili sagre in cui ci si “diverte” a sprecare i frutti della Terra). e questa storia del veleno sparso sul cibo?non la sapevo!
ciao marti prima di tutto questa marmellata mi fa venire una voglia pazzesca!!!! da affondarci la mano intera proprio!!!
per quanto riguarda gli interventi sullo spreco alimentare effettivamente è un problema raccapricciante.. ne avevo parlato recentemente nei commenti alla ricetta Insaporitore e passioni, a proposito del recupero che viene solitamente fatto da gente che vive in spazi occupati (lo ribadisco perché mi sembra importante saperlo per chi non ne fosse al corrente, con recupero si intende l’atto di andare a “ripescare” dalla spazzatura gli alimenti gettati dai supermercati ancora 100% edibili. o lo si fa cosi o ci si mette d’accordo con la gerenza del super in questione per passare a ritirare la merca settimanalmente, come fai tu marti con il tuo fruttivendolo). Infatti so che viene fatto anche in italia (ne parlavo recentemente con alcun* compagn* di Genova)… Stellina sei sicura che ci sia una legge come quella che hai descritto? Sono a conoscenza del fatto che purtroppo succede di trovarsi il veleno nei cassonetti (a me non è mai successo! pero ho sentito di gente, compagn* tedesch* o anche italian* a cui è capitato…) ma non mi sembrava fosse una roba a livello legislativo. Boh! Per questo ti chiedo.
Come ho già scritto in precedenza, bisogna poi rendersi conto che non è solo frutta,verdura,carne,pane,formaggi ecc ecc che vengono gettati, ma anche tutta l’energia, il lavoro umano, i costi ambientali legati alla produzione/trasporto ecc ecc che finiscono nella spazzatura… non solo cibo!!!
Gli alimenti recuperati non hanno niente di schifoso o sporco o marcio, sono gratuititi e buoni e mangiarli significa impedire che siano stati prodotti per niente. Mi è capitato qualche anno fa di essere sorpresa nel mezzo del recupero da un agente di sicurezza che schifato ci ha detto “quello che fate è disgustoso”.. ma scherziamo? Disgustoso semmai è vedere tutto quel cibo in un cestino…
Cara El, hai ragione! Non è solo il cibo che viene sprecato ma tutta l’energia che c’è dietro. Senza contare che al posto di coltivare per esempio, soia transgenica per la nutrizione animale dei manzi da macellare, si sarebbe potuto usare il terreno per
coltivare cereali ad uso umano.
Quanto alle leggi di cui dicevo, in Francia era stata fatta una proposta di legge e mi pareva proprio di aver letto che era stata approvata. Quanto all’Italia ora che faccio mente locale non sono certa che la legge italiana imponga di spargere veleno sugli alimentari gettati nei cassonetti, ma sono certa che la politica dei supermercati lo imponga, anche perché, secondo la loro ottica puramente commerciale, molte famiglie indigenti, che pure fanno la spesa perché qualche cosa devono pure mangiare, magari se sapessero di avere una “entrata certa” dai cassonetti, non farebbero più la spesa. Questo modo di ragionare è molto triste e assolutamente spietato. Ma stringi stringi è lo stesso che impone l’Europa quando costringe gli agricoltori siciliani a distruggere le arance Tarocco perché per i patti europei dobbiamo comprare una quota di agrumi dalla Spagna… Inutile anche proporre di dare le arance in sovrapproduzione ai paesi poveri… Chi pagherebbe il trasporto? Con tutti i profughi che ci sono, specialmente in Sicilia, si potrebbe pensare di rifornire i campi profughi direttamente coi quei prodotti che in ogni caso andrebbero distrutti… Ma purtroppo anche in quel caso ci sono implicazioni politico/economiche che lo impediscono. Ma noi non dobbiamo demordere. A questo proposito mi ha molto colpito il fatto che per esempio Paulo Maugeri abbia diffuso il messaggio di fare la spesa sempre con lo stesso sacchetto di plastica (almeno finché non si rompe). Oppure anche i vari “Negozi Leggeri” che si stanno diffondendo in Italia. Negozi in cui si va con contenitori da casa a prendere i prodotti sfusi. Almeno si riduce lo spreco delle confezioni.
posso dimezzare le dosi?
Ciao Nathalie, scusami per il ritardo nella risposta. Le dosi le puoi dimezzare e aggiustare a tuo piacimento. ciao