Metti una sera a cena per festeggiare questo meraviglioso finale d’autunno, che ci ha regalato così tanta squisita frutta…Ingredienti:
15 castagne
3 piccoli cachi maturissimi
3 cucchiai di cacao
3 g di agar agar
3 cucchiai di ZibibboProcedimento:
La parte più lunga è l’apertura e la sbucciatura delle castagne a crudo. Lo so, ci vuol pazienza, ma sarete premiati. Attenti alle manine! Appena siete pronti con le castagne, frullatele con i cachi, il cacao, lo Zibibbo (o con qualunque altro vinello dolce: io in frigo ho ancora la bottiglia che avevo aperto per i Cannoli di Bugs Bunny 🙂 ) Aggiungete l’agar agar, date un’ultima frullata, impiattate (anzi, imbicchierate) e assaporate la dolcezza di questo dessert.Considerazioni:
A volte siamo davvero circondati di Grazia e Bellezza, ma non ce ne rendiamo conto. Negli anni ho imparato a dire Grazie! Grazie! Grazie! Ogni mattina, al risveglio, e a ringraziare le persone anche per i più piccoli gesti di gentilezza, e questo mi ha davvero cambiato la vita. Un meraviglioso manuale di nutrizione quasi pranica, intitolato “Hrani Yoga” (ossia lo yoga della nutrizione), invita a tenere in mano il cibo prima di portarlo alla bocca per sintonizzarlo con le nostre energie, soprattutto la frutta fresca e matura, nutrita di sole e colma del prana che Madre Natura ha riversato in questi suoi doni preziosi. Molta della frutta che ho assaporato in questo autunno mi è stata donata ed era stata lasciata maturare sugli alberi. E sapeva di sole, di terra e di buono. Urge un post sulla nutrizione pranica. Nel frattempo, buon finale d’autunno a tutti voi Anime Belle <3
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Io invece, ogni giorno, ringrazio il Buon Dio per il dono della vita e di ogni bellezza che mi circonda ed amo, in Lui, tutti gli esseri viventi e tutte le cose create… *.*
Complimenti é una ricetta stragolosa! 😛 😛 😛
Bello. Grazie Lali <3
Una coppetta anche per me, grazie! 😉 🙂
Cachi? Castagne? Gnamm!! E aspetto curiosissima un articolo sull’alimentazione pranica 🙂
un concentrato di energia S , ci piace
bless and love!
Coppette x tutti :-*
a me invece della coppetta serve una zuppiera 🙂
vorrei farci colazione ora 🙂
Foto stupenda 🙂 non ho mai assaggiato lo zibibbo…suona bene 😀
bravissima 🙂
ahaha grazie Ciri! Vada per la zuppiera allora 😉
Lo Zibibbo è un vinello dolcissimo squisito. Ne ho usato un pò per ammorbidire le carote per un’altra ricetta pasticcera e ogni tanto una spruzzatina sui dolci conferisce un gusto particolare alle ricette. Anche sul couscous ci sta benissimo, al posto (o insieme) del succo di limone. Insomma, via libera alla fantasia.
Che belle coppette!! mi viene voglia di farle!
parlando di vino (io lo adoro e lo bevo spesso, sono sincera… ma bevo il nostro per la piu’ parte), non so se è già stato affrontato il discorso qui sul blog ma difficilmente puo essere considerato privo di prodotti di derivazione animale.. Lo dico perchè, soprattutto nei periodi di vendemmia, mi capita di lavorare come cantiniera (sono selvicoltrice ma mi piace fare un po di tutto :-)) e vedo chiaramente i prodotti che vengono aggiunti durante il trattamento del vino (io lavoro per delle piccole piccole aziende, con 3-4 ettari di vigna.. quindi non produzione industriale con dubbi metodi di vinificazione) sono quasi sempre o latte magro in polvere, o albume d’uovo, gelatina animale, solo per citarne alcuni. Sono abbastanza convinta che un po’ dappertutto sia cosi…. Infatti a breve verrà introdotto l’obbligo di indicare la presenza di tali prodotti sulle etichette per ragioni di allergia (vabbè.. la presenza è davvero DAVVERO minima, prima di avere dei problemi legati alle allergie probabilmente avrete il fegato distrutto dato che bisognerebbe berne a sproposito… il problema non è la quantità ma la presenza stessa di questi prodotti..).
Io l’ho detto solo per dovere di chiarezza, poi ognun* gestisca la notizia come meglio crede.. io lo dico, apprezzo in maniera incredibile il vino, lo produco, me ne prendo cura quando lavoro per produrre quello altrui..
Ciao!!!! 🙂
ottima osservazione E, giusto ieri parlando con una persona non Vegana sull’argomento “vino” per punzecchiarmi mi ha fatto questa osservazione “ma il vino lo bevi? ma sai quanti moschini, moscerini e insetti muoiono dentro ai tini!! e poi tu eticamente corretto lo bevi? vedi sei come tutti noi!”
beh io bevo pochissimo, ma proprio pochissimo si può dire una quantità nulla ma proprio non sapevo di questa faccenda dei meschini però, come le ho detto non credo che con i moderni metodi di controllo sia vero…per lo meno sulla vicenda non so nulla…
da persona che mangia vegeteriano da quasi 30 anni e vegan da circa 15…una riflessione va fatta…è vero, sì i moschini muoiono…e non solo quelli.
Chi si occupa di agricoltura sa benissimo quanti insetti muoiono, quanti animaletti muoiono per le normali coltivazioni dei cibi che ci sono nei supermercati (frutta e verdura eh).
Ora: se vegan va preso in senso stretto, allora possono permettersi il lusso di essere “vegan” pochi privilegiati. Chi ha un lavoro normale deve fare gli acquisti come e dove può.
E al supermercato frutta e verdura sono coltivate senza badare a moscerini e animaletti. Ancora peggio, persino dietro ai pomodori si spalancano porte infernali di “schiavitù umana”, il caffé viene colto da manodopera per lo più infantile, il cacao anche e di sicuro non sono gli unici casi.
Certo tutti proclamano di mangiare stagionale, ma persino le ricette di VB poi mostrano chiaramente altro…insomma, il “cibo” è un’industria MOLTO POCO etica…essere perfetti è impossibile a meno di non passare davvero a riuscire a cibarsi di luce…ammesso che sia possibile…
Per noi che ancora mangiamo…credo che essere perfetti non sia un obiettivo raggiungibile,quello che si può fare è cercare di migliorarsi in ciò che riusciamo a fare e accontentarsi…
ognuno dia il proprio meglio…non si é vegan certo per avere sempre una risposta al saccente di turno che vuole mostrarci che siamo “come tutti gli altri”…
credo che vada bene anche incassare e dire…ok, sono come tutti gli altri, ma preferisco comunque cercare di fare almeno qualcosa…invece che criticare e basta…
un abbraccio gigante di solidarietà
Carissima El-ahrairah ti ringrazio molto per la tua osservazione e confermo pienamente al 100% quanto affermi, aggiungendo che, avendo lavorato per anni in una ditta chimica proprio nel settore dell’enologia, so esattamente TUTTO quello che viene messo nel vino. I miei clienti (in tutto il mondo) erano sia distributori che cantine più o meno piccole, quindi posso affermare tranquillamente senza tema di smentita che, a meno che non vediate il contadino pestare i tralci a piedi scalzi e a meno che il vino non sia torbido, CERTAMENTE AL 100% quello stesso vino è stato chiarificato con prodotti purtroppo di origine animale (colla di pesce / gelatina di pesce / gelatina di maiala / albume / proteine di latte vaccino). Io questi prodotti li vendevo. Le alternative a questo tipo di sostanze per la chiarifica erano la bentonite o degli strati filtranti (garze). Il problema, El-ahrairah, è che se anche sarà obbligatorio inserire nell’etichetta tutte le sostanze usate per la preparazione del vino, le suddette “chimicaglie” non dovranno essere citate, perché si mettono e si tolgono. Cioè si inseriscono in botte e quando hanno “coagulato” tutte le impurità da cui si vuole purificare il vino, lo strato coagulato viene prelevato. In base a questo concetto alcuni personaggi “illuminati” con cui ho avuto a che fare in passato hanno sostenuto che noi vegani eravamo dei “rompi***” perché tanto quelle sostanze non andavano a finire nel nostro bicchiere. Inutile fargli notare che intanto pesci, maiali, polli e vitelli erano dovuti morire per far ubriacare noi umani. Da quell’orecchio non sentivano.
Per completezza di informazione aggiungo altre due cose. La prima: recentemente il team di ricerca e sviluppo ha finalmente iniziato a riflettere sulla possibilità di chiarificare con sostanza interamente vegetali(alias proteina di patata e di pisello, molto agglomeranti) e ha messo a punto un nuovo prodotto, per questo quando un vino è veg significa che la chiarifica è stata fatta con questi prodotti.
La seconda cosa è che ovviamente mi era divenuto karmicamente impossibile avere a che fare con prodotti intrisi di dolore come quelli che maneggaivo aihmé ogni giorno, e quindi ora mi occupo altrove di prodotto totalmente biointegrati nel territorio. Con grande gioia e soddisfazione.
Love & Light to Y All! <3
Ciri concordo in pieno con te! Il nostro scopo non è essere perfetti (non saremmo quaggiù), ma forse è diffondere amore per tutte le creature e conoscenza applicata con saggezza (e la saccenteria è sempre in agguato dietro l’angolo). Alle persone che si rivolgono a noi solo per punzecchiarci secondo me la risposta migliore è dare ciò che proponi tu, ossia mostrare il nostro lato debole con spontaneità e semplicità. L’amore e l’accoglienza vincono tutto, alla lunga, vincono tutto. Se invece ci vogliamo imporre corriamo il rischio di allontanare…
Quanto poi all’alimentazione pranica… 🙂 esiste 🙂 Urge post, ma l’argomento è davvero vastissimo e richiede tempo e attenzione. Per ora un brevissimo accenno per chi non ne sapesse proprio nulla.
https://www.youtube.com/watch?v=zFxVmvuFz-k
Grazie Stellina per le tue parole, mi trovi proprio d’accordo, mostrare la propria debolezza e spargere i propri semini di Amore credo che sia quello che siamo chiamati a fare qui, nessuna perfezione, ma un bagnetto di calore e amore almeno ce lo possiamo concedere direi 🙂
mi documenterò un pochino, su questa nutrizione pranica ho sentito tante cose.per lo più smentite continue…ti leggerò tanto volentieri…
Prego Ciri. Spero di poter scrivere presto questo post… Lo sento proprio nell’aria… Magari in “apparente contrasto” con le abbuffate di Natale. Noi quest’anno in famiglia faremo qualcosa di non proprio essenziale ma molto tranquillo. Ho un desiderio per Natale: che nessuno resti con la pancia vuota e che nessuno ce l’abbia troppo piena. Se magicamente l’umanità almeno per un giorno potesse raggiungere questa uguaglianza omeostatica, chissà cosa accadrebbe ai livelli sottili, chissà quante vibrazioni positive si sprigionerebbero!
oh bene bene, grazie dell’insegnamento a entrambe. Per la cronica la mia risposta è stata un bel sorriso e ho detto “ma io sono la perfezione delle imperfezioni,non sono il paladino del Vegan non voglio proprio veganizzare nessuno, non sono malato e non voglio infettare nessuno è solo una mia scelta quella di cercare la mia armonia con il Mondo” alchè senza volerlo ho spiazzato la mia interlocutrice 🙂
se ci riflettiamo in fondo anche chi si fa un proprio orto nel pieno rispetto della natura senza chimica o altro, nel quale magari involontariamente insetti o quant’altro si creano un habitat vengono poi probabilmente uccisi da un eventuale raccolto o lavorazioni simili…. è un argomento molto complicato secondo me, io dopo molte riflessioni ho sempre visto tutto come un enorme Puzzle: ovvero penso che l’esser umano come tutto ciò che fa parte dell’ambiente e del Creato è un tassello perfetto se inserito nel suo giusto posto, l’evoluzione però ci ha portato a volerci inserire in tasselli non nostri , quindi il Puzzle finale invece che perfetto e completo è imperfetto e un po’ vuoto.
Io cerco ogni giorno di migliorarmi ben conscio del fatto che errori ne farò sempre e che la perfezione è irraggiungibile, ma cercar di fare o aiutare il bene altrui e per altrui intendo tutti gli esseri viventi mi fa stare immensamente sereno e in armonia “nel Puzzle”
Stellina non voglio essere invadente ma posso chiedere di cosa ti occupi..? Settore chimico, biotecnologie etc?
Comunque, giusto per essere chiara, non era affatto mia intenzione evidenziare questo fatto per criticare chi mangia vegan pur bevendo vino! Non so se ho dato quest’impressione e spero di no, dato che io in primis ho ammesso di farlo… Volevo solo che si sapesse, perché appunto l’importante è avere a disposizione ogni informazione possibile per avere i mezzi necessari per prendere una decisione consapevole e cosciente.
Luca mi piace molto il tuo concetto di puzzle e mi trovo molto in sintonia con te su questo punto!
Io purtroppo ho avuto il mio periodo di “vegan rompip****” (sarà perche ho iniziato a mangiare vegan piuttosto presto, verso i 14, in piena ribellione adolescenziale) e mi ricordo quanto fossi pesante e arrogante, tiravo le “tegole” a ogni occasione (sono cresciuta in un paesino di montagna in una valle moooolto conservatrice, figuratevi…)ed ero agressiva, beh poi anche per questioni politiche (antispecismo etc). Ora ho trovato il mio equilibrio, vivo in un contesto che mi permette di applicare uno stile di vita consapevole e autogestito e mi sento bene, sarà per questo che non sento piu il bisogno di giocare a fare la paladina della giustizia.. nonostante contiui ad avere idee radicali, ma applicarle nella mia cerchia e vivere di conseguenza è piu appagante di “mangiarsi il fegato” cercando di impormi sugli/lle altr*. Puo sembrare egoista spiegato in questo modo, ma credo davvero che per esistere veramente e non solo sopravvivere ognun* sia legittimat* a crearsi il proprio microcosmo e condividere idee e progetti invece di sentirsi costrett* a vivere in un contesto che cerca di omologare e “neutralizzare” la diversità..
per quanto riguarda il discorso sulla “perfezione”, credo sia molto piu sano e stimolante lasciare all’individuo la possibilità di adattare un concetto comune (come la scelta vegan) alle esigenze personali, cosi da creare scambi arricchenti e confronti utili… non penso debba essere vissuto come un dogma, siamo tutt* divers* ed è giusto che ognun* si senta liber* di vivere questa scelta a proprio agio.
Un abbraccio e viva la diversità e gli errori che ci fanno crescere e arricchire!
Cara El-ahrairah non hai dato l’impressione di voler criticare, anzi, il tuo messaggio era chiaro e limpido. Capisco perfettamente la tua voglia di ribellione e di “tirare tegole”… L’adolescenza è un’età di irruenza 🙂
E credo che all’inizio del passaggio al vegan tutti quanti, chi più chi meno, inizia a declamare le lodi del nuovo stile di vita e magari è un pò rompino e insistente con gli altri. E’ normale. QUando ci si innamora di qualcosa o di qualcuno se ne parla in continuazione e con foga. Poi l’innamoramento diventa amore e non abbiamo più bisogno di esternarlo, ma lo nutriamo in noi.
Quanto al mio lavoro, quello di prima era per l’appunto in una industria chimica nel settore enologico, non c’erano solo biotecnologie ma anche prodotti di sintesi chimica. Avevo contatti diretti con gli utilizzatori finali.
Tu sei davvero fortunata a poter vivere in una situazione in cui sei a contatto più o meno diretto con la Natura. Io vorrei tanto per esempio avere un orto biodinamico, ma per ora il progetto è da accantonare. Vedremo.
Sul fatto di mangiare con le mani sai che mi hai proprio letto nel pensiero!? E’ molto più intimo e conviviale. E una vera gioia per i bimbi!
Ops, il tuo commento sul mangiare con le manine era sull’altra ricetta 🙂
e soprattutto il mangiar con le mani fa parte dell’intrinseca natura dell’essere umano se guardiamo in dietro nel tempo non esistevano posate o per fare un altro esempio cosa c’è di più megniloquento che cogliere un frutto della Natura e mangiarlo subito
bless and love!!
Verissimo Luca! E infatti ormai in molti romanzi e in molti film incentrati sulla cucina le scene di seduzione includono i due protagonisti che si imboccano con le mani. E’ una cosa naturale, che abbatte le barriere, e per questo è socialmente “inaccettabile” irregimentati come siamo o come ci vogliono in una cultura tutta fatta di limiti e regole talvolta assurde.
Viva la Natura! Viva la frutta colta dagli alberi!
Beh non saprei, è vero che capita che a volte si esageri con il galateo a tavola (ad esempio mi sentirei fortemente a disagio o in imbarazzo in un ristorante elegante) ma credo che l’abitudine di mangiare con le mani non sia affatto sparita.. dalla classica castagnata alla pizza, piu’ banalmente i panini, le patate fritte (alzi la mano chi conosce qualcun* che mangia le patatine con la forchetta!!), la frutta, le torte ecc… insomma se ci pensiamo ci sono un sacco di pietanze che mai ci sogneremmo di mangiare con le posate, no?
ahahha scusate ma sono bloccata a letto con il pancione enorme e ogni occasione è buona per parlare di qualcosa, non che mi stia annoiando ma … 😉
Ecco vedi! Mi ero totalmente dimenticata delle patatine fritte e della torta. Non mangiandole più da anni il cervello le aveva proprio cancellate. Ma… ora che mi ci fai pensare… hai presente le patatine al formaggio fatte a forma di anello? Mio fratello e io le pescavamo con le dita come se fossero anelli veri. Dire che avevamo le mani unte è dir poco, pure i gomiti erano unti alla fine di un pacchetto!! 🙂 ahahhaha
idem come S le avevo rimosse pure io, quello che mi fa sorridere è pensare che tutte le persone che denigrano il mangiar con le mani (spesso accostato al vegan e non so perché) sono le stesse che senza pensarci lo fanno più di chiunque tipo davanti ad un aperitivo a buffet o con un gelato in mano ecc….
Sapete che un mio ex collega sbucciava tagliava e mangiava la frutta senza nemmeno sfiorarla… Come si fa dico io??
sfiorarla che significa? non l’ho mai sentito dalle mie parti….
sono sarcastico sul commento sopra è, io della frutta mangio tutto di tutto di tutto pacioccando come un bimbo
bless and love!
ahahahah mah, io ho visto addirittura in vendita nei supermercati delle vaschette di plastica che contenevano frutta già sbucciata e fatta a pezzetini… con incorporata la forchettina per mangiarla… meno male era biologica 😛 che ansia!
Mi ricordo quando da studentessa mi portavo la frutta da mangiare tra le lezioni, e quando ad esempio mangiavo la mela e l’unica cosa che non mangiavo erano i singoli semini le persone che frequentavano i corsi con me mi chiedevano basite “ma ti mangi pure il torsolo???”
HAHA pure io mangio praticaemnte tutto. Anche del mango, mangio pure la buccia. A volte anche degli agrumi. Grattugio la buccia se è bio, e mi pappo pure quella 🙂