Questa salsa è di origine marocchina, la versione originale accompagna pietanze crudeli tipiche della cucina del nord della grande Africa ed è leggermente più forte e intensa (infatti gronda di olio, sale, pepe); io l’ho solo “ammorbidita” e veganizzata in modo che, a mio modestissimo e funkyssimo parere, ben si sposi con tofu, seitan, tempeh, pasta, risi sorrisi e verdure varie 🙂 insomma con tutto ciò che crudele non è. Come disse il sommo JB: “non so quel che farò ma sicuramente sarà funky”, quindi colonna sonora, ovviamente, James Brown, “In the jungle groove”.
Ingredienti:
125 ml di yogurt di soia naturale
1 mazzo di prezzemolo fresco
1 c di coriandolo secco
1 c di paprika dolce in polvere
1/2 c di cumino in semi
1 c di peperoncino molto molto molto piccante
1/2 c di aglio in polvere
Procedimento:
Molto semplice, accendete il cd di James Brown al massimo del volume e mettete tutte le spezie, prezzemolo fresco compreso, in un mortaio e macerate finché non si forma un piacevolissimo intruglio, al quale aggiungerete lo yogurt. Ora mescolate delicatamente finchè non si amalgama tutto per bene e lasciate riposare fuori frigo per 1 oretta minimo minimo durante la quale, è inutile dirlo, dovrete resistere alla laida tentazione di saggiare a ditate la salsa (come il vogar sottoscritto), quindi fate altro, saltate, ballate, lavorate, commentate, urlate, sorridete, funkeggiate e poi, trascorso il tempo necessario (più si ha pazienza meglio è), assaggiate questa bomba di sapore! A me ha scaraventato i sensi in mezzo a storiche e caldissime kasbah. Bless and big love!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Amo James Brown, questa chermoula e te ovviamente caro Luca!!!!! 😀 Col tuo peperoncino verrà strepitosa…l’altro giorno ci ho fatto l’olio piccante! 😉
Ottima ricetta, mitico Luca!!!
La faccio e poi ti dico 😉
ciao.si si,da provare. ma ,una curiosità :hai la casa insonorizzata?
Mi piaceeeeeee!!!!
Ma perchè devo saltare e ballare? Meglio “diteggiarla” una salsa così 🙂
no è che oramai i vicini o presunti tali hanno capito che sono fuori come un balcone e quindi portano somma pazienza 🙂
ciao.pensa almeno a Attila il cagno ,che è pure anzia.g.no.
ma lui è abituato , se pensi che per tutta la sua vita è sempre stato nel mio studio mentre studiavo basso elettrico 🙂 groovin’dog!
se non son “matti” non li vogliamo 🙂