Ciao a tutti, questa è la mia versione della piadina (“pida” in dialetto cesenate), che da buona romagnola non manca mai in casa mia. Purtroppo come tutti sapete la versione originale prevede un ingrediente crudele 🙁 ma sempre più spesso anche nei classici chioschi di piadina in giro per la Romagna, si trova la versione con olio d’oliva o di semi. Il gusto non ne risente per nulla, tanti non se ne accorgono nemmeno!!
Ingredienti:
500 g di farina 0
2 cucchiaini di sale fino
80 g di olio evo
1 cucchiaino di lievito per salati
220-250 ml di acqua
Procedimento:
Di solito parto dai liquidi (mi viene più facile impastare), quindi mettere l’acqua e l’olio in una grossa ciotola. Poi unire il sale e far sciogliere un po’, iniziare ad aggiungere la farina mescolata al lievito pian piano mescolando con le mani e impastando fino ad avere un panetto morbido e liscio, ma che non si attacca alle mani. Metterlo in un sacchetto di plastica e farlo riposare per almeno 30 minuti a temperatura ambiente. Poi dividerlo in 5 palline uguali, iniziare a stenderle non troppo sottili col mattarello (3 mm circa) e cuocerle su una piastra già scaldata. Una volta appoggiate sulla piastra bisogna bucherellarle subito con la forchetta in modo che non si formino bolle. Girarle con una spatola molto spesso, in modo che siano cotte da entrambi i lati in modo uniforme, ma senza bruciacchiarle. Un’ altra cosa importante da fare, dopo che saranno cotte, è di lasciarle intiepidire in verticale appoggiandole a qualcosa, un po’ separate l’una dall’altra. In questo modo rimarranno fragranti e non si ammorbidiranno troppo per il calore e il vapore.
Questa volta ho mangiato la piadina con i burgers rimasti dalla ricetta del Paninazzo e polentine e, come contorno, del cavolo verza stufato con molto aglio (3-4 spicchi per un cespo di verza), olio evo e tanto pepe a crudo.
Se non avete mai provato l’abbinamento cavoli stufati/piadina, vi consiglio di farlo, non sarà tutta salute, ma è una delle cose più buone in assoluto!! Ciao!
Sostieni anche tu la libera informazione!
Scegli per i tuoi acquisti prodotti certificati VEGANOK e invita i tuoi conoscenti a fare lo stesso.
Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Scusate la foto orribile, ma è l’unica che sono riuscita a fare mentre le stavo stendendo e cuocendo contemporaneamente. Una l’ho bruciacchiata, lo ammetto! 😀
finalmente!!!!!vedi che da buona romagnola ci hai svelato il trucco del riposo in piedi, e chi lo sapeva! Sull’elemento crudele ti dirò, oltre a non accorgersene tanti onnivori preferiscono comunque quelle all’olio , se gli prepari una piada all ‘olio e una crudele senza dirgli quale sia una e quale l’altra e le fai assaggiare entrambe, preferiranno quella all’olio! Poi ti guarderanno incredule e diranno “ma dai!?! impossibile!” test fatto in passato 🙂
bless and love!
Luca quello è un insegnamento della nonna! ed è vero, se le lasci tutte impilate da calde diventano mollicce!! comunque la nonna mi ha anche spiegato che tempo fa si usava lo strutto un po’ ovunque solo per una questione economica, lo strutto rimaneva dopo la macellazione del maiale purtroppo 🙁 e allora si usava quello per cucinare tutto, perchè l’olio d’oliva costava troppo! non è una questione di sapore come tanti credono!! come gusto è sempre migliore l’olio!!
O cielo! Che meraviglia di pane e companatico: piadine dall’aspetto supergustoso, burgerazzi alleccurenti e cavolo gnamm…BOOOONOOOOOOO! Complimenti e grazie: il venerdì sera facciamo spesso la serata piadina e il trucco del riposo in piedi è davvero utile a sapersi!!!
Erbivoraincucina ormai per me è una ossessione, me lo ripetono da quando sono nata che la piadina calda va separata e tenuta in piedi!! 😀 ciao!
io da bolognese non capivo perché mi si incollava sempre poi sono andata a comprare un porta cd ed ho iniziato ad infilare le piadine rigorosamente in piedi. anche la mia ricetta è quasi uguale alla tua, solo che faccio metà latte e metà acqua è un po’ più di olio. brava:-D
Soei99 io avevo l’aggeggio di legno apposta per impilarle, quello che hanno anche nei chioschi, poi si è rotto! 🙁 l’olio l’ho diminuito il più possibile, nella ricetta che avevo ne mettevano 100 g per 500 g di farina. io provando a farla ho visto che fino a 80 g viene bene lo stesso, invece se ne metti di meno, anche solo 70 g, viene con un altro sapore! Ciao!!
Grande Raissa! Ma tu lo sai che non ho fatto mai la piada? Ma voglio provare questa tua ricetta super e tutti i trucchi svelati! Ascolta ma il lievito mi dici bene quale è? Quello in polvere ma per salati quindi? 🙂 Grazie cara.
Soei il porta cd??? Ah ah ha 😀
Ciao Ametista! il lievito che uso è quello usato anche per i dolci, ma senza vaniglia, ne uso uno bio che è fatto da cremortartaro e bicarbonato. falla è davvero facile, poi dimmi! ciao! 😀
😉 grazie Raissa!!! Proverò e ti farò sapere!!!
Ame impegnati che il prossimo giro che scendo il romagna ci si trova io te e R e saggerò e severamente giudicherò la miglior piadinaia-veganaia tra voi
bless and love!
Ah ah Luca già fai scattare la competizione!! 😉 Ma come vedi io farò la versione di Raissa così mi salvo e so già che è buonissima! Un abbraccione 😛
Ahaha! Luca! nessuna competizione però, io farò la piadina, ma voglio assaggiare anche le vostre specialità. Ametista io vorrei assaggiare la tua Torta Profumata e i tuoi biscotti!! Luca vorrei assaggiare uno dei tuoi piatti da bocca aperta e antisociali!! 😀
Brava Raissa, facciamoci “gli ordini” preferiti così quando ci vedremo sarà un banchetto paradisiaco!!! Che bello!!!!! 😀 😀 😀 Non vedo l’ora!! 😉
e io che mi immaginavo già una guerra astro-tragicomica con ufo-piadine volanti spade-sedano-laser e meteorici-cavoliverza stufati…..scherzavo comunque nessuno in competizione con nessuno io odio le competizioni figuratevi un po’!!
bless and love!
Sempre buona la piada 🙂 … in tutte le salse 😉 !!!
E ora che abbiamo anche la versione vegan… 😆
Cosa volere di più 😉 ?
Braverrima 😀 !
Lucaaa ma certo che lo so che odi le competizioni!!!! Però…però le ufo-piadine, volanti spade-sedano e meteoritici-cavoliverza stufati….che bello…e come ti ci vedrei bene poi…ecco….di questo si occupa un VeganHero!!!!!!!! 😉 Ah ah ah 😀
Luca non mi fate diventare triste 🙁 anche io voglio assaggiare le vostre cosine buone e uno dcei tuoi mega bazooka….in cambio farò i miei crescioni di zucca e cime di rapa e ravanello! Se non mi volete me li sbaferò da sola con la peste 😉 😉 ;)@Raissa io di solito faccio 1kg di farina, 250ml latte soya non dolce,200ml acqua, 1 c sale e 200ml olio semi e lievito. Viene spettacolosa ma le ricette si assomigliano molto ,tu usi solo acqua e un po’ meno olio ma a volte per mancanza di ingredienti l’ho fatta quasi come la tua ricetta ed era perfetta ;9 vedo che anche le tue sono “cicciose” come da buona cesenate! io le riminesi faccio una fatica….non vado matta per quelle sottili e croccanti, ma quelle cicciotte da “puccio” le amo!
Ciao Soei99, si la piadina a casena si fa spessa! anche mezzo cm. invece a rimini la chiamano piada ed è sottile sottile…non piace nemmeno a me così. di solito io prendo un pezzo di piadina e lo separo in due, per lo spessore..e questo si può fare solo a cesena! 😀
altra sottigliezza svelata, tra Rimini e Cesena allora per me vince cesena, w lo spessore piadinifero!
Buonissima, questa provero’ di sicuro a rifarla 😉