Torta di carrube con polvere di fiori (polvere aromatica di fiori di hibiscus, glicine e rose, innovativa farina per pietanze dolci e salate!) e farina di carrube, alimento prezioso per diabetici e celiaci.
Ingredienti:
200 g di farina di mandorle (o di cocco)
1/4 di l di latte di soia
50 g di polvere di fiori
50 g di polvere di carrube
50 g di zucchero di canna
20 g di margarina vegetale
1 bustina di lievito istantaneo per dolci
1 carruba
Procedimento:
Impastare tutti gli ingredienti, ottenendo un impasto omogeneo. Preriscaldare il forno a 180°. Ungere una teglia utilizzando metà margarina, versare il composto e ricoprire con 1 carruba tagliata a piccoli pezzi, avendo cura di eliminare i semi e gli estremi. Ultimare con fiocchetti di margarina. Infornare per circa 30 minuti fino ad ottenere una crosticina dorata. Lasciare raffreddare, affettare e gustare 🙂
Considerazioni:
Ecco a voi le informazioni della dottoressa Daniela Schiroli e il mio costante interesse per i doni del creato. «La rosa rossa (famiglia delle rosaceae, specie gallica): ” La rosa è il profumo degli dei, la gioia degli uomini, orna le grazie dell’amore che sboccia, è il fiore prediletto di Venere” (Anacreonte, Ode 51). La rosa è uno dei fiori più coltivati a scopo ornamentale in tutto il mondo. E’ un arbusto che può essere anche rampicante e di vari colori, dal rosso al bianco, al giallo al rosa, allo screziato. La fioritura avviene nel periodo di maggio; la parte utilizzata in cucina sono i petali, con cui si possono fare risotti, gelati, sciroppi, sorbetti, gelatine e molti altre preparazioni. La rosa è molto semplice da coltivare; essa necessita di abbondante annaffiatura da eseguire o alla sera presto o di primo mattino, avendo cura di non bagnare il fiore e le foglie. In erboristeria e cosmesi è un fiore molto usato: si ottiene infatti dai petali un olio essenziale molto pregiato (dalle proprietà afrodisiache) e costoso, che si impiega in aromaterapia e nella preparazione di profumi e cosmetici. In fitoterapia si usa sottoforma di tisana, tintura madre, estratto fluido o estratto secco ottenuto dai cinorrodi. I cinorrodi, che sono i frutti, contengono tantissima vitamina C, specialmente quelli della rosa canina; i petali contengono inoltre tannini e proantocianidine, che danno il colore rosso del pigmento. Sotto forma di tisana o tintura la rosa ha le seguenti proprietà: tonico e astringente, utile per insufficienza venosa, capillari, varici, emorroidi, è un tonico epatico, cardiaco e uterino, antidiarroico, per infiammazioni e affezioni del cavo orale, dermatosi, faringite, infiammazioni oculari o delle palpebre, antielmintico (contro i parassiti intestinali). La rosa rossa è il simbolo dell’amore passionale per antonomasia; infatti nel linguaggio dei fiori sta a significare la passione ardente d’amore, ma soprattutto di un amore duraturo, che riesce a sopravvivere ad ogni cosa e supera ogni ostacolo che si presenti sulla sua via. La rosa rossa inoltre è un simbolo molto antico e secondo gli studiosi è presente anche nel simbolismo cristiano. In tal senso la rosa rossa rappresentava il sangue versato dal Cristo Redentore sul Crocifisso allo scopo di ottenere la redenzione dei peccati dell’intera umanità. Curiosità: da una tonnellata di fiori, previa macerazione, si ricavano 1-3 kg di olio essenziale. E’ anche per questo che l’olio è molto costoso e va usato in minima quantità. La rosa è un essenza prettamente femminile, si usa per riequilibrare e riscoprire la propria femminilità e ha proprietà anche rilassanti. L’essenza di rosa lavora sul 4° chakra che è il chakra del cuore. Quando sentiamo un peso che ci opprime a livello del petto, oppure sentiamo che dobbiamo sviluppare la qualità dell’amore, utilizziamo qualche goccia di olio direttamente sul cuore; inaliamo l’odore respirando profondamente, l’aromaterapia e la vibrazione energetica faranno il loro lavoro riportandoci ad alte frequenze. Possiamo anche diluire l’olio essenziale in un olio vettore (mandorle dolci, jojoba, vinacciolo), nella proporzione del 10% e poi utilizzarlo come olio idratante o da massaggio. Floriterapia: dal fiore della rosa canina si ottiene l’essenza energetica Wild Rose, che è il rimedio per la rassegnazione e l’apatia; per chi si lascia scivolare nella vita. L’individuo Wild Rose è spesso triste, poco vitale, non interessato al presente, abulico e stanco. Non si lamenta e non esprime più il suo disagio, ma si abbandona con atteggiamento fatalista e rassegnato a ciò che accade. La qualità positiva che Wild Rose evoca è quindi la vitalità.
Hibiscus (dominio eukaryota, regno plantae, divisione magnoliophyta, classe magnoliopsida, ordine malvales, famiglia malvaceae, genere hibiscus, specie varie) è una splendida pianta fiorita che orna terrazzi e giardini e che fiorisce in estate, con fiori di diversi colori. La coltivazione di questa specie è piuttosto semplice ed adatta anche ai meno esperti di giardinaggio; la pianta è rustica e frugale e cresce senza problemi anche nelle condizioni meno favorevoli. Notizie precise sulla coltivazione ci sono state riportate da Ghislain de Busbeck, ambasciatore fiammingo alla corte di Solimano il Magnifico a Istanbul: egli durante la sua permanenza in Asia Minore studiò diverse specie botaniche, inviando diversi fiori in Olanda tra cui l’ibisco. Originario delle zone temperate dell’Asia, oggi cresce anche in Europa, Nord America e zone tropicali. Molto apprezzato nei Paesi del Centro America quali le Hawaii, dove specie provenienti dalla Cina si sono incrociate con le specie endemiche dando origine a piante spettacolari. Tra le specie di ibisco più diffuse a scopo ornamentale troviamo: hibiscus rosa-sinensis, hibiscus syriacus, pentacarpos, trionum, militaris, mutabilis ed elatus. Proprietà medicinali: le sue proprietà farmacologiche sono state confermate dalla ricerca moderna: funge da antisettico, astringente, colagogo, emolliente, digestivo, diuretico, purgativo, refrigerante, calmante, stomachico e tonico. Tutte le parti della piante sono utili dal punto di vista medicinale. Le foglie sono emollienti, diuretiche, antiscorbutiche e sedative, mentre i petali, i semi e i calici maturi presentano proprietà diuretiche e antiscorbutiche (per il contenuto di vitamina C). I frutti sono antiscorbuto; le radici amare sono usate come aperitive e toniche, ma hanno spiccate qualità emollienti, anche come rimedio contro la tosse. Coi fiori dell’ibisco si ottengono anche estratti per uso cosmetico. L’estratto del fiore è stato usato in molti rimedi come disordini del fegato, pressione alta e come afrodisiaco, sebbene quest’ultimo effetto sia controverso. Inoltre i fiori si possono utilizzare in diverse preparazioni culinarie come fa la signora Aurora Marino, che con l’ibisco, il glicine e la rosa prepara una speciale farina di fiori. Curiosità: l’ibisco è il fiore nazionale della Polinesia; da sempre le ragazze lo portano nei capelli; i ragazzi invece sono soliti appoggiarne uno sull’orecchio destro se sono fidanzati e uno su quello sinistro se liberi. Nel linguaggio dei fiori l’ibisco vuole esaltare la bellezza fulminea e fugace: donarne uno all’amata significa “tu sei bella”. Hibiscus sabdariffa: il karkadè. La specie di gran lunga più importante a livello farmacologico e di proprietà salutari è il sabdariffa, che si coltiva solo nei paesi tropicali. Dal suo fiore si ottiene un’ottima bevanda rinfrescante e dissetante, il cosiddetto karkadè. Esso non possiede caffeina, per cui può sostituire tè e caffè . E’ una bevanda antinfiammatoria, lenitiva, vitaminizzante, indicata anche per la stipsi cronica e la presenza di antociani la rendono una pianta angioprotettiva. Quindi le proprietà del karkadè sono le seguenti: rinfrescante, diuretica, lenitiva, antistipsi, antipertensiva. Diversi recenti studi hanno confermato che la bevanda del karkadè non solo aiuta a controllare i valori pressori, ma addirittura riesce ad abbassare la pressione anche del 13%. Principi attivi: acidi organici (malico, tartarico, citrico, ibiscico, ossalico), vitamina C, tannini, mucillagini, antocianine. Se assunta in grandi quantità può dare effetti lassativi; cautela in gravidanza e allattamento. Hibiscus è un’essenza energetica utile per donne che hanno un’immagine negativa della sessualità dovuta ad abusi e violenze subite. E’ utile anche per gli uomini che hanno immagini distorte delle donne, per instaurare un rapporto più positivo per la sessualità femminile. Il fiore conferisce calorosità nel corpo e nell’animo, curando in particolar modo la sessualità. Quando la persona non riesce a vivere serenamente e con dolcezza l’aspetto istintuale e passionale del suo essere, l’espressione sessuale risulta fredda, distaccata o bloccata. Questo fiore dona alla donna la consapevolezza, l’accettazione e l’espressione più autentica della propria sessualità, in armonia coi sentimenti più puri e profondi del cuore. Utilissimo fiore quando c’è calo di desiderio in menopausa e per quelle donne che vivono la sessualità con poco calore e desiderio, che evitano le relazioni intime e hanno cronicamente poca predisposizione ad iniziare azioni che conducano al piacere sessuale, perché vivono il sesso come un obbligo. Con Hibiscus imparano a godere della sessualità.
Il glicine (famiglia fabaceae o leguminose, genere sinensis) è una nota pianta rampicante perenne di uso ornamentale, che fiorisce in primavera e dà una abbondante fioritura di fiori penduli riuniti a grappoli, della lunghezza di 20-30 cm, di colore azzurro lilla o malva. La fioritura dura per tutta l’estate. La specie sinensis, quella che si trova comunemente nelle nostre case, è di origine cinese. La Wisteria deve il suo nome allo studioso di anatomia di Filadelfia Gaspare Wistar (1761-1818); questo genere comprende una decina di specie appartenenti al genere Glycine. La pianta ha bisogno di stare in posizioni soleggiate, con terreno profondo e fresco, argilloso e ricco di elementi nutritivi. Si adatta comunque a qualunque tipo di terreno tranne a quelli calcarei. Non necessita di grandi annaffiature. Il fiore è la parte edibile e si utilizza con grande successo in varie preparazioni culinarie. Il suo nome “glykos” in greco significa dolce e in effetti, essendo molto ricco di zuccheri, è pure molto buono da mangiare. La signora Aurora Marino utilizza il glicine in molti modi diversi: fritto, per farne un antipasto, un gustoso gelato vegan assieme alle rose e in tutti i modi che le suggerisce la sua fantasia! Curiosità: nel linguaggio dei fiori il glicine simboleggia l’amicizia. Proprietà terapeutiche: a livello somatico ci può aiutare a riportare equilibrio in queste disarmonie: andropausa, dolori mestruali, infiammazioni muscolari, insonnia, patologie dell’intestino, degli occhi, della tiroide e delle ovaie, riequilibra la flora batterica intestinale, prostatite, sclerodermia, sinusite, verruche. Piante con cui si potenzia: alloro (calcoli), cetrioli (calcoli), maggiociondolo (traumi), papavero (tiroide, calcoli), ribes (polmoni, herpes), salvia (dissenteria). La Wisteria è un rimedio dei Fiori Australiani, essenze energetiche utili per riportare equilibrio in stati d’animo negativi. Il glicine, in particolare, è un rimedio rivolto soprattutto alle donne; questo fiore permette di sentirsi a proprio agio con la propria sessualità. Il rimedio è indicato per le donne che hanno subito abusi perché dona fiducia in se stesse e nel proprio partner. Dona soddisfazione e piacere nella propria vita sessuale; aiuta a lasciarsi andare, permettendo alle proprie sensazioni di esprimersi» (a cura della Dott.ssa Daniela Schiroli, Erborista e Floriterapeuta, informazioni tratte dal libro “Il canto degli alberi” di Maria Cornelia Giordani. Le presenti informazioni non contengono indicazioni o consigli terapeutici a livello medico, ma solo di tipo informativo e divulgativo e non vogliono sostituirsi in nessun modo al parere medico). Un affettuoso saluto per tutti 🙂
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Aurora aspettavo con trepidazione un tuo post perchè avevo visto le tue meravigliose ricette! Grazie, grazie , grazie per questo post ricco di doni e condivisioni importantissime 🙂 La polvere di fiori mi lascia sognante e la tua torta ugualmente. Un abbraccio e buon lavoro, buone ricerche sui doni di Madre Terra 🙂
oh meraviglia!!! aspettavo di leggerti…sei come il profumo dei fiori…indimenticabile
un abbraccio immenso e un grazie dal cuore per quello che ci regali!!!
signora Aurora Marino ,mi fai pensare ad un mondo migliore.
Che meraviglia! Grazie per aver condiviso questo post!
Un profondo grazie per aver colto il mio pensiero espanso nei colori, profumi e sapori dei doni del creato. Un abbraccio a tutti voi 🙂
Molto interessante e curiosa questa ricetta 🙄 … soprattutto trasmette pace, poesia e grazia… 🙂
E deve trattarsi di una torta squisita 😉 !
Naturalmente sostituirò la farina di carrube che a me non piace con il cacao et voilà 😀 ! Ehm… prima, però, devo trovare il modo di procurarmi la… farina di fiori 🙄 Qualche suggerimento? 🙂
Cara Lali_64, dovresti rivolgerti ai siti che vendono fiori eduli. Un saluto.
*.* fantastica questa torta!! E la polvere di fiori poi…ma che ingrediente meraviglioso!! 😀 complimenti per la fantastica ricetta, e grazie per tutte le informazioni utilissime! 🙂 ne faremo tesoro :*
buongiorno Aurora.aspettiamo le tue dolci floreali ricette.
Aurora, come stai? regalaci altre tue ricette profumate e poetiche.
buonasera, Aurora. sempre una gioia rivedere le sue ricette .un saluto.