Ciao a tutte e a tutti! Recentemente ho sviluppato una vera e propria passione per i cibi fermentati. Ho iniziato quindi a sperimentare qua e là e oggi vorrei condividere con voi il procedimento di fabbricazione delle verdure latto-fermentate che ho cercato di documentare nelle diverse tappe.
Ingredienti:
cetrioli
pomodori
carote
cipolle
rape rosse
aglio
erbe varie (prezzemolo, basilico, origano, etc)
sale, pepe in grani
acqua
Procedimento:
Tagliate e sminuzzate le varie verdure (come nella foto qui sopra). Pulite e sterilizzate dei barattoli e lasciateli asciugare. Per il riempimento dei barattoli esistono diversi metodi tutti molto semplici: 1) Portate a ebollizione 1 l d’acqua, aggiungete 30 g di sale marino (sempre marino!), fate raffreddare e mettete da parte. Riempite i barattoli con le verdure e in seguito aggiungete l’acqua salata avendo cura di ricoprire bene le verdure. 2) Riempite i barattoli alternando strati di verdure e sale (sempre 30 g) cercando di pressare bene in modo da far uscire più aria possibile e anche per far uscire l’acqua dalle verdure. Se le verdure non avessero tirato fuori acqua sufficente riempite con un po’ d’acqua raffreddata. Io ho usato questo metodo per i cetrioli che ho messo a fermentare con qualche spicchio d’aglio, pepe in grani e prezzemolo. 3) Mischiare i 30 g di sale con le verdure in un’insalatiera. Riempire i barattoli avendo sempre cura di pressare. Se non hanno tirato fuori abbastanza acqua anche in questo caso riempite con l’acqua raffreddata. Io ho usato questo metodo per la giardiniera che ho fatto con rape rosse, carote, cipolla, pomodori, cetrioli, basilico, pepe in grani. In ogni caso lasciate almeno 2 cm di spazio dall’imboccatura perché con la fermentazione si creano sempre delle bolle che lasciano uscire del liquido (pensate anche a mettere un canovaccio sotto i vostri barattoli per evitare macchie!). Chiudete i barattoli senza stringere e lasciare all’ombra e al caldo per 2-3 giorni in modo che la fermentazione cominci (la temperatura ottimale si situa tra i 18° e i 22°). In seguito chiudete ermeticamente i barattoli e metteteli in un luogo fresco (idealmente una cantina). Le vostre verdure sono pronte dopo 3-4 settimane, ma si possono lasciare anche di più (dai 6 mesi a 1 anno a seconda della verdura). Queste fantastiche verdurine dal sapore acidulato e gustoso possono essere mangiate così come sono, come contorno, o su una fetta di pane, potete aggiungerle a un’insalata verde come condimento (con un po’ del loro succo: fantastico!), su delle verdure cotte al vapore (patate, cavolfiore etc), etc. (Nella foto sotto la mia deliziosa giardiniera latto-fermentata).
Il punto:
La latto-fermentazione è un tipo di fermentazione caratterizzata dalla formazione di acido lattico che è elaborata a partire dagli zuccheri e dagli amidi dei vegetali (e anche del latte, ma a noi non interessa). I principali agenti di fermentazione lattica sono dei batteri che appartengono alla famiglia dei lattobacilli (L. Acidophilus, L. Bifidum L. Lactis, L. Casei, etc). La fermentazione lattica è una fermentazione anaerobica (che avviene cioè senza aria) che conduce a un’acidificazione del preparato mano a mano che l’acido lattico è prodotto. Quando il PH raggiunge un valore compreso tra 3.5 e 4 la moltiplicazione dei batteri si ferma e così otteniamo un ambiente stabile che potrà conservarsi per mesi (e addirittura per anni!). Le fermentazioni di tipo puramente lattico sono rare. Nella maggior parte dei casi infatti altri micro-organismi intervengono, creando acido acetico oppure alcool. Tuttavia di solito la fermentazione lattica gioca un ruolo preponderante. Se la fermentazione è riuscita, l’acidità blocca la proliferazione del Clostridium botulinum e di altri batteri patogeni e, secondo quanto ho letto nelle varie fonti, non si conoscono casi di intossicazione con gli alimenti fermentati, o il margine di rischio è veramente molto basso. Per sapere se la fermentazione è andata a buon fine basta il naso: pare che una fermentazione non riuscita abbia un odore nauseabondo! Può succedere che in superfice si formino delle muffe (se le verdure hanno assorbito la salamoia, per esempio, e sono quindi a contatto con l’aria). Nei vari libri c’è scritto che si può togliere e, se sotto le verdure hanno un buon odore e un buon aspetto, si può rabboccare con una salamoia e continuare il processo (a me è successo una volta e ho preferito buttarle…). Veniamo ora ai benefici della latto-fermentazione! Gli alimenti latto-fermentati, essendo ricchi di probiotici, sono una manna per la nostra flora intestinale, che hanno la capacità di ricolonizzare (contrariamente ai batteri del classico yogurt che sono sì vivi, ma non hanno la capacità di riprodursi nell’intestino). La fermentazione trasforma inoltre i cibi permettendone la conservazione (per periodi lunghi, senza dover cuocere gli alimenti e quindi impoverirli), rendendoli più digesti (distrugge delle sostanze come l’acido fitico e gli inibitori di enzimi) e effettuandone una specie di predigestione e arricchimento perché si registra sempre un aumento delle vitamine del gruppo B, in alcuni casi anche il contenuto della vitamina C (nei famosi crauti per esempio), ma anche di altre sostanze buone per la nostra salute. Last but not least, la fermentazione favorisce l’assimilazione del ferro presente nei vegetali (che è sempre una bella cosa!). Come metodo di conservazione è, tra l’altro, uno dei più semplici e veloci che esistano! Insomma potrei andare avanti per ore, ma vorrei evitare di scrivervi un trattato (anche perché non ne so abbastanza), ma volevo condividere con voi quello che ho potuto imparare finora. Tra i vari documenti che ho letto vi consiglio come testo in italiano il “Manuale dei cibi fermentati” di M. Trevisan. Buon appetito!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Che preparazione interessante… 🙂 Braverrima 😀 😀 !!!
Che bello anche tu le verdure fermentate fatte in casa! Ricche di enzimi!!! Ottima la tua spiegazione sul procedimento e sulle proprieta’.Hai gia provato con la frutta o con le radici tipo zenzero o ginseng? Ancora complimenti, brava.
Senti…. Maaaaaa si potrebbe far così anche il cavolo cappuccio? Intendo tipo crauti, la mia piccola fanciulla ci impazzisce!!! E so che fan taaaaaaanto bene al pancino 😉
@Lali: si’, si’ super interessante!
@Lightandbroccoli: Anche tu! Tra latto-fermentatori ci si capisce allora 🙂 Non ho ancora provato frutta e radici ma avevo in mente di fare i limoni l-f che sono tipici della Thailandia.
@Gio: ma certo i crauti sono il must classico dellla fermentazione e effettivamente molto raccomandati per i bambini! In maniera generale si puo’ far fermentare quasi tutto, la gamma delle sperimentazioni e davvero vasta.
Bravissima Silvia!! Questa preparazione è fenomenale e quando avrò tempo mi piacerebbe cimentarmi. Terrò ben presente questo tuo bellissimo post. Grazie per aver condiviso! 😀
@Ametista: cia carissima sono contenta se potrà esserti utile! 🙂
Alla ricerca di vasetti evvvvvvia a farne qualcuno. Credevo fosse mooooolto più complicato. Grazie 😉
Ciao Gio! No è facilissimo! Molto più che fare conserve di pomodoro o verdure sott’olio o sott’aceto!
Ciao Silvia, che brava complimenti!! Per le due versioni diciamo “a secco” i 30 gr. di sale sono per kilo di verdura?
Grazie, forse ho perso un pezzo!
Ciao Alessia, no non hai perso un pezzo! Effettivamente non lo avevo specificato e esistono pareri discordanti. Nei vari documenti che ho letto ho trovato queste dosi: 20 o 30 grammi di sale per litro d’acqua o per kilo di verdure ; 1,5 % di sale del peso delle verdure ; c’è anche chi per kilo di verdura mette solo 10 grammi e addirittura chi non mette sale per niente con certe verdure (quelle più acide mi sembra). Un saluto!
Grazie mille cara, mi sa che procederò con il metodo dell’assaggio allora!! Vediamo come va l’esperimento. Un buon fine settimana!
Prova prova e fammi sapere come ti vengono. Io trovo che la giardiniera è fantastica! Buon fine settimana a te!
Ciao silvia,ma tu le fai tutto l’anno? perché io ho provato un mesetto fa per la prima volta con le rape e altre verdure ma hanno fatto solo una gran brodaglia che “frizzava” e se l’assaggiavo era strana ma ho dovuto buttar via tutto. Ci tengo a farle visto che usando prodotti di stagione potrei avere sempre qualcosa di fuori stagione in dispensa con tutte le loro proprietà moltiplicate ma con mia grande delusione non ci sono riuscita. Ho provato sia con lo sminuzzamento che a pezzettoni. Può influire la temperatura o se fa freddo ci vuole solo più tempo?
Ciao Sonia, si’ io le faccio tutto l’anno. La reazione “frizzantina” è normale e per quanto riguarda il gusto e l’odore sembra che non ci si possa sbagliare perché se la fermentazione non è riuscita le verdure sanno proprio di marcio. Forse il gusto strano di cui parli è proprio quello tipico della fermentazione… Effettivamente la temperatura influisce, se fa troppo freddo in casa per esempio la fermentazione stenta a partire (la temperatura deve essere tra i 18° e i 22°). Sei sicura di mettere abbastanza sale? L’acqua ricopre perfettamente le verdure? Magari riprova verificando queste due o tre cose, perché il procedimento il più delle volte riesce senza problemi. Fammi sapere!
Sì avevo controllato tutto. Ho usato 30 gr di sale per kg di verdure più un’aggiunta di salamoia raffreddata per colmare il vaso. Forse in casa mia è troppo freddo ummm. Dici che se è per il freddo comunque riesco lo stesso a farle fermentare? E quanto in più secondo te,un paio di giorni?una settimana? Ora riproverò, domani cè mercato e vado a fare la mia spesona settimanale di verdurame poi ti farò sapere perché ci tengo a farle! Ho comprato le rape rosse in più apposta!
Diciamo che al di sotto dei 18° gradi la fermentazione stenta a partire…ma prova sempre magari mettendo non lontano da una fonte di calore. Tienimi al corrente dei tuoi esperimenti lattofermentosi!
E lo stlo stessa maniera x preparare crauti e cetrioli fermentati .ce anche metodo senza chiudere nel barattoli di vetro si fa liberi in botte di legno o di argilla coperti con piatto e sopra pietra pesante . e si tieni in posti freschi anche nel cantine . metodo e molto utilizzato in Germania e Polonia e BUONISSIMO 🙂 lo stessa maniera x preparare crauti e cetrioli fermentati .ce anche metodo senza chiudere nel barattoli di vetro si fa liberi in botte di legno o di argilla coperti con piatto e sopra pietra pesante . e si tieni in posti freschi anche nel cantine . metodo e molto utilizzato in Germania e Polonia e BUONISSIMO 🙂