Prima di spegare il procedimento di questa ricetta voglio precisare il perchè chiamo lo yogurt col nome bulgaro anzichè col nome turco che poi viene usato in tutto il mondo. Prima di tutto vorrei precisare che i vari racconti sulla storia dello yogurt sono una balla colossale senza fonti attendibili, si parla di yogurt gia nella Bhagavad gita, cioè il libro sui racconti su Krishna, ambientato in India: si racconta che Krishna da piccolo andava in varie fattorie a rubare yogurt, cosa di cui i proprietari si lamentavano con i suoi genitori. Krishna e famiglia erano sovrani del Mathura, ma poi si sono trasferiti nel vllaggio di Vrindavana, entrambi situati al nord dell’India, esattamente dove si hanno notizie dei primi Bulgari, prima del lungo viaggio che li porta all’attuale Stato. La situazione politica nel mio Paese è quasi del tutto turchizzata per colpa di politici mercenari che hanno venduto lo stato alla Turchia, la quale sta cercando di eliminare competamente la nostra storia e la nostra lingua. Per questo il nome rende il prodotto inverosimile, dato che “yogurt” in turco viene da “yoğurtmak”, che vuol dire mescolare, e non ha nulla a che fare col prodotto bulgaro, dato che invece la parola bulgara “kisselo mlyako” (Кисело Мляко) vuol dire latte fermentato cioè esattamente quello che è.
Ingredienti:
1 l di latte vegetale (meglio se autoprodotto)
1 confezione di yogurt di soya (per utilizzare i fermenti che servono a far fermentare il vostro latte)
Procedimento:
Fate bollire il latte vegetale fino una temperatura di 45°, circa oppure finche non vi scottate il dito ma il latte non bolle, versate lo yogurt già pronto in un recipiente di terracotta, porcellana o vetro, versatevi sopra il latte vegetale e mescolare bene finchè non sarà un tutt’uno; coprire il recipiente, avvolgerlo in una coperta e lasciarlo in un luogo tranquillo per tutta la notte; la mattina avrete il vostro latte fermentato gia pronto per il consumo. Il procedimento è davvero tanto facile quanto economico, dato che per la prima volta si può usare uno yogurt cmmerciale, io ho usato Soyasun (ma mi è stato detto che Soyasun finanzia i vivisettori, però una volta fatto fermentare il vostro latte potete continuare con quello vostro sanza acquistare altri prodotti commerciali). Nella foto sembra solo latte, ma in realtà è molto piiù compatto 😛
Nota:
Il kisselo mlyako è molto più vesatile di quanto si pensi, con l’aggiunta di frutta diventa un buon dessert o una buona merenda, ma provatelo anche sui piatti di portata, esempio i fagiolini in umido, sui dolomades, sugli nvoltini di ogni genere o al posto della panna sulla pasta ai funghi ecc, non ve ne pentirete.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Eccezionale! Grazie per questa ricetta speciale e soprattutto apprezzo tantissimo la spiegazione. Sapere del tuo paese e poi dei racconti di Krishna danno un respiro grande. C’è tanto bisogno del “Canto del Beato”….grazie di cuore. 🙂
Grazie Ametista, devi sapere che io mi son sempre definito buddhista, prima di cooscerla bene pensavo che i devoti a Krishna avessero qualcosa a che fare col buddhismo finchè una volta a Firenze non ho captato alla radio la stazione RKC (Radio Krishna Centrale), è graze a loro se sono diventato vegetariano prima di divtare vegano
Grazie, é proprio la ricetta che cercavo x lo yogosoya fai-da-me 😀 !!!
Quindi resta denso? 🙄 Appena mi risponderai farò partire l’esperimento eheh
Strabravo 😉 !!!
ciao.Scusate,cos’è questa notizia della Soyasun che finanzia i vivisettori? è vero? ma proprio non ci si può fidare di alcun essere umano?come posso informarmi?
ciao.Trovata la notizia! Sojasun finanzia Telethon.Ed ecco un’altra azienda da boicottare.Grazie Morko.
Davvero, Madda, che brutta notizia 🙁 ! Allora é meglio autoprodurre anche lo yogurth di soya a questo punto 🙄 Come si può fare? Si comprano i fermenti in farmacia e poi si aggiungono al latte di soya?
ciao.il vecchio adagio ha ragione-fidarsi è bene ,non fidarsi è meglio-.MA UNA INDUSTRIA ETICAMENTE CORRETTA ESISTE ,SI O NO??? 👿
E chi mi garantisce che quei fermenti comprati siano vegan-ok?certo che dopo i filtri di sigarette fatti con scarti animali, non dovrei meravigliarmi di niente!!!vedi la pagina “salute” di veganblog.per fortuna che non fumo…
Wowww! Questa ricetta avremmo dovuto provarla un sacco di tempo fa, ma non avevamo bene idea di come si facesse!! Ora useremo senz’altro il tuo procedimento 🙂 grazie anche per la spiegazione sulla provenienza del nome 🙂 non si smette mai di imparare!! 😀
La proverò al più presto…! Spero in una buona riuscita 😉
Bravissimo MorkoShaolin! 😆 Grazie anche per la storia introduttiva… 🙂
@Lali: Anima bella… io non compero più soyasun da tempo… è vero, non ci si può proprio più fidare… grrrrrrrr…!
Comunque, sono passata allo yogurt di soia della Sojade. Ha una percentuale di grassi maggiore rispetto a quella di soyasun.
2,9 per l’esattezza e lo yogurt viene che è una bellezza. Lo uso come starter dopo aver fatto lo yogurt per 5/6 volte con la stessa madre. Lo trovo al Natursì.
Bacibacibaci
Io compro lo yogurth di soya che mi capita 🙄 … a volte Sojade, a volte Soyasun a volte Valsoia. Ultimamente prendo quello della Coop. Ha un prezzo piú basso. 😕
@Lali:
Ho provato anch’io quello della coop, ma lo yogurt non viene xchè è misero in percentuale di grassi… 😉
Quello di Valsoia non saprei.. mumblemumblemumble…!
Bacissimi Lali!
E…felice giornata! 🙂
Coi fermenti viene dalle 25/30 volte ed il prezzo si può dire irrisorio : sui 4€ massimo una busta. Ho trovato finalmente starter per kefir, lo ordinerò e vi farò sapere. Auguri Morko e complimenti per la spiegazione 😀
Funziona anche con lo yogurt di cocco?