Tra i vari articoli insoliti che sono riuscita a scovare alle bancarelle del VeganFest, c’è lui: il rafano!!! Si tratta di una radice mooooolto piccante utilizzata in particolar modo nella cucina austriaca e tedesca; viene generalmente impiegato sotto forma di salsa, come accompagnamento ai vari piatti. In realtà non avevano la radice intera bensì la polvere… meglio, così era già pronta all’uso ed ho evitato l’operazione più “commovente” (grattugiarla: fa lacrimare peggio che la cipolla!) 😆
Ingredienti per la salsa al rafano:
1 cucchiaino di zucchero integrale di canna
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaio di rafano in polvere
100 ml di Panna di riso
1 pizzico di sale
Ingredienti per la zuppa:
olio evo e acqua qb
3 scalogni medio-grandi
1 spicchio di aglio
1 porro grande
3 patate di medie dimensioni
1 l di brodo vegetale
1 mazzetto di erba cipollina fresca
sale e pepe qb
150 ml di Panna di riso
Procedimento per la salsa al rafano:
Inserire gli ingredienti nel frullatore ad uno ad uno e azionarlo fino a ricavare una crema omogenea;
vi consiglio di mettere per primo lo zucchero, macinandolo molto finemente, quindi di aggiungere il succo di limone, il rafano polverizzato, la panna ed infine il sale: questo per consentire ai vari ingredienti di emulsionarsi al meglio (io ho fatto l’errore di mettere nell’ordine rafano-limone-panna-zucchero e sale, ed in effetti ho avuto un po’ di difficoltà ad ottenere una consistenza liscia :-(). Tenete da parte.
Procedimento per la zuppa:
Pulite ed affettate gli scalogni, l’aglio ed il porro e metteteli a stufare in una pentola con olio evo ed 1 goccio di acqua;
lasciate cuocere per una decina di minuti, dando una mescolata ogni tanto in modo da impedire che attacchino. Nel frattempo, pelate e lavate le patate e tagliatele a cubetti; aggiungetele al resto delle verdure e proseguite la cottura per altri 5 minuti, sempre rimestando.
Versatevi quindi il brodo (io, al solito, ho usato l’acqua recuperata dalla cottura delle verdure al vapore :-)), portate ad ebollizione e lasciate cuocere per 1/2 ora circa.
A questo punto, prendete metà dell’erba cipollina a vostra disposizione e buttatela in pentola insieme al resto.
Frullate il tutto con il minipimer fino al raggiungimento della cremosità desiderata.
Aggiustate di sale e pepe. Incorporate la panna e date un’ulteriore frullata. Tagliuzzate finemente l’erba cipollina rimasta. Scodellate nel vostro piatto guarnendo con 2 cucchiaiate di salsa al rafano e con l’erba cipollina. Amalgamate & gustate. Stre-pi-to-sa!!!
Il punto:
Avevo provato questa ricetta parecchio tempo fa – nella mia “vita precedente”, diciamo 😆 – l’unica volta che ero riuscita a trovare al supermercato la radice di rafano (intera), e ne ero rimasta estasiata! In quell’occasione però l’avevo realizzata in versione non-vegan (chiaramente :-(), ovvero con il burro e la panna tradizionale… Posso assicurarvi che la differenza non si nota affatto, anzi semmai questa è anche più leggera e meno stucchevole!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Che bella cremosa la tua zuppa,Flower Power!Anche nella cucina russa il rafano si usa tantissimo!Ma come dici tu qua è il problema a trovarlo.
sembra veramente ottima!!!! mi è venuta voglia di assaggiarla anche se è ora di colazione e non di pranzo… anche la panna di riso mi ha incuriosito, mi sa che è da provare
Mi piaceee 😀 i porri sono stati il mio must quest’inverno…li ho scoperti solo da vegan! il rafano invece lo conoscevo..anche i giapponesi lo usano molto… e al veganfest ovviamente ho avuto la tentazione di comprarlo a quei banchetti di spezie…ma visti i prezzi e considerato che avevo già comprato senape in polvere e curry thailandese (adoro!) ho desistito! 😀
ciao @flowerpower!!! delizioza questa “hotzuppa” 😉 al veganfest avrei voluto comprare tutto… sono tornata a casa con un bel bottino 😉 ma niente rafano…ora me ne sto pentendo! 😀 ciao!!! un bacione!
Federica 🙂
IO non ho preso nessuna spezia, visto che avevo già speso troppo per mangiare, ma ora mi pento 😛 ..Non ho idea di che sapore abbia il rafano, ma la zuppa è molto invitante.
Ciao Flower. In Veneto si usa ma lo chiamiamo Cren. E’ veramente particolare e una tradizione è metterlo nelle minestre. Poi qui si usa per delle salse abbinate a piatti crudeli. grattugiarlo è tremendo ma il gust è super, da usare con moderazione…per via del piccante mica per altro. In una zuppa così non l’ho mai provato, penso che sovrasti il gusto, forse però così in polvere è anche meno intenso il gusto…boh da provare certo! 😉
Il Rafano è una radice. 😉
Cassie sei sicura che i giapponesi usino il rafano? No perchè il rafano somiglia al Daikon… ma non sono la stessa cosa, il daikon è quella che in veneto chiamano rapa retica. 😉
Poly: si, si…per esempio te lo danno insieme al sushi (il rafano)..purtroppo lo posso dire per esperienza personale di quando ero ancora onnivora…oltretutto l’ho visto anche in vendita nei supermercati nella sezione ‘cibo etnico’…però non credo che fosse bio! 😉
Ottima questa zuppa piccante! Ma il rafano dovrebbe essere quello che si usa per fare il wasabi, la salsa giapponese per il sushi, o sbaglio?
che buona questa zuppa! sai che tra un pò l’abbiamo per cena 😉 però non ho usato il rafano, mi piace molto quella piccantezza fredda, ma al mio compagno non molto, così ho messo un pò di peperoncino, che piace a entrambi, più 1 foglia d’alloro 🙂
Il cren!!!Ecco ho capito. L’ha preso anche Marianna al veganfest..ma io non l’ho mai provato. 🙂
Il rafano e’ l’ingrediente base per la wasabi, salsa di accompagnamento per il sushi… Si dice che lo si utilizzi accompagnato al pesce crudo anche per il suo potere battericida. E’ molto piccante ma davvero particolare 🙂
Grazie a tutte! Gentilissime come sempre 😀
@Winnietux: ah sì? Non lo sapevo…in realtà conosco poco la cucina russa. Magari più avanti potresti postare qualche ricetta tipica delle tue parti! Già, è un peccato che il rafano sia così difficile da trovare qui 🙁
@DarmaSin: La panna di riso ho provato a farla per la prima volta proprio in quest’occasione e ne sono rimasta molto soddisfatta, risulta bella cremosa…l’unica cosa che forse modificherei è la quantità di olio, che secondo me si potrebbe tranquillamente dimezzare, anche perché ad un certo punto fatica ad incorporarsi.
@Cassiopea: sì, ma quello giapponese dovrebbe essere una varietà diversa ed è perfino più piccante di quello “europeo” 😉 In effetti io mi sono lasciata un po’ andare con le spese al VeganFest, ma…penso che una volta ogni tanto si possa fare 😀
@aFederica: eh, a chi lo dici! Va be’, magari ci sarà un’altra occasione 😉 Comunque, se già hai fatto incetta di spezie, sono certa che avrai modo di sbizzarrirti alla grande con piatti originali e saporitissimi!
@Romina: esatto, è il cren. Ha un sapore particolarissimo, assomiglia al wasabi (la “pasta” verde che servono nei ristoranti giapponesi assieme al sushi), ma è leggermente meno intenso. Se ti capita di provarlo fammi sapere se ti è piaciuto 🙂
@Polyhedral: anche in Austria lo chiamano kren… In realtà questo qui in polvere mi è sembrato perfino più forte come sapore della radice grattugiata da fresca (per quanto mi ricordo), ma messo nella salsa e poi sopra la zuppa non ne sovrasta affatto il sapore, anzi vi si armonizza dandole un tocco in più 😉
@Michy78: in realtà come spiegavo a Cassiopea si tratta di 2 diversi tipi di radici appartenenti alla stessa famiglia: il rafano “nostrano” è detto Armoracia rusticana, mentre quello giapponese è la Wasabia japonica (informazioni tratte da Wikipedia, naturalmente…non sono un’enciclopedia vivente :lol:).
@Emi: be’, senz’altro ottima anche la tua versione!
Certo che sto rafano che è della famiglia delle crucifere ha davvero tantissime varianti: che bello e che interessante partire da una ricetta e addentrarsi in questi particolari. Che bello! Quanto imparo… 😉 Grazie FlowerP.
Ne esiste anche un’altra varietà che si chiama rais noir, andate un po’ a vedere in internet. Mentre del cren ho scoperto che in effetti non si devono assumere più di 4-5 grammi perchè può provocare delle vescicole in bocca e dare problemi allo stomaco…
scusate: RADIS NOIR
riguardo a nigella e sesamo nero dai un’occhiata alla ricetta di emi “pesto di sesamo nero”, se leggi tutti i commenti ce n’è uno di mus che chiarisce abbastanza… e comunque è una ricetta molto interessante quel pesto di sesamo!
@Polyhedral: prego 😀 Il radis noir l’ho già sentito (mi pare ci fosse anche qualche ricetta qui sul blog che lo aveva come protagonista…), ma non l’ho mai provato né visto in giro. Del cren invece sapevo che avesse anche delle proprietà terapeutiche, in particolare nei confronti dei raffreddamenti/congestioni delle vie respiratorie…ma dei suoi “effetti collaterali da sovradosaggio” non ne sapevo nulla… Interessante!
@DarmaSin: grazie, l’ho letta; sembrerebbe quindi confermato che siano la stessa cosa…