Dolce tipico che preparano le massaie pugliesi. Premetto che questa ricetta non è una mia invenzione ma piuttosto una ricetta della tradizione (vegan di natura) quindi visto che non era in archivio ho pensato di aggiungerla. A me questo dolce proprio non piace però a quanto pare a tutta la mia famiglia e a qualsiasi persona di mia conoscenza si :D. Poi un ultima cosa, questo dolce è mooolto faticoso e di solito alla sua preparazione vi partecipa un po’ tutta la famiglia :). Io le ho preparate con mia madre.
Ingredienti:
olio di gomito
1 kg di farina di frumento 00
500 ml di vino bianco secco, meglio profumato (io ne ho messi 550 ml, ma dipende dall’assorbimento della farina)
100 ml di olio d’oliva (io di riso perché più delicato)
vino cotto
1 pizzico di sale
cannella in polvere
Procedimento:
Riscaldare il vino, non troppo caldo. In una ciotola grande versare la farina, vino, olio e il sale. Impastare un po’ poi versare tutto su una superficie e lavorarla fino a farla diventare liscia (Io non ho l’impastatrice quindi ho dovuto fare tutto a mano 🙁 ) . Appiattire l’impasto e tagliarlo a strisce larghe.
Passare ogni striscia di pasta nella sfogliatrice dal livello più spesso fino ad arrivare all’ultimo nel mio caso il numero 6. Ogni striscia ad ogni livello diventerà sempre più lunga, in tal caso dividerle a meno che non si vogliano enormi :D. (Una raccomandazione: l’impasto non si deve stendere tutto subito, le strisce devono essere lavorate man mano altrimenti si asciugano e bisogna reimpastare, farne tipo 3 o4 non so, dipende dalla manualità nel farle). Quando saranno sottili prendere la rotellina per pasta e dividere le sfoglie in strisce di più o meno due centimetri poi
prendere la singola striscia e pizzicarla ogni 2-3 centimetri circa durante la lunghezza.
Iniziare a pizzicare tra di loro i bordi per farle appiccicare girandola su se stessa a spirale anche se non si è finita di pizzicala tutta altrimenti non si riesce più a formare la “rosa”.
fino ad arrotolarla completamente.
Una volta formate tutte porre ad asciugare sui canovacci per una giornata. Dopodiché friggere. Porle su carte assorbente per togliere l’unto. Ora versare in una casseruola ampia il vino cotto che se è troppo denso aggiungere pochissima acqua e a fuoco moderato versare due o tre rigirare fin quando non s’impregnano e si riempiono le cavità e metterle in una ciotola fino a farle raffreddare. Dare una leggera spolverata di cannella. Volevo mostrarvi un frutto esotico trovato al supermercato 😀 , la pitaya, non so perché era insapore.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Belli..molto particolari! Il frutto, pensa l’ho visto ieri sul sito di cucinoincina..che strano 😀
Davvero particolari questi dolci, complimenti! Mai visto quel frutto! 😉
Carini, in Sardegna c’è qualcosa di simile. Complimenti e… Buon Natale!
bellissime le cartellate pugliesi!!!! il frutto sarà insapore, ma è molto bello da vedere, sembra marzapane!
Mi sono dimenticata di scriverlo ma è un dolce natalizio, infatti l’avevo messo nella ^__^. Grazie a tutti 🙂
Io sono pugliese e vi assicuro questo dolce è buonissimo!
Auguri
Susi
Beh, a me fa venire una discreta acquolina in bocca….. 🙂 bravissima tu e e bravissima la mamma!
Bravissima!!!
Anche se molto faticoso, è bello.
Assomigliano tantissimo alle rosette, un dolce di carnevale che si fa a casa mia, con il latte al posto del vino nell’impasto e marmellata o crema di nocciole per ripieno…anche le cartellate mi sembrano deliziose, grazie per averci mostrato con tanto dettaglio questa carinissima ricetta 😉
buonissime!!! la mia mamma però le fa metà farina e matà semola.. che rimangono un po’ più croccanti.. buoneeeeeeeeeee
w la puglia!!!!! bellissime queste cartellate, bravaa!!!
Ciao Una curiosità: volendo alleggerire la ricetta ulteriormente si potrebbero cuocere in forno? e se si a quanto x quanto? Grazie mille e auguri