Continuano gli esperimenti con i prodotti di stagione in casa Mammabio. Quel giorno avevo proprio bisogno di un po’ di energia e la “Pirölata” (spiegazione ne’ il punto) che avevo preparato cascava proprio a fagiolo…
Ingredienti:
30 g di ostie rotte
1 kg di pere Piröle
250 g di zucchero di canna grezzo
1 ½ limone (succo)
Procedimento:
Lavare le Piröle, privarle dei semi e tagliarle a tocchetti (non levare la buccia). Metterle in una pentola antiaderente con il succo di limone e coprire con acqua fredda. Cuocere finché non diventeranno morbide, senza disfarsi. Scolare le Piröle senza buttare il liquido di cottura (potrà essere utilizzato come bevanda – freddo o caldo – così com’è poiché è già dolce di suo), rimetterle in pentola con lo zucchero (togliere un cucchiaio) e farle cuocere finché il composto non si staccherà dalle pareti. A questo punto versarlo in una teglia foderata con carta da forno, livellare (spessore di ca. 1 cm), spolverare con lo zucchero rimasto e far raffreddare nel forno spento per un giorno.
Rivestire la “Pirölata” con le ostie su entrambi i lati, avvolgerla con della carta da forno e porre in una scatola di latta.
Tagliare in barrette a necessità.
Il punto:
La “Pirölata” mi è nata come esperimento basato sulla ricetta della famosa cotognata. Ho scoperto l’esistenza della pera Piröla grazie a un coltivatore della provincia di Bergamo che settimanalmente fa i mercati di Coldiretti in città. Questa varietà ha rischiato di scomparire e merita davvero di essere conosciuta. E’ molto dura e necessita cottura (da qui la mia associazione alla mela cotogna). Può essere consumata bollita, al forno o cotta nel vino rosso (non ho ancora provato, ma lo farò sicuramente). Non è escluso che proverò a fare una variante delle barrette aggiungendo alle Piröle pari quantità di mele cotogne. Ipotizzo una consistenza migliore. Se qualcuno vuole provarci… Enjoy!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Ne voglio un pezzetto..mi ispira troppo!!!
buona! io una pezzo!
Me gusta molto questa ricetta! Qui non c’è questa varietà di pere…ma sicuramente viene bene anche con qualche pera a km zero della mia zona!!Le provo di sicuro!!
che carina questa ricetta, bravissima.
Mi incuriosisce molto questo dolce, lo assaggerei volentieri 😉
Troppo carina la tua idea!!!! evviva i frutti ritrovati!!!!!
meraviglia… tento di immaginarne il sapore…
Non conoscevo queste pere…che brava!
Grazie a tutte, aggiungo che sicuramente l’utilizzo dei fogli interi di ostie accorcerà il lavoro di “rivestimento”, ma purtroppo non sono riuscita a trovarli.. credo che li abbiano i rivenditori di articoli per pasticceri! W i frutti ritrovati! (ho rubato il titolo di un libro che adoro..) 🙂
idea carina, però non saprei dove trovare le ostie… ora le cerco! 🙂
Mmm, mi ricorda l’adoratissima cupeta valtellinese… E questa e’ molto piu’ leggera e vitaminosa, da provare assolutamente!!
Buona. Ma dove se trovano le ostie? Grazie.