…e prima parte del reportage sul viaggio Israelo-palestinese! Vi è mai capitato, una volta nella vita, di mangiare la zuppa agropiccante tipica che potete trovare ad ogni ristorante cinese? La versione originale contiene uovo e pollo, ma spesso l’ho chiesta senza e i miei desideri son stati esauditi, dal momento che sono ingredienti che mettono al momento. Ho sempre amato questa zuppa perchè è molto corposa, densa e saporita, ed è un toccasana per i malanni faringei proprio perchè è sia balsamica che cremosina ed emolliente. Mi rendo conto che con la temperatura che c’è fuori giudicherete insano il mio accanirmi a mangiarla, ma negli ultimi giorni vuoi sbalzi di temperatura, vuoi arie condizionate varie, mi sono presa l’intero pacchetto malanni con raffreddore e mal di gola, e una bella ciotola di questa zuppa bollente e piccante, a parte farmi desiderare il teletrasporto in antartide per una decina di minuti, è stata decisiva per la sua guarigione…inoltre, con qualche striscia di pane saltato a crostini, è un piatto unico leggero ma che riempe tanto al contempo. Nella maggior parte dei casi viene fatta anche con funghi cinesi, bambù ed altre verdure, io l’ho riadattata alle disponibilità del mio frigo 🙂
Con le dosi scritte qua sotto ci abbiamo mangiato abbondantissimamente in tre e ne sono avanzate anche un paio di ciotole per il giorno dopo…
Ingredienti:
1l e 1/2 di brodo vegetale
due carote
mezzo cavolo cinese
una cipolla
250 gr di tofu
4C di maizena
6C di aceto
6C di salsa di soia
3C di olio di semi (il sapore dell’olio d’oliva stona, meglio uno meno saporito)
2C di paprika in polvere (o, in alternativa, qualche peperoncino tritato)
Procedimento:
Tagliare le carote a sfoglie sottili con mandolina, tritare la cipolla e sminuzzare il cavolo a striscioline. Mettere a lessare nel brodo vegetale fino al raggiungimento del bollore. Nel frattempo, in ciotolina a parte, emulsionare olio, aceto, maizena, salsa di soia e paprika aggiungendo acqua q.b. per sciogliere bene la farina. Quando il brodo è in ebollizione, aggiungere l’emulsione pian piano nella pentola mescolando bene, in modo che la zuppa addensi un pò e diventi leggermente gelatinosa. Quando avete finito di emulsionare il tutto, aggiungete il tofu tagliato a dadini e lasciatelo insaporire ancora per qualche minuto. Servire calda in ciotoline, io ho aggiunto solo un pò di pane e ne ho fatto un pasto completo, ma potete anche ‘riciclarla’ in periodi più invernali come uno starter gustoso. Semplicissima e veloce!
Il punto:
Come promesso, vi posto qualche foto scattata durante il mio viaggione nelle lande israelo-palestinesi. Farvi un sunto di tutte le cose che h visto è impossibile, ma ho avuto grande occhio per le meraviglie culinarie che questi luoghi riservano… credo sia il paradiso di ogni vegano. Prima di tutto, frutta e verdura sono abbondanti e per ovvie ragioni climatiche buonissimi ovunque, e la grande quantità di frutta secca e semi vari tipici fa si che la cucina ne sia ricchissima. Per questa ricetta vi farò un piccolo excursus sulla città di Tel-aviv, che ha già raggiunto picchi altissimi nella hall-of-fame delle mie città preferite…è una città meravigliosa e piena di vita. La adoro perchè, nell’arco di pochi passi, si passa da panorami urbani di questo tipo…
…a quelli di questo…
…entrambi meravigliosi da scoprire (anche se, ovviamente, la mia innata propensione per il disagio mi ha portata più alla scoperta dei sobborghi del secondo tipo anzichè i grattaceloni del primo 😀 )
Partiamo con il classicissimo falafel medio che si può mangiare ad ogni angolo…
…praticamente in ogni ristoro c’è una scelta di contorni di questo tipo…
…ad ogni angolo, baracchette che servono frutta, frullati e centrifugati freschi…
…eccone uno con carota e la famosa arancia jaffa, tipica di queste zone
in ogni caso, praticamente in qualunque ristorante o luogo adibito alla procaccia di cibo è possibile trovare piatti naturalmente vegani, in quanto la cucina tradizionale ne è ricca. La maggior parte delle insalata sono prive di derivati animali e ricchissime di frutta secca e semi, e anche sandwitch e cibi più veloci molto spesso utilizzano hummus, tahina e avocado al posto del formaggio come ‘parte umida’… ecco un piatto trovato un localino del centro, un’ottima insalata di quinoa con rape rosse, albicocche secche, pistacchi e prezzemolo
dei mercati non ve ne parlo nemmeno…
… e rimando l’argomento al capitolo Jerusalem e successivamente Palestina, mentre per adesso vi lascio con una sfilata di foto fatte in un enorme supermercatone biologico a Ramat Hasharon (poco distante da Tel-Aviv), dove entrando la prima volta sono rimasta letteralmente fulminata…
…noci, nocciole & noccioline…
… panoramica dell’area sementi e frutta secca…
…miscele di thè e infusi vari..
…un pò di pane…
…ancora semi&semini vari…
…frutta, verdura e legumi secchi… shalom a tutti!
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
deliziosa la zuppa ma….ma il reportage è strepitoso! 🙂 complimenti, bellissime foto che catturano lo spirito dei luoghi…e la disponibilità di cibi vegan è strabiliante…! 🙂 grazie 🙂 (non vedo l’ora di vedere il seguito… 🙂 )
Buonissima sia la tua zuppetta 😀 che le meraviglie che ti sei pappata in vacanza! 😛 Il Medio Oriente offre davvero dei piatti perfetti e facilmente adattabili alla cucina vegan! Favoloso!!!
la zuppa è buona ma sono rimasta a bocca aperta per il tuo reportage! Che luoghi straordinari!
che bei posti, accidenti…non potremmo organizzare un viaggio di gruppo (vegano)? complimenti per la zuppa!
Gnubby non ho parole, cred che starei giornate intere a girare in quei mercati e porterei a casa ogni ben di Dio 🙂
E’ tutto davvero fantastico 🙂 Un baciotto sbrindellona 😉
meraviglia! Quell’insalatone con i pistacchi mi ha sciolta!!!! Ti invidio il viaggio, bello!
Bellissimi posti e bella la zuppa. Ma lo sapevi che quelli che vanno sotto il nome di funghi cinesi altro non sono che i funghi che crescono sul legno di sambuco? Trova un albero di sambuco caduto e vedrai che ci trovi anche quei funghi particolari 🙂
E’ assolutamente resiste a tutte queste meraviglie!!! come hai fatto a non acquistare tutto? Buonissima la zuppa e reportage fantastico 🙂
GNUBBY SONO IN BILICO TRA LA BONTA’ DEI TUOI PIATTINI E LA BONTA’ DEI TUOI SCATTI….
Che foto meravigliose!
come resistere ad un market cosìììì!!!!!!! 🙂
Oddio ma sono datteri freschi nella foto??? Quelli belli scuri….mmm….
la zuppa favolosa ma ilreportage ancora di più..bellissimo veramente…tutti questi colori e profumi..fantastico!! 🙂
Quei taralloni che costano cinque euro fanno parte della foto che mi piace di più *__*
…se un giorno mi trovo da quelle parti, quel tavolo me lo porto a casa mia, così come è apparecchiato O__o 😆
Spettacolo tutto il resto, grande Gnubby 😉
Zuppa fantastica e interessante e le foto??!?!?! Cavoli sono rimasta allibita da quante varietà di cose e la disposizione, mi affascina un sacco!!!!!! Cavoli sembra un paradiso, c’è di tutto e niente confezionato il bello è!!!!!!!!!!!!! Grazie per il reportage 😉
Magari ci fossero anche da noi dei market così…o forse è meglio di noi,mi sa che comprerei troppa roba da mangiare e addio linea!!!
Buona la zuppa!
Nello se Dio vuole nella non proprio europeissima landa d’Israele ci sono gli Shekel (5 shekel = 1 euro circa)… 5 euro per una pagnotta mi sarebbe sembrato sinceramente troppo
hi hi Nello, Nello! 🙂
zuppetta semplice ma super invitante!..ma soprattutto tutte quelle foto..devo considerare Tel-al-viv tra le mete da visitare! =) il piattone di quinoa deve esser stato superlativo!!
Che meraviglia di reportage..apparte che il tuo occhio nelle foto mi piace molto..e il viaggio che hai fatto mi ispira da matti. E’ stupendo riuscire a mangiare tutte queste cose buone anche in giro per la strada..un sogno per ogni vegano 😀
E la tua zuppetta..ottima..era una delle cose che mi mancava infatti al cinese (che io adoro)..la proverò sicuro 😉