Vi trovate con tanta fame, poco tempo e credenza vuota?…
Oppure avete molto pane ormai vecchio che non volete buttare? (E ci mancherebbe altro…)
Ok, allora vi presento la panizza cioè una pizza fatta con i rimasugli di pane!
Ingredienti:
150 gr di pane raffermo
¾ di bicchiere brodo vegetale
2/3 cucchiai di passata di pomodoro (io sempre la fortuna di avere le nonne all’opera che non me la fanno mai mancare!)
1 pugno di olive nere e verdi
1 pugno di capperi
erbe aromatiche a piacere (origano , prezzemolo, rosmarino)
parmigiano veg qb
Procedimento:
Fare a pezzettoni il pane e ammollarlo per qualche minuto in una zuppiera, intanto a parte tritare le olive e i capperi. Poi sbriciolare il pane con le mani per ridurlo il poltiglia e trasferire il composto in una padella a fondo alto, così non sarà necessario neanche l’olio! Spalmare bene e livellarlo aiutandosi con un cucchiaio, dando la forma quasi di una frittata e lasciare cuocere a fuoco basso coperto per circa 10 minuti, o comunque fino a che non si rassoda e solidifica. Quando risulterà omogenea, condirla come se fosse una pizza, quindi spargere il pomodoro e tutto il resto.
E’ un piatto incredibilmente buono , nonostante sia di una banalità imbarazzante. La foto seguente ha il solo scopo di presentare il prodotto, in quanto si presta a molteplici condimenti: veg-formaggio e noci, verdure grigliate, affettato vegetale ecc… Sbizzarritevi!!!… O lasciate decidere la credenza a seconda di ciò che vi avanza!
Note:
Un giorno non avevo neppure del brodo vegetale e ho ammollatto il pane nel latte di soia ed il risultato è stato identico, anzi la cottura è stata più rapida. Credo che per tutti i disperati che non abbiano neppure il latte in casa possa essere sufficiente anche solo acqua, però in quel caso forse è meglio salarla un pochino!
Inoltre dimenticavo di precisare che la dose di pane è relativa alla misura della padella, nel mio caso 18 cm di diametro. E’ bene che la panizza non sia troppo alta altrimenti faticherà ad asciugarsi e si rischia che l’interno resti molliccio.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
che idea riciclosa!!brava Dida..mai buttare via niente;)
Fortissima!!! Brava =)
grande Dida! Non avrei mai pensato di usare il pane in questo modo..:)
complimenti!buonissima!
Bella! questa la provo!
Bel riciclo davvero hai fatto!!!!! E che magnifico suggerimento per smaltire il pane, bravissima 🙂
Grazie, grazie! Dimenticavo solo di dire che non è sempre necessario avere del pane raffermo, infatti è talmente buona che a volte prendo del pane in più per farla alla sera!!! L’importante è tenere conto dell’umidità e regolare di conseguenza la dose di parte liquida, magari aggiungendola poco alla volta.
Mi ricorda quella che faceva mia mamma per non sprecare il pane vecchio!
Lei lo bagnava semplicemente con l’acqua corrente, a volte ci “strofinava” sopra qualche pomodoro bello maturo e condiva con olio, sale e origano a volte condiva solo senza pomodoro!!
mmmm semplice ma di una bontà!!! 🙂
è una splendida idea e mi fa molta tenerezza che tu e xuxa abbiate proposto quasi contemporaneamente due ricette di riciclo del pane… da provare, da provare, da provareeee….!!!! ^__^
Ma che fantastica ideaaaaaaaaa!!!!!!Mi ringrazieranno anche gli uccellini che nutro nel mio giardino….oramai son diventati delle galline a forza di pane avanzato 🙂
Troppo bella! Sembra anche croccantosa!!! 😉
Che meraviglia!!! Le foto rendono bene l’idea di qualcosa di estremamente goloso e adatto alla stagione!! 🙂
wow… che fame!
meravigliosa :p gnam!!!
Dharma: Si, effettivamente l’idea viene da una mia collega che ha un bagaglio di ricette stracolmo e multiculturale, perchè fino a 11 anni ha vissuto in Colombia, poi è approdata in Sicilia ed ora è qualche anno che vive qui a Mantova. Purtroppo però la sua ricetta non era cruelty free e la sua cottura era al forno, ma veganizzandola ho anche ristretto i tempi e i consumi! Go vegan!
Marta: Grazie, vegan è anche amore per l’ambiente, quindi si ricicla tutto e non si butta niente… E ho fatto rima!!
Jennifer: Lascia qualche briciolina a i tuoi uccellini , ormai li hai viziati!!!
Leonora: Si, si incroccantisce un pochino, perchè sotto fa un po’ di crosticina!
Titti: Grazie! E ricorda che è sempre stagione di panizza!! D’inverno accompagnata da verdure al vapore è una slurperia irrinunciabile!
*______* L’hai pubblicata nel momento adatto =P Non sapevo giusto cosa fare domani per pranzo e ho un bel po’ di pane da parte =))
Mitica =DD
Maddai!!!! Parola d’ordine “riciclo”, controparola d’ordine “E Io Mangio”. Slurp. Solo un piccolissimo chiarimento. dopo che la base di panizza è solidificata, si mette il condimento a scelta e si tieni in padella ancora un poco? Quanto più o meno?
Proprio bella questa ricetta brava 🙂 E poi guai buttare il pane ci si fanno delle cose buonissime!
MammaOca: Io la condisco ancora in padella quando il fuoco è ancora acceso, così scalda gli altri ingredienti e poi al massimo se erano freddi da frigo spengo il fuoco e copro col coperchio un paio di minuti. Ma chi avesse un veg-formaggio da far sciogliere può tenerlo qualche minuto in più, l’importante è che non bruci la crosta!
Nene e Aliing: Grazie care!
Una cena da re anche per i “disperati” 😉 con la dispensa vuota! 😀 Davvero un’idea golosissima per riciclare il pane!
Che genialata ragazzi! C’è sempre qualcosa da mangiare, anche quando sembra che non ci sia nulla! Bastano la fantasia e l’amore!
Grande Dida!
Ideona *__*
Originale utilizzo del pane vecchio!!!! bravissima 🙂
Strepitosa … che ottimo riutilizzo ! da non credere, anzi senza dirlo nessuno lo intuirebbe ! : – )
Troppo forte!
Mai buttare via il pane, è peccato mortale!! 😀 bellissima e gustosissima ricetta!!
Dida hai provato a gustarla anche una volta raffreddata? è buona comunque?
Meravigliosa idea.
Ciao, Gilberto. non ho provato a mangiarla fredda perchè non ho fatto in tempo!!!La cucinavo per cena a malapena facevo in tempo a metterla nel piatto! Ma secondo me è comunque buona, il pane cotto in quel modo non dovrebbe cambiare o irrancidirsi! Ma se provi fammi sapere!
Grazie Xuxa!
Giancarlo PS: può essere anche take-away con un condimento non “poccioloso”, esempio con affettato veg!
Stasera mi è ritornata in mente questa tua ricetta che mi ero ripromessa di provare…ho usato pane integrale, brodo vegetale e l’ho condita con stracchino veg fatto in casa, capperi e timo…che bontà! Grazie mille per l’idea che, seppure semplice, non avrei mai provato se non avessi visto questo tuo post 😉
questo nome è improvvisato oppure è il suo nome? la panizza è ben altra cosa
Ciao Klaus, all’epoca diedi questo nome al piatto presa dall’entusiasmo di una nuova scoperta: significava pizza di pane! Non sapevo esistessero altre ricette con questo nome, me ne scuso. Se dovesse creare confusione si può benissimo pensare di cambiare titolo alla ricetta.
Klaus, non è che ti confondi con la Panissa ligure (o piemontese)?
Non c’è da scusarsi, la mia domanda era curiosità perché lo stesso nome può identificare cose diverse se di provenienza geografica diversa. Qui in Liguria e dintorni soprattutto nel savonese, la panizza, o panissa o paniccia, dipende dalle inflessioni dialettali con le relative influenze storicogeografiche, é una polenta fatta con la farina di ceci, quindi senza glutine ed a più basso indice glicemico rispetto alla vera polenta di mais, che si mangia raffreddata tagliata a pezzetti e condita con olio e cipolline, o messa in insalata, o tagliata a fette sottili e fritta, o in qualsiasi altro modo si possa mangiare la polenta una volta solidificata. I due modi ufficiali di mangiarla sono ovviamente condita con cipolline ovfritta, poi la fantasia non ha limiti
Wow Klaus !!!! La tua panizza-panissa-paniccia, che dir si voglia, mi ha messo l’acquolina! La versione che preferisco è con le cipolline! Grazie per l’ispirazione! Chissà che presto non ti leggiamo qui sulla home-page con questa ricetta!
A presto
250 gramme di farina di ceci circa ogni litro d’acqua ed un po di sale, deve cuocere più della polenta, diciamo 90 minuti, il tempo necessario a perdere il gusto di legume crudo ed addensarsi il giusto per prendere la forma di un piatto o uno stampo omogeneamente per solidificarsi senza rotture, poi va coperta per non screpolarsi in superficie, se la vuoi mangiare condita una volta fredda, non dimenticare un po di pepe
Grazie Kalus! bisogna mescolare spesso?
come per la polenta, o mescoli costantemente, oppure, dopo aver omogeneizzato bene farina ed acqua, quando ti accorgi che la farina comincia a prendere acqua ed addensarsi, puoi coprire la pentola con un panno pulito bagnato ed un coperchio, magari con un peso sopra per tenerlo un po più sigillato, in quel modo ti rimane umidità all’interno che non fa fare pelle in superficie e quindi mescolare di continuo non è necessario, però non ce l’hai a portata d’occhio quindi devi comunque ogni tanto aprire e vedere che sul fondo non si addensi troppo per la fiamma troppo alta, se usi pentole in alluminio, quelle nuove sono ben spesse rispetto a quelle di una volta e quindi c’è meno rischio di bruciare e che si attacchi, ma ci vuole comunque qualche tentativo per mettere a punto i propri dosaggi, tempi ed altezza della fiamma. chi fa la polenta non istantanea ha già la mano allenata, deve solo sapere che ci vuole più tempo, da 1h 30 min. a 2h dipende dai fattori. per quello aspetto di accendere la stufa a legna per farmela
come cottura va messa a punto con un po più di precisione rispetto alla polenta che, più fluida o più densa solidifica sempre bene, anche perché sono legumi e non cereali quindi oltre a volerci più tempo, devono anche legarsi meglio, se la lasci troppo fluida rischi che da solidificata rimanga un po di presenza d’acqau all’interno e quando vai a tagliarla è un po pastosa e non riesci a fare cubetti ben fatti o fette sottili mezzo centimetro circa, se la fai addensare troppo, una volta nel piatto a raffreddare non si levella bene e non si lega bene una mestolata con l’altra, occorre fare tentativi insomma
Grazie per i consigli preziosi! mi è venuta una gran voglia di assaggiarla!…purtroppo non so quando troverò il tempo…!!!
Grazie Kalus