Per la ricetta di questa minestra tipica della regione andina ho sudato… non tanto per cucinarla ma per riuscire a farmi svelare il segreto per la sua preparazione tradizionale. Ho dovuto tormentare e pregare doña Máxima (una collega che a detta di tutte le altre donne che lavorano con me è la signora che prepara la “sopa de quinoa” più buona) per varie settimane ma alla fine ce l’ho fatta (ovviamente l’ho veganizzata togliendo l’elemento assai indesiderato!). Va servita con la “llajua”, una salsetta piccante che non manca mai sulle tavole boliviane ed accompagna quasi tutti i piatti.
Ingredienti per la zuppa:
60 gr a testa di quinoa
cipolle
patate
pomodori
carote
coste
olio evo
sale o dado
pepe
Ingredienti per la “llajua”:
pomodori
peperoncino fresco
un pezzetto di cipolla cruda
sale
pepe
origano
acqua
Procedimento per la “llajua”:
Scottare i pomodori (precedentemente incisi superficialmente con un coltello) in acqua bollente per un minuto. Scolare e spelare. Frullarli con tutti gli altri ingredienti e due dita d’acqua. Mettere in una ciotolina e portare in tavola!
In realtà tutti gli ingredienti andrebbero pestati con una specie di sasso chiamato “batán”, immagino quindi che si possa realizzare anche con il più conosciuto mortaio che si utilizza per preparare il pesto.
Procedimento per la zuppa:
Lavare accuratamente la quinoa e poi metterla in una pentola con acqua fredda (senza sale!), portare a bollore e dopo due minuti scolare ed eliminare l’acqua.
Soffriggere una cipolla tritata in un paio di cucchiai d’olio, quando è diventata trasparente aggiungere la quinoa ben scolata e farla tostare. Unire le verdure tagliate a cubetti, lasciare sul fuoco a fiamma vivace per un paio di minuti e successivamente spegnere con abbondante acqua calda. Portare a bollore e poi abbassare la fiamma e lasciare la zuppa sul fuoco almeno per un’ora e mezza – due.
Solo quando la quinoa sarà cotta (quindi perlomeno dopo mezz’ora di cottura) aggiungere il sale o il dado. Servire con un giro d’olio a crudo.
Ho voluto postare questa caratteristica ricetta boliviana perché il mio viaggio per il Cile non è andato proprio liscio come avrebbe dovuto. Dovevamo partire il mercoledì pomeriggio da Sucre per arrivare dopo 45 minuti a La Paz e da lì, nella notte, prendere la connessione per Santiago…
Sta di fatto che Aerosur, compagnia boliviana che doveva portarci fino a La Paz (ve la sconsiglio vivamente, non è la prima volta che mi causa problemi), ha cancellato il volo (il pilota non se la sentiva di venire a Sucre in quanto l’aeroporto è sprovvisto di luci e stava per calare la sera) e ci hanno rimandato al giorno dopo dicendoci di non preoccuparci, che avrebbero sistemato tutto. Il giorno dopo hanno invece negato qualsiasi loro responsabilità nell’averci fatto perdere la connessione (…dico, perché mettere un volo alle 5 di sera quando si sa che già alle 6 cala la notte e non si può più viaggiare…) e così siamo rimasti fregati!!! Fortunatamente poi la compagnia cilena (LAN) è stata molto comprensiva e pagando una penale siamo riusciti a cambiare le date del viaggio.
Per questo motivo siamo rimasti bloccati a La Paz 4 giorni.
La Paz è la capitale del paese ed è anche la città più grande, lascia senza fiato non solo per la sua sorprendente altitudine (3660 m) ma anche per la sua urbanistica…
Quelle “cosine marroncine” che ricoprono i pendii sono tutte case costruite vicine vicine aggrappate alla montagna…
Sulla cima, dove vedete l’antenna (sarebbe una specie di tour Eiffel), inizia la spianata di El Alto, capitale Aymara dove è situato l’aeroporto (4000 mslm !!!).
Arrivando in aereo, se è una bella giornata, avrete la fortuna di “fiancheggiare” lo spettacolare Illimani (6402 m) innevato (la foto però l’ho scattata dall’albergo).
Quest’anno la stagione delle piogge ha provocato molte frane e La Paz è stata colpita in particolar modo, molte persone hanno perso la loro casa.
Non abbiamo potuto girare molto per la città in quanto era carnevale e i turisti sono i bersagli favoriti dei gavettoni (già poco piacevoli di per sé… ma quando la temperatura è di circa 10 gradi lo sono ancora meno!!!) e schiuma da barba… inoltre io in valigia avevo messo quasi solo magliette!!!
Locali vegani non ce ne sono, i vegetariani dovrebbero esserci ma (avendo la guida a casa!) non li ho trovati, perciò mi sento di consigliarvi solo il locale giapponese Wagamama, dove ho mangiato un’ottima zuppetta di miso e una buona tempura (anche se nel menù non troverete molte altre cose per noi commestibili)… In alcuni bar si possono trovare dei buoni panini vegetariani ripieni di guacamole e verdurine.
La tempura era succulenta ma forse non è stata la scelta migliore per il primo pasto a 3600 m! Uscita dal ristorante mi sono trascinata fino all’albergo e sono “collassata” sul letto per due ore.
A La Paz, per combattere gli effetti dell’altitudine, si dice: “cammina piano, mangia poco e dormi solo” 😀
Vi lascio con la foto di una “cholita”, la donna che vive in città ma che porta gli abiti tradizionali. Questa signora sicuramente fa parte della moderna borghesia aymara (notare la borsa di pelle. Dalla foto – scattata velocemente e di nascosto – non si vede bene, ma era di lusso…. e in generale si può dire che sono pochissime le donne boliviane a possedere una borsa di pelle. Tutte le mie colleghe, come esempio, usano solo borse di stoffa – anche se non per una questione etica – ).
Un saluto ed un abbraccio a tutti voi splendidi chef!!!
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Bentornata Sara 🙂
wow adoro questi reportage…. grassssssssie…
proverò senz’altro questa ricetta… mi piace un sacco la quinoa… un baciotto
Bentornata cara! che disavventura con gli aerei 🙁
comunque le foto sono molto belle e la zuppa è una meraviglia…i segreti locali sono delle vere chicche! 😀
Bellissima ricetta, spiegata nel dettaglio impossibile non provarla!!! fantastico il reportage grazie per le foto e le informazione è bello viaggiare con voi!!! e le nipotine?…. 🙂
Buona la zuppa!!!!!!! Fai di quelle foto stupende!!!!! 😆 Bellissimo il reportage, adoro questi reportage, viaggio con voi virtualmente, grazie 😉
Che bella zuppa!!!
Sara, questa ricetta è un dono da custodire. Grazie, grazie di cuore a te che hai colto il fiore silenzioso e perpetuo di queste donne. Di queste sorelle che giorno dopo giorno hanno perpetrato sapienza e amore..
@Petra: grazie! andare in vacanza è un piacere ma lo è anche ritornare sulle pagine di veganblog! 😀
@Lisi: pensa che io fino a poco più di un anno fa non sapevo proprio cosa fosse la quinoa… ora anch’io sono una sua grande fan!!! 🙂
@Katy: grazie! ehehe, mi ci è voluto un po’per carpirli ma alla fine ce l’ho fatta. Con questi trucchetti la quinoa rimane molto morbida e dolce.
@Felicia: grazie! Eh sì, viaggiare è proprio bello come alla fine è anche piacevole tornare tra le proprie mura… le tue nipotine sono rimaste a casa con la nostra coinquilina, si sono fatte compagnia a vicenda! 😀
@Gemma86: Grazie cara! Hai perfettamente ragione, i nostri piccoli reportage ci danno l’opportunità di scoprire posti nuovi attraverso lo sguardo particolare e curioso degli chef! È bello condividere. 😀
@Ari: grazie Arianna! 😀
@neofrieda79: questa zuppa ed i suoi “segreti” resteranno nel mio cuoricino per sempre, sarà il ricordo di tanti momenti e di tanti incontri! Un abbraccio! 🙂
Ma la Ricetta è Splendidaaaaaa…… La Foto Pureee…!!! Mi Spiace x le Disavventure… ma i posti che hai Immortalato sono da Urloo..!!! Bello il Motto di quel Posto…ehhe..!!! Illimani è Spaventosamente Bello…!!! un Abbracciooo
Ciao e bentornata!! Mi sei mancata, sai? La ricetta è deliziosa e appena sarà stagione vorrò fare la llajua, che mi attita moltissimo. Le foto di la Paz mi piacciono molto, è una città sorprendente e non me la immaginavo così. Il monte Illimani è inquietante nella sua titanica bellezza.
Grazie per aver condiviso con noi una parte di mondo e di esperienza.
Terribile l’esperienza dell’aereo!
Un abbraccio forte a te e nipotine deliziose!! Un abbraccio!!!
Mignao bellissimo reportage e bella ricetta
Tesoroo!!!che bello il reportage!e quella zuppa mi intriga e mi avvolge!!un bacio a te e alla dolce family!
Tutte case!! è impressionante. Reportage bellissimo Mignao e la foto della zuppa è perfetta, chissà che buona. Ciao un bacio ed un sorriso..
oh beneee 😀 , un’altra ottima idea per preparare la quinoa che ancora non ho provato, il mio pacchetto è ancora lì intoccato, rimedierò al più presto e l’accompagnamento con la salsina piccante mi ispira moooolto 🙂
Bellissimo anche il tuo reportage, è stupendo che tramite voi chef viaggiatori stiamo girando il mondo anche noi altri che giriamo poco! 😉
Bella Zuppa è SPLENDIDO REPORTAGE!!!!!!!!!Bravissima
mi sà che me la faccio domani… quà diluvia e una bella zuppetta sarà piacevole 🙂
Bellissime le foto… penso che quell’aeroporto sia il più alto al mondo … 4000 msl!
Ho verificato … l’aeroporto più alto si trova in Tibet a 4334 msl
Help me!
che meraviglia di reportage e di ricetta!!! grazie, sei stata davvero eccezionale…che impressione vedere tutto quel formicaio umano di case avvinghiate alle falde della montagna….e che panorami mozzafiato! 🙂 🙂
p.s.: per stasera ho già la quinoa in casa, l’ho presa ieri, una specie di sesto senso… 😀
Ciao cara bentornata, fantastica zuppa! Anche qui diluvia e sarebbe l’ideale, io stò facendo pasta e fagioli 🙂
Bellissime le foto 😉
Bentornata dal viaggio…so bene che meraviglie hai potuto vedere!!!!!!!! E grazie per l’ottima zuppa che hai postato….anch’io l’ho assaggiata quando ero da quelle parti. La preparo stasera in ricordo del mio viaggio (il più bello della mia vita visto che lì ho concepito la mia bibi che nascerà a luglio 🙂 !!!!!!!!!!).
Grazie di cuore per le foto del reportage…!
Bellissima zuppa e bellissima reportage. 😀
Bentornata dal viaggio. Ed i pelosetti, come stanno?
Baci.
La zuppetta è proprio goduriosa 😛 …ma le foto del tuo viaggio in Bolivia sono davvero piacevoli 😛
…non lo avrei mai detto che quelle cosine sulla montagna fossero casette
Mi spiace per le persone che hanno perso casa 🙁 deve essere terribile non avere la propria dimora 🙁 🙁
Fantastici i murales *__* e curiosa la cholita 😆 😆
Bentornata cara Sara 😛
ps. però io preferisco le foto dei tuoi mici Scherzo 😉
@Flavia: grazie tesoro! Un baciottolo! 🙂
@Titti: grazie! La llajua è davvero una salsetta molto saporita e versatile ed è perfetta per i nostri palati “mediterranei”… 😀 smack!!!
@rosa87: grazie mille! 🙂
@Alessandra: carissima grazie, ricambio il bacio! 😀
@Tati: grazie, sei sempre gentilissima! 🙂
@Pandina78: provala, è molto buona e fa tanto bene. A me la quinoa piace tanto anche fredda cucinata tipo taboulè. Un bacio!
@aurora: grazie!!!
@Nadir: sì sì, è ottima per riscaldare il pancino nelle fredde giornate!!!
@Luu: sì fa proprio impressione vedere tutte quelle case appiccicate… mi veniva la paura di un “effetto domino”… Un forte abbraccio!
@Chicca66: grazie Chicca, un piatto ideale per gli ultimi freddi!!! 🙂
@Fedemela: ehehe, ti sei portata a casa il ricordo più bello! Ti faccio tanti tanti auguri!!! …e sicuramente la tua bimba avrà nel sangue l’amore per il sud! Che bello, quando sarà grande potrai tornare con lei per farle conoscere questa meravigliosa terra!
@Xuxa: grazie Xuxa! Le mostriciattole stanno bene, sono più vispe che mai!!! 😀
@Nello: grazie carissimo!!! Secondo me la Bolivia è un bellissimo paese per viaggiare ma credo che valga davvero la pena di visitarla non tanto per le sue città quanto per i suoi paesaggi, la natura selvaggia, i parchi e le riserve naturali. Si va dall’amazzonia all’altipiano, dai deserti di sale alle yungas. È un paese spettacolare! Un forte abbraccio! 😀
Ciao Sara, l’ho fatta – ma utilizzando i cannellini al posto delle patate. E’ proprio buona ed è piaciuta a tutti 😀
@Licia: sono contenta che sia piaciuta a tutti!!! Yuppie!!! 🙂
ho seguito i tuoi reportage come i gaberi..all’indietro..me li ero proprio persi..tutto bellissimo veramente!! 🙂
ottima zuppa!!!
@Monica86: Grazie cara gamberetta! 😉 Un bacione!!!