L’okara è ottima nelle polpette e… quindi polpettiamo! Questa ricetta l’ho realizzata in due fasi ed è l’ideale per chi non ha tanto tempo continuativo da dedicare alla cucina. Colgo l’occasione, infine, per salutare tutti i nuovi chef di Veganblog, che si sono aggregati in questi due giorni.
Ingredienti:
6 cucchiai colmi di okara (ricavata da 1 l di latte di soia)
50 g di pane di segale ai semi di lino (leinsamenbrot)
5 cucchiai di noci di Macadamia grattugiate
3 cucchiai di farina di fave (o altri legumi)
1 carota grattugiata
2 cucchiai di evo
qualche strisciolina di peperoni in agrodolce
erba cipollina essiccata
un pizzico di scorza di limone grattugiata
zenzero in polvere
curcuma
peperoncino
sale (Trocomare)
semi di papavero e sesamo
Procedimento:
Amalgamare all’okara tutti gli ingredienti tranne il pane, i semi e la farina. Mettere tutto in un recipiente, chiuderlo e lasciare riposare in frigo per una notte.
Sbriciolare il pane oppure frullarlo. Aggiungerlo al composto. Unire per ultima la farina di fave ed amalgamare. Formare delle palline, grandi o piccole a seconda dei gusti, e passarle nei semi di sesamo e papavero. Farle compattare in frigo per qualche ora.
Cuocere in forno, non è necessario preriscaldarlo, a 180° per 15 minuti.
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
ma che spettacolo! devono essere profumatissime poi! ottima per me l’idea di realizzarla in due fasi visto che ho sempre poco tempo per dedicarmi ai fornelli! ma il pane quindi non deve essere raffermo e ammollato?
Stupende!!!! buonissime…. le tue creazioni sono uniche. La foto è splendida 🙂
Che voglia di polpette! Sono uno di quei cibi coccola ai quali non si può rinunciare!!! Belle! 😀
bellissime.. ormai le tue purpett sono famosissime!!
Maria Pia: non, non va ammollato il pane anche perché se usi quello di segale confezionato (lo trovi nei supermercati e nei negozi bio)non è necessario. Va solo sbriciolato il più possibile. Io lo rompo prima con le mani e poi lo frullo (oppure lo frantumo con il robot da cucina).
Felicia: grazie 😉
Mignao: hai proprio ragione!
Pimpi: 🙂
bellissime!! Il gusto non riesco a immaginarlo invece
…come sei internazionale O_O
Secondo me erano più carine se si chiamavano polpettine di okara
Hauever, veri complimenz Endreida :-p iu ar d namber uan in dis kaind ov resipp o___O
(per restare in tema col titolo )
Pippi: le ho fatte assaggiare a mio padre e gli sono piaciute. Per il gusto, come sai è molto soggettivo e dipende da come dosi le spezie. Queste sono un pochino limonose, vuoi per lo zenzero vuoi per la scorza di limone (poca) e hanno quel gusto che dà la farina di fave, diverso da quello degli altri legumi. Così non ci capirai più niente…. 🙂
Nello: beh, a parte 1 o 2 non erano tanto polpettine ma vere e proprie “balls” Ciao, Mr Nello!
Mr Nello????? 🙁 ma nooooo!! mi fai sentì un vecio o___o io sono Nellino ^_^
Polpettiamo polpettiamo! Bene bene, altra idea per la mia monumentale okara!!
adoooooro quando polpetti,Andrada!!!
UN altro buon proposito per il 2011: fare il latte di soia in casa, anche solo per provare una delle n ricette con l’okara! 🙂 Bellissime anche queste!
W le purpett’ !!! 😉
Nello: ok ora ti chiamerò Nellino. Ma con tutto quello che ti mangi, pensi che vada bene l’ -ino? 😉
Titti: l’okara, avevo letto, può anche essere usata come nutriente per le piante. Io non ce l’ho il problema di smaltirla perché ruoto sempre la produzione del latte.
Steffyna: w i buoni propositi allora! Vedrai l’okara è davvero molto versatile
Alessandra: grazie 😉
Elettra: Purpett’!
Buonissimi questi okara balls. Complimenti.
Che belle Andra, sono deliziose sicuramente. Che dici andiamo al Veganfest ad aprile?