Gattò di patate con verdure e veg-mozzarella

Grazie alla nostra Kaharmy mi è veuta una voglia di gattò!!!! 😉 Quando ero bambina ricordo che mia madre lo preparava almeno una volta ogni 2 settimane, certo lei preparava l’originale, purtroppo tutt’altro che vegan! Io però, decisamente rapita dalla buonissima versione pubblicata da Kaharmy, ripeto, ho voluto prepararlo, rifacendomi al gattò di patate che preparava mia madre e naturalmente omettendo qualunque ingrediente di origine animale, peraltro inutile, vista la sua perfetta riuscita in versione vegan. Ed ecco come ho preparato il mio gattò per la cena di ieri sera:

Ingredienti (per 2 porzioni mooolto abbondanti! ;-)):

1/2 kg di patate lesse

2 cucchiaini di fecola di patate

50 ml di latte vegetale

1 cucchiaino di burro di soia

sale

pepe

noce moscata

prezzemolo

coriandolo in polvere

olio evo

per il ripieno:

mozzarella vegan di Concita (la versione Parmigianosa, ho raddoppiato le sue dosi)

1 melanzana + 1 zucchina tonda (cotte al forno con acqua, olio e 1 pizzichino di sale)

olio e pan grattato per le teglie

Procedimento:

Il giorno prima preparare la mozzarella vegan, come da istruzioni di Concita, raddoppiando le dosi.

L’indomani lessare le patate e, durante il tempo di cottura di queste, tagliare la melanzana e la zucchina a fette non troppo spesse. Mettere le fettine di melanzana a bagno in una ciotola con acqua salata, coprirle e porvi un peso sopra, in modo da tenerle ben immerse. Intanto cuocere le fette di zucchina in forno, in una teglia foderata con carta forno, aggiungendo poca acqua e olio (le fette non devono friggere, né devono seccarsi!) ed un pizzichino, ma veramente poco, di sale.

Una volta bollite le patate, pelarle e passarle al setaccio. A parte sciogliere la fecola in 50 ml di latte vegetale (io ho usato quello di soia, ma va bene anche di riso o altro) ed incorporarla alle patate. Aggiungere un pizzico di sale, prezzemolo trito, coriandolo in polvere, poco pepe, abbondante noce moscata, il cucchiaino di burro di soia ammorbidito a temperatura ambiente (o margarina) e olio evo tanto quanto basta ad ottenere un composto morbido e soffice, ma più sodo di un purè. Fare una palla e lasciarla riposare.

Nel frattempo preparare il resto del ripieno, cuocendo le fette di melanzana al forno (dopo averle risciacquate dall’acqua di ammollo) con lo stesso sistema della cottura della zucchina e tagliando a fette la mozzarella vegan.

Una volta cotta la melanzana procedere come di seguito: oliare e cospargere di pangrattato due piccole pirofile da forno (o altri stampi a vostra disposizione) o in alternativa una teglia rotonda, come prevede la tradizione.

Riempire gli stampi con una parte del composto di patate, foderando anche i bordi, così:

Successivamente procedere sistemando il ripieno a strati, alternando gli ingredienti fino al loro esaurimento, così:

Ed infine coprire con il resto del composto, pressando un po’ e cercando di sigillare bene anche tutto il bordo. Bagnare la superficie con un’emulsione di acqua e olio, cospargere di pangrattato ed infornare in forno già caldo a 180° / 200° C per circa un’ora.

Per i primi 50 minuti di cottura ho tenuto il forno a 180°, poi ho aumentato a 200° fino a cottura ultimata.

Ed ecco il risultato finale…

Delizioso, davvero! A mio marito è piaciuto talmente tanto da mangiarne anche metà del mio! 🙂

Chi non volesse utilizzare il forno può cuocere il gattò tranquillamente sul gas, basta avere due padelle unibili, tipo “girafrittata” e girarle a metà cottura.

Buon gattò a tutti!!! 😉

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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
  1. ti sono venuti troppo belli!la prossima volta lo farò con le tue varianti un bacio

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  2. Ragazzi, vi chiedo scusa se non riesco a commentare le vostre ultime ricette, purtroppo non ho molto tempo per stare in internet, sto lavorando in studio (stiamo ristrutturando per migliorare la sala regìa e lo stiamo anche adibendo a studio di mastering!) ed in + sto dando un’ultima sistemata alla casa prima di partire per le ferie!!! E giovedì ho amici a cena… insomma! di certo non mi annoio! 😉 ma tempo per altro, veramente molto poco 🙁 Scusatemi!

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  3. Kaharmy!!! Che forza! hai commentato per prima!!! 😉 grazie di avermi ricordato il gattò!!! 😉 Un bacio!

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  4. Bellissimo questo gattò. Me la segno. 😛
    Ho lasciato un commento nella tua ricetta degli babà.

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  5. ohh signoreeee svengooo..ke squisitezza!!!!!!sbavvvvvv 🙂
    già scaricata la ricetta eh eh !!!Anto sempre bravissima!!!

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  6. E’ proprio vero.. E’ una goduria suprema.. Ma quanto sei geniale e fantasiosa??

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  7. Ehm scusate se faccio la rompiscatole, solo che ogni volta che lo leggo scritto così mi viene da ridere…ma nn si scrive gateau?? XD

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  8. super goduriaaaaaaaa!!!!!! e poi che meraviglia!! una forma perfetta!!! bravissima Anto!!!!

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  9. Anto mamma mia che buone!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Mi viene già fame!!!! Complimenti!! Da fare al più presto!!!!!!!!!!!!!!! 😉

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  10. buonissimo,questa ricetta farà sicuramente la felicità di tutta la famiglia

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  11. mmmhh, il gattò…. è deciso, lo faccio domani. a volte mi chiedo come farei senza veganblog…

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  12. wow, buoniiiiiii

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  13. ultimamente sei un vulcano di ricette, questa la gradisco molto

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  14. Sempre raffinatissima 🙂 che belli i colori..rosso sfondo raffinatissimo davvero, lo ripeto 🙂

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  15. Prediligo le cose a base di patate 😳 😳

    ..e questo gattò, riempito in questa maniera, mi fa venire….

    oddio ci risiamo….

    teng na fammmmmm!!!!

    voglio magnàààààà O___o

    (grande Anto :mrgreen: )

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  16. Ti farei una statua se potessi *_*

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  17. Ma che bellezza! Se avessi la mozzarella di Concita già pronta lo farei per pranzo!

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  18. Anche qui, grazie a tutti!!!!
    @ Elisa, no, assolutamente, la ricetta è siciliana, perciò si chiama proprio gattò!!! 😉 certo che ovviamente deriva dal francese, ma si sa, i siciliani “sicilianizzano” i termini, perciò… 🙂 vi lascio qualche notizia spulciata nel web:

    Il gattò di patate, dal francese gateau (si pronuncia gatò) ci ricorda l’influenza francese nella cucina siciliana. Nel seicento, non c’era casa aristocratica palermitana che non avesse un cuoco francese, il monsù cosi chiamato dai siciliani deformando il francese monsieur.
    Il monsù era sempre artefice di piatti eccezionali, e fra i tanti che la storia ci ha tramandato troviamo tanti pasticci e timballi. Il gattò di patate, infatti non è altro che un timballo di patate.
    Preparato in tutte le famiglie siciliane, è però anche un piatto che spesso si trova nelle rosticcerie palermitane.

    Il resto ve lo evito perché nulla ha a che vedere con il vivere vegan!
    Ciao!

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  19. Anto è da svenimento!!!!complimenti!

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  20. e dopo aver visto quello di kaharmy che già stava per farmi svenire questo mi dà il colpo di grazia..meraviglia!!!mai sentito il gattò..woow woow!!

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  21. ahah gli amici a cena 🙂

    per stare in tema di gattò, in sardegna il gattò è un dolcetto con mandorle, menta e un ingrediente non vegan ma facilmente sostituibile con malto.

    ciao bella

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  22. Che bella idea fare le monoporzioni, la farò sicuramente presto con ripieno invernale!

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  23. wow! spettacoloooo 🙂
    Anto secondo te si può fare con la verdura di stagione, tipo cavolfiore, cavolo verza..no? 😀

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  24. @ Prumiao e Lucia: avendolo fatto ad agosto non ho avuto dubbi sul ripieno da usare! 😉 Ma certamente, volendolo riproporre adesso opterei senza dubbio per un ripieno adeguato alla stagione attuale!
    Lucia, tieni presente il gusto delle patate e prova ad accostarvi tutto ciò che ti piace e che sia reperibile adesso!!! Sicuramente ottimi i cavoli (tutti, compresi i broccoli, cime di rapa, etc.), i carciofi, le carote, anche un bel patè di legumi ci starebbe bene, secondo me. Un piccolo consiglio: se ti piace la paprika, usala per condire il tuo ripieno!!! Quella dolce conferisce un piacevole aroma di peperone!!!!
    Ovviamente largo alla fantasia!!!!
    bacetti 😀

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  25. Grazie Anto!sei sempre gentilissima 🙂

    baci a te 🙂

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  26. Figurati!!! 😉 Per me è SEMPRE, SEMPRE, SEMPRE un vero piacere!! 😀
    Sto lavorando ad un nuovo post… se finisco presto lo pubblico! 🙂

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  27. nooooooooooooooooooooooooooo!Cos’è???Anto,te possinoooo(come dicono qui!!),che meraviglia!!!!Fameeeee!e ora che invece devo mangiare solo un frutto?come faccio?

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  28. @ Alessandra: Com’è che tutte quante ve state a guarda’ ‘st’antichità????? 😉
    Scherzo! Sono contenta che andiate a “spulciare” a ritroso le mie ricette!!! 😉

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  29. hihiihh è che ho visto tra i commenti novi e c’era passata Lucia!e me l’ero persa!baciooooo

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