La bouza tunisina mi è stata di ispirazione e questo è il risultato. Una torta friabilissima da mangiare rigorosamente con le mani…
Ingredienti:
200 g di farina di sorgo
120 g di zucchero di canna
110 g di frutta secca (40 di mandorle, 40 di pistacchi e 30 di nocciole)
latte di mandorla (250 ml di acqua, 20 g di mandorle e 30 ml di succo di mela)
2 cucchiai di uvetta sultanina
2 cucchiai colmi di amido di mais
1 bustina di cremor tartaro
zucchero a velo
Procedimento:
Preparare per prima cosa il latte. Frantumare con il mortaio le mandorle e passarle nel tritatutto o nella grattugia elettrica. Applicare il filtro al frullatore e mettervi le mandorle. Aggiungere l’acqua e frulllare per qualche secondo finché l’acqua non diventa bianca. Ripetere lìoperazione. Togliere il filtro e frullare di nuovo usando, se disponibile la funzione “smoothe” (per fare i frullati) o quella “pulse”. Aggiungere il succo di mela e frullare ancora con una di queste funzioni. Con un setaccio filtrare il latte così ottenuto.
Frantumare e tritare (come sopra) 40 g di mandorle e 30 g di nocciole. Per i pistacchi basta il tritatutto. Mettere la frutta secca tritata in un piatto e mescolare bene.
Mettere poca acqua miscelata con del succo di mela in un recipiente e scaldare nel microonde per 3 minuti. Metterci in ammollo l’uvetta fino a quando questa raddoppia di volume. Scolarla e strizzarla (non eccessivamente). In un piatto versare 10g di zucchero di canna. Passarci sopra l’uvetta e ricoprirla con altri 10 g di zucchero. Far aderire lo zucchero.
In un recipiente versare farina di sorgo, la frutta secca tritata, l’amido di mais e il cremor tartaro. Mescolare a secco. Aggiungere il latte di madorla, e, alternandoli, 100 g di zucchero e l’uvetta. Mescolare.
Foderare un tortiera con carta da forno oliata. Versare il composto e infornare a 180 gradi per 40 minuti (con forno preriscaldato). I primi 20 minuti nella parte centrale del forno e poi nella parte bassa, in quella alta (attenzione a non farla bruciare) e di nuovo in quella centrale per avere una cottura omogenea.
Far raffreddare, togliere dalla tortiera con tutta la carta (si sbriciola) e spolverare con zucchero a velo.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
mmmmmmmmmmm………..
bbbbbonaaaaa!!!
adoro mangiare le torte con le mani.. e direttamente dalla tortiera 😀
deve essere buonissimaa! 🙂
Buona! io amo mangiare con le mani poi!
Deve esser favolosa questa torta 😉
introvabile la farina di sorgo…. 🙁
mala torta che si mangia con le mani è un’idea stragolosa!!
ehi, buona!
L’altro giorno ho sorvolato qui e mi sono fermate sulle altre due ricette che hai postato, ma oggi che ho un minutino vorrei chiederti se ci dici qualcosa di più sulla farina di sorgo, come mai l’hai scelta per la tua tortina, quali sono le sue virtù, dove la compri a Roma… ecc. E di che sa?
😉
Ciao Mariagrazia. Il sorgo è il quarto cereale al mondo per diffusione. E’ molto diffuso in Africa, sua terra di origine, e in Asia. E’ inoltre un cereale povero perché viene usato tanto per l’alimentazione umana quanto per il foraggio. Esistono diverse varietà di sorgo (con diversi utilizzi) anche se non ti so dire quale sia quella che ho usato.
L’ho scelta per questa torta perché avevo letto, girando sul web, di un dolce tunisino detto bouza fatto con farina di sorgo, mandorle e pistacchi, che poi ho reinventato. Il sapore della torta e anche della farina è bello “integrale”, così io almeno lo definerei. A me è piaciuto il sapore, ma sai fra farina, pistacchi, mandorle, nocciole e uvetta…
La consistenza della farina è abbastanza granulosa (ho assaggiato l’impasto prima di infornarlo) 😉
La farina – quella che ho usato è integrale – l’ho comprata da Selli in via dello Statuto. L’incontro con questa farina è nato dall’avere ascoltato una conversazione fra due signore nel negozio. Dicevano che serviva da legante per le polpette vegetariane e quindi l’ho comprata per questo.
L’ho provata anche come legante e funziona abbastanza anche se neutralizza un po’ i sapori. Quindi per me andrebbe miscelata ad altre farine.
L’ho assaggiata (anzi, l’ho proprio mangiata) e posso confermare: è buonissima! Anche Carla è d’accordo.
Bravissima. 🙂
wow!! me l’ero persa.. mamma mia che favolosa dev’essere questa torta!
MMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMMM………….. mo mela mangiooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo
Ciao,
volevo chiedere alcune info, come quale deve essere la quantità totale finale del latte di mandorla,e se si può sostituire con latte di riso/soia, se si può aggiungere del bicarbonato, e se va bene anche un altro tipo di amido?
Grazie,buona serata!