Assomiglia al piatto versiliese di Loira,in effetti ha le stesse caratteristiche di cucina povera,ma sostanziosa e
grata,piu’ ricca della semplice polenta,meno elaborata di un minestrone,buona calda,fredda e fritta.
Ingredienti per 4 porzioni
Fagioli borlotti secchi 100 g.
Cavolo verza 500 g.
Cipolla 1
Olio evo 4 cucchiai
Farina di mais ” fioretto” 150 g. ( se volete accellerare il tutto usate una precotta,ce ne sono di buone )
Farina di frumento 00 1 cucchiaio
Salvia,Rosmarino,Prezzemolo tritati : una presa ciascuno
Preparazione
Lesso i fagioli dopo il consueto ammollo in 2 litri di acqua non salata ed il mazzetto di odori,che metto in un filtro a canestrino,originariamente usato per il te’ ,cosi non si disperdono foglie e rametti nel brodo ed evito di passarlo al colino ( e’ quell’oggetto metallico che galleggia nella foto),finche’ i fagioli siano cotti ed il liquido ridotto alla meta’.
Affetto fine la cipolla e metto in padella con l’olio,a doratura aggiungo la verza a strisce da 1 cm,braso e porto a meta’ cottura ( se uso farina normale,se no cuocio del tutto).
Aggiungo un litro di acqua bollente al brodo dei fagioli,regolo sale e pepe,immetto le farine,premiscelate, a pioggia rimestando per non creare grumi,quando prende il bollore aggiungo le verze e porto a cottura.
Io l’ho servita cosi’,semplice e senza ulteriori aggiunte,poi ognuno puo’ sbizzarrirsi.
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Ma che bel paciuccone! Deve essere superiscaldante.
La farina di mais fioretto è quella fine fine, giusto? Si può usare anche quella normale da polenta? magari precotta…
adoro questi piatti cosìddetti “poveri” ma ricchi oltre che di tradizioni, di gusto e genuinità! e grazie per il suggerimento del canestrino da te’ per le spezie!
bellissimo! io a casa mangiavo spesso quello simile alla versione di loira, mi fate tornar la voglia, penso che lo farò presto!!
Paciocco da farsi!
meravigliosa, sembra la polenta consa che si fa qui da noi!
qualsiasi farina da polenta va bene,poi bisogna regolare acqua e cottura,deve rimanere morbida
Questa mi piace….e poi io sono Monferrina!!!!!!!!!!!!!!
con le tue ricette sembra proprio di stare in cucina con te!
stasera ho fatto una cena in favore di Amnesty,e ho proposto fra le altre cose qusto piatto in vesione a fette ripassate in forno: e’ stato graditissimo.
Non era un menu’ veg,ma fra gli antipasti ho fatto un po’ di pinxos ( crostini),fra i veg segnalo:
rapa rossa su salsa romesco
cavolo cappuccio alla senape con semi di coriandolo tostati
crema di shinugoshi tofu all’aglio e prezzemolo con rapanelli
radicchio rosso macerato con cipollina borrettana al balsamico
fili di zucchine in agrodolce con capperi e uvetta
Purtroppo non ho avuto tempo e modo di fare foto,quindi non pubblico,sara’ per un’altra volta.
Se qualcuno volesse le ricette saro’ ben lieto di mandarle.
buona notte a tutti i meravigliosi vegbloggers
micillo…mi fan gola tutti i crostini che hai nominato… quando avrai tempo… io li aspetto sicuramente! 😀
Micillo la prossima volta avvertici prima!
Magari qualche fortunato può venire a fare una capatina!
Peccato che non hai potuto fotografare…
Se puoi manda pure le ricette, sono curiosa della salsa romesco…
Bravo, è bello cucinare per sostenere buone cause, e bene che nonostante l’occasione onnivora hai presentato anche una ricca scelta vegan di alta classe! Spero che l’abbiano notato!
😉
il piatto forte era una carbonnade alla fiamminga con indivie brasate in salsa bianca che veganizzero’ presto.
per i pintxos iniziali ho avuto mano libera e ne ho approfittato per la salsa romesco:
e’ una antichissima ricetta catalana,pare nata non appena Colombo porto’ i peperoni ed il pomodoro dal Nuovo Mondo.
Ci verrebbe infatti il tipo ” cuerno de cabra” o la Gnora essiccata,ma qui si possono tranquillamente sostituire con il peperone quadrato rosso.
Quindi,per una ventina di tartine:
3 peperoni
4 spicchi d’aglio ( se piace,se no,meno)
2 pomodori maturi o 2 cucchiai di concentrato
una decina di mandorle
una decina di nocciole
5 cucchiai di olio evo
1 cucchiaio di aceto
una fetta di pane fritta
sale q.b.
si passano al forno o sulla griglia i peperoni e l’aglio,si spellano
si frullano tutti gli ingredienti fino ad ottenere una salsa densa
si fa riposare in frigo qualche ora
e’ ottima con tutte le verdure in qualsiasi modo,ma si esalta con i cipollotti cotti interi al forno o sulla brace.
In Catalunia,esattamente a Valls,si fanno da febbraio in poi delle sagre dette calsotadas,dove si cuociono alla brace i cipollotti freschi interi finche la buccia non si carbonizza,quindi si estrae il cuore cotto morbido e saporito e si intinge nella salsa romesco… una libidine
una volta ne ho mangiati 60…