A metà fra un budino e un formaggino, ecco il budiggino
Un esperimento fatto ieri sera e mangiato oggi a pranzo…
Ingredienti:
1 bicchiere d’acqua (200 ml)
70 g di tofu al naturale
2 cucchiai di lievito di birra in scaglie
1 cucchiaio di pistacchi al naturale
1 cucchiaio di mandorle pelate
1 cucchiaio abbondante di amido di mais
2 cucchiaini di agar agar
2 cucchiaini di curry
1 cucchiaino di sale
evo
pepe
semi di papavero
In un piatto mettere 2 cucchiai abbondanti di lievito di birra in scaglie, mandorle e pistacchi (grattugiati insieme nella grattugia elettrica), tofu (anch’esso grattugiato in precedenza) e il cucchiaino di sale (omettere o ridurne la quantità se si usano i pistacchi già salati). Mescolare tutto con un cucchiaio. Versare il preparato nel frullatore, aggiungere un bicchiere d’acqua, macinare poco pepe e frullare. Dopo la prima frullata, mettere l’olio (non troppo poco ma ovvio senza esagerare) e frullare di nuovo.
Adesso il procedimento è simile a quello per la preparazione di budino. In un pentolino disporre l’amido di mais, l’agar agar e 1 cucchiaino raso di curry. Mescolare bene gli ingredienti secchi e poi versarvi il composto liquido. Mescolare a freddo con un cucchiaio per rimuovere i grumi. Aggiungere altro curry, stavolta 1 cucchiaino abbondante e rimescolare. Mettere sul fuoco al minimo, rimestare in continuazione e far addensare. Se vi dimenticate il composto sul fuoco o vi distraete (nel mio caso era appena pronto il gelato alle nocciole), aggiungere abbondante olio e mescolare fino al suo assorbimento. Spegnere il fuoco e versare il composto ancora caldo negli stampini per il budino, nei quali avrete messo dei semi di girasole.
Far raffreddare i budiggini e riporli in frigo. Far raffreddare più ore possibili. (Io li ho preparati la sera e uno l’ho mangiato il giorno successivo). Per estrarli dalla forma, aiutarsi con uno stuzzicadente per staccarne i lati dagli stampi.
Ecco il budiggino tagliato. Ha una consistenza morbida. La durezza però può variare aumentando la quantità di amido di mais o agar agar. Inoltre, il primo budiggino (e in generale tutti i budini, dolci o salati che siano) rimane più denso, visto che è anche il primo a solidificare.
Con queste dosi si ottengono 2 budiggini: uno più grande e uno più piccolo (quello nella foto).
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Renata Balducci, presidente di Associazione Vegani Italiani e fondatrice di Veganblog
Wow!! Dove trovi i pistacchi al naturale? Qui solo salati sigh..per darli alla puzzoletta pensavo di metterli a mollo!
Qui a Roma li ho trovati da Selli, un negozio a piazza Vittorio. Li vendono sfusi sotto il nome di “pistacchi crudi”. Potresti anche trovarli nei supermercati, ad esempio quando fanno le settimane con i cibi regionali (v. pistacchi di Bronte).
Se no, puoi darle gli anacardi al naturale. Forse li trovi più facilmente.
Forte mi piace il nome budiggino 🙂
Grazie Andrada! All’ipercoop c’è giusto una linea Equo e Solidale che propone anacardi
Ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh……….
Incredibile ho tutti gli ingredienti, quasi quasi mi cimento!!
che bello….e i pistacchi poi..una volta ho fatto indigestione….per me sono peggio delle ciliege..uno tira..gli altri 100000
Andrada hai una fantasia che ti invidio moltissimo … bravissima!!! Ed il titolo poi … 😉